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L'antico stato di NOJA - Precedente versione del sito - Consiglio ...

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Maria Antonietta Violantedalla dominazione normanna a quella svevaLe <strong>di</strong>spute <strong>di</strong> terreni <strong>di</strong> elevato valore economico, quelle che vedevanocoinvolti il clero o i Baroni, venivano denunciate al ‘Regius JustitiariiBasilicatae’ che le assegnava al Giustiziere <strong>del</strong> Sinni, il quale teneva U<strong>di</strong>enzao Curia nel luogo dove era nata la controversia.Un esempio <strong>di</strong> amministrazione <strong>del</strong>la giustizia in cui era coinvolto il clero e quin<strong>di</strong>a giu<strong>di</strong>care era il Regius Justitiarii e non il Bajulo, lo troviamo nel 1197 anno incui si tenne U<strong>di</strong>enza o ‘Curia’ <strong>di</strong>rettamente nel monastero <strong>di</strong> Cursosimum.Il processo fu istituito perché il nobile <strong>di</strong> Oriolo Guglielmo Ruffo, riven<strong>di</strong>cavail possesso <strong>di</strong> alcuni terreni che, a suo <strong>di</strong>re, erano stati usurpati dal monastero;ma il Giustiziere Titaino de Duma, dopo aver esaminato i fatti e i testimonirigettò l’accusa, legittimando il possesso dei terreni al monastero.Il monastero <strong>di</strong> Kyr Zosimo, ormai latinizzato, era <strong>di</strong>ventato un punto<strong>di</strong> aggregazione <strong>di</strong> chiese e comunità monastiche <strong>di</strong> tutto il me<strong>di</strong>o Sinni;nel 1143 (perg. CXXXIV) acquisisce il monastero <strong>di</strong> San Giorgio a sud<strong>di</strong> Episcopia ‘cum suis tenimentis sivis terris et vineis’ e nel 1144 la chiesa<strong>di</strong> San Pancrazio ‘cum omnibus pertinenciis et hominibus’ donata dai figli<strong>di</strong> Gregorio <strong>di</strong> Sant’Arcangelo. Nonostante l’esiguo numero <strong>di</strong> monaci,il monastero <strong>di</strong>rigeva un vasto patrimonio terriero; nel 1146 la comunitàera composta oltre che dal Priore Ruggiero, da quattro monaci: Ma<strong>di</strong>o,Ursone, Cleto e Maggiore.Su questo patrimonio terriero si andava sostituendo l’antica tecnica <strong>del</strong>larotazione biennale (che consisteva nella semina <strong>di</strong> metà campo in autunnomentre il restante era lasciato a riposo), con la rotazione triennale (cheinvece consisteva nella semina su un terzo in autunno con cereali e su unterzo in primavera con legumi; il restante terzo veniva lasciato libero dasemina, per consentire al terreno il tempo necessario per la rigenerazione;considerato che lo sviluppo dei legumi attingeva a sostanze <strong>di</strong>verse daquelle necessarie ai cereali, le due colture consecutive erano compatibili enon causavano l’impoverimento <strong>del</strong> terreno ).Si iniziò a coltivare l’avena per il foraggio dei buoi, che venivano impiegatinel continuare a <strong>di</strong>ssodare i terreni per aumentare i campi <strong>di</strong> semina.Vennero utilizzate zappe <strong>di</strong> ferro e sostituiti gli arati <strong>di</strong> legno a piolo, cheappena scalfivano il terreno, con aratri in ferro forniti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> vomeriricurvi, che scendevano a fondo a <strong>di</strong>ssodare le zolle.62

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