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L'antico stato di NOJA - Precedente versione del sito - Consiglio ...

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Raffaele Carucccila dominazione durazzesca e i benedettini6.8 SUCCESSIONE DI GIOVANNA III soprusi commessi e l’invi<strong>di</strong>a per la posizione, portarono all’assassinio <strong>di</strong>Ser Gianni Caracciolo e questo aumentò l’instabilità interna <strong>del</strong> Regno.Si riaccese il problema <strong>del</strong>la successione a Giovanna II, riproponendo lavecchia lotta tra Angioini ed Aragonesi.Luigi III d’Angiò, in qualità <strong>di</strong> erede <strong>del</strong>la casata angioina, vantava <strong>di</strong>rittisul Regno e lo stesso Alfonso d’Aragona, come unico rappresentante <strong>del</strong>Casato, si considerava erede <strong>di</strong> Costanza d’Altavilla figlia <strong>di</strong> Manfre<strong>di</strong>.Gli Aragonesi, abili commercianti, non potendo espandersi in Spagna,avevano nell’ultimo secolo cercato <strong>di</strong> farlo in Italia: nel 1300 contendendola Sicilia agli Angioini, poi conquistando la Sardegna e, agli inizi <strong>del</strong> 1400,scontratosi con Genova per il dominio dei mari.Giovanna in questo clima <strong>di</strong> riven<strong>di</strong>cazioni e con le navi aragonesicontinuamente nel Golfo <strong>di</strong> Napoli, nel 1420 nominò alla sua successioneAlfonso d’Aragona ed or<strong>di</strong>nò a tutte le Università <strong>del</strong> Regno <strong>di</strong> prestargliomaggio e giuramento <strong>di</strong> fe<strong>del</strong>tà, nominandolo da quel momento Vicario.Con il pretesto <strong>del</strong> Vicariato, Alfonso d’Aragona si stabilì a Napoli ed iniziòa comportarsi come se fosse già sovrano, provocando così il risentimento<strong>di</strong> Giovanna.Nel 1423 sotto le pressioni <strong>del</strong>la fazione angioina, in cui i Sanseverinoricoprivano una funzione predominante, Giovanna cambiò idea enominò suo successore Luigi III d’Angiò; ad Aversa riobbligò i Baronie i rappresentanti <strong>del</strong>le ‘Universitas’ a prestare un nuovo giuramento <strong>di</strong>fe<strong>del</strong>tà, ma questa volta all’angioino.In questa situazione <strong>di</strong> confusione fu coinvolto tutto il Regno. Le fazionidegli Angioini si scontrarono spesso con quelle degli Aragonesi, facendo<strong>di</strong>ventare le Contee <strong>del</strong>lo Ionio teatro <strong>di</strong> ruberie e battaglie.Gli stessi Armigeri <strong>del</strong> Principe <strong>di</strong> Taranto, schieratisi con gli Aragonesi,a corto <strong>di</strong> denaro, non esitarono ad assalire mercanti e viaggiatori; dalledenunce règie risulta ad esempio, che nel 1425 derubarono alcuni mercanticalabresi mentre si recavano alla fiera <strong>di</strong> Barletta, appropriandosi <strong>di</strong> merceper 3000 ducati.Nel 1434 Luigi III d’Angiò, al comando <strong>del</strong> suo esercito, assalì Matera,territorio <strong>del</strong> Principe <strong>di</strong> Taranto de Balzo Orsini.I citta<strong>di</strong>ni materani, ribellatisi al luogotenente <strong>del</strong> Principe, aprirono leporte alle armate angioine, che conquistarono la città e per riconoscenza,96

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