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L'antico stato di NOJA - Precedente versione del sito - Consiglio ...

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Mimmo Filomenola dominazione angioinaMartello venne incoronato al suo posto ma poco dopo, nel 1309, morìanche Carlo II, accendendo una <strong>di</strong>sputa legale sulla legittima successioneal Regno <strong>di</strong> Napoli.Bartolomeo <strong>di</strong> Capua, dando prova <strong>del</strong>le sue profonde cognizionigiuri<strong>di</strong>che, espose con abilità e con <strong>di</strong>alettica convincente le ragioni <strong>di</strong>Roberto davanti al Pontefice; Bartolomeo era <strong>stato</strong> coinvolto come Giu<strong>di</strong>ce,portando Roberto ad essere nominato Re <strong>del</strong> Regno <strong>di</strong> Napoli.Questa <strong>di</strong>sputa, portò un profondo interessamento <strong>del</strong> Re verso le scienzelegislative e lo indusse a favorire lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto romano, dando unnuovo impulso allo ‘Stu<strong>di</strong>o Generale’ <strong>di</strong> Napoli.Con Roberto d’Angiò alleato <strong>del</strong> Pontefice e parente <strong>del</strong> Re francese, ilRegno <strong>di</strong> Napoli pur presentandosi come una <strong>del</strong>le maggiori potenze <strong>del</strong>lapenisola, subì nel suo apparato interno un notevole indebolimento.Nonostante tutti i capitola dettati dall’amministrazione angioina (in granparte derivati dalle Costituzioni Federiciane) per regolarizzare i rapportitra Corona, Univertitas e Baroni, i Baroni angioini invece <strong>di</strong> considerare ilpossesso <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> cui erano solo usufruttuari, come Diritto <strong>di</strong> regaliada parte <strong>del</strong> Sovrano, iniziarono a considerarlo come proprietà privata edenfiteutica, comportandosi in esso come tali.Non contenti <strong>di</strong> ciò, i Baroni più potenti iniziarono a chiedere <strong>di</strong> occupareanche quei pochi uffici rimasti al Sovrano; Carlo II, per ottenernel’appoggio, iniziò a concedere che l’amministrazione <strong>del</strong>la giustizia<strong>di</strong>ventasse baronale.5.5 LA CONTEA DI CHIAROMONTE PASSA AI SANCTO SEVERINOUgo, successore <strong>di</strong> Riccardo alla guida <strong>del</strong>la Contea <strong>di</strong> Chiaromonte (ClarusMons), pur non avendo avuto figli, era molto intraprendente con le donne.Memorabile è la condanna <strong>di</strong> 500 once inflittagli da Re Roberto, quandonel 1316 invaghitosi <strong>del</strong>la moglie <strong>di</strong> Enrico <strong>del</strong>la Morra, assalì la rocca <strong>di</strong>Trecchina per rapirla e concupirla.Nel 1319 alla sua morte, tutta la Contea passò alla sorella Margherita chesposò Iacopo (Giacomo) <strong>del</strong>la famiglia Sancto Severino.Da quest’ultima, nonostante lo sterminio effettuato da Federico II dopola congiura <strong>di</strong> Capaccio, sopravvivevano i rami dei Signori <strong>di</strong> Sanseverinoe Solofra ed il ramo che con gli Angioini si era inse<strong>di</strong>ato in Basilicata,acquisendo il territorio <strong>del</strong>la Contea <strong>di</strong> Marsico.81

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