L'antico stato di NOJA - Precedente versione del sito - Consiglio ...
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Giuseppe Vitarellila dominazione normanna<strong>Consiglio</strong> dei prelati, può decidere in materia <strong>di</strong> fede.Leone IX, salito al soglio pontificio 1049, nel Concilio svoltosi a Romaaffermò invece, che lo Spirito Santo era promanato sia <strong>del</strong> Padre che <strong>del</strong>Figlio e sostenne che solo il Papa, in qualità <strong>di</strong> successore <strong>di</strong> San Pietro,poteva decidere in materia <strong>di</strong> fede. Lo scontro tra le due <strong>di</strong>fferenti visioniportò nel 1054 allo Scisma d’Oriente, che segnò l’inizio <strong>del</strong>la decadenza<strong>del</strong>le comunità monastiche <strong>di</strong> rito greco nell’Italia meri<strong>di</strong>onale.La politica praticata da Leone IX portò ad una latinizzazione dei territorinormanni, favorendo la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong> nascente monachesimo benedettinoed osteggiando il preesistente monachesimo greco.L’Imperatore tedesco, da tempo si concedeva ingerenze nelle Diocesitedesche e non solo assegnava ai Vescovi territori da gestire per suo conto,ma si arrogava anche il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> scegliere ed attribuire investiture. QuestiVescovi <strong>di</strong> nomina imperiale, con<strong>di</strong>zionavano l’elezione <strong>del</strong> Papa e, perporre fine a questa situazione Niccolò II, che venne eletto nel 1059, nelsuo primo Concilio sancì univocamente che solo il Papa poteva investirei Vescovi e doveva essere eletto solo dai Car<strong>di</strong>nali, cioè i Vescovi piùimportanti <strong>del</strong>le chiese <strong>di</strong> Roma.L’Imperatore tedesco a questa situazione reagì eleggendo un antipapa. NiccolòII, rimasto privo <strong>di</strong> protezione, chiese aiuto a Guiscardo e per sigillare l’aiutoconcessogli nel 1059, in<strong>di</strong>sse un Concilio a Melfi in cui furono presenticento Vescovi e molti Baroni normanni. In questo Concilio il Papa appoggiòincon<strong>di</strong>zionatamente l’espansione <strong>del</strong>l’Ordo Sancti Bene<strong>di</strong>cti, che già iniziava adessere presente nella zona <strong>del</strong> Vulture e a sud <strong>del</strong>l’Ofanto; inoltre possedeva laBa<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la Trinità <strong>di</strong> Venosa dove riposavano le salme dei capi Normanni.Anche nel territorio assegnato ai Clermont, zona storica <strong>di</strong> influenza greca, iBenedettini possedevano una cella, nel castello <strong>di</strong> Senise, de<strong>di</strong>cata a San Pietro.Con il Concilio <strong>di</strong> Melfi, Niccolò II ribadì ciò che aveva sancito al ConcilioLateranense Romano: la condanna <strong>del</strong> non celibato <strong>del</strong> clero.In quella occasione, vista la forte presenza <strong>del</strong>le comunità monastichegreche nei territori normanni, concedesse loro la permanenza negli stessi,ma con l’obbligo <strong>di</strong> uniformarsi alle norme che regolavano la vita monastica<strong>del</strong>le comunità latine.Tali norme per i Greci erano particolarmente pesanti, perché essi dovevanoaccettare la liturgia latina ma in particolare il celibato, cosa che nella lororegola era imposta solo ai Vescovi.47