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Manuale di coltivazione e prima lavorazione del lino ... - LaMMA-Test

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LinoDistribuzione geografica3. ESIGENZE PEDO-CLIMATICHELa coltura <strong>del</strong> <strong>lino</strong> ha trovato <strong>di</strong>ffusione in tutti i continenti, in situazioni climatichemolto <strong>di</strong>fferenti con una duplice destinazione “tessile” e “olio”, con prevalenza<strong>del</strong>l’una o <strong>del</strong>l’altra a seconda <strong>del</strong>le cultivar utilizzate.Nell’ambiente italiano, in passato, il <strong>lino</strong> ha trovato situazioni favorevoli sia perla produzione <strong>di</strong> fibra tessile che <strong>di</strong> seme per l’estrazione <strong>del</strong>l’olio.Esigenze climaticheLa temperatura ottimale è 10 °C per il germogliamento <strong>del</strong> seme, 15°C per lafioritura e 20°C per la maturazione. Tuttavia è una pianta che nelle primissimefenofasi resiste a temperature anche <strong>di</strong> qualche grado inferiori a 0 °C, manon oltre i -6/-7°C, temperature alle quali si riscontrano gravi danni agli steli.Abbassamenti <strong>del</strong>la temperatura nei primi giorni <strong>di</strong> vegetazione possonoprovocare un momentaneo arresto <strong>del</strong>lo sviluppo e l’emissione <strong>di</strong> ramificazionibasali, che riducono la qualità <strong>del</strong>la fibraPer quanto riguarda i regimi idrici, il <strong>lino</strong> sopporta male con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> carenzaidrica soprattutto nella <strong>prima</strong> metà <strong>del</strong> ciclo. Il <strong>lino</strong> da tiglio, infatti, riesce bene neipaesi a clima temperato-fresco; infatti, le migliori produzioni si ottengono nelleFiandre ed in Irlanda, dove, sotto l’influenza <strong>di</strong> una temperatura moderata e <strong>di</strong>un cielo piovoso e nebbioso, le piante crescono molto in altezza e produconoun tiglio fine, abbondante, morbido, e <strong>di</strong> notevole pregio.TerrenoIl <strong>lino</strong> pre<strong>di</strong>lige terreni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o impasto e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a fertilità. In particolarepre<strong>di</strong>lige suoli tendenzialmente aci<strong>di</strong> (pH fra 5.6 e 6.0), ricchi e profon<strong>di</strong>, benstrutturati, possibilmente me<strong>di</strong> o leggeri con un 2-3% <strong>di</strong> sostanza organica, bendrenati ma con una buona ritenzione idrica. Un terreno particolarmente riccoin sostanza organica, seppure favorevole alla coltura in linea <strong>di</strong> massima, puòtuttavia risultare rischioso per i residui eccessivi <strong>di</strong> azoto minerale o facilmentemineralizzabile. Gli eccessi <strong>di</strong> azoto possono favorire l’allettamento. Terrenisoggetti a stagnazione sono da evitare, poiché le ra<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> <strong>lino</strong> non sonovigorose e le piante tendono ad allettare. Le buone terre alluvionali <strong>di</strong> me<strong>di</strong>aconsistenza non umide e permeabili, con falda freatica ad idonea profon<strong>di</strong>tà esufficientemente dotate <strong>di</strong> azoto, fosforo, potassio e calcio sono quelle in grado<strong>di</strong> dare i migliori risultati.17

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