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Manuale di coltivazione e prima lavorazione del lino ... - LaMMA-Test

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La concimazione viene realizzata con quantitativi molto bassi <strong>di</strong> fertilizzantefacilmente assorbibile e deve essere stu<strong>di</strong>ata tenendo conto <strong>del</strong> breve ciclovegetativo <strong>del</strong> <strong>lino</strong>. La dose massima <strong>di</strong> azoto da apportare è circa 20 Kg /ha nelcaso <strong>di</strong> terreni ricchi e 40 Kg/ha in quelli meno ricchi. In ragione <strong>del</strong>l’asportazione,70 Kg/ha <strong>di</strong> fosforo ed altrettanti <strong>di</strong> potassio sono sufficienti sia se dati interamentein autunno che sud<strong>di</strong>visi in 2/3 in autunno e la rimanenza alla preparazione <strong>del</strong>letto <strong>di</strong> semina (Cremaschi, 1999; Cremaschi et al. 1996).Il tiglio <strong>del</strong> <strong>lino</strong> ottenuto con abbondanti concimazioni azotate è secco, folto edebole; l’eccesso <strong>di</strong> fosforo porta ad uno sviluppo troppo veloce <strong>del</strong>la coltura,nocivo alla qualità <strong>del</strong> tiglio.E’ una specie che non ama le consociazioni, tuttavia in Italia, nel passato, nesono state provate alcune con mais, barbabietola, ricino, tabacco, trifoglio, manon hanno incontrato il favore dei linicoltori (Cremaschi, 1999).4.3 SeminaCome è stato più volte rilevato per il <strong>lino</strong> da olio (Marras e Scarpa, 1996;Cremaschi, 1996), anche per le varietà <strong>di</strong> <strong>lino</strong> da fibra la densità <strong>di</strong> seminariveste un ruolo <strong>prima</strong>rio, dal momento che la maggior <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> luce nellacoltura induce la ramificazione con effetti negativi sulla produzione e qualità<strong>del</strong>la fibra.La semina <strong>del</strong> <strong>lino</strong> va realizzata su un suolo ben preparato e deve assicurarela migliore uniformità, tanto con riferimento alla <strong>di</strong>stribuzione spaziale che allaprofon<strong>di</strong>tà. Per limitare i rischi <strong>del</strong>l’allettamento e ottenere una produzioneprossima a quella massima, la semina si effettua con file <strong>di</strong>stanti 8-10 cm e conuna quantità <strong>di</strong> seme necessaria ad ottenere 1.800-2.000 piante/m 2 . Tale fittezzaè in relazione all’ottenimento <strong>di</strong> steli singoli, sottili, alti e <strong>di</strong> idonea flessibilità conbuona resistenza all’allettamento. Il buon seme deve essere brillante, moltoscorrevole (tanto da scivolare in mezzo alle <strong>di</strong>ta stringendone una manciata) edavere un peso <strong>di</strong> 65-70 Kg ad ettolitro.La quantità <strong>di</strong> seme da impiegare <strong>di</strong>pende dal peso dei 1.000 semi e dallagerminabilità <strong>di</strong> campo: ipotizzando un peso <strong>di</strong> 5,5 grammi per 1.000 semi eun 20% <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te alla levata, in me<strong>di</strong>a la dose per un ettaro è <strong>di</strong> 120-140 Kg. Ilseme va depositato uniformemente alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 2-3 cm.L’operazione generalmente è effettuata con una seminatrice da cereali classica,equipaggiata con assolcatori doppi da <strong>lino</strong>. La semina avviene in <strong>prima</strong>vera,<strong>prima</strong> possibile, normalmente ai primi <strong>di</strong> marzo, compatibilmente con lecon<strong>di</strong>zioni climatiche e <strong>del</strong> terreno. Nel nostro Paese la scelta non può essereunica, perché il <strong>lino</strong> deve essere seminato in epoche <strong>di</strong>verse per le <strong>di</strong>fferenzeclimatiche tra Nord e Sud. Occorre anticipare il più possibile la semina nelle20Lino

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