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Manuale di coltivazione e prima lavorazione del lino ... - LaMMA-Test

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RamièOrigine e <strong>coltivazione</strong> <strong>del</strong> ramié1. CENNI STORICIIl ramié è una <strong>del</strong>le più antiche fibre tessili impiegate dall’uomo. I primi scrittiriguardanti questa coltura risalgono al periodo compreso tra il 5000-3000 a.C.nella civiltà egizia, dove questa fibra veniva impiegata per vestire le mummie<strong>del</strong>le caste più elevate. In Oriente fino al 1300, epoca in cui fu introdotto ilcotone, rappresentava la maggiore fonte <strong>di</strong> fibre vegetali per uso tessile. InEuropa e nei paesi me<strong>di</strong>terranei se ne ebbe una certa <strong>di</strong>ffusione soltanto apartire dalla seconda metà <strong>del</strong> XVII. In particolare fu introdotta per la <strong>prima</strong>volta in Europa a Lipsia, nel 1753 e da quel momento numerosi furono i tentativi<strong>di</strong> acclimatazione, in Francia, Olanda e Germania, risultati, però, alquantoinfruttuosi per la scarsa resistenza <strong>del</strong>la coltura alle basse temperatureinvernali. Nel continente americano si ebbero segnali <strong>di</strong> prime attività produttivesul ramié, dap<strong>prima</strong> in Florida, nel 1855, e successivamente in Messico. In Italianotizie relative alla <strong>coltivazione</strong> <strong>di</strong> questa urticacea risalgono al 1786 quando, inprovincia <strong>di</strong> Bologna, fu realizzato il primo tentativo seguito da numerosi altri invarie regioni. Nel primo dopoguerra, dopo un periodo <strong>di</strong> abbandono, la colturafu ripresa, e furono realizzate <strong>del</strong>le coltivazioni nell’Italia meri<strong>di</strong>onale, in Sicilia.La possibilità <strong>di</strong> introdurre questa coltura in Europa era vincolata all’utilizzazioneindustriale <strong>del</strong>la fibra, quasi sconosciuta fino al 1800. All’inizio <strong>del</strong> XX secolo,numerose furono le iniziative in Germania <strong>prima</strong>, e poi in Francia, Austriaed Italia per la messa a punto <strong>di</strong> un processo industriale capace <strong>di</strong> estrarree lavorare la fibra (Strobino, 1933). A questo periodo <strong>di</strong> entusiasmo seguì unlungo periodo <strong>di</strong> abbandono <strong>del</strong>la coltura, ripresa, nel primo dopoguerra, da unsuo convinto sostenitore, il Prof. Francesco Bruno <strong>del</strong> Regio Giar<strong>di</strong>no Coloniale<strong>di</strong> Palermo, il quale giunse a considerare favorevoli, per una sua <strong>coltivazione</strong>,gli ambienti irrigui meri<strong>di</strong>onali ed insulari (Bruno, 1938). La politica autarchica<strong>di</strong> quel periodo enfatizzò la reale possibilità <strong>di</strong> <strong>coltivazione</strong> <strong>del</strong> ramié in alcuniambienti italiani, ma, al pari <strong>di</strong> quanto avvenuto per altre fibre tessili, il totaleabbandono <strong>di</strong> questa coltura <strong>di</strong>pese più da politiche agricole che da una reale<strong>di</strong>fficoltà tecnica.Da sempre il maggiore produttore mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> fibra <strong>di</strong> ramié è la Cina, chela utilizza soprattutto per un consumo interno, mentre la restante quota èesportata in Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e USA (DeMastro, 1999).63

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