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report finale - CCM Network

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RICERCHE E PROGETTI MINISTERIALI E REGIONALIda alcool. Il grafico successivo evidenzia chemediamente il 50% dei soggetti in carico aiservizi per problematiche GAP risulta inviatodai familiari, mentre sono il 38% i soggettiche effettuato spontaneamente una richiestadi trattamento. Nella categoria “altro”,sono state incluse modalità di invio quali ilmedico curante, i servizi di salute mentale, ildatore di lavoro, internet ecc. (Figura 1.6).Analizzando il dato a livello regionale, sievidenza una tendenza analoga: sebbeneuna buona percentuale di soggetti si presentispontaneamente ai servizi per richiedereun trattamento per problematiche legate alGAP, risultano principalmente i familiari afare una richiesta di aiuto (Tabella 1.1).Esaminando nel dettaglio le tipologie ditrattamento, si osserva che la maggior partedei trattamenti riguardano l’ascolto, il counsellinge la psicoterapia individuale. Segue,con percentuali intorno al 60%, il trattamentofarmacologico, mentre risultano pocosuperiori al 50% quelli riferiti al counsellingtelefonico, alla psicoterapia di coppia e agliinterventi psico educativi (Figura 1.7).2. La rete dei Servizi PrivatiL’offerta di servizi ed attività riguardanti iltrattamento delle problematiche connesse alGAP da parte di Associazioni, Cooperative eComunità private, è stata analizzata attraversola partecipazione all’indagine di 50 strutturedistribuite sul territorio Nazionale.Sul totale delle strutture private rispondenti,il 45,2% si colloca nelle regioni del NordItalia, il 32,3% del Centro, il 19,4% del Suded il restante 3,2% nelle Isole (Figura 1.8).La quasi totalità delle strutture privateintervistate, a parte alcune presenti nelleregioni Lazio e Toscana, offrono servizi e trattamentispecifici per soggetti con problematichelegate al GAP. Il 93,5% delle associazioni,cooperative e comunità aderenti all’indagineha dichiarato di accogliere domande ditrattamento riguardanti i soggetti con problematicherelative al gioco d’azzardo patologico,mentre sono il 6,5% le strutture che nonoffrono tale servizio (Figura 1.9).Come per i SerT, anche le strutture privateiniziano le attività di accoglienza e cura delGAP negli anni 1999-2000, in particolare lestrutture presenti nelle regioni Toscana, FriuliVenezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige.Tra il 2000 e il 2004 vengono attivati servizidi accoglienza nelle strutture private presentiin Lazio, Campania e Lombardia. L’anno successivosono state avviati servizi ed attivitàanche in Piemonte, ed Emilia Romagna, mentredal 2005 ad oggi si registra l’attivazione diservizi di accoglienza specifica di soggetticon problematiche GAP anche nelle regioniMarche, Liguria, Puglia e Calabria. Piùdell’80% delle strutture private partecipantiall’indagine dichiara l’esistenza, di un referenteper il Gioco d’Azzardo Patologico. Talefigura è presente o all’interno del servizio ofacente parte di una equipe di lavoro. i referentisono per la maggior parte rappresentantida psicologi e psicoterapeuti, rispettivamenteil 52% e il 47,5%,, seguiti da Psichiatri(35%), Medici, Educatori ed Assistenti Sociali(20%) (Figura 1.10).Presso le strutture private aderenti all’indagine,nell’anno 2007, sono stati trattati1133 soggetti con problematiche relative algioco d’azzardo patologico. L’80,8% di questi(n.915) risulta in trattamento per diagnosiprincipale GAP, mentre il 19,2% (n.218) presentaanche una situazione di dipendenza odi abuso da sostanze o da alcool. Come fattoregistrare per i servizi delle tossicodipendenze,anche nelle strutture private, il canale diinvio più rappresentativo è quello del nucleofamiliare del soggetto con problematicheGAP. Il 30% dei soggetti effettua spontaneamenteuna domanda di trattamento, mentreil 21% è stato inviato alle strutture dalMedico curante, dai servizi di salute mentaleo dal datore di lavoro (Figura 1.11).La medesima distribuzione si evidenziaDipendenze Comportamentali/Gioco d’azzardo patologico: progetto nazionale sperimentale57

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