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il modello di Schilling e la proposta di - Economia Aziendale Online

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Bor<strong>di</strong>gnon M. – L’analisi delle forze che favoriscono <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>rità: <strong>il</strong> <strong>modello</strong> <strong>di</strong> Sch<strong>il</strong>ling e <strong>la</strong> <strong>proposta</strong> <strong>di</strong> un nuovo <strong>modello</strong>sistema verso una struttura modu<strong>la</strong>re o integrale.3 - Il <strong>modello</strong> <strong>di</strong> Sch<strong>il</strong>lingSch<strong>il</strong>ling ha costruito <strong>il</strong> suo <strong>modello</strong> partendo dal presupposto che per in<strong>di</strong>viduare le forze e ifattori che inducono, pre<strong>di</strong>spongono e agevo<strong>la</strong>no un sistema nell’assunzione <strong>di</strong> unaconfigurazione maggiormente modu<strong>la</strong>re, è necessario prendere in considerazione <strong>il</strong> rapporto tra <strong>il</strong>sistema e <strong>il</strong> suo contesto. Un sistema può essere definito come un’entità composta da elementi, iquali sono: gerarchicamente organizzati, interre<strong>la</strong>ti tra loro e finalizzati ad uno o più obiettivi. Ilcontesto costituisce invece l’ambito all’interno del quale <strong>il</strong> sistema si colloca. Il concetto <strong>di</strong>sistema e quello <strong>di</strong> contesto sono re<strong>la</strong>tivi, in quanto variano a seconda del livello <strong>di</strong> analisi presoin considerazione. Infatti, un’impresa, ad esempio, da un <strong>la</strong>to, può rappresentare <strong>il</strong> contestoall’interno del quale sono collocati le <strong>di</strong>verse aree aziendali (sistemi) e, dall’altro, può costituireun sistema collocato nell’ambito <strong>di</strong> un determinato settore o mercato (contesto).In generale, un sistema, per poter sopravvivere e operare in modo efficiente ed efficace, devenecessariamente attuare un processo <strong>di</strong> adattamento reciproco con <strong>il</strong> proprio contesto (Alexander,1964). Il processo <strong>di</strong> adattamento tra sistema e contesto deve essere reciproco in quanto, da un<strong>la</strong>to, <strong>il</strong> sistema deve adeguarsi alle <strong>di</strong>namiche e alle forze (spesso contrapposte tra loro) create dalcontesto e, dall’altro, <strong>il</strong> sistema con le sue caratteristiche e i suoi mutamenti <strong>di</strong> stato influenza asua volta <strong>il</strong> contesto all’interno del quale è inserito. Un’impresa, ad esempio, può essere costrettadall’ambiente competitivo in cui opera a determinate scelte, ma tali scelte possono a loro voltacausare dei cambiamenti nell’ambiente competitivo stesso.In re<strong>la</strong>zione al rapporto tra sistema e contesto, devono essere evidenziati due aspetti. In primoluogo, <strong>il</strong> grado <strong>di</strong> adattamento reciproco (o <strong>di</strong> fitness) non è ottimale, in quanto ai continuiadeguamenti del sistema alle evoluzioni del contesto e del contesto alle evoluzioni del sistema sioppongono dei meccanismi <strong>di</strong> inerzia che contrastano <strong>il</strong> processo <strong>di</strong> adattamento. All’interno <strong>di</strong>un’impresa, ad esempio, si creano delle routine e degli equ<strong>il</strong>ibri (<strong>di</strong> potere, <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zione, ecc.) talida costituire dei vincoli e delle resistenze alle possib<strong>il</strong>i esigenze <strong>di</strong> cambiamento, che sempre piùspesso si manifestano. La stessa cultura aziendale tende ad agire per preservare se stessa. Insecondo luogo, <strong>il</strong> livello <strong>di</strong> fitness raggiunto costituisce una posizione <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio mutab<strong>il</strong>e neltempo in re<strong>la</strong>zione alle <strong>di</strong>namiche che si vengono a creare tra sistema e contesto.Sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> tali considerazioni, <strong>il</strong> livello <strong>di</strong> modu<strong>la</strong>rità verso cui tende un sistema varierà inre<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> quest’ultimo <strong>di</strong> adattarsi al contesto grazie all’ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> un approccio12 Si fa notare che <strong>il</strong> modulo (elemento car<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> qualsiasi struttura modu<strong>la</strong>re), ossia un’unità o una porzione <strong>di</strong>prodotto i cui elementi strutturali sono fortemente connessi tra loro e debolmente connessi rispetto agli altri elementidelle altre unità o porzioni <strong>di</strong> prodotto, presenta per definizione caratteristiche <strong>di</strong> integralità al suo interno.- © 2003 p. 12

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