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il modello di Schilling e la proposta di - Economia Aziendale Online

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Bor<strong>di</strong>gnon M. – L’analisi delle forze che favoriscono <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>rità: <strong>il</strong> <strong>modello</strong> <strong>di</strong> Sch<strong>il</strong>ling e <strong>la</strong> <strong>proposta</strong> <strong>di</strong> un nuovo <strong>modello</strong>- l’architettura del prodotto presenta caratteristiche tali da comportare l’assoluta nonseparab<strong>il</strong>ità tra i componenti.L’altro estremo dell’insieme delle configurazioni architetturali assumib<strong>il</strong>i da un prodotto,come è già stato detto, è costituito dall’architettura modu<strong>la</strong>re. Affinché un’architettura <strong>di</strong> prodottopossa definirsi modu<strong>la</strong>re deve essere caratterizzata dalle seguenti con<strong>di</strong>zioni (Ulrich, 1995;Ulrich & Eppinger, 1995):- <strong>la</strong> mappattura delle re<strong>la</strong>zioni tra gli elementi funzionali e i componenti è semplice;- le interazioni tra i <strong>di</strong>versi componenti sono ben definite;- le interfacce tra i componenti sono fac<strong>il</strong>mente identificab<strong>il</strong>i e <strong>di</strong>saccoppiab<strong>il</strong>i («de-cople<strong>di</strong>nterface» (Ulrich, 1995: 423)).La prima con<strong>di</strong>zione prevede che ogni componente implementi per intero una o pochefunzioni e viceversa. Se tra componenti e funzioni vi è una re<strong>la</strong>zione biunivoca (re<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> tipouno a uno), ossia ogni componente implementa una so<strong>la</strong> funzione e ciascun elemento funzionaleè svolto esclusivamente da un determinato componente, si è in presenza <strong>di</strong> un’architetturaperfettamente modu<strong>la</strong>re.Specu<strong>la</strong>rmente alle considerazioni svolte con riferimento all’architettura integrale, <strong>la</strong> secondacon<strong>di</strong>zione, interazioni tra componenti ben definite, è strettamente connessa al<strong>la</strong> proprietà appenadescritta. Infatti, se lo schema <strong>di</strong> allocazione funzioni-componenti è semplice, <strong>la</strong> natura e <strong>il</strong>numero delle interazioni tra i componenti saranno tali da risultare chiaramente definib<strong>il</strong>i efac<strong>il</strong>mente identificab<strong>il</strong>i. Ciò consente una maggior capacità nel comprendere le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong>re<strong>la</strong>zione tra i componenti, con conseguente riduzione del rischio <strong>di</strong> esistenza <strong>di</strong> interazioni nonpreviste e <strong>di</strong> effetti non desiderati.Infine, l’ultima con<strong>di</strong>zione prevede che le interfacce tra i componenti siano fac<strong>il</strong>mentein<strong>di</strong>viduab<strong>il</strong>i e <strong>di</strong>saccoppiab<strong>il</strong>i. Affinché tale con<strong>di</strong>zione caratterizzi un’architettura <strong>di</strong> prodotto ènecessario, da un <strong>la</strong>to, che i confini tra i componenti siano fac<strong>il</strong>mente e chiaramente in<strong>di</strong>viduab<strong>il</strong>ie, dall’altro, che qualunque mo<strong>di</strong>fica effettuata su un componente non comporti alcunaalterazione all’interfaccia <strong>di</strong> collegamento con gli altri componenti. Tale caratteristica, in primoluogo, rende i componenti tra loro in<strong>di</strong>pendenti e, in secondo luogo, costituisce l’elemento chiaveaffinché vi siano le con<strong>di</strong>zioni per <strong>la</strong> separab<strong>il</strong>ità dei componenti. Questi ultimi nell’ambitodell’architettura modu<strong>la</strong>re vengono definiti moduli, ossia unità o porzioni <strong>di</strong> prodotto i cuielementi strutturali sono fortemente connessi tra loro e debolmente connessi rispetto agli altrielementi delle altre unità o porzioni <strong>di</strong> prodotto, (Baldwin & C<strong>la</strong>rk, 2000).In estrema sintesi, un’architettura <strong>di</strong> prodotto modu<strong>la</strong>re si contrappone ad un’architettura <strong>di</strong>tipo integrato in quanto, da un <strong>la</strong>to, ogni suo componente implementa, per intero, una o pochefunzioni e quin<strong>di</strong> vi è una chiara e precisa definizione delle interazioni tra i componenti e,- © 2003 p. 6

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