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il modello di Schilling e la proposta di - Economia Aziendale Online

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Bor<strong>di</strong>gnon M. – L’analisi delle forze che favoriscono <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>rità: <strong>il</strong> <strong>modello</strong> <strong>di</strong> Sch<strong>il</strong>ling e <strong>la</strong> <strong>proposta</strong> <strong>di</strong> un nuovo <strong>modello</strong>oggetto <strong>di</strong> interventi a livello architetturale che ne abbiano mo<strong>di</strong>ficato <strong>la</strong> struttura. La conoscenzasempre maggiore dell’organismo umano ha permesso <strong>di</strong> comprendere che <strong>il</strong> nostro corpo è inrealtà più modu<strong>la</strong>re e meno integrale <strong>di</strong> quanto si ritenesse in passato. Il trapianto <strong>di</strong> organicostituisce soltanto uno dei principali esempi del<strong>la</strong> maggiore consapevolezza del<strong>la</strong> strutturamodu<strong>la</strong>re del corpo umano. Ed è sempre grazie allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> nuove conoscenze e <strong>di</strong> nuovetecnologie che moltissimi prodotti (<strong>la</strong> bicicletta, <strong>il</strong> computer, le automob<strong>il</strong>i, solo per citarnealcuni) sono caratterizzati da un livello <strong>di</strong> modu<strong>la</strong>rità crescente. Occorre inoltre evidenziare <strong>il</strong>ruolo partico<strong>la</strong>rmente importante ricoperto dalle tecnologie ICT (Information andCommunication Technology), le quali certamente hanno favorito lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> un approcciomodu<strong>la</strong>re a livello organizzativo, non soltanto all’interno del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> impresa, ma anche nelrapporto tra imprese, consentendo una <strong>di</strong>ffusione sempre maggiore del<strong>la</strong> struttura a rete. In ognicaso, è necessario far notare che <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> nuove conoscenze e <strong>di</strong> nuove tecnologie se daun <strong>la</strong>to può favorire <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>rità, dall’altro può agevo<strong>la</strong>re anche l’adozione <strong>di</strong> un approcciointegrale. Infatti, negli ultimi anni alcune innovazioni tecnologiche hanno permesso <strong>di</strong> renderemeno costoso <strong>il</strong> rapporto tra varietà <strong>di</strong> prodotto e integralità. «For example, a computercontrolled<strong>la</strong>ser cutting system can cut along an arbitrar<strong>il</strong>y specified trajectory. This flexib<strong>il</strong>ityallows systems incorporating these processes to create products that can be infinitely varied withrespect to one or more properties. This ab<strong>il</strong>ity to continuously vary the properties of componentsby flexible process provides a subtle <strong>di</strong>stinction between the variety that can be created byassembling products from a finite set of component alternatives, and the variety that can becreated by flexible component production processes» (Ulrich, 1995: 430). Queste e molte altreconsiderazioni che si potrebbero svolgere in re<strong>la</strong>zione a tale aspetto fanno comprendere come leconoscenze e le tecnologie <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i <strong>di</strong> per sé possono far migrare un sistema verso unastruttura più integrale o più modu<strong>la</strong>re.Quest’ultima affermazione risulta valida anche prendendo in considerazione le esigenze e lerichieste dei clienti. Ad esempio, una domanda molto eterogenea può richiedere, a seconda deicasi, l’adozione <strong>di</strong> un approccio modu<strong>la</strong>re oppure integrale. Come è già stato evidenziato,esigenze <strong>di</strong> varietà elevata possono essere sod<strong>di</strong>sfatte con soluzioni che sono anche efficientisotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o economico tramite <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>rità, grazie al<strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> combinare un setdefinito <strong>di</strong> moduli nel<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse configurazioni finali 15 . Tuttavia, in alcuni casi lecaratteristiche <strong>di</strong> determinati prodotti e <strong>la</strong> natura e <strong>il</strong> livello dell’eterogeneità del<strong>la</strong> domandapossono essere tali da non consentire o da non rendere preferib<strong>il</strong>e nemmeno <strong>la</strong> standar<strong>di</strong>zzazione15 La B<strong>la</strong>ck & Decker (Pine, 1997), per esempio, sv<strong>il</strong>uppando un approccio maggiormente modu<strong>la</strong>re è riuscita aprodurre un’intera linea <strong>di</strong> 122 prodotti (trapani, levigatrici, sabbiatrici, seghe circo<strong>la</strong>ri, ecc.) in centinaia <strong>di</strong> varianti,impiegando un numero <strong>di</strong> componenti re<strong>la</strong>tivamente ristretto. In partico<strong>la</strong>re, tutti i modelli erano composti <strong>di</strong> unmotore elettrico che apparteneva ad un’unica linea (cambiava solo <strong>la</strong> potenza, da 60W a 650W, e <strong>la</strong> corrispondentelunghezza, da circa 2 cm a 5 m). Ciò, come si può comprendere, ha consentito al<strong>la</strong> B<strong>la</strong>ck & Decker proporsi sulmercato con un’offerta maggiormente <strong>di</strong>fferenziata accompagnata da una contestuale riduzione dei costi.- © 2003 p. 24

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