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editoriale<br />

Imprenditori:<br />

“Lavatevi i denti, la mattina”<br />

Era il 2 Maggio 1994. Berlusconi, appena ricevuto l’incarico<br />

per formare il nuovo Governo, convocò le categorie<br />

produttive.<br />

Ci chiese cosa avessimo desiderato veder realizzato<br />

dal nascente Governo.<br />

Risposi “Presidente, lasci lavorare il popolo italiano.<br />

Non ci faccia diventare un popolo di Ragionieri, con il<br />

massimo rispetto per la Categoria dei Ragionieri.<br />

Se gli imprenditori, tutti, avessero voluto fare i Ragionieri<br />

avrebbero studiato Ragioneria. Fatto sta che tutti<br />

i burocratismi imposti per legge hanno fatto sì che,<br />

tutti noi, chi più chi meno, stiamo diventando sempre<br />

più “Ragionieri e burocrati” a scapito della produzione.”<br />

Aprile 2000. L’allora Presidente incaricato Amato mi<br />

chiamò al telefono e mi pose la stessa domanda:<br />

“Cosa volete dal nuovo Governo?”.<br />

Risposi “Presidente tolga il freno a mano tirato all’economia<br />

del Paese” riferendomi alle migliaia di leggi<br />

contro di noi. Frase che Amato ripeté pari pari quando<br />

presentò il programma di Governo alla Camera dei<br />

Deputati per la fiducia.<br />

Nel 1997, non ricordo il mese, incontrai il Ministro<br />

Visco. Si parlò, <strong>natural</strong>mente!!, di evasione e di sommerso.<br />

Rivolgendomi al Ministro gli dissi “Sa perché<br />

c’è il sommerso? Perché è l’acqua che è alta”. Il Ministro<br />

sorrise.<br />

Cosa intendo dire con questi esempi?<br />

Fin dagli inizi degli anni 90 è cominciato “l’attacco”<br />

fiscale ed ancor più legislativo al sistema produttivo<br />

italiano.<br />

Per una necessità. Poiché da circa trent’anni è stata<br />

sbagliata totalmente la programmazione scolastica, ci<br />

siamo trovati con centinaia di migliaia di laureati,<br />

diplomati nelle più svariate materie “consulenziali ed<br />

umanistiche” per i quali non c’era nè la necessità nè<br />

la domanda. Per cui bisognava e bisogna, purtroppo,<br />

crearla: la domanda.<br />

Tanti non produttori non avrebbero mai potuto “campare”<br />

senza un’apposita legislazione che li metteva e<br />

li mette a carico delle centinaia di migliaia di piccoli,<br />

medi e grandi produttori.<br />

Per questo i vari Parlamenti e Governi che si succedono<br />

dagli anni 90, indipendentemente dalle maggioranze,<br />

sono stati costretti ad “avvelenarci” di<br />

burocratismi, piano piano tutti i giorni.<br />

Ci hanno costretti a guidare le nostre aziende “con il<br />

freno a mano tirato”.<br />

Ci hanno costretti a restare “emersi” e lavorare alla<br />

luce del sole, nonostante l’acqua alta provocata dall’alluvione<br />

di leggi punitive, vessatorie, spesso senza<br />

senso e contradditorie, appositamente incomprensibili<br />

che ci hanno scaricato addosso.<br />

Per quanto tempo resistiamo ancora, noi imprenditori,<br />

zavorrati con 20 Kg. in cintura, in una ipotetica cor-<br />

sa dei diecimila metri con gli altri paesi Europei e non,<br />

che di chilogrammi in cintura o non ne hanno e ne<br />

hanno pochissimi?! Credo per poco tempo. Penso<br />

che in tanti saremo costretti, fra non molto, a gareggiare<br />

fuori casa meno zavorrati.<br />

Allora che fare? Dalla Politica sentiamo dirci fin dall’alba<br />

della nuova Europa, da circa 15 anni, rinnovatevi<br />

e diventate grandi.<br />

Inoltre gli economisti più “illuminati” dicono che siamo<br />

ammalati, che l’Europa ha raggiunto un equilibrio economico<br />

verso il basso. Ci dicono che l’economia italiana<br />

ha bisogno di una svolta a 180 gradi e di un<br />

colpo d’ala.<br />

Vale a dire non dicono nulla!!! Complimenti!<br />

Io ne tento una, di soluzioni, provocatoria, ma non tanto.<br />

Premetto che è sempre importante diminuire l’imposizione<br />

fiscale e contributiva. Meno si paga, ovviamente,<br />

meglio é.<br />

Ma la soluzione vera sarebbe quella che il Governo<br />

che c’è o che ci sarà decretasse:<br />

“Fatta salva la legislazione esistente e gli accordi<br />

nei rapporti di lavoro, tutte le leggi, regolamenti,<br />

circolari interpretative che riguardano il sistema<br />

produttivo del Paese vengano ridotte nelle implicazioni<br />

amministrative e penali di 9/10”.<br />

Con questa soluzione, certamente tanti consulenti (non<br />

produttori) a carico delle imprese si lamenteranno, tanto<br />

si lamenteranno comunque quando le imprese non<br />

ci saranno più o saranno andate in un prossimo futuro<br />

a giocare fuori casa oppure, quelle che avranno potuto,<br />

si saranno sommerse ancora di più.<br />

Con questa proposta, tento di dare una soluzione<br />

anche al futuro di milioni di “consulenti”. Con 9 passi<br />

indietro si potrà campare tutti meglio domani!!<br />

Noi imprenditori, oggi, è vero, abbiamo qualche timore<br />

degli altri paesi, ma se potessimo lavorare tranquilli,<br />

non ci farebbe paura nessuno. La verità è che abbiamo<br />

paura dell’Italia e delle sue leggi. Con un decreto<br />

del genere l’Italia, in poco tempo, ripartirebbe.<br />

Potremmo utilizzare al meglio la nostra creatività oggi<br />

demotivata. L’Italia volerebbe.<br />

Chissà se un giorno potremo:<br />

1° Fare gli imprenditori e non i ragionieri.<br />

2° Condurre e guidare le nostre imprese con il freno<br />

a mano staccato.<br />

3° Fare emergere quasi tutto il sommerso poiché le<br />

leggi saranno più comprensibili e applicabili.<br />

Utopia? Forse!!<br />

Certo che la speranza cade quando ci dicono “Innovatevi!<br />

(lo facciamo tutti i giorni) = lavatevi i denti la<br />

mattina”. Lo Stato, forse, vi darà un po’ di dentifricio!<br />

Ivano Spalanzani<br />

3

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