Paolo Martegani - Etruria design
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Monitor<br />
Barbara Maio<br />
Le geometrie dello sguardo<br />
La semplificazione delle forme nel cinema di fantascienza<br />
Die Geometrien des Blickes<br />
Die Vereinfachung der Formen in den Sciencefictionfilmen<br />
La Lamborghini Countach rappresenta una rivoluzione nel <strong>design</strong> automobilistico per la sua forma innovativa<br />
della parte anteriore, detta “a cuneo”, che le attribuisce un carattere particolarmente aggressivo.<br />
Der Lamborghini Countach leitet eine Revolution im Automobil<strong>design</strong> ein. Sein innovatives, “kegelförmiges”<br />
Frontteil verleiht ihm einen besonders aggressiven Zug.<br />
La Autocar della serie televisiva Automan è la virtualizzazione della Lamborghini Countach, realizzata<br />
attraverso linee laser blu, che evidenziano la matrice geometrica del veicolo.<br />
Das Autocar der Fernsehserie Automan ist die virtualisierte Darstellung des Lamborghini Countach<br />
und besteht aus blauen Laserstrahlen, die seine geometrische Matrix veranschaulichen.<br />
Lo schermo cinematografico, interfaccia reale per un racconto<br />
virtuale, è il mezzo attraverso il quale il meccanismo<br />
cinefilo seduce lo sguardo dello spettatore.<br />
Uno sguardo che vuole farsi sedurre – non è necessario<br />
citare qui il piacere voyeristico della scopofilia cinematografica<br />
– uno sguardo che cerca la seduzione promessa<br />
dalla macchina cinema.<br />
Lo sguardo, però, non è sempre fonte di piacere: il perturbante<br />
freudiano, cioè l’incontro tra lo spaventoso e il<br />
familiare è, ad esempio, un ossimoro sul quale si basa<br />
gran parte del cinema horror.<br />
La voglia di voler essere spaventati, il desiderio di subire<br />
uno shock aspettato eppure improvviso.<br />
Lasciando però da parte le teorie psicoanalitiche sulla<br />
visione cinematografica, esiste un altro punto di vista su<br />
cui ragionare parlando dello sguardo spettatoriale: le<br />
geometrie come oggetto della visione.<br />
Partendo da ciò che ci viene mostrato, è possibile individuare<br />
le forme geometriche come protagoniste dello scenario<br />
filmico. E non si tratta di oggetti di <strong>design</strong> che compongono<br />
l’arredamento del set <strong>design</strong> ma forme che<br />
diventano protagoniste, geometrie – reali o virtuali – che<br />
fanno da contrappunto alle geometrie dello sguardo.<br />
Per ovvi motivi iconici, è il genere sci-fi ad offrire numerosi<br />
esempi a questo riguardo: che si tratti dell’interno delle<br />
navicelle spaziali della saga di Star Wars o delle ambientazioni<br />
ibride sci-fi/western di Serenity, il reiterarsi di elementi<br />
geometrici che fanno da sfondo a queste avventure<br />
assume un significato che va al di là del puro allestimento<br />
scenico.<br />
In questa ottica è interessante analizzare il film Tron.<br />
Prodotto dalla Disney e diretto da Steve Lisberger nel<br />
1982, Tron rappresenta per molti versi il precursore della<br />
Alla stregua degli altri veicoli della serie Automan, anche l’elicottero del protagonista è connotato dalla silhouette di<br />
linee luminose, che ne graficizzano la geometria.<br />
Genau wie alle anderen Fahrzeuge der Serie Automan zeichnet sich auch der Hubschrauber des Protagonisten<br />
durch die aus Lichtstrahlen geformte Silhouette aus, die eine grafische Darstellung der Geometrie vermitteln.