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CapriReview_30_a.20100708104435.pdf

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[Ambiente]Pro Natura, che tra le tante iniziative haproposto progetti di recupero e valorizzazionedel complesso architettonico di VillaJovis a convegni sull’energia locale perfavorire l’utilizzo di fonti alternative, haperò come intento primario la realizzazionedell’oasi blu per la quale ha presentatodomanda di concessione demaniale «dipri, – afferma Pulita – rientra già dagli anniNovanta nella categoria delle zone di interessecomunitario ed è sottoposta a protezionespeciale. La regolamentazione peril controllo del mare e della costa è fondamentaleper la gestione della pressione antropicadei tanti visitatori che agisconofuori da ogni norma». Questo è indispen-biamo la priorità della fornitura di energiaelettrica, attualmente prodotta da una centralea gasolio, già oggetto di commissariamentodi Governo e di sequestro dell’autoritàgiudiziaria, che intendiamo renderenon più indispensabile con il collegamentoalla rete nazionale. Infine, l’altro grandeprogetto è quello di collegare l’isola allapiù rapida e facile istituzione – spiega ancoraFarella – in quanto meno vincolanteper le attività commerciali e turistiche capresi».In realtà, studi di fattibilità e bozze di progettosono stati presentati anche dall’associazioneSub Capri. «Lo studio realizzato –secondo il vicepresidente Vasco Fronzoni –porta a ritenere che l’istituzione di un’areamarina protetta, oltre che alla tutela dellabiodiversità, determinerà anche la valorizzazionedell’immagine turistica del territorio,così come un aumento quantitativo equalitativo dei flussi turistici, l’espansionedi attività redditizie e quindi un complessivoincremento di tutte le attività economicheisolane».Ma quella del parco marino, in realtà, nonè un’idea nuova. A confermarlo è il presidentedi Legambiente isola di Capri, NabilPulita, che da tempo si adopera sull’isolaaffinché si concretizzi tale iniziativa. «Ca-sabile, secondo il presidente di Legambiente,sia per evitare che si ripetano glispiacevoli fatti dello scorso anno, sia perchél’isola non appartiene solo ai turisti,ma la sua salute ambientale interessa ecoinvolge in prima persona i capresi stessiche oltre alla richiesta dell’istituzionedell’oasi marina, sono impegnati tuttol’anno nella gestione della raccolta differenziatae nella regolamentazione della fornituradi energia elettrica con l’intento diridurre, tra gli altri, anche l’inquinamentoelettromagnetico.Dal municipio di Capri, il consigliere comunalecon delega all’Ambiente, AlessandroEsposito, fa sapere che «per l’istituzionedel Parco Marino questa amministrazioneha lavorato con le associazioni ambientalistee il ministero dell’Ambiente perraggiungere il necessario consenso politicoe sociale, portando un risultato storico dopo28 anni di tentativi in tal senso. Poi ab-terraferma con un metanodotto per renderlaindipendente dal gasolio e dallebombole, per avere energia più pulita conla quale oggi si possono studiare vari utilizzi:pensiamo in particolare alla cogenerazionedi calore e al rinnovo del parco autovetture».A sostenere l’assessore caprese nelle battaglieper la tutela ambientale dell’isola c’èl’omologo di Anacapri, Massimo Coppola,assessore al Turismo con delega all’Ambiente.«L’esigenza di creare il parco marinonon è più procrastinabile – affermaCoppola – per riacquistare i diritti sul mareche circonda l’isola, che è stressato dasituazioni che non sono imputabili alleamministrazioni». L’oasi protetta, per l’assessoreanacaprese, oltre a rappresentareuna ricchezza ambientale è necessaria soprattuttoper la regolamentazione del diportismo,dell’ancoraggio selvaggio, dellavelocità e dello scarico delle barche.118

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