[Dentro l’isola]Galeoni, velieri e imbarcazioni in generalesono i protagonisti di un nutrito numerodi mattonelle.Galleons, sailing boats and boats in generalfeature in a large number of tiles.THE BEAUTY OF TILESby Antonello De NicolaWelcoming visitors to Capri with theirimaginative names and bright colours,the ceramic majolica tiles on Caprihouses are the fabric of an ancienthistory and traditiontinuano a raccontare con discrezione la vitadi uomini, committenti, artigiani eviaggiatori che hanno deciso di legare ilproprio destino a quello dell’isola azzurra,semplicemente con una frase o un’immagineevocativa.Un unico grande mosaico a cielo aperto,composto da migliaia di singole tessere cherendono più suggestive anche le case piùmodeste attraverso orizzonti (L’aurora),immagini bucoliche (Villa Fiore, La mimosa,La noce della Piazzetta, La pergola deicampi), superstizioni (Chi vò o male e chestacasa addà crepà primme che trase), benevolenze(Dio raddoppia a te quel che tuauguri a me), insidie (Cave canem Cave felem,La trappoletta), giardini zoologici (Lacoccodrilla, La formica, La cicala, L’ippocampo,Due galli), premonizioni (Sagittarius,Orsa maggiore), miti (La sirenella,Villa Narcissus), sinfonie (La melodica,Villa le campane), intimità (La casa del solitario,Casa Piazza, Casa mia, La casarella,La casarella di Peppinella, La Nina, La tragarella),avventure (Nuova Zelanda, La turista,La gondola), tesori (Lo smeraldo) ebrezze leggere (La piccola raffica).Fra i disegni più singolari, scene allegoriche(gallo con campane, elefanti maestosi, farfalle,asinelli, sirene), motivi religiosi (crocie campanili), una collezione completa divelieri, una mappa in miniatura di Capri,spartiti musicali, citazioni in latino e perfinouna caricatura di Napoleone. ■Nothing remains to testify to MargueriteYourcenar’s long walks on Capri during herstay there in 1938 except for the tile at LaCasarella, the house in Via Matermania where theauthor began writing her novel Coup de Grace.Graham Greene’s happy toasts under the pergolaonly linger on in the atmosphere evoked by themajolica tile at Il Rosaio, the small villa inAnacapri where the English writer stayedbetween 1949 and 1980.The custom of identifying Capri homes withceramic tiles placed by the doorway is as old as itis mysterious.The first tiles date back to the end of theeighteenth century and were probably used todecorate the villas of the wealthiest families inorder to distinguish them from the houses ofthe islanders and to reveal their solideconomic status.Ceramic pictures – some with strong colours inoriental style, others with more sober colours –continue to tell discreetly of the lives of thepeople – the clients, artisans and travellers – whodecided to link their destiny with that of the azureisle, in a simple phrase or an evocative image.It is a unique, huge mosaic in the open air, madeup of thousands of individual tesserae makingeven the most modest houses more beautifulthrough horizons (The Dawn), bucolic scenes (VillaFiore, The Mimosa tree, The Piazzetta Walnut Tree,The Pergola of the Fields), superstitions (Mayanyone who wishes evil on this house die beforehe sets foot in it), blessings (May God bring youdouble of what you wish for me), perils (Beware ofthe dog, Beware of the cat, The Snare), zoologicalgardens (The Crocodile, The Ant, The Cicada, TheSea-horse, Two Cockerels), astrology (Sagittarius,the Great Bear), myths (The Little Mermaid, VillaNarcissus), symphonies (The Melodious, Villa ofthe Bells), intimacy (The House of the SolitaryOne, Casa Piazza, Casa Mia, The Cottage,Peppinella’s Cottage, La Nina, La Tragarella),adventures (New Zealand, The Tourist, TheGondola), treasures (The Emerald) and lightbreezes (The Gust of Wind).Among the more unusual designs are allegoricalscenes (a cockerel with bells, majesticelephants, butterflies, donkeys, mermaids),religious motifs (crosses and church bells), acomplete collection of sailing ships, a miniaturemap of Capri, musical scores, Latin quotationsand even a caricature of Napoleon. ■40
La bottegadell’arte[Dentro l’isola]SERGIO RUBINOIn questo luogo nascono le opere di un artista conosciuto dalla Cina a Manhattan.Ceramista, pittore e scultore dall’estro geniale e dall’animo sensibileIl Maestro Rubino in un momento di pausa durante il montaggiodelle ceramiche-libro che illustrano il Sentiero dei Fortini.Maestro Rubino taking a short break during his creationof the ceramic-book illustrating the Sentiero dei Fortini.Il dono di uno scultore inglese negli anni Settanta e l’impresa ciclopicadi trasportare un vecchio forno dal peso di nove quintali,dallo studio di Marina Piccola fino ad Anacapri.Inizia così il lungo viaggio di Sergio Rubino, da quando nel 1974decide di aprire il suo piccolo laboratorio in piazza Barile e di recarsiin Sicilia per imparare l’arte della ceramica. «Guardavo i vecchi artigianilavorare come schiavi in ambienti umidi ed al buio – spiegaRubino – ma non avendo il permesso di fotografarli, dovevo accontentarmidelle poche nozioni che riuscivo a ricordare a memoria.Una volta rientrato ad Anacapri, rimasi a provare notte e giorno finoa quando iniziai a produrre piccoli oggetti». Un’avventura cheprende anima e forma dalle mani nude di Sergio Rubino e che duraormai da 36 anni.«Un giorno entrò nel mio laboratorio lo scrittore Graham Greene – raccontail Maestro – e mi chiese di realizzare una teiera identica alla▼41