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Comunità in ascolto - Coccaglio

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Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - Parrocchianon possiamo trascurare l’opera educativa (quandoper davvero è tale) di chi segue i ragazzi nelmondo sportivo, ecc.Si può obiettare che qui abbiamo messo <strong>in</strong>siemedi tutto e di più; potrebbe farci arricciare il nasoconsiderare carisma il maneggiare una scopa o lostrof<strong>in</strong>accio per pulire la chiesa o gli ambientidegli Oratori. In tal caso si rimanda ai versetti 21-25 di 1Cor. 12: uno degli obiettivi di Paolo è proprioquello di combattere la mentalità per cui visono carismi/attività/m<strong>in</strong>isteri (=servizi) di serieA e altri di serie B o C.Si dovrebbe dist<strong>in</strong>guere tra carismi da cui si general’attività o il servizio che ne scaturisce, ma questocomporterebbe eccessiva sottigliezza e cifarebbe perdere di vista il nocciolo della questione.Basta solo quest’elenco sommario per rendersi conto di quanto,anche se non sembra, la vita della nostra Comunità sia caratterizzatadall’apporto di tanti, anche se è vero che <strong>in</strong> molti casi sono“sempre quelle facce” che si vedono e il rischio del protagonismonon è per nulla assente.Rendere grazie al Signore perché il suo Spirito agisce e tante personefanno qualcosa per gli altri, per noi (per esempio, se vado <strong>in</strong>chiesa e la trovo ord<strong>in</strong>ata e pulita non posso che provare gratitud<strong>in</strong>eper chi vi provvede).FEBBRAIO: Lettera agli Efes<strong>in</strong>i, cap. 4, 7-13.15-167A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura deldono di CRISTO. 8Per questo è detto:Ascendendo <strong>in</strong> alto ha portato con sé prigionieri,ha distribuito doni agli uom<strong>in</strong>i.9Ma che significa la parola «ascese», se non che prima era discesoquaggiù sulla terra? 10Colui che discese è lo stesso che ancheascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte lecose.---11Ed egli ha datoad alcuni di essere apostoli,ad altri di essere profeti,ad altri ancore di essere evangelisti,ad altri di essere pastori e maestri,---12per preparare i fratelli a compiere il m<strong>in</strong>istero,allo scopo di edificare il corpo di Cristo,---13 aff<strong>in</strong>ché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenzadel FIGLIO DI DIO,f<strong>in</strong>o all’uomo perfetto,f<strong>in</strong>o a raggiungere la misura della pienezza di CRISTO.---15 [Così,] agendo secondo verità nella carità,cerchiamo di crescere <strong>in</strong> ogni cosa tendendo a LUI, CHE È ILCAPO, CRISTO.16Da lui tutto il corpo, ben compag<strong>in</strong>ato e connesso,- con la collaborazione di ogni giuntura,- secondo l'energia propria di ogni membro,- cresce <strong>in</strong> modo da edificare se stesso nella carità.31Doni e servizi, per diventare “una cosa sola”Mentre “carisma” è term<strong>in</strong>e della l<strong>in</strong>gua grecatrasportato più o meno tale e quale <strong>in</strong> italiano,“m<strong>in</strong>istero” è vocabolo di orig<strong>in</strong>e lat<strong>in</strong>a che traducela parola greca diakonia usata da Paolo.Abbiamo <strong>in</strong> parrocchia un diacono e forse ci èfacile ricordare cosa significa questa parola: servizio;così, diacono è il servo. M<strong>in</strong>isterium significaperciò servizio; da qui deriva il term<strong>in</strong>e “m<strong>in</strong>istro”variamente usato: m<strong>in</strong>istro di culto (=personache esercita il servizio di presiedere ilculto); m<strong>in</strong>istro della Repubblica (per significareil servizio esercitato a favore del Paese e per gli<strong>in</strong>teressi della gente), m<strong>in</strong>istrare (dialettale) nelsenso di dispensare il cibo alla famiglia da partedi chi lo ha cuc<strong>in</strong>ato.Quando Paolo parla di m<strong>in</strong>isteri, pare riferirsi ai diversi tipi di servizioche vengono esercitati nella Comunità ecclesiale, vista nel suoaspetto “istituzionale”: come ogni istituzione essa va organizzataperché possa realizzare al meglio la missione per cui è stata voluta,va guidata, “governata”. Diversamente dai carismi elencati <strong>in</strong> 1Cor12, i m<strong>in</strong>isteri <strong>in</strong>dicati qui dall’Apostolo sembrano avere lo scopodi garantire la vita di base della Comunità ecclesiale (pastori e maestri)e la sua “sopravvivenza” ed espansione (apostoli, evangelisti:forse quelli che noi oggi chiameremmo rispettivamente fondatoridi Chiese e missionari). Come per i carismi, lo scopo dei m<strong>in</strong>isteriè duplice: l’unità e il servizio a tutti, “l’utilità comune”.I carismi di 1Cor. 12 non sembrano riguardare <strong>in</strong>vece l’istituzionee la sua guida, non sono legati necessariamente ad un <strong>in</strong>carico, nonsono conferiti tramite un sacramento (ord<strong>in</strong>e, matrimonio) o un<strong>in</strong>carico specifico (per es., riferendoci all’oggi, la consegna delCrocifisso ai missionari <strong>in</strong> partenza, la nom<strong>in</strong>a a parroco della talComunità); essi esprimono di più l’aspetto “estroso” dello Spirito,che vivacizza la vita della Comunità.In relazione alla “pienezza di Cristo” o “piena maturità di Cristo”Maturità è consapevolezza- di essere Chiesa, di farne parte, di essere membra del Corpo diCristo;- consapevolezza che abbiamo ciascuno un servizio da svolgere(e che magari già svolgiamo, senza saperlo: si pensi a chi realizzala missione famigliare, struttura portante della Comunità)- che non possiamo lasciar sempre fare agli altri, ma dobbiamo,<strong>in</strong> ciò che siamo capaci, di offrire il nostro apporto. Perchéanche a noi è stata data la grazia (lo Spirito)- del valore di ogni altra vocazione (v. il n. 27 della Lettera delVescovo)Immaturità:- il tirarsi <strong>in</strong>dietro, lasciare che facciano gli altri, il non sentirsicorresponsabili della vita della Comunità, come se essa fosserealtà che mi è estranea- la mania di protagonismo <strong>in</strong>vadente di chi ama comandaree/o essere il centro attorno a cui ruota un’<strong>in</strong>iziativa o un’attività- il non lasciare spazio agli altri, all’<strong>in</strong>segna del “ci sono già io”- il non apprezzare il servizio svolto da altri o le altre vocazioni- la tendenza a dividersi.

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