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Comunità in ascolto - Coccaglio

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Comunità apertaRicorre il 24 marzo laGIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNOPER I MISSIONARI MARTIRI33VITA MISSIONARIAon basta r<strong>in</strong>novare i metodi pastorali, né organizzare e“Ncoord<strong>in</strong>are meglio le forze ecclesiali, né esplorare conmaggiore certezza le basi bibliche e teologiche della fede:occorre suscitare un ‘nuovo ardore di santità’ fra i missionari e<strong>in</strong> tutta la comunità cristiana" (Redemptoris Missio). La giornatadi preghiera e digiuno <strong>in</strong> memoria dei missionari martiri,nata dall’esperienza del camm<strong>in</strong>o missionario dei giovani, ècelebrata ogni anno il 24 marzo. "Ricordare e pregare per quest<strong>in</strong>ostri fratelli e sorelle – vescovi, sacerdoti, religiosi, religiosee laici – caduti mentre svolgevano il loro servizio missionarioè un dovere di gratitud<strong>in</strong>e per tutta la Chiesa e uno stimoloper ciascuno di noi a testimoniare <strong>in</strong> modo sempre piùcoraggioso la nostra fede e la nostra speranza <strong>in</strong> Colui chesulla Croce ha v<strong>in</strong>to per sempre il potere dell’odio e della violenzacon l’onnipotenza del suo amore" (Benedetto XVI). Lapreghiera e il digiuno, sono due gesti per unirsi alla schiera deimissionari martiri, ai popoli per cui essi hanno versato il propriosangue e alle donne e agli uom<strong>in</strong>i, missionarie e missionaridel Vangelo e dell’amore di Dio, che vivono ancora oggidiscrim<strong>in</strong>azione e persecuzione.PERCHE' IL 24 MARZOil giorno dell’anniversario dell’uccisione di mons. OscarE' Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador. Egli nonfu un martire che cercava la morte violenta, ma l'accettò, nonsfuggendo al suo dest<strong>in</strong>o. Non fu un esaltato, ma un profeta;aprì gli occhi sulla realtà che lo circondava e fece vivere laChiesa al fianco di chi aveva bisogno, di chi lottava per affrancarsida repressioni, sfruttamenti.PERCHE' UNA GIORNATA IN MEMORIA DEI MISSIONA-RI MARTIRIamore dei missionari martiri per i valori evangelici diL' giustizia, pace, libertà, fratellanza, ci fa ripensare allanostra vita, al nostro essere cristiani, alla coerenza delle nostrescelte: le missionarie e i missionari uccisi ci stimolano a vivereil Vangelo seriamente e <strong>in</strong>tegralmente dando la nostra bellatestimonianza nell’ambiente <strong>in</strong> cui viviamo e operiamo. Farememoria dei martiri è acquisire una capacità <strong>in</strong>teriore di <strong>in</strong>terpretarela storia oltre la semplice conoscenza. Pensiamo chedietro a ogni missionario martire o ucciso o rapito o perseguitatovi sono le sofferenze costanti delle loro comunità, la precarietàdella vita quotidiana, le m<strong>in</strong>acce a molti umili testimonidel Vangelo, specialmente laici e laiche, che non godono dimobilitazione di folle e di giornali e la cui difesa è spesso affidataalla sola voce di missionari e missionarie che condividonoogni piega di quelle situazioni, motivati solo dalla forzadell’amore. Il martire è <strong>in</strong>fatti la punta di diamante di situazionidi difficile lettura. Il quotidiano martirio di numerosi cristiani,sacerdoti, religiosi, religiose, catechisti, dovrebbe aiutarcia superare la soglia della semplice <strong>in</strong>formazione o il ruolo dispettatori distratti. I missionari uccisi per causa del Vangelo ciricordano che non è più tempo per attese vuote e <strong>in</strong>coscienti.PERCHE' UNA GIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNOLa preghiera e il digiuno, nella tradizione cristiana, sonoopere di amore e di comunione con Dio e con la Chiesa eviverle <strong>in</strong> occasione di questa giornata significa pregare Dioaff<strong>in</strong>ché sostenga le missionarie, i missionari e le comunità cristianeche vivono ancora oggi discrim<strong>in</strong>azione e persecuzioni.QUADRO RIASSUNTIVOUccisi nell’anno 2010 (23 operatori pastorali) --1 Vescovo15 Sacerdoti (13 diocesani; 1 OFM; 1 OFM Conv)1 Religioso (SDB)2 Sem<strong>in</strong>aristi (1 SJ)1 Religiosa3 LaiciPaesi di orig<strong>in</strong>eAsia 5 (2 C<strong>in</strong>a, 2 Iraq, 1 India)America 14 (5 Brasile, 3 Colombia, 2 Messico, 1 Perù, 1 StatiUniti,1 Portorico, 1 Haiti)Africa 2 (1 R.D. Congo; 1 Togo)Europa 2 (1 Italia, 1 Polonia)Luoghi della morteAsia 6 (2 C<strong>in</strong>a, 2 Iraq, 1 India, 1 Turchia)America 15 (5 Brasile, 3 Colombia, 2 Messico, 2 Perù, 1Venezuela, 1 Haiti, 1 Ecuador)Africa 2 (2 R.D. Congo)UN ELENCO MAI CONCLUSOIl conteggio dell’Agenzia Fides non riguarda solo i missionariad gentes <strong>in</strong> senso stretto, ma tutti gli operatori pastoralimorti <strong>in</strong> modo violento. Non è usato di proposito il term<strong>in</strong>e“martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimone”,per non entrare <strong>in</strong> merito al giudizio che la Chiesa potràeventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità d<strong>in</strong>otizie che, nella maggior parte dei casi, si riescono a raccoglieresulla loro vita e perf<strong>in</strong>o sulle circostanze della loro morte. Atale proposito rendiamo noto l’apertura del processo di beatificazionedel sacerdote Fidei donum don Daniele Badiali, orig<strong>in</strong>ariodella diocesi di Faenza (Italia), ucciso <strong>in</strong> Perù nel 1997, ela beatificazione del polacco p. Jerzy Popieluszko, martire,ucciso <strong>in</strong> odio alla fede il 20 ottobre 1984 nei pressi diWroclawek, <strong>in</strong> Polonia.(Agenzia Fides 31/12/2010)dal sito del Movimento Giovanile Missionario

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