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Poesia e Luce

“La poesia unisce i distanti”: è con questa idea che i versi tratti "Il trillo" di Mario Luzi, come un filo luminoso, si snodano per calli e campielli, donando stupore. Marco Nereo Rotelli ha scelto questa poesia dedicata a Venezia per portare una “nuova luce” alla città, per guardare con occhi nuovi e mente fresca, grazie alla parola poetica. Ed ecco allora giungere poesie da tutto il mondo: sono coinvolti 83 poeti contemporanei, 83 come gli anni di Giovanni Bellini di cui la città si appresta a celebrare l’anniversario della morte e a cui sono dedicati i colori dell’installazione luminosa, il blu e l’oro del Trittico dei Frari.

“La poesia unisce i distanti”: è con questa idea che i versi tratti "Il trillo" di Mario Luzi, come un filo luminoso, si snodano per calli e campielli, donando stupore. Marco Nereo Rotelli ha scelto questa poesia dedicata a Venezia per portare una “nuova luce” alla città, per guardare con occhi nuovi e mente fresca, grazie alla parola poetica.
Ed ecco allora giungere poesie da tutto il mondo: sono coinvolti 83 poeti contemporanei, 83 come gli anni di Giovanni Bellini di cui la città si appresta a celebrare l’anniversario della morte e a cui sono dedicati i colori dell’installazione luminosa, il blu e l’oro del Trittico dei Frari.

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Asteroidi modulari<br />

GIOVANNI ASMUNDO<br />

Italia<br />

Asteroidi modulari progettati<br />

e falene si affogano al crepuscolo<br />

nei palpiti di un sole a reticolo<br />

che screzia orizzonti incinerati.<br />

Aspre scogliere di periferia<br />

falesie in cemento e ammoniti<br />

stratificate in trilocali sviliti<br />

croste da parati e da tappezzeria.<br />

In salvagente sdraiarsi sui tetti<br />

(s’infrangono in marosi le costellazioni).<br />

Errare a memoria tra coniugazioni<br />

di vite in tempi futuri e anteriori.<br />

Siamo scampati a proposte allettanti<br />

di scaltre sirene d’acciaio satinato<br />

ciottoli e ossa sbiancate di carene<br />

poi perfino il naufragio si è arenato.<br />

Scarpe coi tacchi ha l’aurora di perla<br />

solletica i piedi la pallida bruma<br />

da soli, senz’altri avversari di scacchi.<br />

Iride il mare con ciglia di spuma.<br />

Dove le cetre, le crisi, le maschere?<br />

Dove le voci, i sei personaggi?<br />

Il vento che tira le corde del freddo<br />

si tinge le dita di tenui miraggi.

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