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determinate testate?
Siamo divisi per aree geografiche
continentali e aree tematiche: un
editor segue l’America latina, un
altro il Medioriente e l’Africa eccetera;
ci sono anche collaboratori
che svolgono un lavoro di
preselezione. Lo stesso vale per i
temi: economia, scienza, ecologia
e così via. Quando il giornale
è nato nel 1993 Internet non esisteva,
si viveva di rapporti di persone
sul posto, con l’invio degli
articoli di notte via fax.
Internazionale è sempre stato
ed è indipendente?
Sì, non appartiene a nessun
grande gruppo editoriale.
Avete mai ricevuto delle offerte
da uno di questi gruppi editoriali?
Mai.
Capita di “strappare” alla concorrenza
dei quotidiani o settimanali
italiani alcuni articoli
di testate internazionali?
Sì, capita. Con gli articoli - a differenza
dei libri per i quali si fanil
primo numero di Internazionale
Quindi non c’è stato bisogno
di comprare la licenza per riprodurre
il settimanale francese?
Abbiamo stabilito un rapporto
con loro, molto buono, che dura
tutt’ora. Ma nessuna formalizzazione
contrattuale. Oggi loro
sono all’interno del gruppo Le
Monde.
Una volta portato in edicola
Internazionale come vi siete
organizzati per riprodurre il
meglio delle notizie degli altri
giornali?
È abbastanza semplice: puoi
comprare a singolo articolo o
fare accordi coi vari giornali di
ogni nazione; intervengono tante
variabili. A volte paghi i giornalisti,
altre gli agenti o le testate o le
syndication; da Le Monde al New
York Times ogni testata ha i suoi
codici. Sintetizzando paghi i diritti
per la riproduzione di un articolo.
Nella vostra redazione ciascuno
ha l’incarico di monitorare
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