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Leonardo Butticè - alphonse doria

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1993: “La storia di una mafia che aiutò gli angloamericani nello sbarco in Sicilia è<br />

soltanto una leggenda priva di qualsiasi riscontro, anzi esistono documenti inglesi<br />

e americani sulla preparazione dello sbarco che confutano questa teoria; la<br />

potenza militare degli alleati era tale da non avere bisogno di ricorrere a questi<br />

mezzi. Uno dei pochi episodi riscontrabili sul piano dei documenti è l’aiuto che<br />

Lucky Luciano propose ai servizi segreti della marina americana per far cessare<br />

alcuni sabotaggi, da lui stesso commissionati, nel porto di New York; ma tutto ciò<br />

ha un valore minimo dal punto di vista storico, e soprattutto non ha alcun nesso<br />

con l’operazione “Husky”. Lo sbarco in Sicilia non rappresenta nessun legame tra<br />

l’esercito americano e la mafia, ma certamente contribuì a rinsaldare i legami e le<br />

relazioni affaristiche di Cosa Nostra siciliana con i cugini d’oltreoceano”. Vi<br />

sembrerà strano ma è stato a rafforzare queste teoria di collegamento tra i servizi<br />

segreti americani e la mafia siciliana, un nostro concittadino: u ‘zzu Cola Gintili! Il<br />

quale dettò un’autobiografia a Lillo Pullara e il suo memoriale al giornalista Felice<br />

Chilanti, autore su L’Ora. Il 9 giugno del 1963 u ‘zzu Cola, si presentò, occhiali<br />

neri e capelli bianchi, con i suoi 78 anni suonati tra America e Sicilia già autore del<br />

suo libro: Vita di un Capomafia che in seguito ad ottobre venne pubblicato<br />

dall’Editori Riuniti a nome di Nick Gentile con la prefazione del giornalista.<br />

Scrive Etrio Fidora 20 :<br />

“Nick Gentile, venticinque anni dopo – Gentile, infatti, era stato espulso e<br />

rimandato in Italia insieme a Lucky Luciano come displaced person (gli Usa si<br />

liberavano così, nel dopoguerra, dei boss italoamericani divenuti difficili a<br />

perseguirsi data la preziosa collaborazione prestata nell’invasione alleata della<br />

Sicilia). Egli era tornato a Siculiana, provincia di Agrigento, da cui la sua famiglia<br />

proveniva, riprendendo a farsi chiamare Zu’ Cola e divenendo capo elettore di un<br />

big regionale della Dc. In seguito si era trasferito a Roma, dove, qualche tempo più<br />

tardi, sulle orme di un altro famoso padrino, Joseph Bonanno, dettò<br />

un’autobiografia al giornalista Felice Chilanti, autore su L’Ora della prima<br />

clamorosa inchiesta nazionale che estraeva dall’ombra il fenomeno mafioso. E nel<br />

1974, venticinque anni dopo l’incontro con Camilleri, fu appunto Chilanti a<br />

procurarmi l’occasione di pranzare con Nick Gentile in una trattoria romana sotto<br />

casa sua, in via Mario dei Fiori.” 21<br />

In una intervista Charles Poletti alla domanda precisa: “…ma vi è un fatto<br />

incontestabile: Lucky Luciano, che era in carcere per gravi reati, nel ’46 fu<br />

liberato e venne estradato in Italia dove per molti anni soggiornò liberamente fino<br />

alla morte, anche se era sospettato di controllare il traffico di droga tra l’America<br />

e gli Stati Uniti. Questo è causale? E’ un fatto che non ha nessuna interferenza con<br />

le vicende della guerra?”<br />

“Lucky Luciano fu perdonato dal governatore Thomas Dewey. Certe persone che<br />

volevano dare una spiegazione a questo perdono, inventarono che Luciano aveva<br />

dato un contributo durante la guerra. E’ completamente falso e assurdo. Il partito<br />

Repubblicano aveva altre ragioni per dare il perdono a Lucky Luciano.”<br />

20 Etrio Fidora, docente universitario fu direttore de L'Ora. negli anni 70.<br />

21 LucidaMente, anno III, n. 29, maggio 2008<br />

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