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Leonardo Butticè - alphonse doria

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110 rimasero feriti, oltre a 2 vittime civili 54 . Dei feriti, uno morì<br />

poco dopo il ricovero, mentre era in corso la preparazione della<br />

rappresaglia, che fu dunque calcolata in base a 33 vittime<br />

germaniche. Nei giorni seguenti sarebbero deceduti altri 9 militari<br />

feriti, portando così a 42 il totale dei caduti. Immediatamente<br />

arriva sul posto il generale Maeltzer, eccitato dall’alcol, alla vista<br />

dei suoi uomini straziati, incominciò a gesticolare, a piangere e a<br />

urlare che voleva fare esplodere tutto l’isolato con i suoi abitanti<br />

dentro, fucilare immediatamente tutti coloro che erano stati<br />

fermati nelle vicinanze e messi tutti in fila con le mani alzati al<br />

dosso della strada. Kappler, avvertito da una telefonata in Via<br />

Tasso, si avvia immediatamente, incontra lungo la strada, in Via<br />

Quattro Fontane, il Console Moellhausen, che ritornava da Via<br />

Rasella. Il quale lo informa che aveva avuto una lite con il<br />

Generale Maeltzer nel vano tentativo di calmarlo e rinviare le<br />

intenzioni di vendetta, pregandolo di provare lui a calmarlo perché<br />

potrebbe commette una vera pazzia. Giunto sul posto Kappler<br />

prega il Generale di prendere lui sotto controllo di quanto<br />

riguardava l'attentato. Avuta risposta affermativa, egli prendeva<br />

subito contatto con i suoi dipendenti diretti, fra i quali il cap.<br />

Schultz ed il cap. Domizilaff che già si trovava su posto. Kappler<br />

alle ore 17 dopo avere interrogato i fermati presso la vicina<br />

caserma di polizia italiana va ad informare il Generale Maeltzer, al<br />

comando della città di Roma. Ivi, alla presenza del gen. Maeltzer e di altri<br />

ufficiali di detto comando esprimeva l'opinione che l'attentato fosse stato effettuato<br />

da italiani appartenenti a partiti antifascisti. Si incominciò a parlare di rappresaglia<br />

da adottare. Ad un certo momento il generale tedesco, che continuamente parlava a<br />

telefono faceva cenno al Kappler di avvicinarsi e quindi passatogli il ricevitore ed<br />

informatolo che all'apparecchio c'era il Gen. Mackensen. II quale subito, dopo,<br />

entrava subito in argomento circa le misure di rappresaglia. Kappler rispondeva<br />

che, secondo accordi con il Gen. Harste, la scelta avrebbe dovuto cadere su persone<br />

condannate a morte o all'ergastolo e su persone arrestate per reati per i quali era<br />

prevista la pena di morte e la cui responsabilità fosse stata accertata in base alle<br />

indagini di polizia. II Gen. Mackensen quindi, rispondeva di essere disposto a dare<br />

I'ordine, ove fosse stata data a lui la facoltà, di fucilare dieci persone, scelte fra le<br />

54 Zuccheretti Pietro - anni 13 la sua testa fu trovata nella asfalto e il corpo dilianato; Chiaretti Antonio - anni 48.<br />

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