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Ecoideare Settembre Ottobre N31

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Vi sono nazioni che salgono alla ribalta italiana solo in<br />

casi del tutto eccezionali. L’Iran è sicuramente una di<br />

queste, tornata all’attenzione mondiale per il recente<br />

accordo internazionale in tema di non proliferazione<br />

di armi nucleari. Prima di questa notizia, credo rimangano nella<br />

memoria dei più solo notizie relative ad esternazioni della leadership<br />

del paese o a racconti sul regime attualmente in vigore.<br />

Voglio invece richiamare l’attenzione sul patrimonio di conoscenze<br />

architettoniche presente in Iran, i cui effetti in passato<br />

giunse sino in Italia. A Palermo, infatti, si può ammirare la Zisa,<br />

edificio costruito fra il 1164 e 1180. L’ingegnoso sistema di ventilazione<br />

si richiama alla tradizione costruttiva ereditata dai regnanti<br />

arabi. In particolare dai lati corti emergono due torri che,<br />

unitamente alla sala della fontana, rappresentano gli elementi<br />

del sistema di ventilazione, il cui funzionamento è semplice: i<br />

venti dominanti entrano nel captatore del vento, vengono portati<br />

corrispondenza di una stanza chiamata Howz Khaneh, situata<br />

al termine della stanza estiva. I camini portano l’aria al di sopra<br />

del piccolo specchio d’acqua al fine di abbattere la temperatura<br />

dell’aria per evaporazione, aria che giunge nella sala estiva.<br />

Nelle case più ricche la Howz Khaneh è una stanza separata e<br />

canalizzazioni portano l’aria fresca nella stanza.<br />

L’utilizzo delle torri del vento non si limita alle stanze abitate,<br />

ma anche alle stanze adibite a dispensa, in iraniano Sardab.<br />

Nella maggioranza dei casi i camini del vento sono realizzati in<br />

argilla e legno, per favorire la resistenza ai venti ed al sisma. Tipologicamente<br />

i camini del vento possono poi avere una più entrate<br />

in base al tipo di schema di ventilazione previsto, alla zona<br />

climatica in cui vengono realizzati ed al microclima della zona.<br />

Tali soluzioni potrebbero essere utilizzate con efficacia ancora<br />

oggi, rapprensentando soluzioni sostenibili, non fosse altro per<br />

l’assenza di impianti (se non limitandosi a sistemi domotici di<br />

ECOABITARE<br />

IRAN,<br />

NON SOLO NUCLEARE<br />

di Marco Cagelli<br />

nella sala centrale dove l’aria transita sulla fontana d’acqua, garantendo<br />

un microclima ideale anche in estate.<br />

Il metodo applicato a Palermo trae origine dall’utilizzo di volte<br />

nel clima caldo e secco della zona persiana per cercare di allontanare<br />

l’aria calda dagli edifici. Questa semplice soluzione<br />

costruttiva era già largamente impiegata nel 3.000 a.c. Nel corso<br />

dei secoli si sono sviluppate diverse tipologie di captatori<br />

del vento e soluzioni sempre più ingegnose per migliorare il<br />

comfort interno agli ambienti. Tali soluzioni caratterizzano fortemente<br />

la città storica di Yazd, situata 500 km a sud est della<br />

capitale Teheran, nota per avere la maggior concentrazioni di<br />

sistemi di capatazione del vento ed anche per avere il più alto<br />

fra questi, presente nei giardini Dowlat Abad. Nelle abitazioni<br />

i camini del vento, in iraniano baad gir, vengono costruiti in<br />

controllo delle griglie di areazione). In Iran sono stati impiegati<br />

più recentemente tali tecnologie come per esempio nella torre<br />

Azadi, edificata nel 1970 su progetto dell’architetto Hossein<br />

Amanat, mentre diversi studi internazionali hanno cercato di tradurre<br />

queste soluzioni con materiali innovativi per poter sfruttare<br />

i benefici della soluzione tecnologica come per esempio Ove<br />

Arup nel campo da cricket di Kensington Oval delle Barbados.<br />

Nel corso dei secoli sono state ricercate ed utilizzate altre soluzioni<br />

interessanti, come per esempio nella città di Bam, ove la<br />

stanza ed il camino del vento distano cinquanta metri. Il canale<br />

che collega i due edifici passa al di sotto di un giardino che, irrigato,<br />

raffresca l’aria passante. Anche in tal caso, tali soluzioni si<br />

possono ritrovare in Italia in alcune ville venete, in cui l’edificio<br />

è connesso a caverne che fungono da bacini di raffrescamento.<br />

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ecoIDEARE - <strong>Settembre</strong> / <strong>Ottobre</strong> 2015<br />

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