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PER UN’ECOLOGIA<br />
DELLA RELAZIONE<br />
La condivisione delle parti di sé e dell’altro<br />
STILI DI VITA<br />
di Franco Cirone<br />
“Conoscere se stessi è dimenticare se stessi” (Dogen Zenji)<br />
…Possiamo provare ad essere e a stare, così come stiamo, dove ci troviamo. Possiamo concederci giornalmente<br />
abbastanza tempo per sedere nella calma e provare, costantemente, e riprovare a oltrepassare la personalità, che<br />
crediamo di essere, e i suoi rituali, sospendendo quanto basta le varie idee e conclusioni che facciamo su di noi.<br />
Perseverando in tal modo potrebbero crearsi spazi interiori di autentica meraviglia, con insperate trasformazioni interne<br />
ed esterne a noi. Quello che importa è la semplicità, l’autenticità e la non solennità di quello che si sta facendo.<br />
Si potrebbe avere una certa stanchezza per certe parti e manifestazioni della persona che siamo e che vediamo,<br />
fino a sentire il bisogno urgente di andare oltre le identificazioni inutili verso vecchi ricordi incombenti e verso certe<br />
abitudini dure a morire e fare di tutto per liberarcene…per poi ritrovarci ancora al punto di prima, da dove eravamo<br />
partiti, riuscendo però, con nostro stupore, magari una strana volta, a vedere la stanchezza, verso le cose già viste<br />
di noi, in altro modo, come un’energia che ci può guidare invece che deluderci... come quando si ri-ama chi avevamo<br />
in passato amato e poi lasciato e ora lo rivediamo sotto un’ altra luce… praticando la possibilità di farci raggiungere<br />
dal silenzio e di immergerci nel suo mondo, come nell’acqua del mare del primo mattino...<br />
Il silenzio è un approdo, uno strumento e un costume, idoneo a chi è già avanzato nel percorso di consapevolezza…<br />
La mente ordinaria ha sempre un certo bisogno di parole per spiegare più che comprendere le cose che vengono<br />
vissute. La vita vissuta è anche dentro le parole ma le oltrepassa, non ha bisogno di molte spiegazioni.<br />
Ha urgenza di vivere...<br />
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ecoIDEARE - <strong>Settembre</strong> / <strong>Ottobre</strong> 2015<br />
Quando incontriamo qualcuno che ci interessa, che ci<br />
attrae, prima ancora di poterlo comprendere, la nostra<br />
corporeità avverte, sente e partecipa di questo<br />
circostanza e, anche se non sempre ce ne accorgiamo<br />
fino in fondo, anticipa e sa quello che soltanto dopo razionalizziamo<br />
e realizziamo. Il tempo che intercorre, prima che le parti<br />
di noi ricompongano, in unità, il dualismo di interpretazione ed<br />
emozione, è variamente individuale, oscillando tra dimensione<br />
cognitiva e dimensione corporea. L’unità è nella mente cellulare,<br />
dove ogni cellula, ogni parte del corpo è coinvolta e assiste<br />
all’avvenimento di essere mente, sistema cognitivo pensante e<br />
memoria in azione. Il corpo non mente e occorre dare corpo alla<br />
mente, coperta e rivestita di presupposti e abitata da inevitabili<br />
filtri che la costituiscono, imparando a fare quello che sappiamo<br />
quando siamo già. Essere già, dove da sempre noi siamo, è l’essere<br />
unità di mente e corpo che si co-appartengono e si condividono,<br />
in unità di coscienza.<br />
D’altronde spesso siamo in ritardo d’essere e non può che essere<br />
così, dovendo immergerci nel mondo in cui siamo gettati,<br />
naufraghi un po’ inzuppati di vari odori, sapori e visioni anche<br />
distraenti, cercando di rammemorarci dell’origine e del compito<br />
che ci appartiene, che è dare senso e volto al nostro cammino e<br />
alla nostra via, mai completamente nostra e che mai completamente<br />
ci appartiene. Una delle strade, spesso tortuose e in salita,<br />
verso l’interno di noi, è quella dell’apparizione dell’altro nel<br />
nostro campo di visione, del suo riconoscimento e valore e del<br />
nostro reciproco contatto e confronto. Si incontrano i corpi, si<br />
attraggono come si respingono. Sapori, odori, suoni, sensazioni,<br />
colori si mischiano e ci ipnotizzano verso il desiderio di qualcuno<br />
o verso il suo allontanamento.<br />
Il corpo è corporeità, energia pulsante vivente, emozione e sentimento,<br />
vita vissuta e da vivere, memoria da riattivare e trasformare,<br />
voglia di libertà, desiderio senza fine, bellezza e interesse<br />
di stare insieme. È anche dialogo, voce e pathos.<br />
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