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Ecoideare Settembre Ottobre N31

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nialismo, in questo caso francese. Ogni giorno assistiamo (impotenti)<br />

alle assurde disgrazie in mare di popolazioni costrette<br />

ad abbandonare la propria terra per fuggire dalla povertà, dalla<br />

fame e dalla guerra in cerca di sicurezza. Il lavoro delle strutture<br />

di volontariato è meritevole ed è spesso encomiabile l’impegno<br />

soprattutto dei medici che aiutano le popolazioni che soffrono.<br />

Voglio, però, distinguere queste da altre organizzazioni, che,<br />

sotto varie forme, sono spesso portatrici di interessi economici<br />

nei paesi dove destinano gli aiuti. Viene da pensare ad una<br />

sorta di “multinazionali dell’umanitarismo”, che per raccogliere<br />

fondi destinati al cosiddetto Terzo Mondo, fanno leva<br />

sul turbamento psicologico indotto dal senso di colpa. Una<br />

reazione che si attiva quando per esempio, vieni colpito<br />

dall’immagine di un bambino visibilmente denutrito, che<br />

punta gli occhi dritto alla tua coscienza. Un dramma umano<br />

vero che diventa virtuale e strumentale, fondato sul pietismo.<br />

Le popolazioni dei paesi che hanno subito il colonialismo,<br />

l’Africa in primis, sono vittime del paradosso di soffrire<br />

o morire per fame pur abitando territori il cui sottosuolo è ricco<br />

di giacimenti di minerali preziosi e di fonti energetiche: ricchezze<br />

destinate al Nord del mondo. Fame, miseria, sottosviluppo,<br />

si combattono con l’attuazione di programmi di medio lungo termine.<br />

Insieme all’istruzione, bisogna fornire a quelle popolazioni<br />

gli strumenti e le tecnologie che permettano loro di progettare<br />

il futuro sulla propria terra. I pozzi per la raccolta dell’acqua e i<br />

pannelli fotovoltaici per ottenere energia elettrica sono esempi di<br />

soluzioni a basso costo che favoriscono l’autonomia dei villaggi<br />

dove si può praticare un’agricoltura sostenibile e al tempo stesso<br />

fermare l’urbanizzazione e la migrazione. Nonostante la riduzione<br />

del tasso della fame registrato nell’ultimo anno, bisogna<br />

reclamare un maggior impegno della politica mondiale, che deve<br />

sentire la responsabilità e il peso delle morti causate dalla fame e<br />

dalla denutrizione, ma anche delle morti per malattie soprattutto<br />

dei bambini indegnamente e vergognosamente sfruttati nelle miniere<br />

dei preziosi minerali.<br />

Ancora porto nella memoria scene dei filmati in bianco e nero<br />

proiettati, in mancanza di una sala, sulla parete di un edificio nella<br />

piazza del paese, quando ero in età scolare, nello stile del film<br />

“Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Per quel che<br />

ricordo, lo scopo dell’iniziativa era di far conoscere l’impegno<br />

dei missionari italiani in Africa. Non credo che fosse un programma<br />

promosso dalle istituzioni nazionali o che facesse parte<br />

di un programma di sensibilizzazione riconducibile alle Nazioni<br />

Unite. Tutto era ambientato in un villaggio rurale dove, le persone,<br />

soprattutto bambini, in evidente stato di denutrizione, erano<br />

in fila per una ciotola di riso o per fare le vaccinazioni. Sono immagini<br />

rimaste impresse, avvolte da un sentimento misto di compassione<br />

e di speranza. Immagini che oggi accostandole e confrontandole<br />

con gli scatti del grande fotografo Steve McCurry,<br />

a distanza di mezzo secolo restano ancora terribilmente attuali.<br />

Circa 24.000 persone muoiono ogni giorno per fame o cause<br />

ad essa correlate (fonti: ONU, FAO, UNICEF).<br />

Il 16 ottobre 1979 è stata istituita dai paesi membri della FAO<br />

(Nazioni Unite) e celebrata ogni anno, la Giornata Mondiale<br />

dell’Alimentazione (GMA), che quest’anno è inserita nel<br />

calendario degli eventi all’interno di Expo, dal tema esplicativo:<br />

“Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo<br />

della povertà rurale”. Dunque la protezione sociale come<br />

fondamento di soluzioni atte a ridurre la povertà rurale nelle<br />

campagne per assicurare l’accesso al cibo e ai mezzi per<br />

produrlo. E’ intuibile l’importanza della Giornata perché<br />

Expo, con la presenza dei paesi in via di sviluppo sarà l’amplificatore<br />

di un messaggio dalla grande valenza culturale,<br />

soprattutto ai giovani attraverso la scuola.<br />

La data celebrativa del prossimo 16 ottobre è una tappa del percorso<br />

di sensibilizzazione al tema della nutrizione e alla salvaguardia<br />

delle risorse naturali. Un percorso di sostenibilità che,<br />

coerente con il programma di Expo, deve tendere alla massima<br />

riduzione della forbice. I valori che la data esprime sono stati<br />

fatti propri dall’Associazione Mozart Italia sezione di Milano<br />

che ha deciso di proporre quel giorno come commemorativo,<br />

organizzando un concerto dedicato, dal titolo “In memoria delle<br />

vittime della fame nel mondo”. L’evento è stato inserito nel<br />

programma di Expo sotto gli auspici del Presidente della Repubblica,<br />

e vedrà la partecipazione dei rappresentanti dei paesi<br />

in via di sviluppo presenti a Expo e delle loro comunità in Italia.<br />

In programma è il Requiem in Re minore di Wolfgang Amadeus<br />

Mozart diretto dal Maestro Aldo Bernardi nella chiesa di San<br />

Marco a Milano. L’occasione richiedeva la scelta di un’opera significativa<br />

e suggestiva e non c’è opera più adatta e affascinante<br />

dell’ultimo lavoro del grande Amadeus, interrotta dalla sua morte<br />

precoce e per questo poi rimaneggiata nella parte conclusiva.<br />

Le note vibranti del Requiem mozartiano esprimono in<br />

modo ineguagliabile l’umana sofferenza, trasmettono pathos,<br />

mistero e speranza anche a chi fede non ha.<br />

Numerose sono le celebrazioni nel 2015 in cui viene eseguito il<br />

Requiem di Mozart in tutta Italia. Per il contesto e la profondità<br />

del tema, ma anche per la capacità esecutiva dell’Orchestra Associazione<br />

Mozart Italia Milano, “In memoria delle vittime della<br />

fame nel mondo” resterà certo negli annali dei grandi eventi. Più<br />

che un concerto sarà un’esperienza emotiva di grande effetto, un<br />

segno di umanità verso le morti innocenti. ■<br />

Daniela Milano<br />

MEDITAZIONE IN AUTUNNO<br />

Laureata in filosofia, specializzata<br />

in psicologia psicosomatica,<br />

junghiana, lavora a titolo di libera<br />

professionista come counselor<br />

per il benessere, la formazione,<br />

l’istruzione della persona<br />

ed è giornalista.<br />

IDEA BENESSERE<br />

Con l’entrata dell’autunno si verificano dei cambiamenti importanti<br />

sia nell’ambiente, come la diminuzione delle ore di<br />

luce, sia nell’organismo in cui il più importante è la variazione<br />

della produzione di alcuni ormoni che ne influenzano l’equilibrio.<br />

Questi due fattori accompagnati dalla ripresa delle attività<br />

lavorative, possono generare stanchezza, apatia, stress. Silvia<br />

Giananti insegnante yoga e responsabile Associazione Ytaca (a<br />

Massa Marittima) , consiglia un paio di esercizi di meditazione<br />

e rilassamento per mantenere i benefici e le energie positive accumulate<br />

durante l’estate.<br />

● Mettetevi supini rendendo la posizione confortevole e lasciatevi<br />

andare alla terra che vi sostiene. Un piccolo cuscino sotto il<br />

capo o una salvietta arrotolata che riempia l’arco naturale sotto<br />

il collo. Con gli occhi della mente entrate in contatto con<br />

tutto il corpo a cominciare dai piedi, risalendo lungo le gambe,<br />

dalle mani lungo le braccia, lungo il tronco fino alle spalle.<br />

Lasciate che affiorino i piccoli disagi, eventuali tensioni e, ad<br />

ogni respiro, lentamente lasciate che la terra le assorba. Qualche<br />

piccola oscillazione del capo vi aiuta ad abbandonarlo di<br />

più. Davanti agli occhi chiusi morbidamente, cominciate a<br />

fare esperienza della luminosità diffusa che si espande a tutta<br />

l’area della fronte come uno schermo luminoso. Risiedete<br />

nell’area con alcuni espiri prolungati fino a raggiungere l’esperienza<br />

dell’aria che esce e rientra dalla fronte.<br />

● Respirazione a narici alternate “sole-luna” Questo semplice<br />

esercizio può essere praticato in qualunque momento della<br />

giornata. Al lavoro prima di una riunione importante, oppure<br />

prima di affrontare un appuntamento che reca ansia, ma anche<br />

per mantenere calma e lucidità là dove venga richiesto. - Seduti<br />

in posizione confortevole, con la colonna vertebrale diritta<br />

ed il peso del busto sui due ischi, portare la mano destra con<br />

dito indice e medio appoggiati in mezzo alle sopracciglia e<br />

con pollice ed anulare che chiudono alternativamente la narice<br />

destra e sinistra nella fossetta alta. Prima la sinistra inspira e<br />

la destra espira, poi la destra inspira e la sinistra espira. E così<br />

via… Continuare così per una quindicina di respiri.<br />

Benefici: calma la mente, allevia il mal di testa e riequilibra a<br />

livello energetico. ■<br />

STILI DI VITA<br />

> Opera di Silvia Giananti<br />

Qualora abbiate voglia di<br />

fare osservazioni su quanto<br />

ho scritto o sollevare nuovi<br />

quesiti potete scrivermi a:<br />

redazione_ecoideare@libero.it<br />

44 ecoIDEARE - <strong>Settembre</strong> / <strong>Ottobre</strong> 2015<br />

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