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Ecoideare Settembre Ottobre N31

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col paesaggio naturale, dovrebbero essere diffuse e gelosamente<br />

protette nelle nostre città insieme ad altre piante spontanee come<br />

le robinie e le ginestre, tipiche delle zone aride, ricche di foglie<br />

e bellissime. Di robinie, per esempio, sono ornati molti viali e<br />

molte strade di Roma, con un effetto molto gradevole. Alle virtù<br />

delle piante nella città va aggiunta la proprietà di dare ombra, un<br />

bene particolarmente prezioso d’estate nei paesi caldi, di filtrare<br />

e attutire il rumore, e infine<br />

di fornire bellezza, una cosa così<br />

preziosa e rara, che spesso si manifesta,<br />

quasi a sorpresa, nei posti<br />

più impensati, sui muri delle case<br />

invasi da rampicanti, nell’angolo<br />

di un cortile. Tutte virtù salutari<br />

particolarmente importanti per gli<br />

strati più deboli della popolazione<br />

urbana, quelli dotati di minore<br />

mobilità, i bambini, i ragazzi, gli<br />

anziani. I metri quadrati di verde<br />

urbano disponibili per ciascun<br />

abitante in una città sono una misura<br />

anche del modo in cui la città<br />

è sorta, è cresciuta, viene rispettata.<br />

La crescita disordinata della<br />

città nel dopoguerra ha spazzato<br />

via ogni spazio che non avesse<br />

valore monetario; i giardini sono<br />

diventati parcheggi o garage,<br />

ogni superficie occupata da verde<br />

“inutile” è stata edificata; perfino<br />

i pochi alberelli che affiancavano<br />

alcune strade sono stati soffocati<br />

nell’asfalto e poi gradualmente<br />

sradicati per far posto alle automobili<br />

in sosta.<br />

Il mito delle città di cemento e<br />

asfalto, piene di luccicanti automobili, è stato creato non certo<br />

nell’interesse degli abitanti, ma per ricavare il massimo profitto<br />

da ogni metro quadrato di spazio. Che cosa conta se i bambini<br />

devono giocare a pallone in mezzo alle pietre, se le mamme<br />

devono scavalcare le automobili in sosta sui marciapiedi per far<br />

passare le carrozzine con i figli? La distruzione del verde è un<br />

altro aspetto della violenza urbana, per cui la città stessa alla<br />

fine si rivolta contro i suoi abitanti, impedendo la circolazione<br />

dei mezzi di trasporto, diventando quasi inaccessibile.<br />

La violenza dei ragazzi che strappano la borsetta alle signore o<br />

che forzano le macchine in sosta è del tutto simile a quella che<br />

è stata esercitata quando è stata tollerata la crescita di un orribile<br />

agglomerato di case senza luce e senza verde, senza spazi<br />

per giocare, per incontrarsi, per camminare: i marciapiedi, come<br />

dice il nome, dovrebbero essere fatti per chi va a piedi, non per<br />

le automobili in sosta. La battaglia per il verde è quindi una battaglia<br />

per ottenere che la collettività<br />

ridiventi padrona degli spazi<br />

in cui stare insieme, dell’aria non<br />

inquinata, del diritto al silenzio.<br />

Ricordo che molti anni fa, quando<br />

si celebrava ogni anno la giornata<br />

dell’ecologia nelle scuole, ho<br />

partecipato con i ragazzi di una<br />

Scuola media alla messa a dimora<br />

di alcune pianticelle in un<br />

cortile: i ragazzi erano pieni di<br />

entusiasmo, speravano di vedere<br />

crescere, insieme a loro, i virgulti<br />

trasformati in alberi. Ho poi saputo<br />

che dei passanti, per disprezzo<br />

e stupidità, avevano strappato le<br />

pianticine, vanificando un piccolo<br />

ma importante atto di fiducia<br />

nel futuro, nella natura, nella vita.<br />

Questo episodio di violenza mi<br />

viene alla mente ogni volta che<br />

vedo il comportamento di tante<br />

persone verso il verde pubblico,<br />

quasi una forma di odio e di disprezzo:<br />

eppure, come ricorda<br />

Alfieri nella “Vita”, anche noi<br />

affondiamo le radici in un mondo<br />

naturale dalla cui integrità dipende<br />

la nostra stessa salute. L’odio<br />

per il verde è come odio verso noi stessi.<br />

Cerchiamo di ritrovare i valori da cui dipende la nostra sopravvivenza,<br />

cerchiamo di ristabilire un nuovo rapporto di amicizia<br />

con la natura, col verde, con gli altri abitanti della città. Chiediamo<br />

agli amministratori di ampliare gli spazi verdi con prati e alberi<br />

spontanei del nostro paese; chiediamo ai nostri concittadini,<br />

nelle scuole, nelle parrocchie, nei posti di lavoro, nei partiti, di<br />

rispettare il verde in quanto bene di tutti. ■<br />

CEMENTO<br />

L'ORTO URBANO<br />

PARADIGMA DELLA MODERNITÀ POST INDUSTRIALE<br />

PROPOSTE FU ORI EXPO PER NUTRIRE LA VITA<br />

A confronto:<br />

Gianni Cavinato: Tecnologo Alimentare, Presidente ACU<br />

"entrare in relazione con la natura all'interno di un orto significa entrare in relazione con noi stessi"<br />

Paola Santeramo: Presidente ISTVAP<br />

"utilizzare il verde esistente o trasformare il non esistente"<br />

Franco Cirone: Medico e Psicoterapeuta<br />

"dalle nostre pratiche noi decidiamo il nostro modo di essere nel mondo"<br />

con Amministratori Locali<br />

modera Nicola Saluzzi<br />

VERDE<br />

Politiche per il benessere dei cittadini, dell'ambiente, del paesaggio<br />

Esperienza, progetti, impegni per il futuro sostenibile<br />

MARTEDÌ 27 OTTOBRE 2015 - ORE 18:00 - 21:00<br />

EXPOINCITTÀ LOUNGE (EX SPAZIO COBIANCHI)<br />

MILANO, P.ZA DUOMO 19/A<br />

INGRESSO GALLERIA VITTORIO EMANUELE<br />

Evento Certificato da<br />

8<br />

ecoIDEARE - Luglio / Agosto 2015<br />

tel. 02 36642800 - info@rinenergy.it - www.rinenergy.it

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