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Le grida della Fenice

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sono stati trovati reperti nei dintorni del tempio antichi almeno quindicimila anni.<br />

Quindi il tempio <strong>della</strong> <strong>Le</strong>ga Latina potrebbe essere stato riedificato su un sito<br />

preesistente, ed in quell’occasione vi potrebbe essere stato inserito il guardiano che<br />

divenne poi il rex Nemorensis.<br />

c d<br />

a: Venere in un affresco di Pompei b: La nota Venere del Botticelli che esce dalle acque c: Tempio di Venere<br />

a Roma d: Tempio di Venere a Pompei<br />

In tutta l’Italia antica sorgevano già in età antichissima santuari di Venere, ma il<br />

simbolo più importante legato alla Dea, la Vesica Piscis, lo ritroviamo solo nella<br />

naturale struttura del lago di Nemi dove esistono ancora le vestigia del tempio<br />

dedicato a Diana. In più, proprio sull’anello che circonda il lago, c’è una<br />

un’antichissima sorgente - altro elemento collegato alla Dea - ancora usata per<br />

fornire l’acqua a più paesi.<br />

Il lago di Nemi<br />

Non è facile orientarsi tra i miti perché è stata fatta una mescolanza tale che pur<br />

leggendone tanto non si giunge mai a nulla di certo, ma leggendo il mito di Enea<br />

(figlio di un mortale e di una dea) e quanto questo riporta in merito a cosa il greco<br />

fece dopo il suo sbarco nel Lazio, diventa forse evidente perché Giunone (dea<br />

italica) non amasse troppo i troiani, diventa chiaro perché Zeus lo fece arrivare nel

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