Le grida della Fenice

Quella differenza l’artista la dipinge perché nell’antichità le donne erano ancora più
numerose di oggi in confronto agli uomini. Era così perché l’energia positiva
femminile, che è quella prevalente nell’Intelligenza Creatrice Superiore, deve
prevalere su quella negativa maschile. Ed evidentemente, per la stessa ragione, le
donne hanno una vita più longeva in confronto degli uomini.
Quindi con quella rappresentazione, separati da un prima e un dopo dalla figura di
Maria e dal Cristo risorto, secondo me Michelangelo intendeva raccontarci due
periodi di tempo; il primo periodo a cui l'artista si riferisce è evidentemente quello
in cui l’umanità credeva ancora nella Grande Madre e nel Femminino Sacro, e per
questo da quella parte ha messo Maria. Nella parte in cui intendeva raccontarci
invece del dopo Gesù, l'artista ha messo più uomini per dirci che l’energia negativa
è più forte, ed ha diviso nelle tre religioni monoteiste l’umanità, collocando davanti
ad ogni gruppo il relativo fondatore.
Il gruppo degli ebrei con davanti Salomone lo abbiamo già visto, dopo quello, nel
gruppo di centro, in primo piano Michelangelo ha posto Maometto con dietro di lui
i musulmani e vicino a lui uno strano sacerdote che sembra il dio Egizio Ptah che
sembra sussurrargli qualcosa all’orecchio.
E’ scritto che a Maometto, soffio dopo soffio, in una notte, dio gli dettò il Corano;
Michelangelo, per evidenziare questa tradizionale narrazione, mette vicino al
Profeta il dio egizio Ptah, una volta demiurgo della città di Menfi. I miti ci parlano
infatti di Ptah come di un dio creatore, patrono degli artigiani e degli architetti
nonché dio del sapere e della conoscenza. Quel dio è sempre la stessa divinità
ctonia, ossia lo stesso Arconte, creatore di questo falso mondo, conosciuto anche
con nomi diversi, che non è morto, può ancora mostrarsi oppure si può sentirne la
voce nella testa. Cosa che sono in grado di fare anche le altre entità malevoli con
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