Le grida della Fenice

accaduto realmente a Gerusalemme nel 33 d.C..
Quel segreto che confessò nel 1781 la marchesa d’Hautpoul Marie de Negri
d’Ablès al curato Antoine Bigou, consegnandogli come prova dei documenti
dicendogli che quel segreto doveva essere tramandato, come lo abbia poi trasmesso
il curato Antoine Bigou non siamo in grado di saperlo, ma certamente i fatti
accaduti dopo la morte della marchesa d’Ablès dimostrano che, se quanto da lei
rivelato doveva rimanere un segreto riservato a pochi, così non è stato.
La scritta sulla lapide della marchesa, cioè Et In Arcadia Ego (anch’io vengo, o,
anch’io sono.. di Arcadia?), potrebbe significare che anche lei faceva parte di
Arcadia, cioè della Stirpe già esistente sulla Terra prima di ogni esperimento
genetico e prima della disastrosa collisione tra Marduk e la Terra narrata in forma
epica nell’Enuma Elish. Antica Razza che, mischiandosi con le nuove razze, fece
perdere le sue tracce perché pian piano non più distinguibile ma anche perché, la
razza originale, più remissiva, veniva eliminata più facilmente dalle seconde in
quanto più aggressive.
a b c d
a. Saunière. b. l’Asmodeo di Rennes. c. le 4 donne nella chies di Rennes e. Torre di Magdala.
In ciò potrebbe stare la spiegazione del perché dieci anni dopo la morte della
marchesa d’Ablès (17 gennaio del 1781), il curato lasciò tracce affinché qualcuno
scoprisse il segreto e ne ritrovasse le prove. Colui che trovò quei documenti, grazie
ai restauri dovuti apportare alla chiesa, fu il curato Bérenger Saunière circa
settant'anni dopo.
Dalle modifiche che Berenger Saunierè apportò nella chiesa, dagli strani messaggi
cifrati che compongono le opere poste all’interno di questa incluso lo strano
racconto contenuto nelle quattordici immagini della Via Crucis (conseguenza
logica di quanto riportato probabilmente in quei documenti ritrovati) e visto lo
strano comportamento che assunse dopo quella scoperta, mi sorgono forti dubbi sul
fatto che, come viene ipotizzato da qualcuno, il curato possa aver trovato solo le