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Firenze<br />
Mostre<br />
Al<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Reale di Rufina le<br />
sculture di Filippo Dobril<strong>la</strong><br />
di Alessandro Sarti / foto courtesy dell’artista<br />
Filippo Dobril<strong>la</strong> è davvero un artista<br />
“speciale”, un selvatico scultore<br />
anarchico che vive fra i boschi e le<br />
capre di Monte Giovi, lontano dal mondo<br />
civile e innamorato solo del<strong>la</strong> terra, del<br />
marmo e del<strong>la</strong> pietra. Da una prima passione<br />
per <strong>la</strong> speleologia, attività praticata<br />
fin da giovanissimo con prestazioni da<br />
record e numerosi premi, passa poi al<strong>la</strong><br />
pietra che comincia a scolpire. Innamorato<br />
dell’arte grazie al padre, uomo sensibile<br />
e raffinato, e al<strong>la</strong> madre nota guida<br />
turistica fiorentina, dopo aver studiato il<br />
restauro di legni antichi presso l’Istituto<br />
d’Arte e Restauro di Pa<strong>la</strong>zzo Spinelli, dal<br />
1990 al 1991 frequenta i corsi di Vasco<br />
Baldi, capomastro dell’Opera del Duomo<br />
di Firenze, perfezionando <strong>la</strong> tecnica dello<br />
scalpellino. Acquisito il “mestiere”, va ad<br />
abitare in un vecchio podere tra il paese<br />
di Acone e Monte Giovi, nel comune<br />
di Pontassieve, dove tuttora vive. Il<br />
fascino di Monte Giovi ha a che fare<br />
con qualcosa di più elevato, di mistico e<br />
spirituale: si ipotizza, infatti, che sul<strong>la</strong><br />
cima del monte fosse esistito nell’antichità<br />
un tempio dedicato a Giove; un<br />
luogo di culto frequentato per molti<br />
secoli, fino al periodo delle invasioni<br />
barbariche. Forse questo stesso fascino<br />
legato al<strong>la</strong> spiritualità ha colpito il nostro<br />
artista solitario Filippo Dobril<strong>la</strong>, che qui ha<br />
scelto di vivere. Per arrivare al<strong>la</strong> casa del<br />
nostro artista si può passare anche dal<br />
paese di Acone; da lì con una passeggiata<br />
sul crinale si giunge al<strong>la</strong> sua casa-studio,<br />
in località Brucoli, da dove è possibile<br />
godere di un paesaggio straordinario.<br />
Circondati dal silenzio del<strong>la</strong> natura,<br />
tra i fi<strong>la</strong>ri di cipressi che stormiscono<br />
al vento e fanno da cornice al panorama,<br />
il novello “Robinson Crusoe” ha<br />
messo in piedi una segheria, un mulino<br />
a pietra, ha recuperato una vecchia burraia<br />
e ha costruito <strong>la</strong> sua stessa casa,<br />
in spazi modesti ma razionali: il letto<br />
dove dorme, simile a un letto di fiabe,<br />
oscil<strong>la</strong> alto nel<strong>la</strong> cucina. Un gregge di<br />
capre, un asino, i suoi cani, fanno compagnia<br />
a questa picco<strong>la</strong> famiglia, mentre<br />
Filippo disegna, model<strong>la</strong>, scolpisce.<br />
Filippo, si è detto, è uno straordinario<br />
scultore. Egli si procura da sé anche <strong>la</strong><br />
materia prima; speleologo per passione,<br />
scende nelle grotte delle Apuane, da dove<br />
riporta, spesso, i marmi da scolpire.<br />
Naturalmente, prima inventa e model<strong>la</strong> i<br />
bozzetti in terra da cuocere e poi ne riproduce<br />
i calchi in cera. Dobril<strong>la</strong>, non accademico,<br />
avvia l’opera con ferri e mazzuolo,<br />
all’antica maniera miche<strong>la</strong>ngiolesca. Nel<br />
1999 Vittorio Sgarbi lo scopre e lo <strong>la</strong>ncia<br />
nel mondo dell’arte: «Dobril<strong>la</strong> - afferma il<br />
noto critico - sente urgere il corpo dentro<br />
<strong>la</strong> pietra e lo vuole estrarre». Inizia a scolpire<br />
cercando di cavare dal marmo e dal<strong>la</strong><br />
pietra quei manufatti del Cinquecento<br />
Toscano che ha amato da sempre sui libri<br />
di storia dell’arte. Appartengono a questo<br />
periodo il San Brandano, il San Giorgio, il<br />
San Rocco e il San Sebastiano. Dal 1992<br />
si dedica all’altorilievo ed espone due<br />
prime opere al<strong>la</strong> Ken’s Gallery di Firenze:<br />
Ecce Ego Deo e Folco (ritratto del nipote).<br />
Al<strong>la</strong> fine degli anni ’90 realizza il Torso<br />
in Jeans, L’asceta nel deserto e Adamo,<br />
visto come un giovane rasta nudo, tutti<br />
suoi autoritratti. Dal 1997 <strong>la</strong>vora ad un<br />
blocco di marmo alto 3 metri che pesa 30<br />
tonnel<strong>la</strong>te per realizzare l’opera presentata<br />
nel 2011 al<strong>la</strong> Biennale di Venezia. Nel<br />
Un momento dell'inaugurazione: da sinistra, Danie<strong>la</strong><br />
Ga<strong>la</strong>nti, assessore al<strong>la</strong> cultura del Comune di<br />
Rufina, Alessandro Sarti, l'artista Filippo Dobril<strong>la</strong> e<br />
Mauro Pinzani, sindaco di Rufina<br />
2005 scolpisce il San Giovanni per il battistero<br />
del<strong>la</strong> cattedrale di Noto ed insieme<br />
ad altri artisti <strong>la</strong>vora per <strong>la</strong> ricostruzione<br />
degli arredi del<strong>la</strong> chiesa crol<strong>la</strong>ta. Dopo<br />
aver ammirato queste sue opere a Fiesole,<br />
sono state presentate pochi giorni fa<br />
al<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Reale di Rufina, dove rimarranno<br />
in esposizione fino al 29 ottobre <strong>2017</strong>. Tra<br />
queste il Virgultum Juvene presentata al<strong>la</strong><br />
Biennale veneziana e il David e Jonathan<br />
esposto nel 2015 all’EXPO di Mi<strong>la</strong>no. Sarà<br />
questa una mostra straordinaria, non<br />
solo per il riconosciuto grande talento<br />
dell’artista, ma perché le opere realizzate<br />
nel<strong>la</strong> dolce ed aspra solitudine di un luogo<br />
affascinante come il Monte Giovi, saranno<br />
fruibili da tutti coloro che visiteranno <strong>la</strong><br />
Vil<strong>la</strong> Reale con il Museo del Vino ed il bel<br />
museo dedicato a Mario Romoli.<br />
Esposizione temporanea sculture di<br />
Filippo Dobril<strong>la</strong><br />
Dal 20 maggio al 29 ottobre <strong>2017</strong><br />
Vil<strong>la</strong> Poggio Reale, Viale Duca del<strong>la</strong><br />
Vittoria, 7, Rufina (FI)<br />
Filippo Dobril<strong>la</strong> con i due colossi di marmo apuano<br />
David e Gionata esposti nel 2015 all’EXPO di Mi<strong>la</strong>no<br />
30<br />
Filippo Dobril<strong>la</strong>