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la_Toscana_giugno_2017 (4) (1)

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Firenze<br />

Mostre<br />

Al<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Reale di Rufina le<br />

sculture di Filippo Dobril<strong>la</strong><br />

di Alessandro Sarti / foto courtesy dell’artista<br />

Filippo Dobril<strong>la</strong> è davvero un artista<br />

“speciale”, un selvatico scultore<br />

anarchico che vive fra i boschi e le<br />

capre di Monte Giovi, lontano dal mondo<br />

civile e innamorato solo del<strong>la</strong> terra, del<br />

marmo e del<strong>la</strong> pietra. Da una prima passione<br />

per <strong>la</strong> speleologia, attività praticata<br />

fin da giovanissimo con prestazioni da<br />

record e numerosi premi, passa poi al<strong>la</strong><br />

pietra che comincia a scolpire. Innamorato<br />

dell’arte grazie al padre, uomo sensibile<br />

e raffinato, e al<strong>la</strong> madre nota guida<br />

turistica fiorentina, dopo aver studiato il<br />

restauro di legni antichi presso l’Istituto<br />

d’Arte e Restauro di Pa<strong>la</strong>zzo Spinelli, dal<br />

1990 al 1991 frequenta i corsi di Vasco<br />

Baldi, capomastro dell’Opera del Duomo<br />

di Firenze, perfezionando <strong>la</strong> tecnica dello<br />

scalpellino. Acquisito il “mestiere”, va ad<br />

abitare in un vecchio podere tra il paese<br />

di Acone e Monte Giovi, nel comune<br />

di Pontassieve, dove tuttora vive. Il<br />

fascino di Monte Giovi ha a che fare<br />

con qualcosa di più elevato, di mistico e<br />

spirituale: si ipotizza, infatti, che sul<strong>la</strong><br />

cima del monte fosse esistito nell’antichità<br />

un tempio dedicato a Giove; un<br />

luogo di culto frequentato per molti<br />

secoli, fino al periodo delle invasioni<br />

barbariche. Forse questo stesso fascino<br />

legato al<strong>la</strong> spiritualità ha colpito il nostro<br />

artista solitario Filippo Dobril<strong>la</strong>, che qui ha<br />

scelto di vivere. Per arrivare al<strong>la</strong> casa del<br />

nostro artista si può passare anche dal<br />

paese di Acone; da lì con una passeggiata<br />

sul crinale si giunge al<strong>la</strong> sua casa-studio,<br />

in località Brucoli, da dove è possibile<br />

godere di un paesaggio straordinario.<br />

Circondati dal silenzio del<strong>la</strong> natura,<br />

tra i fi<strong>la</strong>ri di cipressi che stormiscono<br />

al vento e fanno da cornice al panorama,<br />

il novello “Robinson Crusoe” ha<br />

messo in piedi una segheria, un mulino<br />

a pietra, ha recuperato una vecchia burraia<br />

e ha costruito <strong>la</strong> sua stessa casa,<br />

in spazi modesti ma razionali: il letto<br />

dove dorme, simile a un letto di fiabe,<br />

oscil<strong>la</strong> alto nel<strong>la</strong> cucina. Un gregge di<br />

capre, un asino, i suoi cani, fanno compagnia<br />

a questa picco<strong>la</strong> famiglia, mentre<br />

Filippo disegna, model<strong>la</strong>, scolpisce.<br />

Filippo, si è detto, è uno straordinario<br />

scultore. Egli si procura da sé anche <strong>la</strong><br />

materia prima; speleologo per passione,<br />

scende nelle grotte delle Apuane, da dove<br />

riporta, spesso, i marmi da scolpire.<br />

Naturalmente, prima inventa e model<strong>la</strong> i<br />

bozzetti in terra da cuocere e poi ne riproduce<br />

i calchi in cera. Dobril<strong>la</strong>, non accademico,<br />

avvia l’opera con ferri e mazzuolo,<br />

all’antica maniera miche<strong>la</strong>ngiolesca. Nel<br />

1999 Vittorio Sgarbi lo scopre e lo <strong>la</strong>ncia<br />

nel mondo dell’arte: «Dobril<strong>la</strong> - afferma il<br />

noto critico - sente urgere il corpo dentro<br />

<strong>la</strong> pietra e lo vuole estrarre». Inizia a scolpire<br />

cercando di cavare dal marmo e dal<strong>la</strong><br />

pietra quei manufatti del Cinquecento<br />

Toscano che ha amato da sempre sui libri<br />

di storia dell’arte. Appartengono a questo<br />

periodo il San Brandano, il San Giorgio, il<br />

San Rocco e il San Sebastiano. Dal 1992<br />

si dedica all’altorilievo ed espone due<br />

prime opere al<strong>la</strong> Ken’s Gallery di Firenze:<br />

Ecce Ego Deo e Folco (ritratto del nipote).<br />

Al<strong>la</strong> fine degli anni ’90 realizza il Torso<br />

in Jeans, L’asceta nel deserto e Adamo,<br />

visto come un giovane rasta nudo, tutti<br />

suoi autoritratti. Dal 1997 <strong>la</strong>vora ad un<br />

blocco di marmo alto 3 metri che pesa 30<br />

tonnel<strong>la</strong>te per realizzare l’opera presentata<br />

nel 2011 al<strong>la</strong> Biennale di Venezia. Nel<br />

Un momento dell'inaugurazione: da sinistra, Danie<strong>la</strong><br />

Ga<strong>la</strong>nti, assessore al<strong>la</strong> cultura del Comune di<br />

Rufina, Alessandro Sarti, l'artista Filippo Dobril<strong>la</strong> e<br />

Mauro Pinzani, sindaco di Rufina<br />

2005 scolpisce il San Giovanni per il battistero<br />

del<strong>la</strong> cattedrale di Noto ed insieme<br />

ad altri artisti <strong>la</strong>vora per <strong>la</strong> ricostruzione<br />

degli arredi del<strong>la</strong> chiesa crol<strong>la</strong>ta. Dopo<br />

aver ammirato queste sue opere a Fiesole,<br />

sono state presentate pochi giorni fa<br />

al<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Reale di Rufina, dove rimarranno<br />

in esposizione fino al 29 ottobre <strong>2017</strong>. Tra<br />

queste il Virgultum Juvene presentata al<strong>la</strong><br />

Biennale veneziana e il David e Jonathan<br />

esposto nel 2015 all’EXPO di Mi<strong>la</strong>no. Sarà<br />

questa una mostra straordinaria, non<br />

solo per il riconosciuto grande talento<br />

dell’artista, ma perché le opere realizzate<br />

nel<strong>la</strong> dolce ed aspra solitudine di un luogo<br />

affascinante come il Monte Giovi, saranno<br />

fruibili da tutti coloro che visiteranno <strong>la</strong><br />

Vil<strong>la</strong> Reale con il Museo del Vino ed il bel<br />

museo dedicato a Mario Romoli.<br />

Esposizione temporanea sculture di<br />

Filippo Dobril<strong>la</strong><br />

Dal 20 maggio al 29 ottobre <strong>2017</strong><br />

Vil<strong>la</strong> Poggio Reale, Viale Duca del<strong>la</strong><br />

Vittoria, 7, Rufina (FI)<br />

Filippo Dobril<strong>la</strong> con i due colossi di marmo apuano<br />

David e Gionata esposti nel 2015 all’EXPO di Mi<strong>la</strong>no<br />

30<br />

Filippo Dobril<strong>la</strong>

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