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Firenze<br />
Mostre<br />
Anna Maria<br />
Ca<strong>la</strong>mandrei Santi<br />
Angoli di natura e luoghi del<strong>la</strong> memoria nelle incisioni<br />
dell’artista fiorentina in mostra fino al 15 <strong>giugno</strong> a<br />
Firenze presso il Circolo degli Artisti Casa di Dante<br />
espone insieme al<strong>la</strong> pittrice Anna Fazzi<br />
nel<strong>la</strong> bipersonale dal titolo Riflessioni<br />
d’arte. Agli scenari caratteristici del suo<br />
immaginario artistico in questi anni -<br />
scorci marini, interni domestici, dettagli<br />
architettonici e memorie di viaggio -,<br />
si uniscono nuove suggestioni derivate<br />
dal<strong>la</strong> natura e dal quotidiano, con risultati<br />
ancora più convincenti sul piano<br />
tecnico - espressivo. L’impressione è<br />
che all’approfondirsi del<strong>la</strong> visione corrisponda<br />
una sempre maggiore sintesi<br />
ottenuta variando <strong>la</strong> densità e lo spessore<br />
del segno - ora più fitto e marcato<br />
ora più diluito e vaporoso - all’interno<br />
del<strong>la</strong> stessa opera o in versioni diverse<br />
del medesimo soggetto. Lo vediamo,<br />
ad esempio, in alcuni paesaggi, dove le<br />
forme naturali paiono inglobate in uno<br />
spazio che alterna durezze e dissolvimenti,<br />
tracce esibite e dispersioni pulvidi<br />
Danie<strong>la</strong> Pronestì / foto Carlo Midollini<br />
Scrivendo dell’acquaforte negli anni<br />
Venti del Novecento, Luigi Bartolini,<br />
illustre protagonista dell’incisione<br />
moderna, <strong>la</strong> definiva una forma<br />
d’arte accessibile a pochi ed inacessibile<br />
a tantissimi. Era convinto, infatti,<br />
che per dedicarsi a questa tecnica bisognasse<br />
avere un temperamento risoluto<br />
e al contempo un innato senso<br />
poetico: il primo per superare le difficoltà<br />
di un processo realizzativo esposto<br />
a continue variabili ed imprevisti; il<br />
secondo per mutare il segno inciso in<br />
scrittura dell’anima. Dotata di entrambe<br />
le caratteristiche, Anna Maria Ca<strong>la</strong>mandrei<br />
Santi porta avanti <strong>la</strong> sua vocazione<br />
all’arte incisoria, in un percorso sempre<br />
rinnovato, seppure fedele ai temi che<br />
le appartengono. Ne sono conferma<br />
le opere presentate dal 3 al 15 <strong>giugno</strong><br />
al Circolo Artisti Casa di Dante, dove<br />
sco<strong>la</strong>ri. Oppure, ancora, in alcune invenzioni<br />
floreali, dove al<strong>la</strong> scrittura minuta<br />
delle ombreggiature corrisponde il<br />
tratto energico del contorno. L’uso reiterato<br />
delle medesime matrici, con successivi<br />
passaggi di tecniche, “maniere”<br />
e colori, le consente di replicare più<br />
volte lo stesso soggetto, attribuendogli<br />
accenti sempre diversi e nuove aperture<br />
di senso. E’ <strong>la</strong> riprova di un ormai raggiunto<br />
e consolidato controllo formale,<br />
esercitato nel perfetto equilibrio tra pensiero<br />
ed azione, razionalità ed istinto. Le<br />
opere riunite in questa mostra rive<strong>la</strong>no<br />
<strong>la</strong> presenza dell’artista, del suo <strong>la</strong>voro<br />
manuale e insieme intellettuale. Oltre ai<br />
temi trattati, le accomuna, quindi, l’essere<br />
tutte insieme prova e documento<br />
di una spiccata quanto evidente attitudine<br />
sperimentale ed espressiva.<br />
Anna Maria Ca<strong>la</strong>mandrei Santi con l’opera Attesa<br />
32<br />
Anna Maria Ca<strong>la</strong>mandrei santi