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la_Toscana_giugno_2017 (4) (1)

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C’era una volta a Firenze …<br />

La Buca di San Ruffillo<br />

di Amedeo Menci / foto courtesy Car<strong>la</strong> Forni<br />

Il ristorante Buca di San Ruffillo visto dall'esterno in<br />

una foto dell'epoca<br />

Molti ristoranti di Firenze hanno<br />

l’appel<strong>la</strong>tivo “buca” davanti<br />

al nome. Tale termine deriva<br />

dalle cantine situate sotto pa<strong>la</strong>zzi storici<br />

di grande pregio, spesso di famiglie<br />

nobili, che erano destinate al<strong>la</strong><br />

preziosa conservazione del vino e<br />

al<strong>la</strong> sua distribuzione attraverso delle<br />

“porticine” che si aprivano sui marciapiedi<br />

dette appunto “buchette del<br />

vino”. Successivamente le cantine si<br />

trasformarono in mescite di vino e<br />

bettole per divenire, a poco a poco,<br />

dei ristoranti seminterrati, molti dei<br />

quali sono ancora oggi ottimamente<br />

funzionanti e frequentati dai fiorentini<br />

e dai turisti, con grande soddisfazione<br />

di entrambi. Fra questi merita ricordare<br />

<strong>la</strong> Buca di San Ruffillo, aperta a<br />

Firenze in piazza dell’Olio nel 1926;<br />

l’architetto Enrico Dante Fantappiè<br />

ne eseguì il restauro e l’allestimento<br />

degli interni ispirandosi allo stile<br />

neo-medievalista molto in voga all’epoca<br />

per offrire un’immagine turistica<br />

di Firenze con qualche nota decorativo<br />

moderna. Piazza dell’Olio è una piazzetta<br />

che oggi si fatica a riconoscere<br />

come tale: è piuttosto uno s<strong>la</strong>rgo, il<br />

cui nome deriva da un mercato dell’olio<br />

che vi si teneva in tempi antichi.<br />

Qui si innalzava <strong>la</strong> chiesa di San Ruffillo,<br />

poi scomparsa. La Buca di San<br />

Ruffillo è stato un ristorante elegante e<br />

ben frequentato. Vi hanno cenato attori<br />

famosi come Ava Gardner, Montgomery<br />

Clift, Gregory Peck, Humphrey Bogart e<br />

Lauren Bacall; a proposito di quest’ultima<br />

celebre coppia, Giorgio Forni,<br />

figlio del noto maître de salle Arturo,<br />

che da giovane aveva <strong>la</strong>vorato col padre<br />

nel ristorante, ebbe modo di assistere<br />

ad una “scenetta” nel<strong>la</strong> quale <strong>la</strong> Bacall<br />

a Bogart, che fumava troppo, si rivolgeva<br />

così: «Don’t smoke Bogie, please!».<br />

Talvolta vi si poteva incontrare<br />

Carlo Buti e godere dei suoi stornelli.<br />

Sempre qui fu girata una scena del film<br />

Porta un bacione a Firenze, diretto nel<br />

1955 da Camillo Mastrocinque, con<br />

Milly Vitale, Nino Besozzi e Alberto<br />

Farnese. Purtroppo al<strong>la</strong> scomparsa<br />

del proprietario seguì in poco tempo,<br />

al<strong>la</strong> fine degli anni ’50, <strong>la</strong> chiusura del<br />

ristorante. E’ importante conservare <strong>la</strong><br />

memoria di questo “gioiello” affinchè<br />

non svanisca nell’epoca dei fast-food.<br />

Il menù del ristorante trascritto su di una cartolina di quegli anni<br />

Il maître de salle Arturo Forni al<strong>la</strong> Buca di San Ruffillo<br />

La sa<strong>la</strong> detta delle corporazioni fiorentine<br />

La sa<strong>la</strong> centrale del ristorante<br />

Buca di San Ruffillo 35

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