Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
C’era una volta a Firenze …<br />
La Buca di San Ruffillo<br />
di Amedeo Menci / foto courtesy Car<strong>la</strong> Forni<br />
Il ristorante Buca di San Ruffillo visto dall'esterno in<br />
una foto dell'epoca<br />
Molti ristoranti di Firenze hanno<br />
l’appel<strong>la</strong>tivo “buca” davanti<br />
al nome. Tale termine deriva<br />
dalle cantine situate sotto pa<strong>la</strong>zzi storici<br />
di grande pregio, spesso di famiglie<br />
nobili, che erano destinate al<strong>la</strong><br />
preziosa conservazione del vino e<br />
al<strong>la</strong> sua distribuzione attraverso delle<br />
“porticine” che si aprivano sui marciapiedi<br />
dette appunto “buchette del<br />
vino”. Successivamente le cantine si<br />
trasformarono in mescite di vino e<br />
bettole per divenire, a poco a poco,<br />
dei ristoranti seminterrati, molti dei<br />
quali sono ancora oggi ottimamente<br />
funzionanti e frequentati dai fiorentini<br />
e dai turisti, con grande soddisfazione<br />
di entrambi. Fra questi merita ricordare<br />
<strong>la</strong> Buca di San Ruffillo, aperta a<br />
Firenze in piazza dell’Olio nel 1926;<br />
l’architetto Enrico Dante Fantappiè<br />
ne eseguì il restauro e l’allestimento<br />
degli interni ispirandosi allo stile<br />
neo-medievalista molto in voga all’epoca<br />
per offrire un’immagine turistica<br />
di Firenze con qualche nota decorativo<br />
moderna. Piazza dell’Olio è una piazzetta<br />
che oggi si fatica a riconoscere<br />
come tale: è piuttosto uno s<strong>la</strong>rgo, il<br />
cui nome deriva da un mercato dell’olio<br />
che vi si teneva in tempi antichi.<br />
Qui si innalzava <strong>la</strong> chiesa di San Ruffillo,<br />
poi scomparsa. La Buca di San<br />
Ruffillo è stato un ristorante elegante e<br />
ben frequentato. Vi hanno cenato attori<br />
famosi come Ava Gardner, Montgomery<br />
Clift, Gregory Peck, Humphrey Bogart e<br />
Lauren Bacall; a proposito di quest’ultima<br />
celebre coppia, Giorgio Forni,<br />
figlio del noto maître de salle Arturo,<br />
che da giovane aveva <strong>la</strong>vorato col padre<br />
nel ristorante, ebbe modo di assistere<br />
ad una “scenetta” nel<strong>la</strong> quale <strong>la</strong> Bacall<br />
a Bogart, che fumava troppo, si rivolgeva<br />
così: «Don’t smoke Bogie, please!».<br />
Talvolta vi si poteva incontrare<br />
Carlo Buti e godere dei suoi stornelli.<br />
Sempre qui fu girata una scena del film<br />
Porta un bacione a Firenze, diretto nel<br />
1955 da Camillo Mastrocinque, con<br />
Milly Vitale, Nino Besozzi e Alberto<br />
Farnese. Purtroppo al<strong>la</strong> scomparsa<br />
del proprietario seguì in poco tempo,<br />
al<strong>la</strong> fine degli anni ’50, <strong>la</strong> chiusura del<br />
ristorante. E’ importante conservare <strong>la</strong><br />
memoria di questo “gioiello” affinchè<br />
non svanisca nell’epoca dei fast-food.<br />
Il menù del ristorante trascritto su di una cartolina di quegli anni<br />
Il maître de salle Arturo Forni al<strong>la</strong> Buca di San Ruffillo<br />
La sa<strong>la</strong> detta delle corporazioni fiorentine<br />
La sa<strong>la</strong> centrale del ristorante<br />
Buca di San Ruffillo 35