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Eventi in<br />
<strong>Toscana</strong><br />
Al Teatro dell’Opera di Firenze<br />
una strepitosa Congiura de’ Pazzi<br />
di Franco Mariani / foto di Letizia Francini Naldi<br />
Nel tempio del<strong>la</strong> musica fiorentina,<br />
il Teatro dell’Opera, il regista e<br />
attore Sandro Querci ha portato<br />
il capo<strong>la</strong>voro di Ritz Orto<strong>la</strong>ni sul<strong>la</strong> congiura<br />
de’ Pazzi. Un vero e proprio musical<br />
su un pezzo importante del<strong>la</strong> storia fiorentina<br />
che il maestro ha iniziato a pensare<br />
nel 1962, ma che fino al 1985 non<br />
prese forma, per essere definitivamente<br />
scritto negli anni Novanta, andando in<br />
scena <strong>la</strong> prima volta al<strong>la</strong> Fenice di Venezia<br />
nel 2009 e poi al<strong>la</strong> Pergo<strong>la</strong> di Firenze<br />
nel 2010, col titolo “Il Principe del<strong>la</strong> gioventù”,<br />
con Sandro Querci nel ruolo,<br />
come oggi, di Francesco dei Pazzi. “La<br />
Congiura, Firenze 1478”, andata in scena<br />
a <strong>giugno</strong> all’Opera di Firenze, con grande<br />
successo di pubblico e critica, è <strong>la</strong> versione<br />
definitiva del musical di Orto<strong>la</strong>ni<br />
scritto con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di Ugo Chiti.<br />
Come ha ricordato <strong>la</strong> moglie di Orto<strong>la</strong>ni,<br />
<strong>la</strong> fiorentina Katyna Ranieri, “Riz adorava<br />
così tanto questa città che dal suo estro<br />
ha fatto emergere qualcosa di completamente<br />
nuovo. Tutto l’amore per Firenze<br />
è in una romanza composta per il personaggio<br />
di Lorenzo de’ Medici, che <strong>la</strong><br />
chiamava ‘amante mia’. È un canto che<br />
potrebbe essere dedicato ad una donna”.<br />
Sandro Querci ha il merito, dopo sette<br />
anni, di aver riportato in auge una grande<br />
opera, che merita di essere rivalutata<br />
e rappresentata, così come oggi continuano<br />
ad essere rappresentate “L’acqua<br />
cheta” o il “Gatto in cantina”. Sandro<br />
Querci ha curato tutto meticolosamente,<br />
dando il meglio del<strong>la</strong> sua professionalità,<br />
chiamando a se un cast eccezionale,<br />
bravi ballerini, e soprattutto il meglio tra<br />
i col<strong>la</strong>boratori, a partire dal coreografo<br />
Fabrizio Angelini. Meravigliosi i costumi<br />
e le luci che, assieme al<strong>la</strong> grande cupo<strong>la</strong><br />
del Brunelleschi, ci hanno rega<strong>la</strong>to dei<br />
veri e propri quadri rinascimentali. “Tutto<br />
è andato in scena perfettamente, senza<br />
nessuna sfumatura” è stato il commento<br />
unanime dei tanti spettatori che hanno<br />
avuto il piacere di assistere al<strong>la</strong> rappresentazione<br />
andata in scena per quattro<br />
sere: 10/11/12/13 <strong>giugno</strong>.<br />
Sandro e Silvia Querci (nel ruolo del<strong>la</strong> balia)<br />
Sandro Querci direttore artistico, regista e protagonista nel ruolo di Francesco de’Pazzi<br />
Teatro dell’opera<br />
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