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completo maggio per web (1)

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Il nostro sistema giuridico consente<br />

una adeguata difesa dei diritti di privativa<br />

industriale?<br />

Il sistema giuridico italiano – anche<br />

grazie alle recenti riforme introdotte<br />

dal nostro Legislatore – offre un<br />

presidio molto efficiente della proprietà<br />

industriale sia dal punto di<br />

vista del diritto sostanziale sia sul<br />

piano processuale. Con l’emanazione<br />

del Codice della Proprietà Industriale,<br />

anzitutto, si è realizzato un<br />

vero e proprio testo unico ove la<br />

materia industrialistica ha trovato<br />

una organica e sistematica riorganizzazione.<br />

In secondo luogo, sul<br />

piano processuale, il legislatore italiano<br />

ha recentemente istituito i cd.<br />

Tribunali delle Imprese come giudici<br />

specializzati nelle problematiche<br />

afferenti l’impresa e specificamente<br />

chiamate alla tutela giudiziaria delle<br />

privative industriali, garantendo<br />

grande preparazione e notevole celerità<br />

di giudizio.<br />

E cosa consiglia all’impresa che intenda<br />

valorizzare al massimo il proprio<br />

patrimonio di beni immateriali?<br />

Il primo passo che l’azienda deve<br />

compiere rispetto ad una adeguata<br />

valorizzazione del proprio patrimonio<br />

di idee è – a mio modo di vedere<br />

– una verifica specialistica del<br />

proprio patrimonio di diritti di privativa<br />

industriale. Accade invece<br />

spesso che i nostri imprenditori concentrino<br />

i propri investimenti in beni<br />

aziendali strumentali (capannoni,<br />

macchinari, impianti ecc…) e sottovalutino<br />

l’importanza delle proprie<br />

idee. La creatività e capacità di innovare<br />

delle nostre PMI invece – se<br />

adeguatamente difese mediante il ricorso<br />

ai diritti di privativa industriale<br />

– rappresentano certamente nell’economia<br />

moderna il principale degli<br />

assets aziendali, da “assicurare”<br />

con adeguati investimenti al pari dei<br />

beni materiali funzionali all’esercizio<br />

dell’impresa.<br />

E tale “due diligence” del patrimonio<br />

aziendale costituito da beni immateriali<br />

richiede competenze specialistiche?<br />

In effetti si tratta di una materia che, forse<br />

più delle altre, richiede all’o<strong>per</strong>atore del diritto<br />

un costante sforzo di approfondimento<br />

ed aggiornamento. Ciò <strong>per</strong>altro vale non<br />

solo nella fase patologica del contenzioso<br />

ma anche, ed ancor prima, in sede di domanda<br />

di rilascio dei titoli di proprietà industriale<br />

nonché in fase di negoziazione<br />

delle privative che l’impresa abbia già conseguito.<br />

In questa prospettiva – oltre alla<br />

tutela giudiziaria nelle vertenze che abbiano<br />

ad oggetto il diritto industriale ed il diritto<br />

di autore e alle pratiche amministrative<br />

di concessione dei diritti di privativa industriale<br />

– riveste una importanza fondamentale<br />

anche la negoziazione e stesura<br />

di accordi aventi ad oggetto privative industriali,<br />

quali contratti di licenza brevettuale<br />

e di know-how, accordi di collaborazione<br />

tecnologica e di segretezza, contratti di licenza<br />

e cessione di marchi, copyright, registrazioni<br />

<strong>per</strong> disegni e modelli ed altri<br />

titoli di proprietà industriale.<br />

Aldo<br />

Fittante<br />

Avvocato in Firenze e Bruxelles, docente in Diritto della Proprietà Industriale<br />

e ricercatore Università degli Studi di Firenze, già consulente<br />

della “Commissione Parlamentare di Inchiesta sui Fenomeni<br />

della Contraffazione e della Pirateria in Campo Commerciale” della Camera<br />

dei Deputati.<br />

www.studiolegalefittante.it<br />

L’AVVOCATO RISPONDE<br />

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