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ICF Febbraio e Marzo 2018

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

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Ricerca<br />

Tessuti naturali<br />

per cosmetici<br />

innovativi:<br />

un progetto di<br />

ricerca europeo<br />

L’obiettivo del Progetto PolyBioSkin è lo sviluppo di tessuti multifunzionali,<br />

biodegradabili ed eco-compatibili utili alla realizzazione di alcuni prodotti<br />

rispettosi della pelle, tra cui maschere di bellezza e medicazioni avanzate.<br />

lo fondamentale nel rendere possibile<br />

l’adesione alla matrice extracellulare<br />

nativa (ECM), generando e trasducendo<br />

i segnali meccanici in segnali biochimici<br />

e comunicando con i recettori<br />

attraverso i normali fattori di crescita.<br />

Lo sviluppo di tessuti multifunzionali,<br />

biodegradabili ed eco-compatibili, realizzati<br />

con materiali biologici organizzati<br />

secondo una adeguata struttura<br />

gerarchica, rappresenta l’obiettivo<br />

del progetto di ricerca europeo Poly-<br />

BioSkin, iniziato in modo operativo a<br />

giugno 2017 con il primo incontro di<br />

Barcellona. Il gruppo che lavora a questo<br />

progetto (Figura 1), composto da<br />

esperti di materiali plastici, ingegneri,<br />

biologi, biochimici e medici, è rappresentato<br />

da studiosi appartenenti sia al<br />

mondo accademico che al mondo industriale<br />

quali: per l’Università, il Consorzio<br />

Inter Universitario di Scienza e<br />

Tecnologia dei Materiali (INSTM, Italia),<br />

l’Università di Westminster (Redi<br />

Pierfrancesco Morganti*, Maria Beatrice Coltelli**, Serena Danti**<br />

*Visiting Professor di<br />

Farmacologia Cutanea,<br />

Scuola di Specializzazione<br />

in Dermatologia e<br />

Venereologia, Università<br />

della Campania, “Luigi<br />

Vanvitelli”, Napoli;<br />

Visiting Professor<br />

Dipartimento di<br />

Dermatologia, China<br />

Medical University,<br />

Shenyang<br />

Direttore R&S del<br />

Nanoscience Centre<br />

MAVI, Aprilia (LT)<br />

**Istituto Nazionale di<br />

Scienza e Tecnologia<br />

dei Materiali (INSTM),<br />

Università di Pisa,<br />

Dipartimento di Ingegneria<br />

Civile ed Industriale, Pisa<br />

La scienza che riguarda i materiali<br />

biologici è strettamente collegata<br />

alla medicina rigenerativa<br />

e all’ingegneria tissutale, che<br />

deve utilizzare biomateriali sicuri<br />

in grado di interagire con i tessuti<br />

umani in modo specifico e prevedibile<br />

(1). Di qui la necessità di studiare<br />

in maggiore dettaglio le proprietà fisico-chimiche<br />

di questi materiali per verificare,<br />

ad esempio, come e se i tessuti<br />

realizzati con i polimeri naturali, possano<br />

interagire con i sistemi biologici,<br />

stimolando la crescita delle cellule<br />

con cui vengono a contatto. La capacità<br />

delle cellule di aderire a questi tessuti<br />

è strettamente collegata alla dimensione<br />

nanometrica degli spazi presenti<br />

nell’intreccio delle fibre, che permettono<br />

alle cellule di svolgere le loro<br />

funzioni fisiologiche coadiuvate anche<br />

da fattori aggiuntivi, quali, ad esempio,<br />

i recettori per l’integrina. Le integrine<br />

(2), infatti, svolgono un ruo-<br />

gno Unito), l’Associazione per la ricerca<br />

e lo sviluppo dei metodi e dei processi<br />

industriali (Armines, Francia), la<br />

Tehnoloski Fakultet (Novi Sad, Serbia)<br />

e l’Università di Gent (Belgio); e per<br />

l’Industria le PMI Innovacio I Ricerca<br />

Sostenibile (Iris, Spagna, coordinatore<br />

del progetto), Bioinicia (Spagna),<br />

Fibroline (Francia), Texol (Italia), Mavi<br />

Sud (Italia) ed Exergy (Regno Unito),<br />

nonché esperti dell’European Bioplastics<br />

Association (Germania).<br />

Lo scopo del progetto è quello di studiare<br />

e realizzare bio-nano-fibre biodegradabili<br />

e innovative, per creare tessuti<br />

rispettosi della pelle e dell’ambiente,<br />

utili per produrre industrialmente<br />

pannolini, maschere di bellezza<br />

e medicazioni avanzate per la pelle.<br />

Va ricordato che le proprietà delle nanofibre<br />

si discostano molto da quelle<br />

delle fibre normali, a causa della loro<br />

particolare morfologia, del rapporto<br />

superficie-volume estremamente e-<br />

38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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