MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #5
Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 5 - Primavera
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ANTONELLO BOATTI - 71 anni
Professore Associato di Urbanistica,
Politecnico di Milano
Coordinatore Comitato Scientifico
per la riapertura dei Navigli
Alumnus Polimi Architettura
il corso d’acqua». E in effetti nel libro
Comolli scrive: “Una via cittadina ha
una sua doppia dimensione e funzione:
non può essere solo un luogo di razionali
spostamenti, ma va considerata
anche come luogo irrazionale di sentimenti
e umano vagabondare. I Navigli,
in questo senso, non erano certo
da meno: via di comunicazione e trasporto,
erano al tempo stesso una via
adatta a passeggiate persone e a fantasticherie.
In epoche precedenti questa
doppia dimensione era sempre
raggiunta con naturalezza, oggi non
sembra esserlo più”. L’idea di Boatti è
proprio quella di riportare questo doppio
senso di marcia. «Milano è una città
dinamica, metropolitana, ma vogliamo
che sia capace anche di darsi un
movimento lento». Non si è insomma
solo pedoni ma anche camminatori,
esploratori di sé: «Immagino una città
in cui corro ma se voglio posso anche
fermarmi. Ho un’ora in più, invece
di prendere la metropolitana prendo la
barca e mi godo il tragitto in una dimensione
più umana. Una città capace
di essere lenta e veloce allo stesso
tempo. Le città che funzionano sono
così. Per anni ho portato gli studenti a
Lisbona, a Barcellona, dicendo “Guardate
cosa hanno fatto qui”. Ecco, vorrei
che in futuro si dicesse “Guarda cosa
hanno fatto a Milano, hanno riaperto i
Navigli, passaparola”».
La genesi del progetto ha luogo al Politecnico
di Milano, «Penso di lavorarci
ormai da venti anni e tutto è cominciato
grazie a un gruppo di studenti che
mi propose di fare una tesi sulla riapertura
dei Navigli.». Molto tempo dopo
il comune affida lo studio di fattibilità
a Boatti e a un gruppo di professionisti
e di docenti del Politecnico.
«Abbiamo lavorato a titolo gratuito.
Per un anno ci siamo dati appuntamento
ogni quindici giorni, tutti i mercoledì,
alla Nave del Politecnico. Si può
dire che è a tutti gli effetti un progetto
trans-disciplinare e un progetto Politecnico.
Gli economisti ascoltavano
gli idraulici, gli architetti ascoltavano
gli ingegneri, cosa rara e improbabile,
e gli ingegneri ascoltavano gli architetti,
altra cosa rara e improbabile».
Affacciandosi dal ponte delle Gabel-
le, Antonello Boatti conclude: «Sarà
un cambiamento epocale: Milano vista
dall’acqua. Acqua che tornerà a bagnare
anche il sud agricolo della città». Ci
stanno bene le parole di Raffaele Calzini,
scrittore e critico d’arte dei primi del
‘900, che descriveva come durante la navigazione
sui Navigli: “nascevano amicizie,
si abbozzavano mercati, matrimoni,
partite di caccia, di pesca, sfide alla morra
e a tarocchi. La navigazione si svolgeva
la più tranquilla che si possa immaginare,
liscia, radendo le rive: pareva di
navigare in mezzo ai prati”.
L’avvio dei lavori
è previsto per
il 2020 e, per la
realizzazione
totale di tutte
e dieci le conche,
il comitato
ipotizza una
durata tra gli
otto e i dieci anni
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