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claudio citossi - Confindustria Udine

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www.confindustria.ud.it<br />

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB UDINE.<br />

foCUs:<br />

iL ConTrATTo<br />

di reTe d’impresA<br />

invesTire oggi in iTALiA<br />

Le rifLessioni di CLAUdio CiTossi,<br />

AmminisTrATore deLegATo<br />

di AUssAfer dUe<br />

Mensile - n.9, anno III<br />

OTTOBRE 2011<br />

Spedizione in abbonamento postale D.L. 27/02/2004 n° 46, art. 1,<br />

comma 1, DCB UDINE - Filiale di <strong>Udine</strong> Ferrovia<br />

Tariffa R.O.C. (iscritti al registro operatori comunicazione) ex Tabella B<br />

ottobre 11 1


2 ottobre 11<br />

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ingrid>COPYWRITER


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ottobre 11 3


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EXECUTIVE<br />

EDUCATION


in primo piano<br />

il mondo<br />

economico si<br />

confronta con<br />

l’arcivescovo<br />

mazzocato<br />

Partendo dalla Lettera Pastorale rivolta a<br />

tutti i soggetti incontrati nel corso della<br />

visita alle 600 chiese della diocesi, l’arcivescovo<br />

di <strong>Udine</strong>, Andrea Bruno Mazzocato,<br />

ed il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Adriano Luci, hanno riflettuto insieme, a<br />

fine luglio, sullo stato della società friulana<br />

e sulle sue prospettive.<br />

Luci, riconfermato al vertice degli Industriali<br />

friulani, ha voluto quale suo primo atto<br />

istituzionale incontrarsi infatti con l’arcivescovo<br />

per condividere un messaggio di<br />

speranza per il futuro e di impegno per<br />

costruire una società più solida e coesa<br />

fondata su valori etici.<br />

Come ha ricordato l’arcivescovo Mazzocato<br />

a sintesi del suo “viaggio”, in Friuli non risultano<br />

situazioni di tracollo ma non man<br />

“Cerco un centro di gravità permanente<br />

che non mi faccia mai cambiare idea sulle<br />

cose e sulla gente…”. Era il 1981 quando<br />

Franco Battiato cantava e ballava questo<br />

simpatico refrain, scalando le vette della<br />

classifica con il suo album “La voce del<br />

padrone”.<br />

Chi lo avrebbe mai detto che, a distanza<br />

di 30 anni, il centro di gravità permanente<br />

rappresentasse invece un problema dal<br />

momento che, oggi, pur volendo, non<br />

riusciamo più a cambiare idea sulla classe<br />

politica che, per contro, fa poco o nulla per<br />

far cambiare idea a noi?<br />

Prendete l’estate che abbiamo da poco<br />

lasciato alle spalle. Abbiamo assistito alle<br />

piroette della manovra finanziaria aggiuntiva<br />

in cui chi ci governa avrebbe davvero<br />

avuto bisogno di un centro di gravità<br />

permanente per non cambiare continuamente<br />

le carte in tavola. Molti, non a torto,<br />

hanno paragonato il provvedimento alla<br />

Da sinistra Adriano Luci, l’arcivescovo Bruno<br />

Mazzocato e Cristina Papparotto in occasione di un<br />

precedente incontro datato 18 dicembre del 2009<br />

cano difficoltà e fenomeni di disagio<br />

sociale. L’industria come le altre attività<br />

economiche costituisce un forte presidio,<br />

come ha ricordato Luci, che va consolidato<br />

facendo sistema per superare le difficoltà e<br />

dare una speranza concreta ai giovani.<br />

Lo spopolamento della montagna è un<br />

problema di tutto il Friuli, come hanno<br />

riconosciuto Mazzocato e Luci, che va<br />

affrontato riportando vita ed attività in altitudine.<br />

La montagna abbandonata è una<br />

realtà che mina le prospettive di sviluppo:<br />

occorrono idee e prospettive attuabili per<br />

fare in modo che le persone restino sul<br />

posto e quelle che se ne sono andate vi<br />

ritornino.<br />

Su questo la Chiesa è fortemente impegnata<br />

richiamando l’iniziativa e la collaborazione<br />

anche degli imprenditori per<br />

il centro<br />

di gravità permanente<br />

tela di Penelope: un fare e disfare a seconda<br />

del calcolo politico e degli umori della<br />

piazza che ha evidenziato ancora una volta<br />

di più l’incapacità della politica di cogliere<br />

con coraggio l’opportunità della crisi per<br />

mettere mano alle riforme strutturali che<br />

servono al Paese.<br />

E’ stata un’estate anche in cui abbiamo<br />

preso, improvvisamente, consapevolezza<br />

editoriale<br />

dare prospettive sostenibili al rilancio della<br />

montagna.<br />

Un’altra area che presenta situazioni di<br />

difficoltà è rappresentata dal distretto della<br />

sedia al centro di un processo di trasformazione<br />

rimasto ancora incompiuto. Il presidente<br />

Luci ha messo in risalto l’impegno<br />

delle imprese della sedia per innovarsi e<br />

cercare nuovi modelli organizzativi. E’ un<br />

percorso che andrà rafforzato con la ricerca<br />

di forme di aggregazione all’interno della<br />

filiera nello sforzo di fare sistema.<br />

Attenzione particolare è stata rivolta ai giovani,<br />

alla necessità di motivarli sulla base di<br />

valori positivi accompagnandoli attraverso<br />

percorsi rieducativi che valorizzino stili di<br />

vita legati al non spreco. Se sprechiamo<br />

risorse, non costruiamo le condizioni per<br />

una crescita sostenibile ed eticamente<br />

fondata.<br />

Mazzocato ha illustrato le iniziative della<br />

Chiesa friulana su questi temi, l’impegno<br />

per ridare vita alla montagna ed i percorsi<br />

educativi rivolti in particolare ai giovani,<br />

rispetto alle quali il Presidente di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong> ha assicurato collaborazione<br />

e disponibilità nel comune interesse a sostenere<br />

una società più salda, ancorata al<br />

territorio, radicata nei valori fondativi.<br />

E.L.<br />

che non sempre è possibile andare avanti<br />

confidando nell’abilità tutta italiana di arrangiarsi,<br />

in un modo o nell’altro.<br />

Il mondo ci guarda, l’Unione Europea ci<br />

tiene sotto stesso controllo, la stessa credibilità<br />

dell’Italia è stata messa in discussione.<br />

Le conseguenze di questo declino del<br />

nostro Paese riguardano tutti noi.<br />

Abbiamo due possibilità: o fare come gli<br />

struzzi e mettere la testa sotto la sabbia<br />

sperando che la tempesta un giorno possa<br />

passare per tornare alle vecchie (cattive)<br />

abitudini oppure cogliere l’attimo ripensando<br />

a nuovi comportamenti virtuosi. In tal<br />

senso, sarebbe già una conquista se l’evasione<br />

fiscale, nella nostra percezione quotidiana,<br />

non fosse più rappresentata come<br />

un’esaltazione della furbizia, ma come un<br />

reato a danno di tutta la comunità.<br />

Alfredo Longo<br />

ottobre 11 5


n.<br />

09<br />

11<br />

Realtà Industriale<br />

Registrazione Tribunale di <strong>Udine</strong><br />

n. 24/99<br />

Redazione<br />

Direttore Responsabile<br />

Alfredo Longo<br />

e-mail: ri@assind.ud.it<br />

Società Editrice<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

Largo Carlo Melzi, 2<br />

33100 <strong>Udine</strong>, tel. 0432 2761<br />

A questo numero<br />

hanno collaborato<br />

Arianna Arizzi, Antonella Bassi,<br />

Gianpiero Bellucci, Giada Bravo,<br />

Lodovica Bulian, Carla Ciampalini,<br />

Alessandra Cicero, Paola Del<br />

Degan, Stefano De Stalis, Massimo<br />

De Liva, Marco Di Blas, Sara<br />

Fantuz, Alessandro Fanutti, Barbara<br />

Franceschelli, Livia Gori, Gino<br />

Grillo, Mauro Filippo Grillone, Ezio<br />

Lugnani, Carlo Tomaso Parmegiani,<br />

Paolo Tarabocchia, Barbara<br />

Terenzani, Margherita Timeus<br />

per Gruppo Giovani<br />

Imprenditori:<br />

Enrico Accettola (presidente),<br />

Davide Boeri, Matteo Di Giusto,<br />

Marco Odorico, Micehle Vanin,<br />

Massimiliano Zamò, Elena Zampar<br />

Impaginazione<br />

arCube – studio associato<br />

33100 Trieste<br />

e-mail: info@arcube.it<br />

Fotoservizi<br />

Foto copertina: Benedetta Folena<br />

Altre foto: Anteprima, Diego Gasperi<br />

Concessionaria per la pubblicità<br />

Scripta Manent srl<br />

via Pier Paolo Pasolini 2/A<br />

33040 Pradamano (UD)<br />

tel. 0432 505900<br />

e-mail: posta@scriptamanent.sm<br />

6 ottobre 11<br />

08 intervista<br />

CLAUDIO CITOSSI<br />

Il Friuli Venezia Giulia può indicare al<br />

Paese un strada di efficienza e serietà<br />

amministrativa<br />

12 focus<br />

Contratto di rete d’impresa<br />

18 Aziende flash<br />

25 Aziende<br />

SANMARCO INFORMATICA<br />

PMP PRO-MEC<br />

28 Botta & risposta<br />

LUCIANO GONNELLI<br />

di FE Friuli Estintori s.r.l.<br />

30 Analisi<br />

32 Chimiche<br />

33 Autotrasporto<br />

36 edilizia<br />

38 WeB<br />

40 formazione<br />

CLAUDIO CITOSSI:<br />

“L’avvio oggi di nuove attività<br />

imprenditoriali è frenato se non<br />

addirittura impedito da tutti i<br />

condizionamenti negativi che<br />

caratterizzano il sistema Italia”<br />

oTToBre 2011ConTenUTi<br />

41 giovani imprenditori<br />

44 giovani e società<br />

46 obiettivo montagna<br />

CRP PLAST-OPTICA<br />

48 obiettivo Austria<br />

Qui la crisi è forse alle spalle<br />

50 obiettivo nordest<br />

52 obiettivo internazionalizzazione<br />

Uno sguardo sul Mediterraneo<br />

54 regione<br />

56 ente friuli nel mondo<br />

In cucina c’è profumo di Friuli<br />

58 indUsTriAre Arte giovani<br />

60 Teatro<br />

62 Libri<br />

64 Agrodolce<br />

66 L’opinione<br />

www.confindustria.ud.it


ottobre 11 7


economia<br />

intervista<br />

CLAUdio CiTossi<br />

il friuli venezia giulia<br />

può indicare al paese un strada<br />

di efficienza e serietà amministrativa<br />

Claudio Citossi<br />

(foto Benedetta Folena,<br />

anche nelle pagine successive)<br />

8 ottobre 11<br />

In un panorama economico-industriale che<br />

non induce a grande ottimismo, con molte<br />

aziende ancora in sofferenza, una crisi che<br />

sembra non finire e un mercato del lavoro<br />

in crescente tensione a causa dell’avvicinarsi<br />

della fine degli ammortizzatori sociali,<br />

ci sono tuttavia aziende che crescono sui<br />

mercati, investono e assumono. Aziende<br />

non solo fortunate, ma guidate con lungimiranza<br />

da chi ha saputo “far musina”<br />

durante i periodi di vacche grasse e oggi<br />

si affaccia alla competizione nazionale e<br />

internazionale, potendo contare su una<br />

buona capitalizzazione, avendo la possibilità<br />

di navigare al meglio nel mare tempestoso<br />

del mercato e avendo la capacità<br />

di investire per crescere mentre molti loro<br />

concorrenti arrancano nella speranza di<br />

sopravvivere.<br />

Un esempio significativo di questo tipo di<br />

imprese è l’Aussafer Due di San Giorgio di<br />

Nogaro guidata dai fratelli Claudio e Luisa<br />

Citossi che è una delle principali realtà<br />

italiane nel settore della lavorazione della<br />

lamiera conto terzi.<br />

Azienda familiare, in piena regola, l’Aussafer<br />

Due fu fondata da Giorgio Citossi<br />

e Norina Sguassero genitori degli attuali<br />

titolari e dopo la prematura scomparsa<br />

del padre fu guidata con saggezza e piglio<br />

imprenditoriale da Norina Sguassero fino<br />

all’ingresso della seconda generazione in<br />

azienda sul finire degli anni ‘80 del secolo<br />

scorso.<br />

Claudio e Luisa Citossi hanno dato una<br />

spinta decisiva verso la forte crescita grazie<br />

a una strategia che punta su un mix<br />

appropriato di tecnologia avanzata, automazione,<br />

organizzazione aziendale e flessibilità.<br />

Personale altamente specializzato<br />

permette all’azienda di essere attiva 24 ore<br />

su 24, 7 giorni su 7, per poter rispondere<br />

in modo coordinato alle sollecitazioni del<br />

mercato.<br />

Oggi, Aussafer Due, azienda costantemente<br />

orientata alla qualità che lavora su<br />

commessa realizzando lavorazioni di trasformazione<br />

dei metalli, occupa un’area di


30mila metri quadri, 20mila dei quali coperti<br />

da infrastrutture, lavorando ogni mese<br />

3mila tonnellate di metallo e dando lavoro<br />

a 150 dipendenti fra interni e dell’indotto.<br />

L’azienda dei fratelli Citossi, dispone infatti<br />

di 10 impianti di taglio laser fino a 6000<br />

watt di potenza; di sei impianti di punzonatura<br />

automatizzata con carico e scarico<br />

e cesoiatura, pannellatrice automatica e<br />

25 presse piegatrici. Il tutto supportato da<br />

impianti specifici per la realizzazioni di lavorazioni<br />

di complemento. Fondamentale<br />

inoltre tutto il sistema non solo di monitoraggio<br />

della produzione, ma di controllo di<br />

qualità realizzato con impianti di controllo<br />

ottico e laser che garantiscono la misurazione<br />

in micron.<br />

I settori di destinazione sono i più diversi:<br />

dai componenti speciali per centrali idroelettriche,<br />

a macchinari per l’agricoltura,<br />

dal settore alimentare all’arredamento , dal<br />

condizionamento alla refrigerazione (solo<br />

per citarne alcuni) e la clientela è sparsa<br />

in molte parti del mondo dal Sud Africa, al<br />

Nepal, dalla Turchia all’India, dall’Uganda<br />

alla Cina, dove recentemente l’azienda ha<br />

vinto un’importante gara d’appalto, battendo<br />

concorrenti cinesi.<br />

Nel 2011 con un fatturato in crescita, l’Aussafer<br />

Due sta effettuando importanti investimenti<br />

che la stanno portando sempre<br />

più all’avanguardia della tecnica nel settore<br />

grazie a 3 nuovissimi impianti laser dotati<br />

di scarico e carico automatico con robot<br />

di gestione pezzi, una punzonatrice automatica<br />

elettrica con cesoiatura incorporata<br />

(prima in Italia), quattro nuove presse piegatrici<br />

alle quali si aggiungono l’acquisto di<br />

un nuovo fabbricato di 4500m2 costruito<br />

su terreno di 12000m2.<br />

Nel frattempo l’azienda, da sempre attenta<br />

alla sostenibilità eco-ambientale, ha<br />

dotato tutti i suoi fabbricati di impianto<br />

fotovoltaico che produce un totale di 1700<br />

Kw, pari circa al 40% del suo consumo di<br />

energia elettrica.<br />

Realtà Industriale ha incontrato Claudio<br />

Citossi, per parlare della crescita della sua<br />

azienda e conoscere il suo punto di vista<br />

sui problemi e le prospettive dell’economia<br />

italiana e regionale.<br />

Claudio Citossi, come mai continuate<br />

a investire in Italia?<br />

Investiamo qui, perchè siamo già insediati<br />

qui. Se dovessimo ricominciare da capo,<br />

probabilmente penseremmo ad avviare<br />

l’attività altrove. Senza dubbio, infatti, l’avvio<br />

oggi di nuove attività imprenditoriali è<br />

frenata se non addirittura impedita da tutti<br />

i condizionamenti negativi che caratteriz-<br />

zano il sistema Italia, vale a dire instabilità<br />

politica, elevato livello costo del lavoro sul<br />

fronte degli oneri accessori, inefficienza<br />

del reparto infrastrutturale e grave incertezza<br />

dal punto di vista dei servizi pubblici.<br />

Tuttavia per quanto ci riguarda, la negatività<br />

derivante da questi condizionamenti<br />

sistemici, è stata smorzata puntando,<br />

a compensazione, su una forte spinta<br />

nell’innovazione produttiva e nello sviluppo<br />

di sempre più nuove tecnologie, al punto<br />

tale che, nonostante le gravi difficoltà in<br />

cui versa il sistema economico e il comparto<br />

manifatturiero in particolare, la nostra<br />

azienda quest’anno ha realizzato notevoli<br />

investimenti, nella convinzione che solo<br />

così sarà possibile superare la crisi generale<br />

riuscendo ad uscire ancor più forti alla<br />

fine di questo ciclo.<br />

Investimenti che dovrebbero portare<br />

prossimamente anche a una<br />

decina di nuove assunzioni: la ricerca<br />

del personale è difficile? Cosa<br />

si potrebbe fare per migliorare il<br />

rapporto fra industria, mondo della<br />

scuola e dell’università?<br />

La ricerca e la conseguente individuazione<br />

di personale adatto al nostro tipo di produzione<br />

non è facile perché sulle difficoltà<br />

di ordine giuridico normativo derivante da<br />

un sistema di relazioni industriali in via di<br />

faticoso aggiornamento, si somma una generale<br />

limitazione e comunque non sufficiente<br />

propensione per l’istruzione tecnica<br />

con una mirata specializzazione.<br />

A giovani che si prestano a scegliere il<br />

proprio indirizzo scolastico andrebbe indicata<br />

con più decisione questa strada<br />

economia<br />

intervista<br />

come quella in grado di fornire per il futuro<br />

le maggiori prospettive occupazionali. In<br />

considerazione di ciò quindi è necessario<br />

una maggiore integrazione tra scuola e<br />

produzione da effettuarsi mediante stages<br />

e scambi formativi e informativi fra istituti<br />

scolastici comprensivi dell’università e<br />

mondo del lavoro.<br />

Le scuole tecniche di oggi danno<br />

una preparazione sufficiente ai futuri<br />

lavoratori?<br />

Non proprio. C’è ancora un stacco notevole<br />

fra mondo della scuola e mondo del<br />

lavoro. Inoltre ci sarebbe bisogno di un<br />

recupero della disciplina e in tal senso anche<br />

le famiglie dovrebbero recuperare un<br />

certo rigore rispetto al senso del dovere.<br />

Speriamo che l’introduzione dei nuovi Licei<br />

tecnici possano dare un aiuto in tal senso...<br />

lo vedremo fra cinque anni.<br />

Qual è il segreto della vostra crescita?<br />

Il fatto di avere un’azienda ben capitalizzata<br />

e con una struttura finanziaria solida<br />

che ci consente di investire anche in un<br />

momento di crisi generale; la capacità di<br />

soddisfare i clienti più esigenti, anche per<br />

commesse relativamente piccole, grazie<br />

all’utilizzo delle tecnologie più avanzate e<br />

di personale altamente specializzato; l’abitudine<br />

a utilizzare sempre l’assicurazione<br />

del credito per contenere il più possibile il<br />

rischio dei mancati pagamenti.<br />

<strong>Confindustria</strong> cosa può fare di più o<br />

di meglio per agevolare la vita delle<br />

imprese?<br />

ottobre 11 9


economia<br />

intervista<br />

<strong>Confindustria</strong> dovrebbe accentuare il proprio<br />

ruolo costruttivo e di critica propositiva<br />

rispetto al sistema e rispetto a quello che il<br />

sistema propone.<br />

Deve lavorare assolutamente d’anticipo,<br />

dando agli imprenditori quel supporto<br />

necessario per permettere loro di attivare<br />

strategie e politiche di sviluppo.<br />

Dovrebbe, inoltre, potenziare i servizi associativi<br />

che devono essere specialistici per<br />

settori di particolare importanza e volumi<br />

come, ad esempio, il manifatturiero.<br />

Importante sarebbe, infine, un dialogo e<br />

una collaborazione più intensa tra le sedi<br />

di <strong>Confindustria</strong> delle nostre provincie, per<br />

realizzare un progetto di coesione regionale<br />

con l’obiettivo di dare un supporto più<br />

forte e deciso alle aspettative di sviluppo<br />

delle aziende sia in ambito nazionale che<br />

internazionale.<br />

Ritiene, dunque, che sarebbe auspicabile<br />

un’unica <strong>Confindustria</strong><br />

regionale?<br />

Penso proprio di sì.<br />

Il sistema finanziario regionale<br />

(Frie, Friulia, Mediocredito, ecc.)<br />

cosa può fare per stimolare la crescita<br />

di nuove imprese e lo sviluppo/attività<br />

di quelle esistenti?<br />

La presenza di questi attivatori della finanza<br />

è molto importante nella nostra regione,<br />

soprattutto alla luce dell’attuale politica<br />

finanziaria restrittiva delle banche.<br />

Le nuove imprese e quelle esistenti devono<br />

innanzitutto fare leva sulla propria capa-<br />

10 ottobre 11<br />

cità di rischio a fronte di progetti credibili.<br />

Dopo ciò, il sistema finanziario pubblico<br />

può e deve sostenere, a condizioni agevolate<br />

rispetto al mercato, quelle imprese<br />

che presentano una prospettiva certa o<br />

quantomeno credibile e che sia tale avendo<br />

come pregiudiziale l’innovazione e lo<br />

sviluppo tecnologico.<br />

E’ necessario quindi sostenere le aziende,<br />

che pur trovandosi in una situazione di<br />

tensione finanziaria, possiedono queste<br />

caratteristiche essenziali che possono<br />

permettere la loro ripresa , aiutandole a<br />

superare il momento negativo derivante da<br />

difficili condizioni economico-finanziarie.<br />

Fondamentale inoltre è una politica di sostegno<br />

all’export come condizione per un<br />

rafforzamento della bilancia commerciale<br />

regionale.<br />

A che punto siamo con la crisi?<br />

Credo che la crisi sia niente affatto superata<br />

come confermano i forti scossoni e<br />

cedimenti finanziari che riguardano le borse.<br />

Ciò perché non è stato risolto a livello<br />

europeo e direi internazionale il problema<br />

di fondo costituito dall’immenso debito<br />

pubblico degli Stati dell’area euro e degli<br />

Stati Uniti, nonché dalla loro solvibilità.<br />

La crescita del Pil rallenta fortemente, si<br />

riduce la produttività e calano i consumi.<br />

Si tratta allora di trovare la necessaria coesione<br />

e determinazione fra i sistemi politici<br />

e anche di recuperare fiducia e credibilità<br />

che possono essere ottenute solo a fronte<br />

di sacrifici collettivi e di una generale<br />

corresponsabilizzazione di tutti i soggetti<br />

politico–sociali interessati.<br />

Cosa ne pensa dell’eventuale acquisto<br />

di debito pubblico italiano da<br />

parte dei cinesi?<br />

Sarebbe preferibile lavorare di più e meglio<br />

per abbassare il debito con le nostre forze,<br />

e grave sarebbe se questa fosse l’unica alternativa<br />

rimastaci. Viceversa un intervento<br />

parziale sul debito accompagnato da un<br />

incremento dello scambio commerciale<br />

Italia-Cina potrebbe rivelarsi un’opportunità.<br />

Quali sono i problemi della Ziac che<br />

vanno ancora risolti?<br />

Per quanto riguarda la Zona Industriale di<br />

estrema importanza è la conclusione delle<br />

procedure di caratterizzazione. Un tema di<br />

generale interesse risulta inoltre la seconda<br />

strada di accesso per garantire l’accessibilità<br />

all’intero sito. In contemporanea o addirittura<br />

prima di tale questione, va, però,<br />

risolto il problema del raccordo ferroviario<br />

di collegamento con la Ziac con l’obiettivo<br />

di spostare l’attuale collegamento che<br />

interessa il centro abitato, collocandolo<br />

in posizione esterna e quindi di maggior<br />

sicurezza.<br />

Sottolineo inoltre l’importanza strategica<br />

dell’escavo dei fondali del canale di accesso<br />

come elemento di potenziamento di<br />

quella fondamentale infrastruttura che è il<br />

Porto Nogaro, strategico sia per la Ziac, sia<br />

per l’intera provincia di <strong>Udine</strong>.


Inquinamento e ambiente, quale<br />

deve essere il ruolo e la responsabilità<br />

delle aziende?<br />

L’Aussafer due ha nella propria politica<br />

aziendale un’elevata attenzione alla sostenibilità<br />

eco-ambientale. Quest’anno infatti<br />

ha investito moltissimo nell’energia pulita.<br />

Tutti i nostri stabilimenti sono stati dotati<br />

di impianto fotovoltaico contribuendo,<br />

con una fonte energetica rinnovabile, al<br />

contenimento della produzione di anidride<br />

carbonica.<br />

Progetto che continua nell’investimento<br />

in macchinari servo assistiti elettricamente<br />

con conseguente miglioramento acustico,<br />

costi di energia inferiori e funzionanti senza<br />

l’utilizzo di oli. Sono molto più costosi,<br />

ma hanno prestazioni notevolmente più<br />

elevate.<br />

Nell’ottica che il rispetto dell’ambiente è<br />

un principio inderogabile, è importante<br />

snellire la burocrazia e la tempistica della<br />

stessa, perché ostacolano le aziende nei<br />

propri progetti di sviluppo che risultano<br />

conseguentemente troppo lenti rispetto<br />

alle necessità operative e di mercato.<br />

Gli stipendi italiani sono fra più<br />

bassi d’Europa, alle viste ci sono più<br />

tasse e inflazione crescente. Cosa si<br />

può fare?<br />

Solo abbassando il debito pubblico che<br />

oggi oscilla introno al 120% del Pil e il cui<br />

peso grava per non meno di 70 miliardi<br />

di euro all’anno di interessi sul bilancio<br />

dello Stato, sarà possibile ricavare risorse<br />

per ridurre la pressione fiscale. In realtà in<br />

Italia gli stipendi netti sono i più bassi e i<br />

costi lordi sono i più alti in Europa, quindi<br />

bisognerebbe agire attraverso una decisa<br />

riduzione del cuneo fiscale per aumentare<br />

le retribuzioni, cosa che, inducendo un<br />

aumento dei consumi e quindi maggiori<br />

entrate per lo Stato attraverso l’Iva, potrebbe<br />

essere fatta già da subito.<br />

Qual è il suo giudizio sulla manovra<br />

correttiva recentemente approvata<br />

dal governo?<br />

Come si è detto la situazione nazionale è<br />

grave e servirebbe un patto tra politica e<br />

categorie sociali per ridare credibilità a tutto<br />

il settore pubblico nazionale. Il debito,<br />

che ha cominciato a crescere in maniera<br />

inarrestabile alla fine degli anni ‘70 e che<br />

oramai è insostenibile, sta erodendo tutta<br />

la ricchezza necessaria allo sviluppo. In<br />

questa cornice, la manovra economica del<br />

governo, appare debole, troppo orientata<br />

sul prelievo fiscale, scarsa nelle riforme, sui<br />

tagli dei costi della pubblica amministrazio-<br />

ne e sul sistema previdenziale, praticamente<br />

nulla sul versante della crescita. Sarebbe<br />

stato più opportuno operare più tagli e<br />

introdurre meno tasse.<br />

Qual è, infine, il suo giudizio sulla<br />

politica industriale della Regione?<br />

La Regione sta tentando come può, di<br />

difendere l’economia locale, ha approntato<br />

una interessante legge anticrisi del valore<br />

di 400 milioni, ha utilizzato efficacemente<br />

tutta la gamma degli ammortizzatori sociali<br />

disponibili, ha predisposto e sta predisponendo<br />

anche alcuni interessanti strumenti<br />

incentivanti e di finanziamento per le imprese.<br />

Su questo terreno il Presidente Tondo si è<br />

impegnato e si sta impegnando personal-<br />

economia<br />

intervista<br />

mente, come pur ha garantito interventi<br />

a breve sul piano della riduzione dei costi<br />

della politica e della semplificazione istituzionale.<br />

Ritengo che la specialità della Regione<br />

possa essere assicurata anche attraverso<br />

un giusto grado di innovazione istituzionale<br />

dimostrando al resto del Paese che il<br />

Friuli Venezia Giulia, oltre a partecipare in<br />

maniera consistente allo sforzo finanziario<br />

generale, è capace, come nella vicenda del<br />

terremoto del 1976, di indicare una strada<br />

di efficienza efficacia e serietà amministrativa.<br />

Credo che a questo sforzo dovrebbero<br />

partecipare tutti.<br />

C.P.<br />

ottobre 11 11


economia<br />

focus-Contratto di rete d’impresa<br />

Ora aggregarsi è più facile<br />

Fare sistema? Aggregarsi? Oggi è più facile<br />

con il contratto di rete, uno strumento<br />

fortemente voluto da <strong>Confindustria</strong>.<br />

Oggi è più semplice collaborare su un progetto,<br />

creare una nuova iniziativa, attivare<br />

un’attività promozionale comune senza<br />

dover necessariamente costituire una società<br />

o un consorzio. E questo è possibile<br />

attraverso la stipulazione di un contratto<br />

con il quale alcune imprese si prefiggono<br />

lo scopo di accrescere, individualmente e<br />

collettivamente, la propria capacità innovativa<br />

e la propria competitività sul mercato<br />

evitando di seguire particolari formalismi.<br />

La sua disciplina è contenuta in alcune<br />

norme emanate tra il 2009 ed il 2010<br />

ed è caratterizzata dal fatto che, per il<br />

conseguimento dello scopo comune, non<br />

prevede la creazione di un nuovo soggetto<br />

di diritto né una nuova e distinta attività<br />

d’impresa rispetto a quella dei soggetti<br />

aderenti al contratto.<br />

12 ottobre 11<br />

Foto di gruppo a palazzo Torriani in occasione della firma del contratto di rete d’impresa<br />

tra le aziende del comparto della chimica(FotoGasperi)<br />

Come aderire ad un<br />

contratto di rete<br />

Per una prima valutazione dell’opportunità di<br />

sottoscrivere un contratto di rete e per ricevere<br />

assistenza tecnica, indicazioni dal punto di<br />

vista fiscale e consulenza giuri dico-legale le<br />

aziende interessate possono rivolgersi all’Area<br />

Economia d’Impresa di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> (tel.<br />

0432/276239, 276236, E-mail economico@<br />

confindustria.ud.it).<br />

Tra le attività che le imprese aderenti alla<br />

rete possono svolgere, la legge indica le<br />

seguenti tipologie:<br />

- collaborazione in forme e in ambiti<br />

predeterminati attinenti all’esercizio delle<br />

imprese aderenti;<br />

- scambio di informazioni o prestazioni di<br />

natura industriale, commerciale, tecnica<br />

o tecnologica;<br />

- esercizio in comune di una o più attività<br />

rientranti nell’oggetto delle imprese<br />

aderenti.<br />

Il contratto di rete può essere stipulato<br />

tra imprese iscritte alla propria Camera di<br />

Commercio, qualsiasi sia la loro forma di<br />

costituzione (società di capitali, società di<br />

persone, imprenditori individuali, ecc.), la<br />

loro dimensione (grandi, medie e piccole<br />

imprese) o il loro ambito di attività (es.<br />

imprese di produzione di beni o servizi,<br />

imprese di distribuzione). Esso deve<br />

essere stipulato per atto pubblico o per<br />

scrittura privata autenticata. Tali forme<br />

sono previste dalla legge ai fini degli<br />

adempimenti pubblicitari cui è sottoposto<br />

il contratto di rete.<br />

Il contratto deve, inoltre, prevedere al<br />

suo interno, quale parte fondamentale,<br />

il programma di rete, elemento obbligatorio<br />

che contiene “l’enunciazione dei<br />

diritti e degli obblighi assunti da ciascun<br />

partecipante e le modalità di realizzazione<br />

dello scopo comune”. Il programma deve<br />

essere supportato dall’esplicitazione degli<br />

obiettivi ed eventualmente dalla previsione<br />

di un organo comune. Quest’ultimo, se<br />

previsto, agisce in rappresentanza di tutte<br />

le aziende contraenti ed ha il compito di<br />

gestire le attività previste dal contratto di<br />

rete. La normativa non prescrive particolari<br />

contenuti alle parti, lasciando ad esse la<br />

più ampia libertà negoziale.<br />

L’art. 42 comma 2-quater, della legge n.<br />

122/2010 ha introdotto una agevolazione<br />

fiscale a favore delle imprese che stipulano<br />

contratti di rete. Secondo questa<br />

norma non concorre alla formazione del<br />

reddito imponibile dell’impresa aderente<br />

a un contratto di rete la quota degli utili<br />

dell’esercizio destinata al fondo patrimoniale<br />

comune e per tale via alla realizzazione<br />

degli investimenti previsti dal contratto<br />

di rete.<br />

L’agevolazione si applica agli utili d’esercizio<br />

accantonati ad apposita riserva a partire<br />

dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre<br />

2010 e fino al periodo di imposta<br />

in corso al 31 dicembre 2012.<br />

La sospensione di imposta, completato<br />

il programma di rete, continua a perdurare<br />

anche oltre la naturale scadenza del<br />

contratto di rete stesso, fino a quando la<br />

riserva di patrimonio netto, in cui si è data<br />

evidenza degli utili destinati alla rete, viene<br />

utilizzata per scopi diversi dalla copertura<br />

di perdite.<br />

Per poter beneficiare dell’agevolazione<br />

fiscale le imprese devono sottoporre il<br />

contratto di rete ad asseverazione. “Retinsieme”<br />

è l’organismo di asseverazione<br />

espressione di <strong>Confindustria</strong>.<br />

Barbara Terenzani,<br />

Area Economia d’impresa<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

i contratti di rete<br />

in italia<br />

Secondo le indicazioni di Retimpresa sono 76 i<br />

contratti di rete sottoscritti entro lo scorso luglio<br />

a livello nazionale.<br />

Le imprese coinvolte sono 388 e operano in<br />

diversi settori produttivi: dalla meccanica alla<br />

chimica, dall’ICT all’agro-alimentare, dai servizi<br />

alle energie rinnovabili.<br />

Si sono aggregate per essere più competitive sui<br />

mercati, ma anche per partecipare a progetti di<br />

ricerca, svolgere attività di co-progettazione, gestire<br />

un marchio comune, scambiare informazioni<br />

e know-how e condividere processi produttivi.


“Together for tomorrow”, tre parole a<br />

racchiudere tutta la forza di una speranza<br />

condivisa; sono il simbolo di una nuova<br />

aggregazione, di una nuova sinergia, di<br />

una nuova collaborazione: quella che si è<br />

concretizzata tra sei aziende friulane del<br />

settore chimico che hanno sottoscritto,<br />

a fine luglio a Palazzo Torriani, un contratto<br />

di rete d’impresa così denominato.<br />

Lo stesso settore – quello chimico - ma<br />

attività complementari che hanno dato<br />

vita a una volontà di integrazione reciproca<br />

finalizzata al miglioramento della competitività<br />

di ciascuna impresa attraverso<br />

quello della competitività di tutte. Valerio<br />

Danielis, della Carbon Compositi srl di<br />

Basiliano, Enrico Quendolo della Vetroresina<br />

AP spa di Povoletto, Bernardino<br />

Colledoni, della IMPLA Industria Materie<br />

Plastiche srl di Faedis, Franco Mazzante,<br />

della Lamar di <strong>Udine</strong> di Mazzante Franco &<br />

C sas, Ruggero Montagnese, della M.M srl<br />

di <strong>Udine</strong>, e Lino Nassivera, della Vetres srl<br />

di Tricesimo, hanno trovato nello strumento<br />

della rete d’impresa una nuova via<br />

percorribile verso sviluppo e innovazione.<br />

Fortemente promosso da <strong>Confindustria</strong><br />

quale possibile molla verso la ripresa, il<br />

contratto di rete d’impresa, istituito con<br />

la legge n. 33/2009 e modificato con la<br />

legge n. 122/2010, consente una sinergia<br />

e una collaborazione libere dalla burocrazia<br />

e dai vincoli tipici di società o consorzi,<br />

che comportano la necessaria costituzione<br />

di un nuovo soggetto giuridico. Una<br />

nuova tipologia contrattuale che rende,<br />

dunque, più facilmente attuabili alcune<br />

attività in comune tra cui quelle di ricerca,<br />

progettazione, promozione commerciale,<br />

realizzazione di un marchio comune, la<br />

razionalizzazione e la maggior sostenibilità<br />

dei costi.<br />

“Il futuro si costruisce insieme - ha commentato<br />

il presidente di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong> Adriano Luci -. Questo strumento<br />

consente di realizzare progetti di aggregazione,<br />

mettendo in comune know-how<br />

e risorse e, nello stesso tempo, preserva<br />

l’autonomia di ciascuna. Se aggregate,<br />

infatti, le imprese possono affrontare gli<br />

investimenti necessari a realizzare progetti<br />

di ricerca, sviluppo e innovazione che altrimenti<br />

non riuscirebbero a sostenere”.<br />

Insieme per il domani<br />

Le aziende che hanno sottoscritto il contratto<br />

non sono tutte associate a <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong>: Impla, di Bernardino Colledoni,<br />

capogruppo delle Industrie Chimiche<br />

dell’Api, è iscritta a quest’ultima, mentre<br />

Lamar a Confartigianato, a testimonianza<br />

economia<br />

focus-Contratto di rete d’impresa<br />

Adriano Luci (foto Buldrin)<br />

di “un ulteriore punto di forza di questo<br />

strumento, che non ha né vuole avere<br />

confini associativi o dimensionali”, ha sottolineato<br />

il presidente Luci. Infatti, l’invito<br />

all’aggregazione e al sistema, volti alla<br />

crescita dimensionale e all’aumento della<br />

ottobre 11 13


economia<br />

focus-Contratto di rete d’impresa<br />

massa critica, è comune a tutte le associazioni,<br />

che vedono nella rete d’impresa una<br />

soluzione alternativa di sviluppo in tempo<br />

di crisi. Dietro la concretezza di questo<br />

invito c’è, infatti, RetImpresa, l’agenzia<br />

confederale di cui <strong>Confindustria</strong> fa parte,<br />

che promuove questo tipo di strumento il<br />

quale, tutelando l’autonomia della singola<br />

azienda, valica i limiti tra settori per approdare<br />

a una cooperazione attiva.<br />

Realtà Industriale ha ascoltato le opinioni<br />

dei protagonisti di “Together for Tomorrow”,<br />

che hanno deciso di credere e<br />

condividere un innovativo modo di fare<br />

sistema, insieme a quelle di altri imprenditori<br />

ed al parere di Fulvio D’Alvia, direttore<br />

di RetImpresa di <strong>Confindustria</strong>. È emerso<br />

che, parallelamente al progressivo approfondimento<br />

e alla maggiore conoscenza<br />

del contratto di rete d’impresa, si stanno<br />

dissipando i dubbi e l’iniziale diffidenza nei<br />

confronti di una realtà poco conosciuta, e<br />

stanno lasciando il posto ad una crescente<br />

fiducia nei nuovi strumenti di aggregazione<br />

quale opportunità di sviluppo e occasione<br />

da cogliere. Comune a tutti gli intervistati<br />

l’opinione che la rete d’impresa non<br />

rappresenti la soluzione, ma un sostegno e<br />

un’alternativa concreta in uno scenario in<br />

costante e rapida evoluzione verso la semplificazione,<br />

nella direzione di un miglioramento,<br />

soprattutto, del coordinamento<br />

organizzativo, spesso difficile nell’interazione<br />

tra imprese.<br />

vALerio dAnieLis,<br />

CArBon ComposiTi:<br />

“Rete d’impresa per aggredire<br />

il mercato in modo più<br />

completo ed efficiente”<br />

Le imprese che hanno sottoscritto l’accordo<br />

a palazzo Torriani sono tutte nate dalla<br />

Valerio Danielis<br />

14 ottobre 11<br />

ex Vetroresina di Povoletto. Molto tempo<br />

fa eravamo tutti lavoratori dipendenti, poi<br />

negli ultimi trent’anni abbiamo sviluppato<br />

attività indipendenti. Operando tutti nel<br />

settore chimico e occupandoci di anticorrosione<br />

e di Energy Power, attraverso questa<br />

rete abbiamo deciso di riunire le nostre<br />

risorse, perché abbiamo ritenuto che<br />

insieme siamo in grado di fornire servizi<br />

più completi ai clienti, che, se si rivolgono<br />

a noi per una determinata attività, possono<br />

avere bisogno di un supporto per altre. La<br />

chimica da sempre si nutre della sinergia<br />

di attività diverse, dunque, la rete d’impresa<br />

costituisce il risultato, quasi spontaneo,<br />

della decisione comune di aziende che<br />

non sono concorrenti, ma complementari.<br />

Questa aggregazione è nata con l’auspicio<br />

di aggredire il mercato in modo più<br />

efficiente e capillare rispetto a quanto può<br />

fare una singola impresa con le sue sole<br />

forze. Consente di soddisfare più richieste<br />

e sostenere commesse complesse. L’adozione<br />

di un marchio comune consente<br />

una più efficace attività di comunicazione<br />

e di promozione; infatti, a settembre e a<br />

ottobre saremo presenti sotto lo stesso<br />

cappello a fiere ed eventi come se fossimo<br />

un unico grande interlocutore.<br />

La diffidenza verso il contratto di rete d’impresa<br />

è dovuta in gran parte al fatto che si<br />

tratta di uno strumento nuovo e che non è<br />

ancora molto conosciuto. Ma l’affiatamento<br />

che deriva dall’aggregazione tra imprese<br />

che uniscono le loro capacità diviene un<br />

punto di forza per ciascuna.<br />

enriCo QUendoLo,<br />

veTroresinA:<br />

“Rete d’impresa è una formula<br />

semplice e vincente; serve<br />

però più cultura organizzativa”<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> con la gestione Luci<br />

ha sempre spinto molto sull’aggregazione<br />

tra imprese, dando un contributo determinante<br />

nella formazione di una mentalità di<br />

sistema. Siamo sei aziende complementari<br />

e sinergiche, l’iniziativa di mettersi insieme<br />

in una rete è partita da Lino Nassivera e ha<br />

trovato in <strong>Confindustria</strong> un ausilio fondamentale.<br />

Crediamo che il contratto di rete<br />

d’impresa sia una formula vincente, soprattutto<br />

perché non è un “soggetto giuridico”<br />

quale un consorzio o una società, ma si<br />

basa su un concetto semplice, che non<br />

impegna gli imprenditori.<br />

Tra noi aziende di “Together for Tomorrow”<br />

Enrico Quendolo<br />

c’è molta affinità, facciamo prodotti simili,<br />

ma complementari. Ed è proprio tra la<br />

complementarietà e la concorrenza che si<br />

colloca il punto di forza di questa rete, che<br />

può proseguire verso sviluppi inaspettati.<br />

Siamo, inoltre, imprese anche dimensionalmente<br />

molto simili, qualcuna è un po’<br />

più grande, ma non ce n’è una più grossa<br />

rispetto alle altre, c’è un certo equilibrio<br />

e questo facilita ancora di più la costituzione<br />

di una rete d’impresa. Sicuramente<br />

la mentalità tipica delle nostre realtà non<br />

aiuta a sciogliere la diffidenza e la paura<br />

che ancora permangono verso questo<br />

strumento, che probabilmente non sarebbe<br />

nato se non ci fosse stata di mezzo la<br />

difficile situazione economica. Certo non<br />

è la soluzione di tutti i problemi, ma forse<br />

è la direzione giusta da prendere. Sarebbe<br />

opportuno, però, analizzare e sciogliere<br />

anche altre difficoltà, come l’assenza di<br />

una cultura organizzativa adeguata, fondamentale<br />

per mettersi in rete. Bisognerebbe,<br />

inoltre, accelerare ancora di più sulla<br />

formazione di una cultura dell’integrazione<br />

e trasmetterne la facilità, la semplicità di<br />

attuazione, in modo che l’ostacolo psicologico<br />

venga superato.<br />

fABiAno BenedeTTi,<br />

BeAnTeCh:<br />

“Ero diffidente, ma mi sono<br />

ricreduto: si può fare di più<br />

condividendo”<br />

Non ero affatto convinto di questo<br />

strumento finché non mi sono informato<br />

meglio, anche grazie al forum attivato da<br />

<strong>Confindustria</strong>. Mi sono documentato e ho<br />

avuto modo di riflettere e di ricredermi.<br />

Secondo me il contratto di rete d’impresa<br />

è uno strumento valido. Se un’azienda<br />

vuole ingrandirsi può farlo acquisendone


ottobre 11 15


economia<br />

focus<br />

un’altra. A causa della difficile situazione<br />

economica, fare acquisizioni non è così<br />

semplice e l’unico modo possibile per crescere<br />

e rendere le piccole e medie imprese<br />

sempre più innovative e competitive è il<br />

contratto di rete d’impresa. Sono convinto<br />

che la strada della condivisione sia quella<br />

giusta e, forse, l’unica possibile. Credo<br />

che anche nei prossimi anni tutto ruoterà<br />

attorno a questi contratti di rete. I timori<br />

e le diffidenze di alcuni imprenditori sono<br />

legati ad aspetti più psicologici che reali. È<br />

difficile mettere insieme teste diverse ad<br />

alti livelli, ma riunendo le competenze di<br />

aziende diverse si può accrescere anche<br />

la propria singola competitività. Nel nostro<br />

settore, quello dell’IT, abbiamo attuato<br />

l’esperienza di Everywhere, un network<br />

che tutt’ora esiste e funziona e che ingloba<br />

in sé le competenze di imprese distinte.<br />

Alla base della rete d’impresa sono fondamentali<br />

i rapporti personali: un aspetto<br />

spesso sottovalutato, ma determinante,<br />

una volta messi insieme gli imprenditori,<br />

è quello della capacità di riunire squadre<br />

di lavoro di aziende diverse, che non è<br />

sempre facile. È una difficoltà che nasce<br />

da un problema per lo più psicologico,<br />

poiché risulta spesso complesso mettere<br />

insieme persone che lavorano in modo<br />

diverso, farle entrare in una nuova, unica e<br />

grande azienda, renderle consapevoli che<br />

lavoreranno insieme. Così, da concorrenti<br />

si diventa partner, ma alla base ci deve<br />

essere un progetto specifico, un obiettivo<br />

di rilancio nuovo e ambizioso, di crescita,<br />

di miglioramento.<br />

La paura di perdere la propria identità<br />

aziendale è spesso ingiustificata, anzi,<br />

questa si mantiene forse anche troppo. Le<br />

aziende devono pensare al meglio per il<br />

loro business, se ciascuna specifica identità<br />

aiuta in questo, bene, altrimenti è inutile<br />

rimanervi aggrappati.<br />

Il contratto di rete d’impresa è uno<br />

16 ottobre 11<br />

Fabiano Benedetti<br />

strumento fatto su misura per le piccole<br />

e medie imprese, poiché le aziende più<br />

grandi non ne hanno bisogno. Inoltre,<br />

non ha limiti di settore, è attuabile in ogni<br />

realtà produttiva, a patto della condivisione<br />

di obiettivi e di progetti di rilancio aziendale.<br />

Nel settore IT, per esempio, dove il<br />

software è un prodotto standard, si può<br />

fare molto di più condividendo che non<br />

rimanendo separati e ancorati alle proprie<br />

realtà.<br />

fULvio d’ALviA,<br />

direttore<br />

di reTimpresA di<br />

ConfindUsTriA:<br />

“Aiutiamo gli imprenditori a<br />

superare il proprio individualismo”<br />

L’aggregazione tra imprese è uno dei<br />

principali temi portati avanti da <strong>Confindustria</strong><br />

negli ultimi anni. Grazie alla spinta<br />

della Presidente Marcegaglia e del Vice<br />

Presidente Bonomi, il fenomeno delle reti<br />

si sta allargando giorno per giorno: dai<br />

dati Unioncamere le reti di impresa hanno<br />

superato le 100 unità (a fine agosto erano<br />

117) coinvolgono ormai la quasi totalità<br />

del territorio nazionale ( sono infatti 19<br />

le regioni che contano imprese “in rete”).<br />

Dunque mi sentirei di dire che un primo<br />

obiettivo di diffusione e sensibilizzazione a<br />

livello nazionale è stato raggiunto. Inoltre<br />

Fulvio D’Alvia<br />

è stata riattivata una forte riflessione del<br />

Sistema sul tema dell’aggregazione, della<br />

crescita e della collaborazione produttiva.<br />

L’estrema versatilità e innovazione, fra le<br />

caratteristiche più importanti di questo<br />

nuovo istituto, a volte causano un po’ di<br />

difficoltà nella comprensione immediata<br />

delle potenzialità offerte dallo strumento.<br />

Per questo motivo ci siamo concentrati<br />

su alcuni punti chiave che rappresentano<br />

nodi da sciogliere per sviluppare ulteriormente<br />

l’iniziativa. Prima di tutto aiutare<br />

gli imprenditori a compiere quel salto<br />

culturale per spingerli a superare il proprio<br />

individualismo. Grazie ad una capillare e<br />

costante presenza sul territorio con incontri<br />

mirati che hanno visto la nutrita partecipazione<br />

degli imprenditori, è stato possibile<br />

creare opportunità di approfondimento<br />

e condivisione che hanno certamente<br />

aiutato a comprendere meglio le peculiarità<br />

del contratto di rete. Per questo è stato<br />

importante il contributo e la collaborazione<br />

delle Associazioni Territoriali e di Categoria<br />

di <strong>Confindustria</strong> anche per migliorare il rapporto<br />

con il credito stipulando accordi con<br />

importanti banche che si sono impegnate<br />

a valorizzare le metodologie di lavoro proprie<br />

delle imprese in rete attraverso linee<br />

di credito dedicate e modelli di valutazione<br />

aziendale di tipo avanzato. Affiancare gli<br />

imprenditori che decidono di lavorare in<br />

rete, creando nuove figure manageriali che<br />

possano supportare gli imprenditori dal<br />

punto di vista organizzativo e gestionale.<br />

Per fare questo stiamo portando avanti<br />

con Luiss un corso di Alta formazione per<br />

Manager di rete che è arrivato alla terza<br />

edizione. Il Governo ha accompagnato il<br />

contratto di rete con un importante provvedimento<br />

di natura fiscale che ha visto<br />

la partecipazione di numerose reti; un<br />

passo ulteriore in avanti potrebbe essere<br />

l’adozione di misure di semplificazione<br />

amministrativa ad hoc. Sono convinto che<br />

con il passare del tempo la rete entrerà<br />

sempre di più nel vocabolario delle imprese<br />

italiane, in maniera particolare di quelle<br />

più piccole, e che gli imprenditori sapranno<br />

assorbire, sfruttare e, perché no, migliorare<br />

questo strumento grazie alle loro capacità<br />

di cercare sempre soluzioni pratiche e<br />

innovative.<br />

Lodovica Bulian


ottobre 11 17


dedalo di<br />

LineA fABBriCA vola a<br />

“Lo spAzio deLLe idee”<br />

Dedalo di Linea Fabbrica<br />

(foto Gasperi)<br />

Al consueto appuntamento con i prodotti de<br />

“Lo Spazio delle Idee” si è presenta puntuale<br />

nel mese di settembre Linea Fabbrica, con il<br />

nuovo modello di sedia per ufficio “Dedalo”.<br />

Questo modello di sedia operativa certificata<br />

si caratterizza per il massimo comfort ed<br />

ergonomia. Il meccanismo sincronizzato, i<br />

braccioli regolabili 3D, le imbottiture schiumate<br />

a freddo e la disponibilità di un’ampia gamma<br />

di tessuti o pelle la rendono ideale per un<br />

utilizzo professionale ed intensivo.<br />

Linea Fabbrica è l’azienda del Manzanese<br />

operante da oltre 30 anni nella produzione<br />

di sedute professionali, che presta particolare<br />

attenzione alla ricerca tecnologica ed estetica<br />

e ad un adeguata politica di distribuzione.<br />

La sedia è rimasta esposta nell’atrio di palazzo<br />

Torriani dal 22 agosto al 23 settembre.<br />

Per saperne di più: www.lineafabbrica.it<br />

Una nuova tappa<br />

nello sviluppo<br />

della rALC iTALiA<br />

Da sempre attenta all’evoluzione dei mercati<br />

e dei prodotti, la RALC ITALIA srl di San<br />

Giorgio di Nogaro, tra le realtà industriali<br />

leader del nord Italia nella progettazione e<br />

costruzione di automazioni industriali, ha<br />

siglato con la CTS Conni, nota impresa del<br />

Piacentino con alle spalle una tradizione di<br />

18 ottobre 11<br />

economia<br />

Aziende flash<br />

oltre 50 anni di storia, un contratto di affitto<br />

finalizzato al successivo acquisto di tale<br />

azienda, specializzata nella realizzazione di<br />

linee di taglio e sistemi per la lavorazione<br />

del tubo.<br />

Grazie a tale operazione, la CTS Conni<br />

potrà essere adeguatamente rilanciata.<br />

Come sottolinea Andrea Lazzarini, presidente<br />

di RALC ITALIA “la sinergie tra le due<br />

compagini ci permetterà di proporre sul<br />

mercato un maggior numero di prodotti,<br />

ma soprattutto potremo offrire alla nostra<br />

clientela linee complete per la lavorazione<br />

del tubo, a partire dalla linea di taglio fino<br />

al prodotto finito”.<br />

Crescita a doppia<br />

cifra per il CosinT<br />

Utile netto a 378.318 euro per il Consorzio<br />

industriale di Tolmezzo. E’ il risultato<br />

d’esercizio a consuntivo riferito al 2010.<br />

Le altre voci di bilancio segnano crescite a<br />

doppia cifra: del 12% dei proventi derivanti<br />

da locazioni, insieme alla realizzazione di 9<br />

nuovi insediamenti produttivi, e 5 ampliamenti.<br />

Cresce a 35 milioni di euro il valore<br />

delle immobilizzazione materiali. Nei plessi<br />

immobiliari di proprietà del Cosint operano<br />

circa 500 addetti.<br />

Un numero importante, in questo momento<br />

di difficoltà e congiuntura economica<br />

ancora negativa: sono state appaltate 20<br />

opere per un valore di oltre11 milioni di<br />

euro.<br />

Fra le opere portata a compimento, anche:<br />

il sistema wireless, e di fibra ottica, con la<br />

cablatura del polo industriale di Amaro,<br />

Villa Santina e Tolmezzo.<br />

Importanti i risultati sul fronte energetico:<br />

il Consorzio ha investito 9 milioni di euro,<br />

per la realizzazione di 10 impianti fotovoltaici.<br />

Inoltre, l’impianto idroelettrico di<br />

Resia ha prodotto oltre 7 milioni di kwh,<br />

consentendo un trasferimento al Comune<br />

di Resia di 500mila euro. Sono 194 le<br />

aziende insediate “targate” Cosint, con canoni<br />

di affitto tra i più favorevoli alle imprese,<br />

quotandosi sui 18-25 euro al mq.<br />

fAnToni apre una<br />

nuova agenzia in<br />

olanda<br />

Per consolidare la propria presenza sul<br />

mercato e servire con maggiore attenzione<br />

i propri rivenditori, dal 1° luglio è attiva in<br />

Olanda l’agenzia Fantoni NL.<br />

Negli ultimi anni il mercato olandese ha<br />

dimostrato un crescente interesse nei<br />

confronti dei prodotti del gruppo, tanto<br />

da richiedere una presenza Fantoni più<br />

capillare sul territorio con funzioni di<br />

coordinamento della rete distributiva e<br />

supporto alla progettazione degli studi di<br />

architettura.<br />

Nata dai due imprenditori di Tilburg Jan-<br />

Willem Revet e Jaco Snip che provengono<br />

dal mondo delle costruzioni con una<br />

profonda conoscenza del mercato<br />

nazionale, l’agenzia è già operativa sia con<br />

il settore dei mobili per ufficio che con i<br />

sistemi fonoassorbenti e radianti.<br />

ondULATi ed<br />

imBALLAggi deL<br />

friULi avvia nuova<br />

linea di produzione<br />

L’Ondulati ed Imballaggi del Friuli SpA,<br />

azienda friulana leader nella produzione di<br />

imballaggi in cartone ondulato, ha avviato,<br />

presso la stabilimento di Villesse, la nuova<br />

linea di produzione MARTIN DRO 1632<br />

NT HBL.<br />

La linea, un modello di ultima generazione,<br />

permetterà una produzione giornaliera<br />

di oltre 120.000 metri quadri di imballi<br />

in cartone ondulato. Il formato massimo<br />

lavorabile è di 3.200 mm x 1.650 mm ed<br />

inoltre sarà possibile stampare sino a 7<br />

colori diversi, con una velocità massima di<br />

10.000 fogli/ora.<br />

Con questa nuova linea produttiva, uno<br />

dei pochi esemplari esistenti sul mercato<br />

europeo, si completa il piano di investimenti<br />

che ha interessato lo stabilimento di<br />

Villesse che ha comportato una spesa, nel<br />

corso dell’ ultimo anno, di oltre 5 milioni di<br />

euro. Questi investimenti hanno permesso<br />

il completo rifacimento della linea di<br />

confezionamento e il netto miglioramento<br />

della linea di stampa ad alta definizione.<br />

Oggi lo stabilimento di Villesse della Ondulati<br />

ed Imballaggi del Friuli SpA può contare<br />

su una linea di produzione di cartone<br />

ondulato in fogli e su sei linee di trasformazione<br />

per la produzione di imballi.


service<br />

ARR La Qualità Elevata<br />

carrelli elevatori<br />

• Assistenza<br />

• Vendita<br />

• Noleggio<br />

• Studio della logistica<br />

• Realizzazione<br />

magazzini industriali<br />

CARR SERVICE SRL<br />

www.carrservice.it<br />

M O V I M E N T A Z I O N E & L O Gottobre I11 S T I C19A


economia<br />

Aziende flash<br />

REFRION è azienda<br />

da Uefa<br />

La Refrion di Flumignano ha recentemente<br />

completato una nuova importante commessa.<br />

I suoi impianti, infatti, sono stati installati<br />

nella struttura dell’hospitality dello stadio di<br />

Varsavia dove si svolgerà la finalissima del<br />

campionato europeo di calcio Uefa 2012.<br />

Evidentemente, i campionati europei portano<br />

bene all’azienda friulana, visto che aveva<br />

già fornito le unità per l’hospitality dello<br />

stadio di Berna in Svizzera nel precedente<br />

torneo. Oltre ai grossi centri commerciali e<br />

strutture aperte al pubblico, la Refrion si è<br />

specializzata nel realizzare gli aerorefrigeranti<br />

per i sempre più numerosi data center sparsi<br />

in tutta Europa, ma soprattutto in Francia<br />

e in Svizzera dove ha già fornito il secondo<br />

lotto alla Swisscom, la società di telecomunicazioni<br />

di bandiera della confederazione.<br />

Le forniture più prestigiose del 2011, però,<br />

riguardano una grossa commessa per condizionare<br />

la Bundesdrueckerei, ovvero la<br />

zecca tedesca a Berlino, dove si stampano<br />

gli euro, e presso gli stabilimenti della Airbus<br />

a Tolosa in Francia, dove invece si costruiscono<br />

gli aerei in servizio sulla gran parte<br />

delle rotte.<br />

Aipem: crescono<br />

fatturato,<br />

clienti e staff<br />

Continua il trend positivo dell’agenzia di<br />

comunicazione integrata Aipem che, in<br />

controtendenza con gli andamenti del<br />

mercato di settore, cresce in fatturato e<br />

acquisizioni. Due i fattori vincenti: una<br />

consolidata esperienza nei new media,<br />

che si integrano con gli altri servizi di comunicazione<br />

per le aziende, e il costante<br />

investimento in risorse umane altamente<br />

qualificate.<br />

Il giro d’affari 2010 di Aipem sale infatti<br />

del 6% rispetto al 2009 toccando quota<br />

2 milioni e 300mila euro, cui si aggiungono<br />

gli introiti generati dalla controllata<br />

Vodu, web agency specializzata in progetti<br />

di comunicazione on line. Il fatturato del<br />

gruppo sfiora così i 3 milioni di euro mentre<br />

l’utile netto interaziendale sale del 18<br />

per cento.<br />

Un risultato che conferma la posizione<br />

leader dell’agenzia udinese nel nord est<br />

collocandola fra le top ten delle agenzie<br />

italiane indipendenti aderenti ad AssoComunicazione:<br />

“In seno alla nostra<br />

Associazione – dichiara Paolo Molinaro,<br />

20 ottobre 11<br />

DOMITALIA chiude il<br />

2010 con 22,5 milioni<br />

di fatturato<br />

Domitalia Spa, tra le principali aziende del<br />

distretto della sedia, ha chiuso il 2010 con<br />

22,5 milioni di fatturato ed un netto miglioramento<br />

dell’utile operativo, attestando la<br />

sua forte vocazione internazionale con una<br />

quota export pari al 65% e una presenza<br />

sempre più forte in Francia, Scandinavia,<br />

Russia e soprattutto negli USA, dove al momento<br />

vengono destinate importanti azioni<br />

commerciali mirate.<br />

Domitalia Spa è un’azienda del distretto<br />

della sedia con sede a San Giovanni al<br />

Natisone specializzata nella produzione di<br />

sedie e tavoli, ma anche complementi, per<br />

la casa, l’outdoor, l’home office e il contract.<br />

Una gamma di prodotti completa, costantemente<br />

ampliata e rinnovata per rispondere<br />

alle mutevoli esigenze di arredo richieste<br />

dai consumatori. Domitalia spa svolge la<br />

sua attività produttiva su oltre 30.000 metri<br />

quadrati di superficie con il prezioso supporto<br />

di 71 dipendenti, l’anima dell’azienda.<br />

Domitalia, guidata dal presidente Alessandro<br />

Ferluga, ha conseguito nel 2010 un fatturato<br />

ideALserviCe<br />

punta ad ampliarsi<br />

sul territorio<br />

nazionale<br />

Idealservice, la cooperativa di servizi integrati<br />

per l’ambiente e il territorio con<br />

sede a Pasian di Prato, chiude il 2010<br />

con segno positivo e punta ad ampliarsi<br />

sul territorio nazionale incrementando<br />

le partnership nel settore privato e migliorando<br />

ulteriormente la qualità dei<br />

servizi.<br />

A indicarlo è stato il presidente della cooperativa,<br />

Enzo Gasparutti, in occasione<br />

dell’assemblea ordinaria dei soci. “Per<br />

Idealservice – ha detto Gasparutti - gli<br />

ultimi tre anni sono stati difficili a causa<br />

della crisi che ha colpito i mercati a<br />

livello nazionale, ma positivi per i risultati<br />

ottenuti. Abbiamo proseguito nel<br />

CEO di Aipem - si stima che nel triennio<br />

2008-2010 il mercato della pubblicità in<br />

Italia abbia perso mediamente fra il 40 e il<br />

50% del fatturato, con drastiche riduzioni<br />

di personale. Per noi, quindi, è oltremodo<br />

Alessandro Ferluga,<br />

presidente di Domitalia<br />

di 22,5 milioni di euro ed un netto miglioramento<br />

dell’utile operativo, dati che avrebbero<br />

consentito all’azienda di vedere i conti in<br />

nero prima delle imposte e che comunque<br />

la posizionano tra le principali aziende nel<br />

settore arredamento del Friuli Venezia Giulia.<br />

programma di trasferimento di processi<br />

tecnologici e innovativi confermandoci<br />

come impresa a vocazione nazionale<br />

presente, al momento, in otto regioni<br />

del Centro Nord Italia. Al contempo<br />

abbiamo aumentato l’occupazione e<br />

investito molto nella formazione professionale<br />

per incrementare l’efficienza dei<br />

servizi offerti e potenziale la struttura<br />

organizzativa”.<br />

Idealservice ha infatti chiuso il 2010 con<br />

un fatturato di quasi 80milioni di euro,<br />

registrando un +10,3% rispetto all’anno<br />

precedente (71milioni 840mila euro). È<br />

cresciuto anche l’utile netto, passato da<br />

2miloni 542mila euro a oltre 3milioni<br />

di euro mentre gli investimenti hanno<br />

toccato quota 9milioni di euro.<br />

Significativo anche il dato legato all’occupazione<br />

con 157 soci-lavoratori in<br />

più rispetto al 2009, passando così da<br />

1.298 a 1.455 unità, con una maggioranza<br />

femminile, il 66,4%, e con una<br />

percentuale del 20,8% di extracomunitari<br />

provenienti da 33 diversi Paesi.<br />

lusinghiero essere riusciti ad andare in<br />

controtendenza, cioè ad aumentare fatturato<br />

e utili conservando l’occupazione”.


TECNOLOGIE E INFRASTRUTTURE<br />

PER LE VOSTRE COMUNICAZIONI<br />

ottobre 11 21


economia<br />

Aziende flash<br />

in fvg nasce soLAr<br />

energY groUp<br />

Arrigo Burello, presidente di<br />

Solar Energy Group<br />

Ha preso il via la fusione tra le società Solar<br />

Systems Spa, Energy System Spa e Soleico<br />

Srl, che porterà, entro la fine del 2011, alla<br />

formazione di Solar Energy Group Spa: il<br />

gruppo si propone sul mercato come produttore,<br />

esclusivamente italiano, di sistemi<br />

solari termici e fotovoltaici a km zero. Alla<br />

guida della nuova società saranno Arrigo<br />

Burello, in qualità di presidente, e l’amministratore<br />

delegato Tullio Picco, che avrà il<br />

compito di sfruttare i vantaggi della joint<br />

ConAi: buone<br />

notizie da carta e<br />

cartone<br />

Il Consiglio di Amministrazione CONAI<br />

(Consorzio Nazionale Imballaggi), sentito il<br />

parere di Comieco, ha deliberato di ridurre di 8<br />

euro/t il Contributo Ambientale CONAI per gli<br />

imballaggi in carta e cartone, portandolo da 22<br />

a 14 euro/t a partire dal 1° gennaio 2012.<br />

Come accaduto per altre materie prime<br />

seconde, anche le quotazioni dei maceri,<br />

in questo periodo, registrano un aumento<br />

di valore. Questa fase positiva di mercato<br />

consente dunque di ridurre il contributo<br />

ambientale continuando a garantire il ritiro e<br />

l’avvio a riciclo della carta e cartone provenienti<br />

dalla raccolta differenziata comunale. Grazie<br />

all’impegno dei cittadini e all’efficacia del<br />

sistema Comieco, nel 2010 è stato recuperato<br />

quasi il 90% degli oltre 4 milioni di tonnellate<br />

di imballaggi cellulosici immessi al consumo,<br />

con una percentuale di riciclo che si attesta<br />

intorno al 79%.<br />

22 ottobre 11<br />

venture dal fatturato potenzialmente raddoppiabile.<br />

Il mercato di riferimento sarà<br />

quello italiano, con l’obiettivo di internazionalizzare<br />

l’attività verso la vicina Slovenia,<br />

dove Solar Systems è già parzialmente<br />

inserita.<br />

eUro&promos<br />

groUp: 1,2 milioni di<br />

utile nel 2010<br />

Quando c’è diversificazione, flessibilità alle<br />

esigenze del cliente e capacità di offrire<br />

sistemi di servizi integrati, non c’è crisi che<br />

tenga. È la “lezione” che dà Euro&Promos<br />

Group, cooperativa friulana leader in Italia<br />

nel settore dei servizi (pulizie industriali/<br />

civili, logistica integrata), in occasione<br />

dell’assemblea annuale per l’approvazione<br />

di bilancio.<br />

Fatturato consolidato di gruppo che sfiora<br />

63milioni di euro, crescita del 18% sull’anno<br />

precedente e utile a 1,2 milioni: questi<br />

sono i numeri che il presidente Sergio Bini<br />

ha presentato a soci ed autorità.<br />

L’Università La Sapienza di Roma, Università<br />

di Pavia, Macerata, Cassino e Milano,<br />

Grandi Stazione SpA, ULSS 16 di Treviso,<br />

Comuni di Roma, Trento, Pisa: questi sono<br />

solo alcune delle nuove acquisizioni che<br />

Euro&Promos si è aggiudicata nel 2011 per<br />

un valore totale di oltre 103milioni di euro.<br />

Considerevoli anche i numeri “occupazionali”<br />

di Euro&Promos: gli ultimi appalti<br />

portano all’assunzione di 500 nuovi addetti<br />

per un totale che supera nettamente i<br />

3.000 dipendenti.<br />

Cambio ai<br />

vertici del<br />

CATAS<br />

Approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio<br />

2010 e rinnovati i vertici dell’istituto<br />

Catas di San Giovanni al Natisone. Roberto<br />

Snaidero, nominato alla presidenza di<br />

Federlegno-Arredo, passa il testimone a<br />

Michele Bressan, un giovane imprenditore<br />

di San Giovanni al Natisone.<br />

Il neo presidente sarà affiancato dai consiglieri<br />

Franco Buttazzoni (nuovo vicepresidente),<br />

Matteo Tonon (nuovo vicepresidente),<br />

Elsa Bigai, Luciano Di Bernardo,<br />

Franco Di Fonzo, Mauro Manassero, Luciano<br />

Snidar, Angelo Speranza (amministratore<br />

delegato) e Fabiano Zuiani.<br />

inTernA:<br />

approvato il<br />

bilancio etico<br />

sA 8000<br />

Il Gruppo Interna di Feletto Umberto<br />

ha approvato il bilancio SA 8000 “ethical<br />

work” relativo all’anno 2011.<br />

Il fatturato del 2010 – si legge nel<br />

rapporto - ha evidenziato una consistente<br />

crescita e le prospettive per il<br />

2011 sono di ulteriore incremento,<br />

anche in presenza di forti elementi di<br />

incertezza. La nuova sede operativa<br />

soddisfa ancora pienamente le esigenze<br />

del gruppo e ha notevolmente<br />

migliorato le condizioni generali di<br />

lavoro di tutti i dipendenti. Il clima<br />

aziendale permane infatti buono. Pur<br />

in situazioni di stress generato da<br />

commesse complesse e da situazioni<br />

di mercato difficili, il coinvolgimento<br />

del personale e la diffusione delle politiche<br />

e degli obiettivi all’interno della<br />

struttura, ha reso il rapporto delle parti<br />

del tutto accettabile. Anche la motivazione<br />

del personale è buona e fa ben<br />

sperare per il mantenimento e il miglioramento<br />

progressivo del sistema di<br />

responsabilità sociale. budget previsto<br />

per il 2011.<br />

Antologia<br />

di Carlo Ciussi con<br />

GRAFICHE FILACORDA<br />

Grande soddisfazione per Grafiche Filacorda<br />

di <strong>Udine</strong>, che si è aggiudicata la stampa<br />

del volume dell’Antologica dedicata a Carlo<br />

Ciussi. La monografia a corredo dell’Antologica,<br />

dal titolo “Tutte le visioni del Colore”,<br />

curata da Luca Massimo Barbero e arricchita<br />

da 31 contributi interpretativi, ripercorre<br />

l’evoluzione pittorica di Ciussi dal 1964<br />

al 2011. Il volume di 260 pagine è stato<br />

stampato da Grafiche Filacorda, vincitore<br />

della relativa gara di appalto. Un risultato<br />

importante, conseguito anche grazie alla<br />

prestigiosa certificazione FSC che l’azienda<br />

ha ottenuto da tempo e alla comprovata<br />

capacità di gestione delle immagini: l’expertise<br />

grafica e i macchinari all’avanguardia<br />

di cui Filacorda dispone assicurano la<br />

fedele riproduzione su carta delle opere<br />

artistiche originali, con particolare riferimento<br />

a cromie e resa.


ottobre 11 23


economia<br />

Aziende flash<br />

TELETRONICA:<br />

commessa da<br />

Fincantieri<br />

Fincantieri rinnova la propria fiducia nei<br />

confronti di Teletronica, affidando all’azienda<br />

di Campoformido una nuova commessa<br />

per la fornitura e l’implementazione<br />

degli impianti telefonici su due delle navi<br />

da crociera in cantiere il prossimo anno.<br />

Teletronica, integratore di sistemi con una<br />

lunga storia alle spalle (l’azienda è stata<br />

Importante fornitura<br />

per<br />

QBELL TECHNOLOGY<br />

QBell Technology srl di Remanzacco, azienda<br />

che opera nel settore della ricerca, sviluppo,<br />

produzione e commercializzazione di monitor<br />

e TV lcd, si è aggiudicata la gara, tramite<br />

un raggruppamento d’impresa, indetta dalla<br />

Consip per la fornitura di 24mila Monitor LCD<br />

da 19 pollici e 11mila Monitor LCD da 22<br />

pollici. La commessa, del valore di circa 4,5<br />

milioni di euro, verrà gestita anche grazie al<br />

supporto finanziario della società Eurofactor,<br />

dalla Banca FriulAdria gruppo Credit Agricole,<br />

Coface Factor e ovviamente tramite la Cassa<br />

di Risparmio FVG del gruppo Intesa.<br />

“La soddisfazione per l’acquisizione di questa<br />

fornitura è importante – commenta il<br />

presidente Giuliano Macripò - in quanto è in<br />

parte collegata alla gara Consip Desktop 11<br />

da 170mila unità”. In conseguenza di queste<br />

gradite novità, anche per quest’anno si presentano<br />

ottime le prospettive di crescita di<br />

QBell Technology che si attesterà ad un fatturato<br />

di circa 50 milioni di euro con un aumento,<br />

rispetto al precedente anno, di quasi<br />

il 100% in più e del 42% in più rispetto al<br />

budget previsto per il 2011.<br />

24 ottobre 11<br />

fondata nel 1977 ed ha da poco cambiato<br />

assetto societario, passando da Srl a SpA),<br />

si propone come interlocutore privilegiato<br />

di CTO e reparti IT di aziende di medie e<br />

grandi dimensioni, sia in Italia che all’estero.<br />

Ha all’attivo la progettazione e l’implementazione<br />

di una migliaia di soluzioni<br />

infrastrutturali ed applicative ad alto contenuto<br />

tecnologico, in un settore – quello<br />

dell’ICT – nel quale l’innovazione è una<br />

componente centrale.<br />

La forza di Teletronica risiede nella capacità<br />

di interpretare le esigenze degli utilizzatori<br />

e di saper costruire soluzioni competitive<br />

per il cliente sul suo mercato di riferimento.<br />

E’ questa stessa forza ad aver permesso<br />

all’azienda di acquisire negli anni competenze<br />

significative, gli skill tecnologici<br />

e di prodotto necessari ad affrontare le<br />

complesse problematiche legate all’introduzione<br />

di impianti speciali IP (sistemi<br />

telefonici, TV, sistemi di videosorveglianza<br />

la cui architettura si basa su protocolli di<br />

comunicazione Internet) a bordo di navi di<br />

grandi dimensioni.<br />

CdA: i bar automatici<br />

sbarcano a <strong>Udine</strong><br />

Fabrizio Cattelan,<br />

ceo di CDA<br />

CDA, azienda di Talmassons operante nel<br />

settore della distribuzione automatica di<br />

alimenti e bevande con 60 dipendenti e<br />

8 milioni di fatturato, ha inaugurato due<br />

bar automatici, aperti 24 ore su 24, situati<br />

nel cuore del capoluogo friulano in Viale<br />

Venezia e in Via Pracchiuso. L’inaugurazione<br />

dei “Punto Pausa” è avvenuta alla<br />

presenza della direzione dell’azienda, del<br />

sindaco di Talmassons Piero Mauro Zanin<br />

Bo.di<br />

premiata all’italia<br />

degli innovatori<br />

Il prodotto “Turismo fai da te”, realizzato dalla<br />

Bo.Di. srl di Amaro, web agency di Amaro<br />

operante nel settore della promozione del<br />

turismo, è stato premiato dall’Agenzia per la<br />

Diffusione delle Tecnologie per l’Innovazione<br />

– Presidenze del Consiglio dei Ministri – quale<br />

innovatore selezionato concorso “Italia degli<br />

innovatori 2011-2012.<br />

“Turismo Fai Da Te” nasce dall’esperienza<br />

maturata dall’azienda in collaborazione<br />

con la Provincia di <strong>Udine</strong> nell’ambito del<br />

progetto “Montagna Senza Confini” (www.<br />

montagnasenzaconfini.it), finalizzato alla<br />

promozione del turismo rurale nel territorio<br />

della Carnia ed alla creazione di una rete<br />

virtuale di operatori turistici. Tale rete ha<br />

l’obiettivo di fornire al potenziale turista<br />

un’offerta ricettiva quanto più organica<br />

ed integrata, grazie all’introduzione delle<br />

tecnologie ICT. Il progetto rappresenta la prima<br />

applicazione delle innovative metodologie<br />

di promozione del territorio rurale basate sul<br />

paradigma del dynamic packaging: è il turista a<br />

comporre autonomamente la propria vacanza<br />

ideale in Carnia, selezionando fra oltre 600<br />

punti di interesse turistico censiti sul territorio.<br />

Con pochi clic il turista può prenotare alberghi,<br />

strutture ricettive e servizi.<br />

e del presidente del gruppo Giovani di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> Enrico Accettola.<br />

I due Punto Pausa, della superficie complessiva<br />

di oltre 50 mq, ospitano al loro<br />

interno rispettivamente cinque e quattro<br />

distributori automatici all’avanguardia assoluta<br />

dal punto di vista tecnologico.<br />

“Il fenomeno dei bar automatici sta iniziando<br />

a suscitare interesse e curiosità anche in<br />

Italia – spiega Fabrizio Cattelan, ceo di CDA<br />

-. Per distinguerci dai tradizionali open bar<br />

di questo tipo, che puntano quasi esclusivamente<br />

a garantire degli elevati requisiti<br />

di sicurezza anti-scasso, abbiamo scelto di<br />

concentrarci invece sull’ospitalità, creando<br />

dei locali moderni e confortevoli, in cui tutti<br />

possano trovarsi a proprio agio”.<br />

Questo progetto rientra in una strategia di<br />

marketing più ampia della società, che si è<br />

affidata all’agenzia Emporio Adv per la progettazione<br />

del concept e la realizzazione<br />

dei due store. Fiore all’occhiello dei Punto<br />

Pausa di <strong>Udine</strong> è il distributore di prodotti<br />

wellness, ovvero alimenti e bevande di<br />

altissima qualità, tutti provenienti da agricoltura<br />

biologica, rigorosamente certificati<br />

e in linea con le più attuali direttive in fatto<br />

di alimentazione e salute. Si tratta di un<br />

nuovo progetto, l’ennesimo di CDA, che<br />

coincide con la nascita di un’area apposita,<br />

la Wellness Division.


sAnmArCo informATiCA:<br />

la compagnia della conoscenza<br />

La Sanmarco Informatica – con 4 sedi tra cui<br />

Tavagnacco oltre a Grisignano di Zocco (Vi),<br />

Vimercate (Mb) e Reggio Emilia – nasce negli<br />

anni ‘80 come software house specializzata<br />

nello sviluppo di applicazioni gestionali per<br />

aziende manifatturiere, assumendo in breve la<br />

connotazione di “knowledge company”. Come<br />

infatti spiega il dottor Oscar Bonetti, Area<br />

Manager,“Sanmarco ha compreso che è fondamentale<br />

puntare sulla<br />

conoscenza e per questo<br />

ha scelto di essere una<br />

knowledge company:<br />

una azienda che punta<br />

sulla capacità di fornire<br />

consulenza attraverso la<br />

costante crescita degli<br />

skill professionali dei propri<br />

addetti”.<br />

Allo stato – oltre a vantare<br />

una partnership con<br />

IBM Italia – il gruppo si<br />

avvale di 12 distributori<br />

(2 dedicati ai mercati<br />

esteri, a copertura di<br />

23 Nazioni) e di 270<br />

dipendenti e collaboratori,<br />

una settantina dei<br />

quali sono i tecnici del<br />

Centro di Sviluppo Software,<br />

costantemente<br />

impegnati sul fronte della<br />

manutenzione e della<br />

crescita della soluzione<br />

gestionale Galileo Erp<br />

(software che, oltre a fornire<br />

un’ampia copertura dei processi aziendali<br />

più disparati, permette alle imprese di lavorare<br />

direttamente con la lingua e la specifica fiscalità<br />

di gran parte dei Paesi dell’area europea e<br />

anche degli altri continenti).<br />

Risultati, questi, che collocano l’azienda stabilmente<br />

da tre anni nella Top 100 Italian Software<br />

e Servizi, a disposizione degli operatori<br />

che necessitano di consulenze e di soluzioni<br />

specializzate per la riorganizzazione dei più<br />

svariati ambiti di impresa.<br />

“Oggi – spiega ancor il dottor Bonetti – alle<br />

aziende l’eccellenza operativa non basta più.<br />

Per reagire alla recessione economica occorrono<br />

efficacia e rapidità decisionale nella gestione<br />

strategica del business, una maggiore<br />

agilità organizzativa e la reale capacità di allineare<br />

tutte le risorse aziendali agli obiettivi”.<br />

Forte del proprio bagaglio tecnologico solido<br />

ed in continua evoluzione, la Sanmarco si<br />

pone di fronte al mercato mettendo in primo<br />

piano appunto il valore della flessibilità, col<br />

dichiarato obiettivo di individuare per ciascuna<br />

azienda un software modulato sulle specifiche<br />

esigenze, sia prendendo in considerazione<br />

come migliorare l’efficienza della filiera produttiva,<br />

che sviluppando specializzazioni applicative<br />

adattate a singole categorie merceolo-<br />

giche. Questo schema, flessibile e modulare<br />

nella sua concezione, permette – attraverso<br />

il software Galileo – la costruzione di vere e<br />

proprie architetture applicative, nelle quali i<br />

singoli comparti dell’azienda possano interloquire<br />

nel modo più efficace e rapido.<br />

“Il nuovo obiettivo – precisa ancora Bonetti –<br />

è l’eccellenza nella intera Governance Aziendale,<br />

per questo il management aziendale ha<br />

sempre più bisogno di informazioni mirate per<br />

il controllo dei costi e la massimizzazione del<br />

ROI, perseguendo giorno per giorno l’ottimizzazione<br />

dei processi aziendali. Ogni azienda<br />

– prosegue – ha la necessità di prendere<br />

quotidianamente decisioni operative, gestionali<br />

e a volte strategiche, che generano effetti<br />

sui vari sottosistemi aziendali e hanno un<br />

impatto sul risultato economico dell’azienda.<br />

E’ quindi indispensabile – conclude – avere<br />

economia<br />

Aziende<br />

a disposizione strumenti, semplici e veloci,<br />

che consentano di analizzare l’impatto sulla<br />

organizzazione aziendale e sull’utile di ogni<br />

decisione che ci si accinge a prendere.”<br />

I servizi alla clientela, però, non esauriscono<br />

la mission di quest’impresa, che – consapevole<br />

di muoversi in un settore in continuo<br />

sviluppo, e pertanto famelico non solo di tecnologie,<br />

ma anche di professionalità in grado<br />

di utilizzarle – ha<br />

dedicato da tempo<br />

parte della propria<br />

iniziativa d’impresa<br />

al settore della formazione,<br />

attraverso<br />

sia corsi di formazione<br />

in aula che<br />

via web, mirati non<br />

solo alla formazione<br />

di giovani desiderosi<br />

di implementare<br />

il proprio curriculum,<br />

ma anche alle<br />

aziende stesse, a<br />

cui fornire pacchetti<br />

di e-learning per i<br />

propri dipendenti,<br />

al fine di metterli<br />

nelle condizioni di<br />

lavorare al meglio<br />

con gli strumenti<br />

che la tecnologia<br />

propone.<br />

A fronte di questi<br />

Sanmarco - architettura aziendale<br />

due settori di attività<br />

– il supporto<br />

alle aziende e la formazione – la Sanmarco<br />

ha confermato negli ultimi 5 anni risultati<br />

economici lusinghieri, con un fatturato che si<br />

è aggirato stabilmente attorno ai 20 milioni<br />

di euro (con un balzo in avanti, nello scorso<br />

bilancio d’esercizio 2010 fino a 24,4 milioni).<br />

Cosa che ha permesso all’azienda non solo<br />

di incamerare utili (solo dal 2009 al 2010 un<br />

raddoppio da 0,95 a 2 milioni), ma anche di<br />

mantenere costante una considerevole quota<br />

di investimenti nel settore della ricerca e dello<br />

sviluppo (aspetto irrinunciabile per un’azienda<br />

che voglia mantenere la propria competitività<br />

in un settore così brulicante di novità).<br />

Margherita Timeus<br />

ottobre 11 25


economia<br />

Aziende<br />

“Non esistono modelli precostituiti; esistono<br />

le imprese che funzionano e questa è<br />

un’azienda che funziona. E’ una realtà dinamica,<br />

che sa dove andare e che ha capito<br />

ciò che vuole il mercato”.<br />

L’apprezzamento sincero per la PMP Pro-Mec<br />

spa è del presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Adriano Luci, che, accompagnato dal vicepresidente<br />

dell’Associazione Chiara Valduga<br />

solitudine e impotenza<br />

della meccanica friulana<br />

26 ottobre 11<br />

Luigino Pozzo<br />

Solitudine e impotenza, questi sono i termini<br />

più corretti per descrivere lo stato d’animo<br />

degli imprenditori del Gruppo Meccaniche<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> presieduto da Carlo<br />

Tonutti; solitudine e impotenza che derivano<br />

dalla constatazione che, in un momento di<br />

grande instabilità, l’impresa non trova fuori<br />

dai cancelli della fabbrica risposte adeguate<br />

alla sua domanda di competitività, né<br />

vengono capite le sue esigenze né forse<br />

è chiara la stagione di grandi sacrifici che<br />

si sta aprendo per tutti a prescindere dalle<br />

manovre finanziarie.<br />

“Le difficoltà – spiega Tonutti - sono globali<br />

ma mentre negli altri paesi comunque si<br />

continua a crescere anche se a ritmi più lenti,<br />

da noi si arretra. Questo deprime la possibilità<br />

di sviluppo e di sostegno al lavoro”.<br />

E’ per questo motivo che, nel corso dell’ultima<br />

riunione del Gruppo, gli industriali della<br />

pmp pro-meC:<br />

impresa d’eccellenza<br />

e dal direttore Ezio Lugnani, ha fatto tappa<br />

mercoledì 30 agosto, nel suo programma di<br />

visite alle imprese di eccellenza della provincia,<br />

proprio all’azienda di Coseano.<br />

La delegazione confindustriale è potuto così<br />

entrare a contatto con la filosofia vincente<br />

di PMP Pro-Mec, riassunta in questo modo<br />

dal suo presidente Luigino Pozzo: “Fiducia<br />

nell’innovazione, nell’internazionalizzazione e<br />

nei giovani motivati”.<br />

La PMP Pro-Mec è numero uno internazionale<br />

nella realizzazione di riduttori epicicloidali<br />

per autobetoniere e, complice anche una<br />

strategica diversificazione delle produzioni,<br />

sta scalando le posizioni di vertice anche<br />

nello sviluppo di trasmissioni industriali, comprese<br />

quelle per veicoli elettrici, le trasmissioni<br />

idrauliche per macchinari da costruzione e<br />

le trasmissioni per generatori eolici.<br />

Con sei stabilimenti dislocati in tutto il mondo<br />

– oltre a Coseano, Pune (India), Taicang<br />

(Cina), Gradiska (Bosnia) e Cincinnati (Usa)<br />

– e una forza lavoro di 800 unità, equamente<br />

divise tra la casa madre friulana e le sedi<br />

estere – la PMP rappresenta un esempio di<br />

internazionalizzazione intelligente.<br />

meccanica di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> - consapevoli<br />

del ruolo e del peso della meccanica<br />

che fattura oltre la metà dell’export friulano e<br />

rappresenta il 40% degli addetti e delle unità<br />

locali del manifatturiero nonché il 45% del<br />

relativo fatturato e consapevoli che questa<br />

manovra avrà un effetto potenzialmente<br />

depressivo - hanno manifestato il senso di<br />

delusione di fronte all’occasione mancata<br />

di dare una scossa all’economia avviando le<br />

necessarie riforme di liberalizzazione e sburocratizzazione<br />

nonché di tagli veri al costo<br />

della politica.<br />

“Sembra – aggiunge Tonutti - che i problemi<br />

delle imprese siano marginali. Ma sono le<br />

imprese che assicurano sviluppo e lavoro. Ed<br />

è su questo che occorre concentrare sforzi e<br />

risorse per uscire dalla stagnazione latente.<br />

Non possiamo permettere che investimenti,<br />

piccoli o grandi che siano, emigrino all’estero<br />

o non si attuino perché mancano le condizioni<br />

per la loro attuazione nel nostro paese”.<br />

Da qui l’esigenza forte di un impegno<br />

concorde per favorire la realizzazione dei<br />

“La nostra filosofia – ha spiegato Pozzo – è<br />

quella di seguire i mercati, mantenendo il<br />

know-how e le attività di ricerca e innovazione<br />

in Friuli. La nostra forza è quella di cercare<br />

sempre di creare prodotti nuovi. In un<br />

mercato così concorrenziale a livello globale,<br />

l’unica ricetta che conosco è l’innovazione<br />

continua. Dobbiamo lasciare i nostri competitors<br />

sempre un passo indietro”.<br />

Ambizioni e progetti non mancano. C’è la<br />

voglia di diventare leader assoluti in tutte<br />

le nicchie di competenza, e non solo nel<br />

campo dei riduttori per autobetoniere. C’è<br />

l’intenzione di triplicare il proprio fatturato<br />

(130 milioni di euro nel 2011) quintuplicando<br />

il già imponente stabilimento costruito<br />

nel 2009 in Cina vicino a Shanghai. C’è poi<br />

la disponibilità ad investire nei giovani, come<br />

dimostrano le 150 assunzioni a Coseano<br />

avvenute nel 2010. “In Friuli – conclude Pozzo<br />

– abbiamo trovato un serbatoio di risorse<br />

umane molto buono. Il nostro compito è ora<br />

di far crescere i giovani professionalmente e<br />

responsabilizzarli”.<br />

Alfredo Longo<br />

programmi di sviluppo delle imprese con il<br />

coinvolgimento attivo degli enti locali, Regione<br />

e pubblica amministrazione, consapevoli<br />

che ormai non c’è più tempo da perdere. “In<br />

una fase straordinaria quale quella attuale, il<br />

problema dello sviluppo – aggiunge il capogruppo<br />

- non può essere messo fuori dalla<br />

porta. E’ necessario per questo un cambio di<br />

passo: gli imprenditori sono “costretti” a farlo<br />

ogni giorno ma occorre che questo sforzo sia<br />

assecondato e sostenuto anche da tutti gli<br />

altri attori presenti sul territorio compresi gli<br />

istituti di credito”.<br />

Particolare attenzione è stata rivolta alla esigenza<br />

di sostenere la ricerca e l’innovazione,<br />

in un sistema in cui queste sono sostenute<br />

più a parole che nei fatti e in cui la fase di<br />

tutela dei brevetti è ancora troppo fragile, le<br />

industrie meccaniche di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

sollecitano, in questo quadro, la Regione<br />

a rafforzare gli interventi in questo campo<br />

valorizzando anche gli strumenti di politica<br />

industriale rivolti alla acquisizione dei brevetti<br />

ed alla tutela legale dei prodotti brevettati.


arredamento e<br />

design<br />

l a v o r a z i o n e m a t e r i e p l a s t i c h e<br />

d o v e l ’ a r t e è a n c h e t e c n o l o g i a<br />

espositori e<br />

display<br />

oggettistica<br />

promozionale<br />

soluzioni<br />

industriali<br />

accessori<br />

Prefor è una realtà nell’industria delle materie plastiche ed affini. L’azienda ha sviluppato un’insieme di settori preposti alla<br />

progettazione e alla produzione, fornendo soluzioni per l’arredamento, espositori e display per la valorizzazione del prodotto<br />

all’interno del punto vendita (POP), oggettistica promozionale, soluzioni industriali, accessori e prodotti personalizzati.<br />

Prefor s.r.l<br />

Viale dell’Artigianato, 31, Z.I.U.<br />

33050 Pavia di <strong>Udine</strong>, (UD)<br />

Tel. +39.0432.233745<br />

+39.0432.233782<br />

Fax +39.0432.233805<br />

www.prefor.it<br />

info@prefor.it<br />

ottobre 11 27


Associazione<br />

Botta & risposta<br />

Botta & risposta con…<br />

LUCiAno gonneLLi<br />

di fe friuli estintori srl<br />

Che cosa vuol dire essere un imprenditore?<br />

E’ una vocazione, perché se uno mette sul<br />

piatto i pro e i contro, sono più i contro dei<br />

pro. Ci vuole tantissima passione, amore del<br />

rischio e bisogna credere nel proprio lavoro,<br />

nella gente.<br />

Cos’è l’etica per un imprenditore?<br />

Il rispetto del cliente e la massima cura nei<br />

prodotti forniti. Meglio un prodotto più caro,<br />

ma più sicuro, di un prodotto meno costoso,<br />

ma a rischio. Purtroppo, nel nostro campo si<br />

vedono cose che fanno rabbrividire.<br />

In che senso?<br />

Si vedono operatori che lavorano non adeguatamente<br />

formati e che eseguono le<br />

operazioni di controllo sui mezzi antincendio<br />

non ottemperando alle normative in essere.<br />

Per me formare il personale è fondamentale<br />

e sono molto severo con chi fa errori per<br />

distrazione e superficialità. I dipendenti devono<br />

essere pagati bene, ma devono avere<br />

rispetto per il lavoro e senso del dovere.<br />

Quali sono le principali difficoltà nel<br />

fare impresa oggi?<br />

Nel nostro campo, la troppa facilità con la<br />

quale viene concessa l’autorizzazione a eseguire<br />

le manutenzioni sugli impianti di sicurezza<br />

anche a chi non ha adeguate apparecchiature<br />

e preparazione. Nel resto d’Europa<br />

chi non è attrezzato allo scopo non può<br />

assolutamente operare. Inoltre, sicuramente,<br />

l’eccessivo livello e numero delle tasse. Un<br />

grosso problema, poi, è il costo del lavoro<br />

e il cuneo fiscale che porta stipendi troppo<br />

bassi in tasca ai lavoratori.<br />

Il vostro settore ha risentito della<br />

crisi?<br />

Per quanto ci riguarda no, negli ultimi anni<br />

abbiamo aumentato i clienti, che sono diventati<br />

più di 8mila, e il fatturato. Ogni settimana<br />

ci chiamano 3-4 clienti nuovi. Stiamo<br />

anche cominciando una lenta espansione<br />

all’estero. L’unico vero problema sono i ritardi<br />

nei pagamenti che diventano sempre<br />

più lunghi. D’altra parte se il primo a pagare<br />

in ritardo è lo Stato, non ci si può aspettare<br />

nulla di diverso.<br />

Le aziende vostre clienti, quindi, no-<br />

28 ottobre 11<br />

nostante la crisi non hanno risparmiato<br />

in sicurezza?<br />

Sicuramente le aziende stanno più attente<br />

ai costi, cercano di non sperperare, ma la<br />

sicurezza è sempre più sentita come un dovere<br />

imprescindibile, tant’è che sono in continuo<br />

aumento le richieste di informazioni e<br />

chiarimenti sulle tecniche e sulle normative.<br />

Gli estintori per le automobili e in<br />

casa sono utili?<br />

Credo che dovrebbero essere resi obbligatori<br />

entrambi. Con pochi euro si possono<br />

evitare danni enormi.<br />

Quanto contano gli investimenti e la<br />

crescita dimensionale per un’azienda<br />

come la vostra?<br />

Molto. Noi abbiamo sempre reinvestito<br />

nell’azienda, tant’è che da qualche tempo<br />

siamo dotati di uno dei campi prove più<br />

avanzati d’Europa che evita le emissioni di<br />

fumi, polveri e inquinanti durante le prove<br />

e che in molti vengono a visitare come un<br />

modello anche dall’estero. L’obiettivo deve<br />

essere sempre quello di essere i migliori,<br />

perché i secondi sono solo i primi degli<br />

ultimi.<br />

La concorrenza com’è?<br />

Nel nostro settore operano molte imprese,<br />

alcune serie, altre meno. Sicuramente, a<br />

monte, sta crescendo la concorrenza dei<br />

produttori esteri di estintori, soprattutto cinesi,<br />

ma per il momento sono lontani dai livelli<br />

qualitativi dei prodotti italiani.<br />

Le banche aiutano le imprese?<br />

Ora sono anche loro in difficoltà e, quindi,<br />

non ci si può aspettare l’aiuto che si trovava<br />

una volta.<br />

Si trova personale qualificato?<br />

Nel nostro settore, come sicuramente in<br />

altri, la formazione è molto importante, e<br />

dopo aver scelto la persona giusta, meglio<br />

se è un perito meccanico o elettronico,<br />

questa viene formata presso Istituti nazionali<br />

e riceve dalla nostra struttura un’ulteriore<br />

indirizzo professionale.<br />

Lei che, pur occupandosi di un settore<br />

molto tecnico, viene dal liceo<br />

classico, cosa pensa della sempre<br />

Luciano Gonnelli<br />

maggiore spinta allo sviluppo delle<br />

scuole tecniche che va a detrimento<br />

dei licei?<br />

Personalmente la condivido. Abbiamo grande<br />

bisogno di tecnici e gli studi umanistici<br />

devono essere riservati a quelli che sono<br />

veramente portati verso quelle discipline.<br />

Il lavoro dell’imprenditore è compatibile<br />

con quello di politico?<br />

Credo che sia giusto che i bravi imprenditori,<br />

se se la sentono, a un certo punto della loro<br />

vita si mettano a servizio della politica. Non<br />

credo nei politici professionisti.<br />

Cosa pensa della classe politica attuale?<br />

In questo caso, quasi quasi butterei via il<br />

bambino con l’acqua sporca! Sta facendo<br />

dei danni incommensurabili.<br />

Un personaggio del passato del quale<br />

l’Italia avrebbe bisogno oggi?<br />

De Gasperi.<br />

Un personaggio del presente del quale<br />

potremmo fare a meno?<br />

Chi scende in politica per difendere i propri<br />

interessi.<br />

fe friuli estintori srl<br />

i dati<br />

C.P.<br />

Anno di fondazione: 1976<br />

Sedi Operative:<br />

Via Monfalcone, 33 -Cervignano del Friuli(UD)<br />

Campo prove di Strassoldo (Ud)<br />

Dipendenti: 49<br />

Fatturato 2010: 3,2 milioni di euro<br />

Attività: Vendita e assistenza estintori, sistemi<br />

antincendio e sistemi di sicurezza.<br />

Sito internet: www.friulestintori.com<br />

Email: estintori@friulestintori.com


IMPERMEABILIZZAZIONI<br />

MOSAICI<br />

MANUTENZIONI<br />

MARMI<br />

MOSAICI<br />

RISTRUTTURAZIONI<br />

RISTRUTTURAZIONI<br />

PIETRE<br />

ottobre 11 29


Sull’orlo<br />

del baratro<br />

La piccola e media industria friulana si è<br />

formata a ridosso degli anni ’60, gli anni<br />

del boom economico, per l’intraprendenza<br />

di giovani, capi operai, dirigenti aziendali,<br />

che decisero di mettersi in proprio<br />

sviluppando idee e progetti maturati nella<br />

loro esperienza professionale.<br />

Quella fase era caratterizzata dalla “voglia”<br />

di crescita che identificava trasversalmente<br />

l’intera società: dinamismo, flessibilità,<br />

inventiva, decisionismo per cogliere le<br />

opportunità che il mercato offriva con un<br />

effetto volano di autoalimentazione che ha<br />

unito il processo di industrializzazione del<br />

Friuli all’affermazione dei valori condivisi<br />

dell’intrapresa e del lavoro con il riscatto<br />

dagli anni della miseria e dell’emigrazione.<br />

A distanza di 50 anni il Friuli presenta<br />

una struttura produttiva consolidata con<br />

la presenza di piccole e medie industrie<br />

che hanno saputo valorizzare la propria<br />

specializzazione legandola all’innovazione<br />

continua, al miglioramento dell’efficienza<br />

organizzativa, all’apertura verso i<br />

mercati internazionali, alla ricerca del<br />

contenimento dei costi, al rafforzamento<br />

della competitività interna.<br />

30 ottobre 11<br />

economia<br />

Analisi<br />

La percezione è però che lo sviluppo<br />

non sia più al centro dell’attenzione. Lo<br />

sviluppo lo si consuma: ne vanno ricreate<br />

le condizioni per rilanciarlo in un contesto<br />

rinnovato.<br />

Le imprese, che sono rimaste fedeli al<br />

proprio progetto di sviluppo industriale e<br />

lo hanno seguito con investimenti prudenti<br />

e gradualità nei processi di espansione<br />

valorizzando la personalizzazione del<br />

prodotto e del servizio, anche in questa<br />

fase critica (praticamente è il quarto anno<br />

di crisi, fatto salvo un recupero tra la<br />

primavera e l’estate dell’anno scorso che<br />

si è rivelato troppo breve ed incerto) sono<br />

rimaste sul mercato, soffrendo certo, ma<br />

riuscendo a riposizionarsi.<br />

Non per tutte le imprese è andata così.<br />

E le preoccupazioni sulla tenuta del<br />

tessuto produttivo non possono negarsi<br />

di fronte all’avvitarsi della crisi finanziaria<br />

che si riflette sull’economia reale. I timori<br />

per l’occupazione trovano riscontro<br />

nell’incremento dei lavoratori scoraggiati.<br />

Il fenomeno della deindustrializzazione<br />

strisciante è una realtà anche per<br />

l’industria friulana. Occorre prenderne<br />

atto ed agire però di conseguenza per<br />

far sì che le condizioni per realizzare gli<br />

investimenti in Friuli si consolidino –<br />

tempestività nelle decisioni, accelerazione<br />

delle procedure autorizzatorie che vanno<br />

unificate, definizione tempestiva del<br />

quadro di riferimento in cui l’investitore<br />

possa valutare con certezza le opportunità<br />

di intrapresa, definizione di tempi certi e<br />

ravvicinati delle diverse fasi operative.<br />

Il mondo corre. Non si può restare fermi.<br />

L’industria significa lavoro, cultura di<br />

sviluppo, competitività: questi valori vanno<br />

sostenuti e difesi per il nostro futuro e per<br />

i giovani.<br />

La produzione industriale ha mantenuto un<br />

andamento positivo nel primo semestre,<br />

anche se decrescente rispetto al trend<br />

dello scorso anno, sostenuta più dalla<br />

domanda estera che da quella domestica.<br />

Le esportazioni sono cresciute con il<br />

rafforzamento della quota di export in<br />

Europa, Germania e Francia in testa, e nei<br />

paesi extraeuropei con la crescita della<br />

presenza in Sud America, il ritorno degli<br />

Stati Uniti, il rafforzamento della presenza<br />

in Medio Oriente.<br />

Un dato non positivo è fornito dalla cassa<br />

integrazione: le ore integrate tra gennaio<br />

ed agosto sono cresciute di poco più<br />

del 10%, incremento da addebitarsi<br />

interamente alla cassa integrazione<br />

straordinaria salita di circa un terzo mentre<br />

il ricorso alla cassa integrazione ordinaria<br />

è diminuito della metà. Continuano ad<br />

incidere le situazioni di difficoltà aziendale<br />

a fronte della vischiosità a tornare ai ritmi<br />

di lavoro precrisi.<br />

Si prospetta uno scenario di stagnazione<br />

avvalorato dalla previsione della frenata<br />

dei consumi e degli investimenti nella<br />

seconda parte dell’anno che trova una<br />

implicita conferma nella decelerazione<br />

della produzione industriale a luglio e nei<br />

primi di settembre.<br />

La situazione si è fatta ora più difficile con<br />

un paese che continua a danzare sull’orlo<br />

del baratro a fronte del rallentamento del<br />

commercio internazionale: si fa sentire<br />

questa inversione con il calo degli ordini.<br />

Lo spread BTP Bond attorno tra 360 e<br />

400 punti base, 200 punti base in più dei<br />

primi di luglio, risultato della sfiducia verso<br />

il nostro paese, è insostenibile e distruttivo:<br />

a prescindere dai riflessi sui conti pubblici,<br />

la conseguenza è la carenza di disponibilità<br />

di denaro per le imprese o tassi elevati<br />

tali da rendere impossibili non solo<br />

gli investimenti ma anche la gestione<br />

ordinaria. Ed il credito di rende ancor più<br />

selettivo.<br />

Occorre assumerci le nostre responsabilità<br />

come sistema paese senza aspettare gli<br />

altri e senza contare sulla loro benevolenza<br />

rilanciando le ragioni della crescita.<br />

Le capacità ed i mezzi ci sono.<br />

E dobbiamo farlo anche in Regione: la<br />

difesa della specialità non può essere<br />

slegata dal rinnovamento in termini<br />

di semplificazione e di efficienza<br />

dell’amministrazione e da un serio e<br />

visibile contenimento dei costi unito al<br />

miglioramento dell’efficienza. Le scelte<br />

strategiche sullo sviluppo non possono<br />

tardare anche in Regione: dobbiamo<br />

uscire dal provincialismo e dal localismo<br />

puntando sulle grandi infrastrutture e sulle<br />

reti di interconnessione internazionale,<br />

dobbiamo concentrare gli strumenti<br />

di politica industriale sulla ricerca e<br />

sull’innovazione nonché sostenere i<br />

processi di crescita dimensionale e quelli<br />

di internazionalizzazione.<br />

Di questa situazione di più soffrono le<br />

imprese chiamate a competere ogni<br />

giorno sul mercato globale.<br />

E quindi occorre una svolta netta con il<br />

passato fatto di galleggiamenti e di rinvii<br />

per attuare quel processo di riforma cui<br />

non si è mai data attuazione. Ma il tempo<br />

a disposizione è ormai limitato: dopo c’è il<br />

baratro.<br />

Ezio Lugnani


ATTIVITA’ TAGLIO TARGET<br />

Microimprese Fino a € 250.000 Piccole aziende ed iniziative in fasi iniziali<br />

Sviluppo Da € 250.000 a € 5.000.000 PMI già attive nel mercato ed in fase di crescita<br />

Buy-out/mercato Fino a € 12.000.000 PMI e aziende più grandi con solida presenza sul mercato<br />

Processi di Merger&Acquisition (MBO, MBI)<br />

Replacement capital, successione familiare ed imprenditoriale<br />

Prepazione alla quotazione in Borsa ed al “trade sale”<br />

Finanziamenti di<br />

accompagnamento alle<br />

partecipate<br />

Fino a € 5.000.000 Prestiti obbligazionari convertibili o meno<br />

Mutui ibridi e convertibili<br />

ottobre 11 31


Associazione<br />

Quasi 300 imprese attive delle quali 81<br />

nella fabbricazione di prodotti chimici, 11<br />

nella produzione di prodotti farmaceutici<br />

di base e preparati farmaceutici e 195<br />

attività industriali che realizzano prodotti in<br />

gomma e materie plastiche. Sono i numeri<br />

del comparto della chimica in Friuli Venezia<br />

Giulia, un settore che tra i suoi dati di<br />

positività conta anche quello di apertura<br />

ai giovani in termini occupazionali. A fare<br />

la fotografia del settore è stato Germano<br />

Scarpa, capogruppo del Gruppo Chimiche<br />

di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> che, a fine luglio,<br />

nel corso di una conferenza stampa cui<br />

hanno partecipato Rodolfo Malacrea e<br />

Giuseppe Motisi, rispettivamente vicepreside<br />

e docente dell’Isis Malignani di<br />

<strong>Udine</strong>; Rossanna Andrian e Maria Pia<br />

Coceano, docenti dell’Isis Malignani 2000<br />

di Cervignano, e Manuela Mecchia e Sara<br />

Vuano, rispettivamente dirigente scolastico<br />

e docente dell’Isis Solari di Tolmezzo, ha<br />

illustrato, oltre alla forza della chimica in<br />

Friuli, anche la sinergia tra il comparto<br />

industriale friulano e la scuola.<br />

Proprio nel corso dell’incontro che ha<br />

visto industriali e dirigenti scolastici gli<br />

uni accanto agli altri, Scarpa ha colto<br />

l’occasione per illustrare le opportunità che<br />

il settore chimico offre ai giovani in Friuli<br />

anche in termini occupazionali. In provincia<br />

di <strong>Udine</strong> le assunzioni nel comparto<br />

sono state 154 nei primi cinque mesi<br />

del 2011 a fronte di 109 assunzioni in<br />

tutto il 2010. Tra le figure professionali più<br />

richieste spiccano gli addetti agli impianti<br />

di lavorazione dei prodotti chimici, i tecnici<br />

di processo, produzione e controllo qualità,<br />

gli addetti alla lavorazione di articoli in<br />

gomma e materie plastiche e gli specialisti<br />

in scienze chimiche e biochimiche. Il<br />

profilo del tecnico chimico è richiesto<br />

trasversalmente da molti settori del mondo<br />

produttivo, tra cui l’alimentare, il cartario,<br />

il tessile, l’edilizia, il legno, la meccanica<br />

32 ottobre 11<br />

La chimica apre ai giovani<br />

L’intervento di Germano Scarpa<br />

nel corso della conferenza stampa<br />

(foto Gasperi)<br />

e la siderurgia, oltre naturalmente agli<br />

importanti sbocchi occupazionali che<br />

offrono i settori chimica, gomma, materie<br />

plastiche, farmaceutica e cosmetica.<br />

L’industria chimica, ha spiegato Scarpa,<br />

“cerca tecnici, ma in Friuli esiste un<br />

concreto problema di reperimento di<br />

determinate professionalità nel campo<br />

della chimica-gomma-plastica che è<br />

molto più marcato (55,6%) rispetto alla<br />

media delle altre industrie manifatturiere<br />

(46,2%). Il comparto sta cercando di<br />

supplire promuovendo una capillare<br />

attività formativa. L’83,3% delle imprese<br />

del settore chimico ha infatti predisposto<br />

un’attività di formazione nel biennio 2008-<br />

2010.<br />

In questo contesto <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

non resta alla finestra. Anzi. In occasione<br />

del 2011 Anno Internazionale della<br />

Chimica ha rafforzato il suo impegno e la<br />

sua collaborazione con gli istituti tecnici<br />

che offrono l’indirizzo chimico: Malignani<br />

di <strong>Udine</strong>, Malignani 2000 di Cervignano<br />

del Friuli e Solari di Tolmezzo. Per la<br />

Settimana della Chimica, organizzata a<br />

ottobre con il supporto dei professori degli<br />

istituti stessi e della SCI Società Chimica<br />

Italiana, oltre 800 studenti di terza media<br />

parteciperanno ad una serie di incontri<br />

denominati “Tutti pazzi per la Chimica!”.<br />

Gli incontri mirano a stimolare, attraverso<br />

modalità esperienziali, la curiosità e –<br />

perché no – anche la passione, per<br />

questa scienza che alle medie non viene<br />

insegnata.<br />

Alle scuole superiori saranno proposti<br />

seminari di aggiornamento con esperti<br />

aziendali per i docenti, nonché visite e<br />

stage aziendali per gli studenti.<br />

“Tutto serve – ha concluso Scarpa – per<br />

far percepire la chimica come un ambiente<br />

di lavoro sicuro e in grado di dare ottime<br />

opportunità di lavoro ai giovani, anche<br />

tenuto presente che nel nostro territorio<br />

ci sono scuole di eccellenza che possono<br />

formare i tecnici di domani”.<br />

Lo testimoniano anche i dati forniti da<br />

Rossana Andrian del Malignani 2000: “In<br />

25 anni si sono diplomati 400 studenti,<br />

circa 15 l’anno. Di questi, il 45% ha<br />

proseguito gli studi, mentre il rimanente<br />

55% ha trovato lavoro come tecnici<br />

chimici entro i due mesi dal diploma”. Dati<br />

positivi a parte, il punto è che “il numero<br />

di diplomati non soddisfa le richieste che<br />

riceviamo, anche quest’anno. 18 ragazzi<br />

sono usciti dalla nostra scuola, ma le<br />

domande delle industrie sono state 20”.<br />

A testimonianza del forte interesse alla<br />

collaborazione reciproca, cinque aziende<br />

in rappresentanza del Gruppo Chimiche<br />

dell’Associazione - Biofarma Spa, Colorprint<br />

Spa, Dipharma Francis Srl, I.F.A.P. Spa e<br />

Vetroresina A.P. Srl - hanno sottoscritto<br />

l’Accordo Quadro per la partecipazione al<br />

Comitato Tecnico Scientifico del percorso<br />

di studi a indirizzo chimico che il Malignani<br />

di <strong>Udine</strong> ha attivato per la prima volta<br />

quest’anno. L’obiettivo principale è quello<br />

di rendere la formazione dei profili tecnici<br />

sempre più aderente alle nuove esigenze<br />

professionali del mondo produttivo locale<br />

e alle nuove tecnologie.<br />

Gianpiero Bellucci<br />

La firma dell’accordo tra CTS<br />

Malignani <strong>Udine</strong> e le aziende<br />

del gruppo chimiche di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>


Associazione<br />

Autotrasporto<br />

rapporti committenti-autotrasportatori merci:<br />

ancora novità<br />

Un seminario a Palazzo Torriani per aggiornare gli addetti ai lavori<br />

Da destra Enrico Rosina<br />

e Maurizio Riguzzi<br />

(foto Gasperi)<br />

Durante il 2011 sono entrate in vigore tre<br />

importanti modifiche alla normativa che<br />

regola i rapporti tra committenti, caricatori<br />

ed imprese di autotrasporto merci in conto<br />

terzi, in applicazione della legge n. 127/10<br />

che già nell’estate dell’anno scorso aveva<br />

apportato significative variazioni nella<br />

gestione dei contratti di trasporto.<br />

Per quanto riguarda i recenti aggiornamenti<br />

legislativi, essi sono i seguenti: dal 13 aprile<br />

2011 è diventato operativo l’indennizzo<br />

di euro 40 per ogni ora successiva al<br />

superaramento delle due ore di franchigia<br />

previste per il carico e lo scarico delle<br />

merci, quindi viene indennizzato il ritardo<br />

rispetto ai tempi logistici concordati fra le<br />

parti; dal 13 giugno 2011 anche ai contratti<br />

scritti (per i quali prima vigeva la libertà<br />

negoziale) si applica la tariffa minima<br />

di garanzia desumibile dalle tabelle che<br />

mensilmente il Ministero delle infrastrutture<br />

e dei trasporti rende note con l’incidenza<br />

del costo del carburante: questo è avvenuto<br />

perché l’Osservatorio per l’autotrasporto<br />

non era riuscito in tempo utile a definire i<br />

costi minimi di sicurezza; da ultimo, con il<br />

12 agosto 2011 ha validità anche l’azione<br />

diretta in caso di sub-vezione: il vettore che<br />

ha materialmente eseguito il trasporto, ha<br />

pertanto azione diretta per il pagamento<br />

del corrispettivo nei confronti di tutti coloro<br />

che hanno ordinato il trasporto, i quali<br />

sono obbligati in solido nei limiti delle<br />

sole prestazioni ricevute e della quota di<br />

corrispettivo pattuita, fatta salva l’azione di<br />

rivalsa di ciascuno nei confronti della propria<br />

controparte contrattuale.<br />

La sopra citata legge n. 127/10 è quella<br />

che, come detto, ha apportato significative<br />

modifiche legislative nei rapporti tra la<br />

committenza ed i vettori, ovvero andando<br />

ad incidere su quelli che sono i testi<br />

normativi di riferimento quali il decreto<br />

legislativo n. 286/05 e l’art. 83-bis della<br />

legge n. 133/08.<br />

Già nell’agosto 2010 gli addetti ai lavori<br />

avevano dovuto aggiornare i propri<br />

comportamenti in relazione alle disposizioni<br />

sulla responsabilità condivisa (le istruzioni<br />

di trasporto sulla scheda di trasporto o sui<br />

documenti equipollenti), sui nuovi tempi di<br />

pagamento delle fatture per le prestazioni di<br />

trasporto, sulla dichiarazione di esistenza di<br />

un contratto scritto qualora una copia non<br />

sia presente a bordo del veicolo, sul regime<br />

di restituzione dei pallets e sulle sanzioni<br />

per i viaggi in regime di cabotaggio.<br />

Molte delle novità non hanno avuto e<br />

continuano a non avere facile applicazione<br />

pratica, stante la varietà operativa che<br />

si può riscontrare nell’autotrasporto in<br />

relazione alle tipologie di merci trasportate,<br />

ai parametri che vengono utilizzati per la<br />

quantificazione economica delle prestazioni,<br />

alle modalità di viaggio, nonché ad una serie<br />

di prestazioni che sono accessorie rispetto<br />

all’effettuazione del trasporto vero e proprio:<br />

di tutte queste variabili, la normativa non<br />

ne tiene assolutamente conto, né ci sono<br />

stati pareri ministeriali che abbiano quanto<br />

meno dato una linea di indirizzo e di aiuto<br />

agli operatori.<br />

In questo silenzio giuridico, la <strong>Confindustria</strong><br />

nazionale e l’Associazione di <strong>Udine</strong><br />

hanno cercato di essere sempre a fianco<br />

delle imprese, nelle loro varie vesti di<br />

committenti, caricatori o vettori, per cercare<br />

di dare le giuste interpretazioni, tenendo<br />

conto di quelle che sono le necessità<br />

logistiche ed amministrative, fornendo<br />

notizie illustrative, guide, consulenza<br />

personalizzata ed organizzando seminari<br />

illustrativi ogni volta che se ne presentasse<br />

la necessità.<br />

L’ultimo in ordine di tempo è quello che si<br />

è tenuto a Palazzo Torriani il 13 settembre<br />

2011, alla presenza di Maurizio Riguzzi,<br />

docente di diritto dei trasporti alla Facoltà<br />

di Giurisprudenza dell’Università di Verona,<br />

avvocato a Modena nel campo del diritto<br />

dei trasporti e membro del comitato<br />

scientifico della Consulta dell’autotrasporto<br />

a Roma.Il saluto di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> è<br />

stato portato da Enrico Rosina, capogruppo<br />

trasporti e logistica, che ha voluto ricordare<br />

come alcune delle novità legislative del<br />

2011 siano il risultato della vertenza che ha<br />

riguardato l’autotrasporto e del fatto che le<br />

parti non siano riuscite a trovare un accordo.<br />

Il professor Riguzzi è entrato nel dettaglio<br />

dei vari aspetti normativi oggetto<br />

dell’incontro, cercando di calare la<br />

legislazione in quella che è la pratica<br />

quotidiana delle aziende interessate, in<br />

modo da poter venir incontro in qualche<br />

modo a quella difficoltà applicativa che<br />

da sempre ha caratterizzato le regole che<br />

disciplinano i rapporti con i vettori.<br />

L’attento uditorio, che ha visto la presenza<br />

di numerosi rappresentanti della Polizia<br />

Stradale, non ha poi mancato di sottoporre<br />

al relatore domande operative derivanti<br />

dalla pratica quotidiana che spesso mal si<br />

conciliano con i dettati normativi.<br />

Alessandro Fanutti<br />

Area Economia d’impresa<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

ottobre 11 33


Foto: Fabio Cussigh per Fabbro Arredi - Tutti i diritti sono riservati © giugno 2011.<br />

34 ottobre 11


Il suonatore di parallelepipedi<br />

È un’installazione ideata dall’artista Alfred de Locatelli, realizzata dalla Fabbro Arredi, posata<br />

sabato 25 giugno 2011 in una faggeta al km 16/III della SR646, nel comune di Taipana (Ud).<br />

Un parallelepipedo rosso di cm 80x80x320, trapassato in verticale da un faggio di oltre sessant’anni.<br />

Una sospensione reutilizzabile che non ha arrecato alcun danno all’albero.<br />

Il suonatore di parallelepipedi<br />

Notizie, foto e video.<br />

In oltre cinquant’anni di lavoro,<br />

abbiamo imparato alcune cose<br />

che possono tornarvi utili:<br />

1 – Lo spazio dove vivete o lavorate è importante. Che si tratti<br />

dell’abitazione, del negozio o dell’ufficio, vi trascorrete parecchio<br />

tempo e lì dovete sentirvi bene. Se poi è uno spazio di lavoro,<br />

dovrebbe anche parlare di voi o aiutarvi a vendere.<br />

2 – Quello spazio vi è costato o vi sta costando molti soldi. Sarebbe<br />

grave sprecare il vostro investimento inserendo arredi inadeguati<br />

o non all’altezza della situazione.<br />

3 – Sicuramente conoscete un progettista che negli anni ha<br />

guadagnato la vostra fiducia. Egli più di tutti vi potrà suggerire gli<br />

accorgimenti migliori per rivalutare i vostri spazi, e renderli adeguati<br />

allo scopo che avete in mente e che più vi sta a cuore.<br />

4 – A questo punto, assicuratevi che chi avrà il privilegio di produrre<br />

gli arredi su misura per i vostri spazi, abbia capacità ed esperienza,<br />

ma soprattutto che sia in grado di comprendere bene l’unicità di ciò<br />

che si appresta a fare e sappia lavorare integrandosi subito col vostro<br />

progettista. Una condizione decisiva.<br />

Noi abbiamo alle spalle una storia artigianale resa attuale<br />

da ricerca e innovazione costanti, perché vogliamo essere utili<br />

interlocutori dei progettisti e dei committenti più esigenti.<br />

Per il vostro progettista saremo partner professionale ideale, come<br />

raramente ne potrebbe aver incontrati prima.<br />

Chi ha lavorato con noi ci descrive co me: puntuali e affidabili,<br />

pronti a superare ogni difficoltà pro gettuale o costruttiva, competenti<br />

ed esperti, tec no lo gi ci e con venienti.<br />

Fabbro Arredi<br />

Via Pontebbana, 32<br />

33010 Magnano in Riviera (Ud)<br />

info@fabbroarredi.it<br />

T 0432 785762<br />

F 0432 795393<br />

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ottobre 11 35<br />

FAB137 – info@hunt.it


Associazione<br />

edilizia<br />

La crisi del comparto edile.<br />

I fattori sui quali riflettere<br />

secondo Ugo frATA<br />

Ugo Frata<br />

(foto Gasperi)<br />

Qual è il dato più significativo per il<br />

comparto edile in regione?<br />

E’ il numero di ore lavorate che nel luglio<br />

2011 in provincia di <strong>Udine</strong>, in base a<br />

quanto risulta dalle iscrizioni Cassa Edile,<br />

erano 712.831. Un dato che, se paragonato<br />

al passato, si commenta da solo visto che<br />

nel luglio 2010 le ore erano 798.153, nel<br />

luglio 2009 erano 918.195 e nel luglio<br />

2008 erano addirittura 984.388. In pratica<br />

La crisi non ha risparmiato nessuno,<br />

neppure il settore delle costruzioni.<br />

Il comparto dell’intero Friuli Venezia<br />

Giulia lamenta da tempo la mancanza<br />

generalizzata di lavoro e pure il<br />

brusco calo degli appalti pubblici. Il<br />

risultato? Cantieri fermi e inutilizzo della<br />

manodopera, due fattori che non fanno<br />

altro che aggravare una situazione già<br />

estremamente critica. Il settore edile<br />

infatti, come se non bastasse, soffre anche<br />

a causa di un’eccessiva polverizzazione<br />

delle realtà che lo compongono che si<br />

trovano a dover compiere sforzi enormi<br />

per crescere e specializzarsi. E in un<br />

mercato così complesso trovarsi una<br />

nicchia è di vitale importanza non solo<br />

per la sopravvivenza ma anche per lo<br />

sviluppo. Per questo motivo l’attenzione, di<br />

recente, si è spostata sui contratti di rete,<br />

capaci di accrescere capacità innovativa<br />

e competitività mettendo insieme le<br />

imprese di minori dimensioni. “In tempi<br />

di disagio come quelli che stiamo<br />

vivendo con grande preoccupazione<br />

per le sorti dell’edilizia – spiega Ugo<br />

Frata, presidente dei costruttori friulani<br />

aderenti a <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> - le Stazioni<br />

36 ottobre 11<br />

tra il luglio 2009 ed il valore attuale vi è<br />

stata una contrazione del numero di ore<br />

lavorate pari al 22%.<br />

Quali sono le principali<br />

problematiche?<br />

Gli Enti Pubblici non mandano in gara<br />

nuovi lavori a causa delle difficoltà<br />

finanziarie accentuate dal patto di<br />

stabilità ed i lavori già appaltati spesso<br />

subiscono ritardi nei pagamenti per le<br />

medesime cause. Inoltre ci sono anche<br />

difficoltà nell’attuare le nuove regole<br />

come, ad esempio, il divieto per le<br />

Stazioni Appaltanti di accettare ribassi<br />

sul costo della manodopera, visto che<br />

le amministrazioni non sono in grado<br />

di valutarlo, e il fatto che le poche<br />

gare emesse scontano un eccessivo<br />

affollamento e in conseguenza eccessivi<br />

ribassi. Per i privati, invece, le difficoltà<br />

sono legate alla crisi generale che ha<br />

La ripresa mancata<br />

appaltanti della regione dovrebbero fare<br />

quadrato nell’avviare procedure che<br />

favoriscano l’economia e l’occupazione<br />

locale, mettendo in atto gli strumenti<br />

normativi di cui la Regione Friuli Venezia<br />

Giulia si è dotata e di cui lo stesso<br />

Governo nazionale ha in certe occasioni<br />

preso spunto”. L’acuirsi della crisi genera<br />

un accentuato nervosismo non solo sui<br />

mercati finanziari ma anche nell’ambito<br />

dei lavori pubblici, falsando le basi di<br />

partenza ed accentuando fenomeni che<br />

innescano meccanismi di concorrenza<br />

sleale (ribassi eccessivi che portano al<br />

lavoro nero e alla scarsa sicurezza e qualità<br />

dell’opera) a danno totale delle imprese<br />

organizzate che non possono scendere<br />

al di sotto di una determinata soglia di<br />

economicità. In aggiunta a ciò, secondo<br />

Frata le Stazioni appaltanti operano scelte<br />

a volte criticabili nell’escludere dalle<br />

competizioni imprese friulane per dubbie<br />

interpretazioni dei bandi di gara e delle<br />

lettere d’invito, contrarie alla normativa<br />

regionale di riferimento. “Accade –<br />

significativamente ridotto la domanda<br />

di nuovi alloggi e di nuove iniziative<br />

immobiliari, anche le ristrutturazioni e le<br />

riqualificazioni.<br />

Qual è l’ambito in maggiore<br />

difficoltà?<br />

Sicuramente il settore privato ma anche il<br />

pubblico segue a ruota.<br />

L’eccessivo ribasso proposto dai<br />

concorrenti in gara può essere<br />

mitigato dai recenti provvedimenti<br />

varati dal Governo con il “decreto<br />

sviluppo”?<br />

Il decreto sviluppo, convertito con la<br />

legge 106 ha introdotto il principio che il<br />

costo della manodopera per l’esecuzione<br />

di un’opera pubblica non è soggetto a<br />

ribasso. Ciò dovrebbe senz’altro contribuire<br />

a mitigare l’incidenza del ribasso, ma il<br />

problema è che in queste fasi iniziali le<br />

Stazioni Appaltanti non sanno ancora<br />

come applicare tale principio. Al di là di<br />

tutto vige comunque il principio: i costi<br />

della sicurezza di esecuzione ed il costo<br />

della manodopera non sono soggetti a<br />

ribasso.<br />

Giada Bravo<br />

puntualizza Frata - che in un bando di gara<br />

proposto con procedura ristretta su 49<br />

richiedenti vengono escluse 27 aziende,<br />

molte delle quali friulane, con motivazioni<br />

per lo più analoghe determinate da una<br />

singolare interpretazione delle clausole<br />

di partecipazione, certamente non a<br />

favore della concorrenzialità”. Così il<br />

Presidente di Ance <strong>Udine</strong> lancia un appello<br />

ai responsabili dei vari procedimenti di<br />

gara chiedendo loro di operare sempre<br />

nell’interesse dell’Amministrazione e della<br />

collettività e ricordando che “qualunque<br />

possibilità di lavoro rappresenta<br />

un’occasione che le imprese edili friulane<br />

non possono lasciarsi sfuggire”. L’Ance<br />

<strong>Udine</strong> ha di recente avviato numerose<br />

segnalazioni circa presunte dubbie<br />

interpretazioni in sede di gara, offrendo<br />

alle imprese edili coinvolte consulenza ed<br />

assistenza legale. Per un appalto in corso<br />

l’Ance <strong>Udine</strong> si è persino rivolta all’Autorità<br />

di Vigilanza sui lavori pubblici segnalando il<br />

presunto illecito e invocando un intervento<br />

correttivo.


ADV Nicola Brollo / Five Zone<br />

l’unione<br />

fa la forza<br />

Armare Ropes<br />

via Meucci, 3 - Z.I. Aussa Corno<br />

33058 San Giorgio di Nogaro (Ud) _ tel +39 0431 65575 / fax +39 0431 621351<br />

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105.000<br />

10<br />

12<br />

100<br />

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105.000 sono i micro filamenti della fibra<br />

di Dyneema ® che compongono l’anima<br />

di una cima da 10 mm Armare.<br />

12 sono i sistemi che nel nostro<br />

stabilimento di San Giorgio di Nogaro<br />

controllano che i fili vengano intrecciati<br />

secondo le specifiche dettate<br />

dai programmi di calcolo,<br />

oltre che dalla nostra esperienza.<br />

100 sono i gradi centigradi a cui è portata<br />

l’anima durante Lo speciale trattamento<br />

di prestiratura a caldo.<br />

6.000 Kg è il carico di rottura che otteniamo<br />

con un allungamento prossimo allo 0<br />

al carico di lavoro.<br />

Con questi numeri siamo davvero pronti<br />

per fornire qualsiasi settore industriale<br />

con cordami e funi tessili ad alte prestazioni<br />

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ottobre 11 37


Associazione<br />

Web<br />

g<br />

reLAzioni indUsTriALi<br />

e AffAri soCiALi<br />

= - Modifiche al regolamento attuativo<br />

degli articoli 29, 30, 31, 32, 33 e 48 della<br />

legge regionale 9 agosto 2005 n. 18<br />

= - Regolamento attuativo degli articoli<br />

29, 30, 31, 32, 33 e 48 della Legge regionale 9<br />

agosto 2005 n. 18: modifiche alla modulistica<br />

= - Coefficiente di rivalutazione del TFR<br />

luglio2011<br />

= - Lavori usuranti - Circolare del Ministero<br />

del lavoro e messaggio INPS:<br />

estensione dell’obbligo di comunicazione<br />

anche alle aziende con lavorazioni in linea a<br />

catena che non applicano il cottimo<br />

= - C.C.N.L. per i dipendenti da imprese<br />

esercenti servizi di pulizia e servizi<br />

integrati/multiservizi – ratificata e confermata<br />

l’ipotesi di accordo del 31 maggio 2011<br />

= - CCNL Manufatti laterizi cementizi<br />

9.9.2010 - aumenti minimi tabellari in vigore<br />

dal 1° gennaio 2011<br />

= - CCNL Manufatti laterizi cementizi<br />

9.9.2010 - aumenti minimi tabellari in vigore<br />

dal 1° settembre 2011<br />

= - Collocamento obbligatorio - Calcolo<br />

quota riserva. Esclusione per il personale di<br />

cava e miniera<br />

fisCALe<br />

= - Istituito il codice tributo per la chiusura<br />

delle liti fiscali pendenti<br />

= - Plafond anche per il non residente<br />

identificato ai fini Iva in Italia<br />

= - Le misure fiscali nella manovra Finanziaria<br />

2011<br />

= - Pubblicata in G.U. la “Manovra bis<br />

2011” ECONOMIA E FINANZA<br />

= - Disponibilità di capannoni nella Zona<br />

Industriale di Trieste<br />

= - Vademecum dei finanziamenti e<br />

contributi della Regione Friuli Venezia<br />

Giulia<br />

TrAsporTi<br />

= - Autotrasporto merci in conto terzi –<br />

Indici di costo carburante ai fini dei contratti<br />

stipulati in forma verbale ed anche scritta –<br />

Aggiornamento luglio 2011<br />

= - Nuovo Codice della Strada – Aumento<br />

sanzioni per irregolarità cartelli ed altri mezzi<br />

pubblicitari lungo o in vista delle strade –<br />

Legge n. 111/11<br />

= - Trasporti internazionali - Danimarca –<br />

Permessi “ambientali” di ingresso in alcune città<br />

per autobus e veicoli commerciali<br />

dal 1° novembre 2011<br />

= - Trasporti internazionali – Germania ed<br />

Austria – Dal 1° settembre 2011 interoperabilità<br />

esazione pedaggio elettronico autostradale<br />

autocarri<br />

g<br />

38 ottobre 11<br />

news da internet su<br />

www.confindustria.ud.it<br />

= - Nuovo Codice della Strada – Rilascio<br />

duplicato carta circolazione veicoli leggeri da<br />

parte delle imprese di consulenza automobilistica<br />

– DM 5 agosto 2011<br />

= - Autotrasporto merci in conto terzi<br />

– Rapporti tra vettori e committenti – Tariffa<br />

minima di garanzia nei trasporti internazionali<br />

e di cabotaggio<br />

= - Sicurezza stradale – Deroghe ai divieti di<br />

circolazione per trasporto derrate alimentari<br />

deperibili in regime ATP<br />

= - Sicurezza stradale – Cronotachigrafo e<br />

registrazione dei tempi di riposo del conducente<br />

– Circ. interministeriale del 22 luglio 2011<br />

CommerCio esTero<br />

= - Brasile/Argentina – Missione economica –<br />

San Paolo/Buenos Aires 20-26 novembre 2011<br />

= - Libia – Restrizioni commerciali e limitazioni<br />

entità – Regolamento (CE) n. 804/11<br />

= - India – Missione economica settore infrastrutture<br />

– Chennai 31 ottobre-3 novembre 2011<br />

= - Siria – Misure restrittive – Regolamento<br />

(CE) n. 843/11<br />

= - Corea del Sud – Missione economica Camera<br />

di Commercio di <strong>Udine</strong> – Seoul 24-<br />

29 ottobre 2011<br />

innovAzione<br />

= - Guide turistiche multimediali sui<br />

telefonini durante il Friuli DOC grazie al<br />

progetto InfoBC sviluppato da Università<br />

di <strong>Udine</strong>, in collaborazione con Friuli<br />

Innovazione<br />

= - <strong>Udine</strong>, Gorizia e Nova Gorica saranno<br />

per la prima volta, il prossimo 23<br />

settembre, tra le città europee sedi della<br />

“Notte europea dei ricercatori” 2011<br />

inTernAzionALizzAzione<br />

= - Croazia (Contea di Varazdin) - Opportunità<br />

di collaborazione con aziende<br />

= - Green Med International Forum – Tunisi,<br />

28-30 settembre 2011<br />

= - Serbia: rassegna stampa<br />

= - 2° bando Ipa-Adriatico - Opportunità per<br />

le aziende<br />

= - Serbia: rassegna stampa - giovedì 8<br />

settembre 2011<br />

AmBienTe<br />

= - Sistri: abrogazione delle norme che istituiscono<br />

il Sistri e che ne disciplinano il funzionamento<br />

= - Trasporto dei propri rifiuti non pericolosi<br />

derivanti da demolizione, costruzione<br />

e scavo: escluso l’obbligo del registro di<br />

carico e scarico<br />

= - Sorveglianza radiometrica su alcuni<br />

prodotti o semilavorati metallici - emanato<br />

decreto legislativo con l’elenco<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

siCUrezzA sUL LAvoro<br />

- Rumore: aggiornamento della banca dati del<br />

CPT di Torino con circolare della Commissione<br />

Consultiva Permanente<br />

- Verifiche delle attrezzature: alcuni<br />

chiarimenti dal Ministero del Lavoro sull’abilitazione<br />

dei verificatori<br />

- Struttura ex ISPESL di <strong>Udine</strong> - trasferimento<br />

di sede<br />

energiA<br />

- Contributo regionale per la messa a<br />

norma di impianti tecnologici e risparmio<br />

energetico relativi alla prima casa<br />

- Fotovoltaico - Chiarimenti sulla<br />

maggiorazione del 10% per utilizzo di componenti<br />

prodotti nell’Unione Europea<br />

- Fotovoltaico - Revisione della “Guida alle<br />

applicazioni innovative finalizzate all’integrazione<br />

architettonica del fotovoltaico”<br />

- Certificati bianchi – ENEA pubblica la<br />

Guida operativa “I Titoli di Efficienza Energetica.<br />

Cosa sono e come si ottengono i certificati<br />

bianchi”<br />

ediLiziA<br />

= - Corsi Post Diploma al CEFS<br />

= - Notiziario Ance Fvg<br />

= - Infortuni elettrici ad operatori che<br />

lavorano presso cantieri edili<br />

=<br />

=<br />

QUALiTA’<br />

- Prodotti da costruzione - Pubblicato<br />

sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea<br />

l’elenco delle norme armonizzate ai fini<br />

della marcatura CE<br />

- Uninotizie<br />

g<br />

risorse UmAne<br />

= - La Vetrina di Unimpiego - I profili della<br />

settimana<br />

g<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

istruzioni per l’uso...<br />

Per consultare le notizie riportate in questa<br />

pagina<br />

Collegarsi al sito Internet dell’Associazione<br />

www.confindustria.ud.it<br />

Selezionare alla voce “Ricerca“ nell’archivio della<br />

sezione “News”<br />

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associate<br />

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ottobre 11 39


Associazione<br />

formazione<br />

Da non perdere<br />

Work Life<br />

Bilance<br />

(WLB)<br />

Per WLB si intende l’equilibrio raggiunto<br />

tra le energie che dedichiamo agli impegni<br />

professionali e quelle dedicate alla propria<br />

vita privata. Spesso in contraddizione tra di<br />

loro, la sfera personale e quella lavorativa<br />

costringono le persone a sacrifici, a rinunce,<br />

a compromessi per coniugare gli impegni<br />

professionali con la cura di sé e dei propri<br />

affetti. Il balance tra queste due dimensioni<br />

fondamentali è il risultato di una condizione<br />

di benessere professionale che, nei contesti<br />

aziendali, deve essere progettata tanto a livello<br />

organizzativo che personale. Il corso trasferisce<br />

indicazioni per la realizzazione del WLB a<br />

livello dell’organizzazione del lavoro e un<br />

approccio di self coaching rivolto a ciascuno<br />

dei partecipanti per creare una visione<br />

coerente dei propri ambiti di vita e mantenere<br />

il controllo consapevole delle proprie risorse<br />

psicologiche ed emotive.<br />

Il corso si rivolge a Manager e responsabili<br />

impegnati in ruoli di gestione e di motivazione<br />

di team di collaboratori.<br />

Per ulteriori informazioni è a disposizione la<br />

sig.ra Alessandra Cicero dell’Area Formazione<br />

(tel. 0432276203 – fax 0432276242 e-mail<br />

cicero@confindustria.ud.it).<br />

Alcune partecipanti al percorso formativo<br />

Il marketing relazionale (foto Gasperi)<br />

40 ottobre 11<br />

Corsi di formazione<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

seTTemBre 2011<br />

Acquisti<br />

12 ottobre<br />

Il marketing d’acquisto: strumento<br />

indispensabile per cogliere tutte le<br />

opportunità offerte dai mercati di<br />

fornitura e contenere i costi<br />

17 ottobre<br />

International Buyer<br />

Commercio estero<br />

10 ottobre<br />

Garanzie internazionali e stand by<br />

letter of credit<br />

direttive Comunitarie<br />

25 ottobre<br />

Direttiva Macchine (2006/42/CE)<br />

informatica<br />

19 ottobre<br />

Gestione di contatti e posta elettronica<br />

in MS Outlook 2007<br />

management<br />

10 ottobre<br />

Ridurre errori, scarti, sprechi “MUDA”<br />

nei processi aziendali<br />

11 e 17 ottobre<br />

Project Management: la gestione del<br />

gruppo di lavoro come chiave del<br />

successo<br />

19 e 25 ottobre<br />

La comunicazione interpersonale<br />

per manager: tattiche e strategie di<br />

eccellenza<br />

21 e 28 ottobre<br />

Work life balance<br />

Qualità<br />

3, 4 e 5 ottobre<br />

Auditor interni di sistemi di gestione<br />

qualità<br />

sicurezza<br />

3 ottobre<br />

I rappresentanti dei lavoratori per la<br />

sicurezza – aggiornamento<br />

3 e 5 ottobre<br />

I rappresentanti dei lavoratori per la<br />

sicurezza – aggiornamento<br />

5 ottobre<br />

I rappresentanti dei lavoratori per la<br />

sicurezza<br />

10 ottobre<br />

Formatori antincendio<br />

13 ottobre<br />

Addetti antincendio in attività a rischio<br />

medio<br />

24 ottobre<br />

Sicurezza sul lavoro – Formazione<br />

per dirigenti e preposti (D.Lgs 81/08<br />

– art. 37 – comma 7)<br />

vendite<br />

13 ottobre<br />

Il post vendita come fonte di business<br />

percorsi<br />

finanziabili<br />

fondimpresa<br />

economica<br />

da concordare<br />

Sviluppo di competenze nella<br />

gestione economico-finanziaria<br />

dell’azienda<br />

Lingue straniere<br />

da concordare<br />

English at work<br />

da concordare<br />

Le francais des affaires<br />

da concordare<br />

Deutsch am arbeitsplatz<br />

management<br />

Da concordare<br />

Percorso di coaching manageriale –<br />

Coaching Room


Il nostro Paese negli ultimi cinque anni ha<br />

perso quasi 64 mila giovani imprenditori<br />

under 30. In particolare, il Nordest è l’area<br />

in Italia in cui il fenomeno è più allarmante,<br />

con il Friuli Venezia Giulia secondo in questa<br />

speciale classifica dietro alla “maglia nera”<br />

nazionale, rappresentata dall’Emilia Romagna.<br />

E ancora: oggi la nostra regione è quella con<br />

la più bassa percentuale di imprenditori sotto<br />

i 30 anni sul numero di imprenditori totali<br />

con una quota pari al 4 per cento sul tessuto<br />

complessivo. I dati diffusi da Datagiovani sul<br />

tema dell’imprenditoria giovanile non lascia<br />

spazio a interpretazioni di sorta e mette con<br />

le spalle al muro le dinamiche economiche e<br />

politiche della nostra regione, tuttavia ritengo<br />

sia fondamentale leggere con attenzione<br />

questi numeri e sviscerare alcuni aspetti che<br />

probabilmente non sono stati presi in esame.<br />

Fra questi, uno su tutti: i dati presentati<br />

dall’indagine sono meramente quantitativi<br />

e non tengono conto di un altro fattore di<br />

primaria importanza nel valutare la bontà<br />

dell’approccio dei giovani imprenditori del<br />

Friuli Venezia Giulia. Mi riferisco ai dati<br />

inerenti la mortalità delle imprese, e credo<br />

Associazione<br />

Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

L’italia torni ad essere<br />

un paese per giovani<br />

di Enrico Accettola<br />

presidente del gruppo Giovani Imprenditori di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

che, se andassimo a fondo in questa analisi,<br />

scopriremmo che la maggiore prudenza dei<br />

giovani imprenditori friulani fa rima con la<br />

possibilità di costruire imprese più solide e<br />

durature nel tempo rispetto ai giovani colleghi<br />

provenienti da altre regioni italiane, dove<br />

mettersi in proprio e avviare un’attività spesso<br />

è una sorta di ancora di salvezza per trovare<br />

un’alternativa alla precarietà o, peggio, alla<br />

disoccupazione.<br />

Dall’altro lato, tuttavia, è bene sottolineare<br />

che la scarsa propensione al rischio può<br />

diventare un evidente limite. Eccessiva<br />

saggezza e consapevolezza, soprattutto<br />

in giovane età, possono costituire un<br />

importante freno agli entusiasmi: senza<br />

un pizzico di incoscienza tante grandi<br />

imprese che hanno fatto, e che ancora oggi<br />

continuano a fare la storia del Friuli Venezia<br />

Giulia, probabilmente non sarebbero mai<br />

esistite. Oltre a questi fattori emozionali, non<br />

vanno dimenticati altri aspetti più oggettivi<br />

come quelli relativi, ad esempio, all’enorme<br />

difficoltà di accesso al credito da parte di un<br />

under 30 e al tema della scolarizzazione.<br />

Nella nostra regione il tasso di studenti<br />

Enrico Accettola<br />

laureati è infatti molto elevato e, oggi, un<br />

ragazzo arriva sul mondo del lavoro alla soglia<br />

dei 30 anni: è chiaro, dunque, che anche<br />

per ragioni anagrafiche una figura junior può<br />

essere fortemente penalizzata rispetto ai<br />

colleghi esteri.<br />

Il sogno per un giovane, secondo quanto<br />

si evince dall’indagine, è il posto fisso. Ma<br />

siamo sicuri che costituisca una strada più<br />

sicura e soddisfacente? Parrebbe di no,<br />

stando al fenomeno della fuga dei giovani<br />

cervelli, che sta assumendo dei numeri<br />

davvero esorbitanti se si considera che la<br />

pattuglia dei giovani emigranti italiani ha<br />

raggiunto quota 60 mila all’anno, con un trend<br />

che non riguarda più solo i ricercatori e le<br />

figure manageriali, ma comprende oramai<br />

categorie professionali trasversali. Ricette<br />

pronte all’uso per invertire questo fenomeno<br />

non esistono, tuttavia è necessario partire<br />

da due parole chiave come meritocrazia<br />

e investimenti, fondamentali per rendere<br />

competitivo il sistema Italia e dare speranze<br />

per il futuro alle nuove generazioni.<br />

Tornando all’indagine di Datagiovani, a mio<br />

avviso lo studio evidenzia un altro limite,<br />

ovvero quello connesso alla difficoltà di<br />

avviare un ricambio generazionale all’interno<br />

delle aziende. Questo è un problema che<br />

reputo tutto italiano, dal momento che<br />

nel nostro Paese si fa molta fatica a dare<br />

credibilità e responsabilità a un under 30.<br />

Si tratta di un problema che traspare in ogni<br />

campo, dal mondo economico fino al caso<br />

più lampante, ovvero quello della politica. Da<br />

imprenditore di prima generazione, che ha<br />

avviato il suo percorso professionale ben al di<br />

sotto dei 30 anni, non posso che confermare<br />

in prima persona le difficoltà a imporsi per<br />

un giovane. Sulla base della mia esperienza,<br />

oltre che da presidente del GGI di <strong>Udine</strong>, non<br />

posso che spronare i giovani a mettersi in<br />

gioco, a costruire con tenacia, serietà e grande<br />

senso di responsabilità il proprio avvenire e<br />

quello dell’Italia. Perchè il futuro del nostro<br />

Paese è nelle loro mani.<br />

ottobre 11 41


Associazione<br />

Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

giovani a confronto<br />

Le interviste dei tre vicepresidenti del gruppo giovani imprenditori di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> ai Giovani Associati<br />

L’economia arranca e la situazione dell’intero Paese - politica in primis - è in bilico.<br />

In mezzo ci sono i giovani, compresi i giovani imprenditori, che quotidianamente fanno i<br />

conti con questa situazione instabile. Nel caso dei giovani imprenditori l’attenzione è rivolta<br />

al proprio lavoro d’impresa e anche ai collaboratori. Dai membri del direttivo del Gruppo<br />

Giovani Imprenditori, e da tutti gli associati, deve arrivare innanzitutto un segnale di volontà<br />

di cambiamento.Per questo è importante capire da giovani imprenditori quali sono i punti di<br />

forza e quelli di criticità che favoriscono o meno le nuove generazioni e gli imprenditori di oggi<br />

e di domani.<br />

eLenA zAmpAr<br />

(metalinox, fiumicello)<br />

di Matteo Di Giusto<br />

Agevolare i giovani che vorrebbero<br />

creare una nuova impresa, magari<br />

agevolando le aliquote fiscali per i<br />

primi anni, è un’iniziativa percorribile?<br />

Potrebbe essere una strada, anche perché<br />

all’attuale stato delle cose la pressione<br />

fiscale che aggrava sulle aziende è diventata<br />

insostenibile.<br />

Il passaggio generazionale. Un problema<br />

ma anche un’opportunità. In questo<br />

momento in molte nostre aziende<br />

c’è la convivenza di due generazioni<br />

di imprenditori con visioni diverse e<br />

mentalità differenti. Nella tua azienda<br />

questo è un valore aggiunto?<br />

Nella mia azienda è un fattore dominante in<br />

quanto siamo un azienda molto giovane. La<br />

differenza tra la prima e la seconda generazione<br />

è minima e fa si che la convivenza tra<br />

42 ottobre 11<br />

Matteo Di Giusto<br />

(foto Gasperi)<br />

l’esperienza e la lungimiranza della prima sia<br />

ben amalgamata con il dinamismo, la voglia<br />

di fare e imparare della seconda.<br />

Secondo un articolo del Gazzettino<br />

recentemente pubblicato vi è l’affermazione<br />

che “il Friuli Venezia Giulia è<br />

fanalino di coda per quanto riguarda<br />

l’imprenditoria under 30”. Manca il<br />

coraggio ai giovani friulani o il problema<br />

è per così dire più strutturale?<br />

Non è mancanza di coraggio ma sfiducia nel<br />

sistema, politico e fiscale in primis, che<br />

fa sì che i giovani imprenditori si sentano<br />

ostacolati ad esprimere al massimo le proprie<br />

potenzialità.<br />

mArCo odoriCo<br />

(steelform, rivignano)<br />

di Michele Vanin<br />

Quali possono essere le cause le<br />

rendono il Friuli “fanalino di coda”<br />

nell’imprenditoria under 30, considerando<br />

che la nostra regione fa parte<br />

di una delle zone più ricche e densamente<br />

industrializzate d’Italia ?<br />

È un primato che certamente non fa onore<br />

alla regione. Ritengo si debbano conoscere<br />

altre informazioni per valutare il dato, ad<br />

esempio il livello di scolarizzazione dei ragazzi<br />

friulani: credo che un laureato non abbia<br />

possibilità di aprire un’impresa prima dei 30<br />

anni terminando gli studi circa a quell’età.<br />

Storicamente, quella friulana, è una persona<br />

molto prudente. È vero che siamo nel Triveneto,<br />

ma fra noi ed i veneti, ad esempio, la<br />

predisposizione al rischio è molto diversa.<br />

Un altro elemento importante è l’accesso<br />

al credito: sono sicuro che in Friuli sia più<br />

difficile rispetto a molte altre regioni italiane.<br />

Un’ impresa nuova e giovane è considerata<br />

ad altissimo rischio quindi non finanziabile,<br />

almeno senza garanzie - magari dei genitori -<br />

e qui si torna alla prudenza friulana.<br />

In un territorio come quello friulano il<br />

passaggio generazionale può essere<br />

una delle cause di blocco allo sviluppo<br />

di tale imprenditoria giovanile?<br />

Tu lo hai vissuto all’interno della tua<br />

azienda ?<br />

Il passaggio generazionale rappresenta<br />

sempre uno sconvolgimento degli equilibri<br />

aziendali esistenti che spesso durano da anni<br />

e non sempre i cambiamenti sono indolori.<br />

Forse la crisi aiuta chi sta effettuando questo<br />

passaggio, in quanto anche aziende strutturate<br />

ad immagine e somiglianza del fondatore,<br />

oggi si trovano a soffrire le nuove condizioni<br />

di mercato. Quindi l’esigenza di un rinnovamento<br />

dell’azienda è evidente agli occhi<br />

di tutti, più o meno giovani. In STEELFORM<br />

stiamo vivendo il passaggio generazionale. Mi<br />

ritengo fortunato perché i miei genitori sono<br />

persone moderne ed è da molto che lavoro<br />

all’interno dell’azienda e ne conosco vizi e<br />

Michele Vanin<br />

(foto Gasperi)


virtù: già negli scorsi anni si è lavorato per<br />

inserire nei punti chiave dell’impresa persone<br />

giovani e volenterose, che esistono, e come<br />

se esistono! Un’altra condizione indispensabile<br />

per un giusto passaggio è quello di<br />

non entrare con presunzione, magari forti<br />

di un titolo di studio. Credo che i cambiamenti<br />

non debbano essere troppo repentini,<br />

poi la realtà è che non sei tu che decidi di<br />

essere il capo, sono i tuoi collaboratori che lo<br />

decidono, ogni imposizione o forzatura non<br />

può essere altro che dannosa allo sviluppo<br />

dell’impresa.<br />

In conclusione secondo te è ancora<br />

possibile per noi giovani credere di<br />

voler diventare imprenditori ?<br />

Non sempre, nel senso che oggi farsi finanziare<br />

delle macchine, pagare l’affitto di un<br />

immobile e partire con una attività se non è<br />

assolutamente impossibile è estremamente<br />

difficoltoso. Diciamo che è possibile se<br />

l’attività da svolgere non necessita di capitali,<br />

almeno inizialmente, per lavorare. Però se un<br />

giovane è davvero competente nel proprio<br />

mestiere è giusto si metta in gioco.<br />

Per un giovane imprenditore di seconda o<br />

terza generazione, come nel mio caso, le<br />

cose sono comunque complesse. Credo che<br />

per noi sia già un ottimo risultato mantenere<br />

la struttura ed il numero di collaboratori degli<br />

anni precedenti alla crisi.<br />

Io non credo che nei prossimi anni vedremo<br />

nascere molte nuove aziende. Secondo me<br />

la nostra regione e il nostro paese necessitano<br />

di manager capaci di affiancare gli<br />

imprenditori.<br />

Insomma, è sicuramente possibile diventare<br />

imprenditore oggi, ma chi decide di intraprendere<br />

tale strada deve essere disposto a<br />

dare più di ciò che riceve.<br />

dAvide Boeri<br />

(Cromo friuli, pavia di <strong>Udine</strong>)<br />

di Massimiliano Zamò<br />

Quali sono le ragioni per cui le imprese<br />

giovani sono in calo?<br />

Il trasferimento delle competenze professionali<br />

dagli anziani, lavorativamente parlando,<br />

ai giovani avviene tardi. Se tale processo<br />

prendesse corpo prima forse avremmo più<br />

giovani autonomi in grado di sostenere<br />

gli oneri e le responsabilità della gestione<br />

aziendale. Moltissimi giovani dimostrano di<br />

voler assumersi responsabilità e soprattutto<br />

di essere in grado di prendere decisioni.<br />

Naturalmente permangono le difficoltà legate<br />

alle barriere in ingresso proprie di chiunque<br />

voglia fare impresa: troppa burocrazia, troppi<br />

enti interlocutori, accesso al credito, garanzie<br />

patrimoniali da fornire.<br />

Associazione<br />

Gruppo Giovani Imprenditori <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

Massimiliano Zamò<br />

(foto Gasperi)<br />

Quali sono gli strumenti in grado di<br />

incentivare le nuove iniziative imprenditoriali<br />

dei giovani? È sufficiente<br />

alleggerire il carico fiscale o serve<br />

altro?<br />

È necessario agire sulla mentalità dei giovani<br />

che oggi spesso credono che solo da un’idea<br />

innovativa nasca una nuova impresa. L’impresa<br />

nasce anche da un processo già collaudato.<br />

Un’azienda avviata da tempo, ad esempio,<br />

può fungere da perfetto incubatore e da<br />

successivo trampolino di lancio per diventare<br />

imprenditori. Dall’altro lato un carico fiscale<br />

inferiore, affiancato ad una più semplice<br />

accessibilità al credito, possono decretare<br />

la sopravvivenza e la durabilità nel tempo di<br />

una nuova società.<br />

Com’è stato gestito dalla tua azienda<br />

il ricambio generazionale?<br />

Nel mio caso il formarsi di una nuova compagine<br />

sociale, di cui ora faccio parte in maniera<br />

significativa, l’amministratore uscente<br />

ha contribuito negli anni alla mia formazione<br />

e all’accrescimento delle mie conoscenze.<br />

Ora a 30 anni ho l’onore di gestire con professionalità,<br />

competenza e molto entusiasmo<br />

una società storica dalle basi solide.<br />

Quali sono i rimedi per evitare la<br />

“fuga dei cervelli” e facilitare l’inserimento<br />

di giovani talenti nelle pmi?<br />

L’incentivo più efficace probabilmente è quello<br />

di tipo economico. Attualmente gli stipendi<br />

netti percepiti sono notevolmente più bassi<br />

rispetto all’esborso che l’azienda affronta.<br />

Un carico fiscale inferiore sugli stipendi dei<br />

dipendenti potrebbe contribuire a far si che<br />

l’oggettivo ampliamento della capacità di spesa<br />

dell’individuo possa recargli soddisfazione<br />

e per questo non trovarsi costretto a cercare<br />

alternative più remunerative all’estero.<br />

AgendA<br />

gli appuntamenti<br />

dei giovani<br />

imprenditori<br />

l Consiglio direttivo ristretto<br />

ggi <strong>Udine</strong><br />

data: 27 settembre 2011<br />

ore: 17.00<br />

Luogo: Palazzo Torriani<br />

l Consiglio direttivo Allargato gi<br />

ConfindUsTriA<br />

data: 27 settembre 2011<br />

ore: 17.45<br />

Luogo: Palazzo Torriani<br />

l Consiglio di presidenza gi nazionale<br />

data: 28 settembre 2011<br />

Luogo: Roma<br />

l Consiglio Centrale gi ConfindUsTriA<br />

data: 29 settembre 2011<br />

Luogo: Roma<br />

l riunione Comitati gi ConfindUsTriA<br />

data: 29 settembre 2011<br />

ore: 14.00<br />

Luogo: Palazzo Torriani<br />

l Convegno Nazionale GI <strong>Confindustria</strong><br />

data: 21 e 22 ottobre 2011<br />

Luogo: Capri<br />

l Consiglio direttivo Allargato ggi <strong>Udine</strong><br />

data: ottobre 2011<br />

ore: 17.45<br />

Luogo: Palazzo Torrian<br />

l Assemblea Cymaa e visite aziendali<br />

data: 11 novembre 2011<br />

Luogo: Carinzia<br />

l Consiglio di presidenza<br />

gi ConfindUsTriA<br />

data: 17 novembre 2011<br />

Luogo: Pesaro<br />

l Consiglio Centrale gi nazionale<br />

data: 18 novembre 2011<br />

Luogo: Pesaro<br />

l Consiglio di presidenza<br />

gi ConfindUsTriA<br />

data: 15 dicembre 2011<br />

Luogo: Roma<br />

l Consiglio Centrale<br />

gi ConfindUsTriA<br />

data: 16 dicembre 2011<br />

Luogo: Roma<br />

ottobre 11 43


orizzonti<br />

giovani e società<br />

Ai giovani intervistati è stata proposta la lista<br />

di mestieri elencata nel box. Le reazioni sono<br />

state molto diverse, a qualcuno il lavoro<br />

proposto “calza a pennello” ad altri non interessava<br />

alcuna posizione occupazionale. La<br />

sensazione durante le interviste<br />

è che quando viene proposto<br />

ai giovani qualcosa di concreto<br />

anche loro tendono maggiormente<br />

ad interessarsi e si sforzano<br />

di capire di che cosa si tratti. E’<br />

un modo per portarli a riflettere<br />

sul proprio avvenire lavorativo,<br />

iniziando a prendere in considerazione<br />

il settore industriale e dei<br />

servizi.<br />

Giulio e Davide hanno entrambi<br />

16 anni. Studiano al Deganutti.<br />

Giulio prova interesse per l’ufficio<br />

acquisti di un’azienda. “Fin da<br />

piccolo ho ritenuto l’attività di acquisto<br />

e di vendita di determinati<br />

prodotti una cosa interessante. Mi<br />

piacerebbe confrontarmi con un<br />

ambiente dove posso dimostrare<br />

di poter far guadagnare l’azienda<br />

grazie alla mia abilità professionale”.<br />

Davide, invece, preferirebbe<br />

lavorare presso “l’ufficio contabilità,<br />

non lo trovo affatto noioso e<br />

credo che potrei applicare quanto<br />

sto studiando”.<br />

Beatrice ha 19 anni e si diplomata all’Uccellis,<br />

al liceo europeo. Nel suo futuro vede il marketing.<br />

“Non so se sarà sul web oppure sulla<br />

carta stampata o alla televisione, l’importante<br />

è che sia nel settore della moda e sopratutto<br />

lontano da <strong>Udine</strong>. Voglio confrontarmi<br />

con una realtà internazionale”. Anche Luca,<br />

17enne studente al Volta, vorrebbe occuparsi<br />

di marketing “mio padre ha un’azienda di<br />

marketing. Mi piace molto curare il sito web<br />

dell’impresa”. Arban ha 22anni, è di origine<br />

albanese e studia informatica. “sicuramente il<br />

marketing via web è una cosa che mi interessa<br />

e lo farei volentieri come mestiere, anche<br />

sulla scorta degli studi universitari che sto<br />

44 ottobre 11<br />

Un lavoro per i giovani<br />

Nel mercato del lavoro italiano i giovani scontano, spesso, il fatto che la propria formazione<br />

scolastica ed universitaria non sia adeguata ai posti di lavoro che le imprese offrono loro.<br />

Sovente, poi, i giovani hanno aspettative e desideri occupazionali non facilmente attuabili,<br />

soprattutto nel breve periodo. In questo numero della rubrica “Giovani e Società” abbiamo<br />

proposto ad alcuni ragazzi dai 14 ai 29 anni diverse posizioni lavorative “aperte” presso<br />

imprese manifatturiere e dei servizi della provincia di <strong>Udine</strong> (vedi box). Questo per cercare<br />

di capire quali siano le posizioni lavorative per le quali i giovani provano maggiore slancio e<br />

quelle per le quali non si sentono sufficientemente preparati o interessati.<br />

facendo”. Il contatto col pubblico e la voglia<br />

di socialità sono le ragioni per cui Ionela,<br />

studentessa rumena di giusrisprudenza, opterebbe<br />

“nel caso non facessi l’avvocato, per il<br />

web marketing o per il mestiere di promoter”.<br />

Federica ha 16 anni e frequenta il Sello, “mi<br />

interesserebbe molto fare la disegnatrice col<br />

CAD, credo che potrei esprimere la mia creatività<br />

e fantasia”. Dello stesso avviso Diana,<br />

20 anni “mi piace disegnare e credo che se<br />

imparerò ad usare il CAD lo potrei fare come<br />

professione in futuro”.<br />

Ci sono anche dei giovani a cui la lista di<br />

mestieri proposta non suscita alcun interesse.<br />

Tamara, 16enne studentessa dello Zanon,<br />

vuole diventare “una docente di spagnolo a<br />

scuola. Non ho mai preso in considerazione<br />

di lavorare in un’azienda”. Corina, 17 anni,<br />

studentessa del Ceconi, vede nel proprio<br />

futuro “la professione di odontoiatra. E’ ciò<br />

per cui mi sto specializzando ed inoltre sono<br />

dotata di una buona manualità, propedeutica<br />

per questo lavoro”. Alessia ha 14 anni e si<br />

è appena iscritta al Sello “da grande farò la<br />

fotografa, penso sia questo il mio ambito”.<br />

Michele ha 24 anni e si è<br />

diplomato al Ceconi: “Ho svolto<br />

diversi lavori come operaio in alcune<br />

aziende della zona. Poi, ho<br />

provato a specializzarmi nel ruolo<br />

di saldatore. E’ un lavoro di una<br />

certa complessità e certamente<br />

molto faticoso dal punto di vista<br />

fisico. Inoltre la sicurezza e la<br />

salute sul posto di lavoro devono<br />

essere garantiti altrimenti può<br />

essere un mestiere pericoloso e<br />

dannoso. Tuttavia è molto raro<br />

trovare giovani disposti a farlo e<br />

quindi, per i pochi di noi che lo<br />

fanno c’è una buona paga”.<br />

Giovanni ha 27 anni e da otto<br />

anni fa il disegnatore col Cad in<br />

un’azienda. “Appena diplomato<br />

al Malignani – spiega Giovanni<br />

- sono andato a lavorare. Penso<br />

che il ruolo di disegnatore sia<br />

molto interessante perchè se riesci<br />

ad evolvere come progettista<br />

hai una buona dose di responsabilità.<br />

Inoltre è un mestiere che<br />

è molto ricercato dalle imprese.<br />

L’importante è essere creativi e flessibili”.<br />

Massimo De Liva<br />

Lavori proposti<br />

l impiegato in attività di web marketing,<br />

l saldatore,<br />

l operatore macchine a controllo numerico,<br />

l manutentore elettrico,<br />

l impiegato ufficio amministrazione e contabilità,<br />

l impiegato presso ufficio acquisti,<br />

l disegnatore CAD,<br />

l promoter e venditore.


ottobre 11 45


orizzonti<br />

obiettivo montagna<br />

Un fanale a led<br />

Crp pLAsT-opTiCA:<br />

missione innovazione<br />

Molti di noi, salendo sulla propria automobile,<br />

utilizzano inconsciamente la tecnologia<br />

del Centro Ricerche Plast-Optica (CRP)<br />

di Amaro.<br />

L’azienda, del gruppo torinese FIAT, nata<br />

nel giugno del 2002 nell’area di ricerca<br />

CIT dell’Agemont grazie alla collaborazione<br />

fra il Centro Ricerche Fiat (CIF),<br />

Automotive Lighting Italia e l’Agenzia per<br />

lo sviluppo economico della montagna<br />

(Agemont), ha come mission è quella di<br />

promuovere l’attività di ricerca per favorire<br />

l’accrescimento del patrimonio di conoscenza<br />

nei settori dell’ottica, dei sistemi<br />

di illuminazione e di comunicazione, dello<br />

stampaggio dei materiali plastici e delle<br />

tecnologie collegate e nei sistemi fotovoltaici,<br />

bio medicali e dei materiali plastici.<br />

“Un investimento - assicura il direttore<br />

I laboratori del CRP<br />

46 ottobre 11<br />

del CRP Sabino Sinesi – finalizzato alla<br />

crescita delle competenze del settore da<br />

impiegare principalmente per Automotive<br />

Lighting Italia che ha sede a Tolmezzo”.<br />

Diversi sono stati i temi trattati in questo<br />

decennio di vita dal CRP, che è diventato<br />

punto di riferimento per diverse aziende<br />

anche di livello nazionale ed internazionale<br />

che investono pure in settori diversi<br />

da quello automobilistico. “Negli anni il<br />

CRP ha ricoperto un ruolo importante per<br />

l’innovazione non solo della fanaleria auto,<br />

ma anche dei sistemi di illuminazione in<br />

generale. Le nostre ricerche sul settore<br />

automobile - precisa Sinesi – hanno infatti<br />

avuto positive ricadute in altri settori”.<br />

La riorganizzazione effettuata da FIAT lo<br />

scorso mese di gennaio ha ora di fatto<br />

trasferito le azioni del CRP alla Magneti<br />

Marelli che ha disposto la nuova mission<br />

dell’azienda di Amaro, che ritorna prepotentemente<br />

nel settore automobilistico<br />

sviluppando tecnologie di stampaggio di<br />

fanaleria per auto e di illuminazione a led.<br />

La ricerca di nuovi tecnologie da poter applicare<br />

in diversi settori viene condivisa dal<br />

CRP con l’Università di <strong>Udine</strong> e di Trieste.<br />

Ad esempio, è recente l’iniziativa “JRAUM”<br />

del CRP per l’innovazione nella fanaleria<br />

ed il mantenimento della leadership di<br />

Tolmezzo nel campo della fanaleria. La<br />

Seima, azienda storica del Friuli e della<br />

Carnia, ha rafforzato il suo peso specifico<br />

quando si è trasformata in Automotive<br />

Lighting entrando nel gruppo Magneti Marelli.<br />

“La sfida non è quella di mantenere<br />

solo la produttività, stante il numero fra i<br />

più rilevanti di addetti in regione e l’indotto<br />

importante, ma soprattutto il centro di<br />

competenza di riferimento per la progettazione<br />

e l’innovazione del prodotto”.<br />

In quest’ottica di innovazione la collaborazione<br />

con le università della regione<br />

ha dato vita alla creazione di un’area di<br />

formazione per neo laureati e laureandi<br />

sul tema dell’illuminazione e segnalazione<br />

auto, “in rafforzamento del ruolo preminente<br />

che lo stabilimento di Tolmezzo ha<br />

e avrà all’interno del gruppo Automotive<br />

Lighting”. La collocazione della JRAUM<br />

all’interno di Agemont, per l’azienda,<br />

significa una sicura valorizzazione delle<br />

sinergie fra Agemont ed il Centro Ricerche<br />

Plast-Optica e costituisce un’opportunità<br />

di rilancio per l’Agenzia per lo sviluppo<br />

montano “che è sempre stato un attore<br />

importante dell’evoluzione dell’imprenditoria<br />

del territorio dell’area montana”.<br />

Negli ultimi mesi la ricerca del CRP si è<br />

indirizzata sul settore dell’illuminazione<br />

stradale, introducendo ottiche particolarmente<br />

efficienti sperimentate su guide di<br />

luce dei fanali automobilistici che trovano<br />

attualmente applicazione sul progetto<br />

regionale della domotica e che presto si<br />

applicherà al sistema direzionale di luce in<br />

grandi complessi (Way Finding), tra i quali<br />

il CRO di Aviano.<br />

“Collaboriamo - prosegue il direttore –<br />

con diverse aziende locali e regionali,<br />

nell’obiettivo di avere ricadute positive<br />

occupazionali ed economiche”.<br />

14 persone assunte e una mezza dozzina<br />

in formazione portano il fatturato annuo<br />

dell’azienda a circa un milione 800 mila<br />

euro, in parte realizzato con progetti di<br />

ricerca internazionali per incamerare le<br />

innovazioni per il futuro. “Abbiamo aperti<br />

sei progetti europei, che riguardano la tecnologia,<br />

lo stampaggio e la trasmissione<br />

di luce e sorgenti luminose.” Conclude<br />

Sinesi: “Non è facile per le piccole imprese<br />

conoscere e seguire i progetti europei,<br />

quindi la CRP funge da trait d’union fra le<br />

piccole imprese del territorio e la Comunità<br />

Europea”. Tra questi progetti l’Aladin,<br />

per l’efficienza energetica nell’illuminazione.<br />

Gino Grillo


GIÀ A CASA?<br />

nuovi<br />

voli !<br />

MilAno linate<br />

GEnovA<br />

IO PARTO DA RONCHI!<br />

ottobre 11 47


orizzonti<br />

obiettivo Austria<br />

Qui la crisi<br />

è forse alle spalle<br />

Assindustria carinziana: il presidente Otmar Petschnig<br />

e la direttrice Claudia Mischensky<br />

Crisi? In Austria si avverte, ma non come<br />

in Italia. Non soltanto nei conti dello Stato,<br />

che si presentano ancora in deficit e con<br />

un debito pubblico in crescita, ma senza<br />

l’emergenza registratasi nel nostro Paese.<br />

Anche nell’economia privata il peggio<br />

sembra superato, pur permanendo elevato<br />

– elevato relativamente agli standard austriaci<br />

– il numero dei disoccupati e delle<br />

famiglie in difficoltà.<br />

L’analisi dell’andamento industriale in<br />

Carinzia, presentata il mese scorso dall’Associazione<br />

industriali del Land, conferma<br />

questa impressione. Ricordiamo che già<br />

a fine 2010 il settore produttivo austriaco<br />

aveva registrato una forte ripresa, grazie<br />

soprattutto all’export (in particolare verso<br />

il mercato tedesco), più che alla domanda<br />

interna. Nel secondo trimestre di quest’anno<br />

– sono gli ultimi dati disponibili, illustrati<br />

da presidente degli industriali carinziani<br />

Otmar Petschnig – questa crescita in<br />

Carinzia si è indebolita, fermandosi tuttavia<br />

su un alto livello di produzione.<br />

Il saldo nel campo delle commesse (differenza<br />

tra nuovi ordini e ordini disdetti) presenta<br />

una crescita del 52%, cui corrisponde<br />

peraltro una crescita della produzione<br />

soltanto del 5%. Petschnig valuta tuttavia<br />

con soddisfazione il fatto che dal 41% delle<br />

imprese i rendimenti siano stati valutati<br />

buoni e soltanto dal 7% di segno contrario.<br />

Buoni rendimenti si traducono in investimenti<br />

e in crescita del settore produttivo<br />

48 ottobre 11<br />

carinziano nel suo complesso. L’analisi di<br />

Otmar Petschnig si basa su un’indagine<br />

svolta tra 54 aziende carinziane. Si tratta<br />

di un test significativo, perché le imprese<br />

consultate occupano 16.893 dipendenti.<br />

Crescita della produzione, ma non crescita<br />

dell’occupazione. Il 78% degli intervistati<br />

intendono lasciare invariato il numero dei<br />

loro dipendenti: nessun licenziamento, ma<br />

anche nessuna assunzione. Il mercato del<br />

lavoro in Carinzia registrava a fine giugno<br />

5.268 disoccupati e 1.080 posti scoperti<br />

nelle aziende. Il numero dei primi era calato<br />

di 157 unità, mentre i secondi erano<br />

aumentati di 158. Un fenomeno tipico, per<br />

il quale Petschnig ha una risposta chiara:<br />

domanda e offerta di lavoro non sono<br />

compatibili tra di loro.<br />

Già nella fase più acuta della crisi oltre la<br />

metà dei dirigenti di azienda in Carinzia<br />

avevano indicato che la maggiore sfida<br />

degli anni futuri sarà la difficoltà di reperire<br />

manodopera specializzata. La ricerca del<br />

cosiddetto “capitale umano” tenderà a farsi<br />

più acuta. Il mercato del lavoro si dividerà<br />

in due parti: da una parte i lavoratori che<br />

hanno sbagliato qualificazione e che non<br />

troveranno mai chi li assuma; dall’altra<br />

parte quelli che hanno scelto la strada<br />

giusta e per accaparrarsi i quali le aziende<br />

si azzufferanno. Il problema riguarda, senza<br />

distinzione, tutti i settori produttivi. Quello<br />

della formazione professionale e della consultazione<br />

nella formazione professionale<br />

è un chiodo fisso di Petschnig, che da anni<br />

si batte perché a tutti i livelli, dalle scuole<br />

superiori all’università, si indirizzino gli studenti<br />

verso corsi che tengano conto delle<br />

esigenze del mercato del lavoro.<br />

Dati interessanti e confortevoli sono stati<br />

riferiti da Claudia Mischensky, direttrice<br />

dell’Associazione industriali carinziana,<br />

in relazione alle nove aziende leader del<br />

Land. Secondo un recente studio dell’Istituto<br />

di scienze industriali (Iwi) la loro attività<br />

avrebbe ripercussioni positive sull’intera<br />

regione. Da questo punto di vista non conta<br />

nulla che le aziende considerate siano<br />

di proprietà austriaca o straniera (l’Infineon<br />

di Villach, per esempio, appartiene alla<br />

Siemens tedesca), importa che sia carinziana<br />

la sede di pianificazione dell’attività e<br />

quella fiscale.<br />

Lo studio rileva che ciascuna delle grandi<br />

aziende carinziane prese in considerazione<br />

garantisce l’occupazione in 850 altre medie<br />

e piccole aziende. Complessivamente<br />

queste nove aziende leader generano<br />

una produzione nell’ordine di 9,1 miliardi<br />

di euro, una creazione di valore di 3,49<br />

miliardi e 28.300 posti di lavoro (i dati si<br />

riferiscono al 2009 e vanno considerati<br />

tenendo conto delle dimensioni demografiche<br />

dell’Austria, con 8 milioni 361 mila<br />

abitanti, di cui 559.000 in Carinzia).<br />

Quanto di questo fenomeno si riverbera<br />

in Carinzia? Oltre la metà della produzione<br />

(4,67 miliardi), una creazione di valore di<br />

1,65 miliardi, 13.700 posti di lavoro. Le<br />

aziende considerate dunque – per usare<br />

le parole di Claudia Mischensky – hanno<br />

la funzione di “motore dell’economia” e di<br />

“locomotiva congiunturale”. Lo si evince<br />

anche da un altro punto di vista. Le stesse<br />

aziende hanno investito complessivamente<br />

quasi 800 milioni di euro anche negli<br />

anni della crisi, quando altri tiravano i remi<br />

in barca, spendendo 221 milioni in ricerca<br />

e sviluppo, indispensabili per qualsiasi<br />

azienda che voglia avere un futuro.<br />

Non trascurabile l’apporto sul piano fiscale:<br />

394 milioni di euro versati a vario titolo<br />

di imposta, più 319 milioni in contributi<br />

sociali.<br />

Marco Di Blas<br />

Le nuove aziende leader carinziane<br />

sono, in ordine alfabetico: Chemson<br />

Polymer Additive, FunderMax, Hirsch<br />

Armbänder, Infineon Technologies<br />

Austria, Kelag, Mahle Filtersysteme<br />

Austria, Strabag, SW Umwelttechnik<br />

Stoiser & Wolschner, Treubacher<br />

Industrie.


cda<br />

ottobre 11 49


orizzonti<br />

obiettivo nordest<br />

Nel solo 2011 la Guardia di Finanza di Venezia<br />

ha sequestrato 600mila paia di occhiali<br />

contraffatti e 2milioni 900mila etichette<br />

false. Parte da questi dati la controffensiva<br />

della Regione Veneto alla falsificazione che<br />

mette a rischio uno dei comparti storici<br />

dell’economia veneta. Un patrimonio da<br />

difendere soprattutto contro i falsi, contro i<br />

prodotti con marchi “taroccati” e con caratteristiche<br />

che possono provocare problemi<br />

di ogni tipo alla salute e addirittura essere<br />

pericolosi, specie per i bambini. La lotta è<br />

partita dagli occhiali proprio perchè considerati<br />

un vanto della cultura, dell’inventiva<br />

e della maestria del Veneto dove a Venezia,<br />

nel 1284 nacque l’Arte dei cristalleri, che<br />

si occupavano anche della realizzazione<br />

di ‘’roidi de botacelis et da ogli e lapides<br />

50 ottobre 11<br />

parte dall’occhialeria<br />

la lotta alla contraffazione<br />

ad legendum’’, tradotti mezzo secolo più<br />

tardi in ‘’rodoli de vero per ogli per lezer’’.<br />

Oggi questa manifattura ha il suo fulcro in<br />

Cadore, dove nasce una produzione che e’<br />

un vanto nel mondo capace di coniugare la<br />

perfezione come supporto di tipo sanitario e<br />

di protezione e la bellezza dello stile.<br />

‘’Combattere la contraffazione e promuovere<br />

la legalità, sono doveri morali e allo stesso<br />

tempo precisi impegni che la Regione<br />

Veneto ha assunto per difendere la qualità<br />

della sua economia, i cittadini e le aziende<br />

che hanno fatto grande il nostro territorio’’,<br />

e’ stato l’impegno ribadito dall’assessore<br />

alla tutela dei consumatori Franco Manzato<br />

in occasione della conferenza stampa organizzata<br />

a Palazzo Balbi dall’Associazione<br />

Nazionale Fabbricanti di Articoli Ottici per<br />

fare il punto della situazione, presentare il<br />

volume dal titolo ‘’Occhiali e dintorni, storie<br />

straordinari e di invenzioni rivoluzionarie. Le<br />

collezioni del Museo dell’occhiale di Pieve<br />

di Cadore’’, curato da Alessandra Albarello<br />

ed edito da Fabiano Editore, ma soprattutto<br />

per annunciare l’imminente accordo che<br />

coinvolge Regione, Unioncamere e Certottica<br />

(l’Istituto Italiano di Certificazione dei<br />

prodotti ottici) in un’iniziativa di contrasto ad<br />

oltranza dei falsi nel campo dell’occhialeria.<br />

All’incontro sono intervenuti tra gli altri il<br />

presidente di ANFAO Cirillo Marcolin, il presidente<br />

del Museo dell’Occhiale di Pieve<br />

di Cadore Vittorio Tabacchi, il presidente<br />

di Certottica, Valentina Montesarchio per<br />

Unioncamere. L’intesa contro le contraffazioni,<br />

sostenuta finanziariamente dalla Regione,<br />

è finalizzata a controllare gli occhiali immessi<br />

in circolazione per verificarne i requisiti fondamentali<br />

di qualità e sicurezza. L’iniziativa<br />

nasce dalla necessità di garantire ai consumatori<br />

prodotti che non siano pericolosi e<br />

che rispettino i previsti standard di qualità,<br />

le normative CE e le regolamentazioni in<br />

termini di salvaguardia e tutela della salute.<br />

‘’Questa concertazione pubblico - privato<br />

- ha affermato Manzato - si rifà al più complessivo<br />

progetto adottato dalla Giunta per<br />

la collaborazione tra Regione e Organi istituzionali<br />

preposti ai controlli sulla sicurezza e<br />

sulla qualità dei prodotti. I dati della Guardia<br />

di Finanza sono allarmanti e testimoniano la<br />

reale necessità di una costante azione nella<br />

quale la Regione vuole essere in prima fila<br />

come organo garante di prodotti sicuri”.<br />

Il prelievo dei materiali verrà eseguito da<br />

soggetti abilitati per legge (camere di commercio<br />

oppure polizia locale) e avverrà a<br />

partire dal controllo dell’etichetta, passando<br />

per l’analisi della composizione chimica delle<br />

parti ed avviando, se necessario, eventuali<br />

procedure di sanzione.<br />

Livia Gori


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ottobre 11 51


orizzonti<br />

obiettivo internazionalizzazione<br />

Uno sguardo<br />

sul mediterraneo<br />

L’intervento di Massimiliano Zamò<br />

“Per l’Italia e il suo sistema industriale i<br />

paesi del Mediterraneo rappresentano la<br />

nuova vera frontiera, un nuovo mercato al<br />

quale rivolgersi pensando ad investimenti<br />

congiunti e a sinergie in loco. Un’occasione<br />

da non farsi scappare per non rischiare<br />

che le opportunità maggiori sia colte da<br />

altri come, per esempio, i francesi, gli<br />

inglesi e i tedeschi. Stavolta le nostre imprese<br />

devono essere protagoniste affinché<br />

il Mediterraneo possa tornare a chiamarsi<br />

Mare Nostrum”. Queste le parole di Massimiliano<br />

Zamò, presidente del Circolo<br />

della Sedia, con le quali ha dato inizio<br />

al convegno dal titolo “Uno sguardo sul<br />

Mediterraneo: analisi e prospettive. L’Italia<br />

e i cambiamenti politici del Nord Africa”<br />

organizzato proprio dall’associazione nella<br />

splendida cornice di Casa Forte Nussi Deciani<br />

a Case di Manzano. Il tema principale<br />

della serata, infatti, ha voluto focalizzare<br />

l’attenzione sui Paesi del Nord Africa per<br />

cercare di cogliere gli aspetti più importanti<br />

di un passaggio storico – politico epocale<br />

che riguarda realtà tutt’altro che in crisi,<br />

cioè nazioni che si affacciano per la prima<br />

volta sul Mediterraneo per crescere e svilupparsi<br />

grazie all’avvento di governi maggiormente<br />

democratici. “Anche il Distretto<br />

52 ottobre 11<br />

industriale della sedia – si è detto nel<br />

corso della serata - non può permettersi<br />

di restare a guardare, di essere semplice<br />

spettatore del cambiamento. Bisogna fare<br />

sistema ed individuare strategie efficaci<br />

che permettano alle aziende friulane di rafforzare<br />

o aumentare la presenza in quelle<br />

aree che offrono non solo infrastrutture e<br />

potenziali nuovi acquirenti ma costituiscono<br />

una fresca opportunità per la diffusione<br />

in tutto il continente africano dei prodotti<br />

del Distretto e per la valorizzazione della<br />

qualità del Made in Italy. L’Europa sta mancando<br />

un appuntamento che l’Italia non<br />

può e non deve mancare. Guardando al<br />

futuro è necessario reagire e soprattutto<br />

agire perché una volta superate le criticità<br />

e le conflittualità del presente, lo sviluppo<br />

e la competizione non saranno più limitate<br />

dalla paura. Così la volontà di progresso<br />

di queste giovani società saprà di certo<br />

riconoscere le opportunità di cooperazione<br />

economica che l’Italia avrà saputo offrire”.<br />

Un tema, questo, che dopo il saluto<br />

delle autorità presenti - tra le quali il neo<br />

assessore provinciale alle attività produttive<br />

Adriano Ioan e il presidente di <strong>Confindustria</strong><br />

FVG Alessandro Calligaris – ha visto il<br />

susseguirsi di numerosi interventi moderati<br />

dal giornalista della RAI Antonio Caiazza.<br />

Khaled Fouad Allam, docente di Sociologia<br />

del mondo musulmano all’Università di<br />

Trieste ed editorialista de Il Sole24Ore, per<br />

esempio, ha parlato di “una situazione che<br />

cambia ogni giorno, di un nuovo ciclo del<br />

mondo arabo che sembra condurre verso<br />

alleanze e raggruppamenti”. “Queste forze<br />

esplose – ha detto Khaled Fouad Allam –<br />

sono molto giovani e non hanno ancora<br />

una vera leadership. Ci vuole del tempo<br />

per creare un partito politico ma i lupi<br />

sono sempre in agguato. Il bipolarismo<br />

dei paesi arabi dovrà svolgersi all’interno<br />

dei parlamenti. Solo così il conflitto potrà<br />

essere istituzionalizzato in prospettiva di un<br />

importante passo verso la modernizzazione<br />

di questi stati”. Secondo Marco Bruseschi,<br />

delegato all’Internazionalizzazione di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> nonché vicepresidente<br />

della Camera di Commercio di <strong>Udine</strong>, “è<br />

compito delle istituzioni fare da apripista<br />

per permettere uno competizione alla<br />

pari, magari favorendo la conoscenza degli<br />

usi, dei costumi e della cultura dei territori<br />

verso i quali le imprese volgono il proprio<br />

sguardo”. Matteo Tomba (Pert Srl), invece,<br />

ha portato l’esperienza diretta di un’azienda<br />

che opera da anni nei paesi dell’area<br />

mentre Angelo Zanutto, direttore generale<br />

della Banca di Credito Cooperativo di Manzano,<br />

ha ribadito l’impegno dell’istituto di<br />

credito “nel sostegno delle Pmi rimarcando<br />

come i Paesi del Nord Africa rappresentino<br />

un futuro prospero per tutte le realtà produttive<br />

che decideranno di agire in questa<br />

direzione”.<br />

L’associazione<br />

culturale<br />

CirCoLo deLLA sediA<br />

L’Associazione culturale Circolo della Sedia<br />

nasce nel 2007 per promuovere momenti<br />

d’incontro e confronto, dibattiti ed altre attività<br />

rivolte soprattutto alle giovani generazioni del<br />

Distretto della Sedia. Una serie di iniziative<br />

(dal titolo “Parliamone con”) che negli anni<br />

hanno trattato argomenti di varia natura come<br />

la politica, l’economia, l’ambiente, l’attualità, la<br />

comunicazione e il design. Per questo è nata<br />

anche la collaborazione con l’associazione<br />

culturale Vicino/Lontano che da sempre<br />

riserva particolare attenzione alle tematiche<br />

di cooperazione fra i popoli e all’allargamento<br />

delle prospettive d’insieme per un migliore e più<br />

costruttivo dialogo fra le diverse civiltà.


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offrire alla Clientela soluzioni innovative mirate alla riduzione e alla semplificazione del packaging garantendo professionalità ed efficienza.<br />

Grazie alla costante ricerca, all’impiego di macchinari all’avanguardia, all’utilizzo di carte e materiali innovativi, oggi l’azienda può vantare un sistema<br />

certificato conforme alla norma UNI EN ISO 9001:2000 nell’attività di progettazione e produzione di scatole in cartone ondulato.<br />

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Tel. +39 0432 978157<br />

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34071 Cormons (GO)<br />

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orizzonti<br />

regione<br />

Specialità a rischio?<br />

La manovra estiva del governo per la stabilizzazione<br />

finanziaria domina, in agosto, il<br />

dibattito politico locale e suscita, anche in<br />

Friuli Venezia Giulia, reazioni e prese di posizione<br />

contro i tagli consistenti e l’attacco alla<br />

specialità regionale. Il presidente della Giunta,<br />

Renzo Tondo, condividendo le posizioni<br />

espresse dalle altre regioni a statuto speciale,<br />

ribadisce che la partecipazione al risanamento<br />

finanziario dello Stato dovrà avvenire<br />

nel rispetto di quanto prevede lo statuto di<br />

autonomia. La decisa volontà della Regione<br />

Friuli Venezia Giulia di rispettare il dettato costituzionale<br />

espresso nello Statuto speciale<br />

viene ribadita anche dall’assessore alle Finanze<br />

Sandra Savino nel corso di un’audizione<br />

svolta di fronte alle commissioni Bilancio<br />

di Senato e Camera, dove non si esclude il<br />

ricorso alla Corte costituzionale, qualora le<br />

competenze definite dallo Statuto non venissero<br />

rispettate. Riprende a settembre intanto,<br />

conclusa la pausa estiva, l’attività in Consiglio<br />

regionale con il lavoro delle Commissioni. I<br />

temi all’ordine del giorno spaziano dal regolamento<br />

attuativo del Codice dell’edilizia al progetto<br />

del rigassificatore a Trieste, dal disegno<br />

di legge sulla razionalizzazione dell’ordinamento<br />

locale in territorio montano, compresa<br />

l’istituzione delle Unioni dei Comuni montani,<br />

al testo normativo che in materia sanitaria<br />

intende introdurre elementi di trasparenza<br />

e pubblicità negli enti del Servizio sanitario<br />

regionale. LA Giunta invece, su proposta<br />

dell’assessore alle Finanze Sandra Savino ap-<br />

54 ottobre 11<br />

prova un intervento disposto nel quadro delle<br />

misure urgenti a sostegno dello sviluppo<br />

competitivo delle Piccole e Medie Imprese<br />

(PMI) che hanno sede in regione. Si tratta di<br />

un provvedimento che consente il rilascio di<br />

controgaranzie allo scopo di ridurre il rischio<br />

legato alle operazioni poste in essere nel<br />

quadro dell’attività d’impresa e che prevede<br />

uno stanziamento che sfiora i 580mila euro.<br />

Le controgaranzie, rispettivamente richieste<br />

dal Comitato di gestione del Fondo Regionale<br />

per le Iniziative Economiche (FRIE) alla Regione,<br />

sono prestate a fronte delle cogaranzie<br />

rilasciate dal Fondo regionale di garanzia per<br />

le PMI e dai Confidi. Sul fronte della cooperazione<br />

internazionale economica, sociale e<br />

istituzionale vengono stanziati 81mila euro<br />

nell’ambito del programma di cooperazione<br />

transfrontaliera IPA Adriatico. I fondi sono<br />

destinati anche per attività afferenti le risorse<br />

naturali, culturali e prevenzione rischi ed<br />

infine per lo sviluppo dei trasporti e delle reti.<br />

Aumenta da 6 a 8 mesi il periodo massimo<br />

di ammortizzatori sociali in deroga fruibile dai<br />

lavoratori del Friuli Venezia Giulia nel 2011. In<br />

agosto, secondo i dati forniti dall’assessorato<br />

al lavoro, le ore di cassa integrazione richieste<br />

dalle imprese del Friuli Venezia Giulia<br />

sono state 3,5 milioni, rispetto ai 3,1 milioni<br />

dello stesso mese dell’anno scorso e ai 2<br />

milioni di luglio. Nel dettaglio, le ore di cassa<br />

integrazione ordinaria sono state 450.000,<br />

contro le 206.000 nell’agosto del 2010 e in<br />

calo rispetto alle 466.000 di luglio; quelle<br />

Il presidente della Regione Renzo Tondo al tavolo<br />

dell’incontro Regione-Parti sociali per l’esame<br />

congiunto dell’impatto economico<br />

di cassa straordinaria sono state 2,9 milioni<br />

in agosto (ma 2 milioni di ore riguardano il<br />

caso delle due imprese friulane), contro 1,5<br />

milioni nello stesso mese dell’anno scorso e<br />

1,4 in luglio; le ore di cassa in deroga sono<br />

state invece 154.000 rispetto a 1,4 milioni<br />

nell’agosto del 2010 e 109.000 in luglio. Un<br />

vero e proprio boom si registra relativamente<br />

al numero di voucher venduti nel Friuli Venezia<br />

Giulia. Nel mese di luglio, infatti, è stata<br />

raggiunta la cifra record di ben 127.374 buoni<br />

lavoro erogati in regione. Un ulteriore aumento,<br />

quindi, rispetto ai 116.176 del mese di<br />

giugno, ai 92.321 di maggio e praticamente<br />

il doppio di quanto registrato un anno fa,<br />

nel luglio 2010, quando ne furono acquistati<br />

65.984. Con questi risultati, il Friuli Venezia<br />

Giulia rafforza il primato nel settore, tra tutte<br />

le regioni italiane.<br />

manovra<br />

stato: savino,<br />

autoriforma<br />

regioni per<br />

ottimizzare spesa<br />

Nell’ambito del coordinamento politico tra<br />

le Regioni a Statuto speciale e le Province<br />

autonome, riunitosi a metà settembre in<br />

occasione della Conferenza dei presidenti delle<br />

Regioni, dopo aver esaminato alcuni aspetti della<br />

manovra aggiuntiva potenzialmente lesivi delle<br />

rispettive specialità, si è giunti alla conclusione<br />

comune che sussistano i presupposti per<br />

salvaguardare in qualsiasi sede le prerogative<br />

previste dagli statuti e dalle norme di attuazione.<br />

Le autonomie differenziate sono comunque<br />

disposte a collaborare, unitamente alle Regioni<br />

a Statuto ordinario, al fine di individuare un<br />

processo di autoriforma che permetta di<br />

ottimizzare le spese senza tuttavia operare tagli<br />

indiscriminati, e soprattutto senza mettere a<br />

repentaglio l’autonomia regionale né sottrarsi<br />

al necessario confronto con i Consigli regionali.<br />

“Già da tempo nella nostra Regione sono stati<br />

innescati dei processi virtuosi di abbattimento<br />

del debito, razionalizzazione della spesa ed<br />

aumento dell’efficienza” ha dichiarato l’assessore<br />

alle Finanze Sandra Savino “che il presidente<br />

Renzo Tondo intende proseguire ed incrementare<br />

nell’immediato futuro, ridefinendo ed affinando<br />

le azioni previste dal programma di governo”.<br />

di cooperazione fra i popoli e all’allargamento<br />

delle prospettive d’insieme per un migliore e più<br />

costruttivo dialogo fra le diverse civiltà.


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ottobre 11 55


orizzonti<br />

ente friuli nel mondo<br />

in cucina c’e’<br />

profumo di friuli<br />

di Paola Del Degan<br />

La scelta minuziosa degli<br />

ingredienti, il tic-tac<br />

dell’orologio scandisce la<br />

frenesia dei preparativi, i<br />

colori e le consistenze delle<br />

pietanze riempiono le pentole,<br />

mentre densi profumi si<br />

espandono nell’aria. “La cucina<br />

è una passione”, parola di Gianni<br />

Ceschia. Gianni, originario di<br />

Gemona, vive e lavora in Canada<br />

dal 1978. Un emigrante della<br />

nuova generazione che ha deciso<br />

di rimboccarsi le maniche e<br />

piantare radici in un altro stato.<br />

Per lavoro quali paesi ha girato?<br />

“Da giovanissimo ho frequentato la scuola<br />

alberghiera di Lignano e dopo varie stagioni<br />

trascorse a farmi le ossa nei locali della regione<br />

ho deciso di cogliere al balzo un’opportunità<br />

e seguire un amico in Lussemburgo.<br />

Avevo 20 e tanta voglia di fare esperienza nel<br />

settore della ristorazione. Da comis di sala<br />

divenni capo chef e, a 24 anni, mi recai in<br />

Canada. Avevo deciso di fermarmi due anni<br />

per fare un’esperienza diversa presso la Famee<br />

Furlane invece...”.<br />

Cos’è successo?<br />

“Mi sono innamorato. Ho conosciuto Renata<br />

Faverin, mia moglie, dopo alcuni anni è nata<br />

nostra figlia Elize e così in Canada ci sono<br />

rimasto”.<br />

“Appena giunto in Canada ho subito<br />

mantenuto il contatto col Friuli<br />

rivolgendomi e lavorando per la<br />

Famee Furlane. Questa associazione<br />

di corregionali non costituisce<br />

esclusivamente un punto di ritrovo<br />

ma fornisce diversi servizi di utilità<br />

sociale, tra cui l’assistenza agli anziani.<br />

Io sono membro del consiglio di<br />

amministrazione della Villa Leonardo<br />

Gambin, una casa di riposo con 160<br />

posti letto. La Famee Furlane e, in<br />

generale, tutti i Fogolârs rimangono un<br />

saldo riferimento per i friulani rimasti<br />

in Canada”.<br />

56 ottobre 11<br />

Come si è inserito?<br />

“Bene. Mi ritengo fortunato visto che molti<br />

friulani emigranti hanno dovuto cambiare<br />

completamente lavoro e adattarsi a ciò che<br />

trovavano per poter campare. Io ho studiato<br />

da cuoco e ho proseguito il percorso professionale<br />

della ristorazione”.<br />

In cosa si è specializzato?<br />

“Ho iniziato con il catering soprattutto perché<br />

non richiedeva cospicui investimenti come<br />

un ristorante e poi perché avevo già esperienza<br />

nel settore. Mi ricordo che ho iniziato<br />

in un posto piccolissimo, da solo. Il locale<br />

misurava 7 metri per 15. Avevo chiesto a un<br />

costruttore friulano, Duilio Pressacco, di affittarmi<br />

un angolino del suo nuovo stabilimento<br />

e così ho fondato The country kitchen. Come<br />

si può intuire dal nome avevo puntato tutto<br />

sulla cucina italiana pura e tradizionale. Funzionò<br />

perché le richieste fioccarono e arrivai<br />

a 15 dipendenti. Ad un certo punto mi sono<br />

trovato di fronte a un bivio perché le richieste<br />

continuavano a crescere. Decisi di cambiare<br />

un po’ la rotta così vendetti la mia ‘creatura’,<br />

The country kitchen, a un gruppo di giovani<br />

e aprii, nel 1999, il Culinary studio. Mi ricordo<br />

che all’inizio, negli anni ottanta, era difficile<br />

persino trovare degli ingredienti veraci come<br />

olio, pasta e pomodoro, per fortuna ora la<br />

scelta è ampia e ottima”.<br />

Cos’è il Culinary studio?<br />

“Il locale è, appunto, uno studio. Non è un<br />

ristorante aperto al pubblico bensì un luogo<br />

dove si tengono classi di cucina, dimostrazioni<br />

culinarie, meeting del palato, e cene<br />

a tema ma solo su prenotazione. A volte<br />

viene utilizzato anche come set pubblicitario.<br />

Dopo alcuni anni, visto che la richiesta del<br />

catering era costantemente presente decisi<br />

di ampliare i locali ed evadere le continue<br />

prenotazioni”.<br />

Quali sono le peculiarità del catering<br />

in Canada?<br />

“Nella maggioranza dei casi il servizio si effettua<br />

all’aperto, si sa che il Canada in quanto<br />

a spazi non ha problemi. Le stagioni dove<br />

le richieste calano sono febbraio e marzo e<br />

leggermente in agosto. Noi ci occupiamo di<br />

tutto, dai piatti agli arredi, dal personale alla<br />

tovaglieria. Ci sono feste di dimensione familiare,<br />

ma anche di centinaia di persone”.<br />

Chi sono i suoi clienti e cosa le viene<br />

maggiormente richiesto?<br />

“Annoveriamo clienti di ogni tipo. Dal vecchietto<br />

che desidera gustare le specialità<br />

italiane e a cui confezioniamo le singole porzioni<br />

da scongelare, ai vip che chiedono cene<br />

personalizzate. Poi ci sono i matrimoni e i vari<br />

banchetti gestiti col catering”.<br />

Gianni Ceschia<br />

Quali i piatti che vanno per la maggiore?<br />

“Le lasagne sono sempre molto richieste ma<br />

il più apprezzato in assoluto rimane il risotto,<br />

un piatto che richiede una preparazione di<br />

alta competenza”.<br />

Dei piatti friulani propone qualcosa?<br />

“Il frico croccante, che i canadesi chiamano<br />

cheese crisp, è richiestissimo soprattutto<br />

come stuzzichino, per accompagnare i cocktail<br />

o il vino bianco. La ‘concorrenza’ è alta,<br />

basti pensare che una ditta olandese ha chiamato<br />

questo prodotto, che propone preconfezionato,<br />

‘Frico’, insomma ci hanno scippato<br />

il nome. Per quanto concerne la carne consigliamo<br />

il coniglio, che è una pietanza sana e<br />

poco grassa, magari sotto forma di arrotolato<br />

per ‘confondere’ i bambini che, altrimenti,<br />

non lo mangerebbero mai”.<br />

A proposito di bambini voi fornite servizio<br />

catering anche alle scuole.<br />

“Sì. Ci atteniamo ai protocolli e forniamo il<br />

cibo per le mense delle elementari. Dobbiamo<br />

porre particolare attenzione ai cibi<br />

allergizzanti e che creano intolleranze giacchè<br />

in Canada, purtroppo, sono molto diffuse. Soprattutto<br />

per quanto riguarda la frutta secca”.<br />

Ha mai organizzato banchetti per<br />

qualche vip?<br />

“Si, un catering per Gianfranco Fini, diversi<br />

per il Consolato italiano, per grandi imprenditori<br />

di origini italiane come la famiglia Del<br />

Zotto del gruppo Tridel e, ultimamente, abbiamo<br />

lavorato per i Magazin Azur durante un<br />

concorso internazionale di design, servendo<br />

oltre 400 ospiti”.<br />

Se le accenno il problema “crisi economica”<br />

lei cosa mi risponde?<br />

“Per noi è inesistente”.<br />

giAnni CesChiA<br />

Culinary studio<br />

Indirizzo: 91 Friuli Court, Suite 13<br />

Woodbridge, Ontario L4L 7H2<br />

Tel. office: (905) 265 – Cook (2665)<br />

Mobile: (905) 265-1350<br />

sito web: www.culinary2000.com<br />

e-mail: info@culinary2000.com


ottobre 11 57


orizzonti<br />

mostre<br />

indUsTriAre ArTe giovAni<br />

prende il volo<br />

Per l’Aeroporto si tratta di un biglietto straordinario<br />

per presentare la creatività del<br />

Friuli Venezia Giulia”. Con queste parole<br />

l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto<br />

Molinaro, ha tenuto a battesimo giovedì<br />

1° settembre l’inaugurazione, nell’aeroscalo<br />

del Friuli Venezia Giulia a Ronchi dei<br />

Legionari, della mostra INDUSTRIARE Arte<br />

Giovani all’interno della 7° edizione di Triestèfotografia,<br />

festival internazionale dello<br />

scatto d’autore curato da Alessio Curto.<br />

Alla presentazione del Festival e della<br />

mostra, promossa da <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

e da Banca Popolare Friuladria – Crèdit<br />

Agricole è intervenuto, oltre a Lorenzo Oggianu,<br />

componente del cda dell’Aeroporto<br />

FVG, anche il presidente di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong>, Adriano Luci, che ha ricordato<br />

come “nella crisi attuale, che è anche di<br />

idee, sia quanto mai opportuno stimolare<br />

e coinvolgere i giovani per interpretare il<br />

futuro”.<br />

Ad essere esposte in Aeroporto sono infatti<br />

venti fotografie realizzate dagli studenti dei<br />

principali istituti secondari della provincia<br />

di <strong>Udine</strong>, che hanno partecipato al con-<br />

Fino al 4 dicembre 2011 il Castello<br />

di <strong>Udine</strong> ospiterà la mostra Il giovane<br />

Tiepolo. La scoperta della luce. Organizzata<br />

dai Civici Musei di <strong>Udine</strong>, l’esposizione,<br />

curata da Giuseppe Pavanello e Vania<br />

Gransinigh, si avvale di un prestigioso<br />

comitato scientifico internazionale<br />

costituito, oltre che dai curatori, da<br />

Svetlana Alpers, William L. Barcham,<br />

Linda Borean, Caterina Furlan, Peter<br />

O. Krückmann, e Catherine Whistler. I<br />

visitatori potranno ammirare 33 grandi tele<br />

e disegni provenienti da alcune delle più<br />

prestigiose collezioni pubbliche e private<br />

internazionali, tra cui la Pinacoteca di Brera<br />

a Milano, la Galleria Sabauda di Torino,<br />

le Gallerie dell’Accademia di Venezia e<br />

il Museo del Louvre. L’esposizione sarà<br />

volta a ricostruire, attraverso le opere<br />

maggiormente significative, il periodo<br />

giovanile dell’attività di Giambattista<br />

Tiepolo, antecedente al suo soggiorno<br />

udinese del 1726.<br />

I dipinti in esposizione permetteranno di<br />

documentare il passaggio da una pittura<br />

costruita nella luce secondo precise fonti<br />

58 ottobre 11<br />

corso INDUSTRIARE Arte Giovani, giunto<br />

alla seconda edizione ed ispirato a pezzi di<br />

design del territorio presenti nella mostra<br />

di UDESIGN allestita da Anna Lombardi.<br />

Accanto alle foto sono state collocate pure<br />

alcune sedie di imprese friulane di spicco<br />

(Calligaris, Domitalia, Frag, Gervasoni, Max<br />

Design, Moroso, Potocco, Tonon, Fornasarig,<br />

Areadeclic, Crassevig) per una piccola<br />

ma ricca esposizione curata sempre da<br />

Anna Lombardi e promossa dall’Asdi Sedia.<br />

“Sinergia tra istituzioni e coinvolgimento<br />

dei giovani sono gli assi portanti anche<br />

dell’azione dell’Asdi” ha detto il presidente<br />

Giusto Maurig.<br />

L’esposizione – ha ricordato il delegato alla<br />

Cultura di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> Rossana Girardi<br />

– è stata prorogata fino al 14 ottobre<br />

prossimo, “ma non vuole essere un’iniziativa<br />

fine a sé stessa, dal momento che mira<br />

con lungimiranza alla continuità”.<br />

Obiettivo è quello di avvicinare il mondo<br />

dei giovani e il territorio all’arte e al mondo<br />

dell’industria, in particolare manifatturiera.<br />

E’ per questo che <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong><br />

e Banca Friuladria, come ha sottolineato<br />

Sante Merlo, capo Area FriulGiulia di Banca<br />

d’illuminazione interne all’immagine a una<br />

pittura costruita con la luce nella quale<br />

forme e volumi appaiono generati, come<br />

vetro soffiato, dall’interna energia luminosa<br />

della materia.<br />

L’esposizione s’inscrive nel progetto<br />

<strong>Udine</strong> città del Tiepolo, giunto alla sua<br />

terza edizione, realizzato anche con la<br />

collaborazione di diversi partner pubblici<br />

e privati fra cui <strong>Confindustria</strong>. Il progetto si<br />

propone di veicolare una nuova immagine<br />

di <strong>Udine</strong>, quale città d’arte, attraverso<br />

gli artisti che più significativamente<br />

rappresentano il suo patrimonio artistico<br />

e culturale e di rilanciare il patrimonio<br />

museale della città.<br />

Inoltre il progetto si pone l’obiettivo di<br />

instaurare un processo virtuoso tra i<br />

vari operatori pubblici e privati coinvolti,<br />

affinché l’investimento culturale si traduca<br />

anche in una positiva ricaduta sulla città.<br />

Popolare FriulAdria, collaborano sinergicamente<br />

sin dalla prima edizione dell’iniziativa.<br />

Per quanto riguarda Triestèfotografia il responsabile<br />

della programmazione Alessio<br />

Curto ha rimarcato come per il 2011 siano<br />

previste 18 location convenzionali e non<br />

(musei e gallerie, ma anche spazi pubblici<br />

come aeroporti, sedi di enti scientifici,<br />

piscine comunali, agenzie assicurative,<br />

centri commerciali, caffè etc.), occupate<br />

dai lavori di una sessantina di autori, tra<br />

cui ricordiamo la mostra di Luigi Vitale, visitabile<br />

fino al 14 ottobre al museo Carà di<br />

Muggia. Tutte le mostre sono gratuite.<br />

L’allestimento espositivo della mostra in<br />

Aeroporto è stato realizzato da Art&Grafica.<br />

Al termine dell’inaugurazione è stato offerto<br />

un aperitivo con prodotti del territorio di<br />

Eat Friuli e la collaborazione di Serenissima<br />

Ristorazione.<br />

Nella pagina a fianco<br />

pubblichiamo nove fra le venti<br />

fotografie esposte: sono quelle<br />

che hanno ricevuto la Menzione<br />

d’Onore al Concorso<br />

il giovane Tiepolo.<br />

La scoperta della luce<br />

Sede:<br />

Salone del Parlamento, Castello di <strong>Udine</strong><br />

4 giugno – 4 dicembre 2011.<br />

Orari:<br />

dal martedì a domenica<br />

10.30 – 19.00<br />

(dal 4 giugno al 30 settembre)<br />

10.30 - 17.00<br />

(dal 1 al 4 dicembre)<br />

lunedì chiuso<br />

Biglietti: Interi € 8<br />

(con visita alla Galleria d’Arte Antica)<br />

Ridotti: € 5<br />

Scolaresche: € 2<br />

Guido Spaini guido.spaini@spaini.it<br />

Matilde Meucci 329 6321362<br />

matilde.meucci@spaini.it<br />

A.L.


“Da un boschetto a una sedia”<br />

Alessandra Di Ronza<br />

“Bright illusion”<br />

Alessia Palombo<br />

“Cos’era, cos’è e cosa sarà”<br />

Valentina Carulli<br />

“Caos gravitazionale”<br />

Lisa Ferigutti<br />

“Ombracrociati”<br />

Laila Peressoni<br />

orizzonti<br />

mostre<br />

indUsTriAre<br />

ArTe giovAni<br />

menzioni d’onore<br />

“Riflesso nella quotidianità”<br />

Martina Parisi<br />

“La tazza del quotidiano”<br />

Giulia Billiani<br />

ottobre 11 59<br />

“Tatuaggio”<br />

Serena Cicuto<br />

“Drago Verde”<br />

Natalya Artunguada


orizzonti<br />

Teatro<br />

E’ ormai ai blocchi di partenza il nuovo cartellone<br />

del Teatro Giovanni da <strong>Udine</strong>, affidato<br />

alla direzione artistica di Cesare Lievi per<br />

la Prosa e Marco Ferruglio per la Musica e<br />

la Danza, per conto della Fondazione omonima,<br />

con un presidente – Tarcisio Mizzau<br />

– “figlio” pure di lunga esperienza anche in<br />

ambito confindustriale.<br />

Ed è proprio il presidente Mizzau che ha<br />

voluto aprire, con un proprio<br />

contributo, il prezioso libricino<br />

che da anni funge da guida<br />

per il pubblico alla scelta degli<br />

spettacoli e delle formule di abbonamento.<br />

“Una stagione da sogno” l’ha<br />

definita Mizzau, che ha sottolineato<br />

quanto cruciale sia la<br />

sinergia tra gli artisti sul palco<br />

ed il pubblico in sala “che quando<br />

si mettono in contatto, si<br />

ascoltano e si comprendono, il<br />

successo è raggiunto”.<br />

Naturalmente – ha sottolineato<br />

il presidente – selezionare proposte<br />

congrue, anche rispetto<br />

alle esigenze di bilancio (in tempi<br />

certo non di “vacche grasse”),<br />

non è operazione semplice,<br />

vista l’esigenza di mettere in<br />

contatto artisti provenienti da<br />

tutto il mondo con un uditorio<br />

sì sempre più competente ed<br />

esigente, ma con caratteristiche<br />

proprie e peculiari emanate dal<br />

territorio. Compito ultimo di un<br />

teatro, al di là dell’intrattenimento, è in fondo<br />

quello di suscitare dialogo, “dialogo che<br />

si possa espandere in città e poi continuare<br />

sul territorio, fra plausi e critiche, adesioni e<br />

contestazioni, in un crogiolo di elaborazione<br />

d’idee“.<br />

Da ciò la scelta di inserire in cartellone sì<br />

testi e spartiti classici, irrinunciabili per un<br />

teatro cittadino di grande ambizione, ma selezionandoli<br />

tra le mise-en-sciene che introducano<br />

elementi di novità, poiché – sottolinea<br />

Mizzau - “la cultura non è mai ferma”,<br />

vieppiù in un territorio vivo come il Friuli, in<br />

cui “la concezione passiva del rapporto con<br />

la cultura, con una separazione netta fra i<br />

produttori di cultura e i fruitori, risulta un<br />

modello dimesso, debilitante, inadeguato”.<br />

Molte le produzioni originali, che coinvolgono<br />

in molti casi realtà locali, e che – oltre ad<br />

60 ottobre 11<br />

Tarcisio mizzau:<br />

“Una stagione da sogno”<br />

Tarcisio Mizzau<br />

(foto Paolo Iacob)<br />

arricchire il cartellone cittadino - puntano a<br />

farsi ambasciatori del nostro territorio anche<br />

al di là dei nostri confini. Ne è esempio lo<br />

spettacolo inaugurale della prosa, “Il principe<br />

di Homburg” di Heinrich von Kleist, capolavoro<br />

del romanticismo tedesco che verrà<br />

prodotto dallo stesso Giovanni da <strong>Udine</strong>, in<br />

collaborazione con il CSS <strong>Udine</strong> e per la regia<br />

di Cesare Lievi, destinato a toccare le più<br />

prestigiose platee teatrali nazionali.<br />

Dieci saranno gli spettacoli di Prosa, con<br />

una selezione spazierà dai testi di grandi<br />

autori (Shakespeare, Brecht, Strindberg,<br />

Checov, Goldoni...) riletti e reinterpretati da<br />

alcuni dei nomi più affermati o più promettenti<br />

del panorama teatrale contemporaneo<br />

(Sciaccaluga, Bruni, De Capitani, Malosti,<br />

Magelli e Solari), con compagnie giovani ed<br />

innovative che si alterneranno con nomi di<br />

consolidata fama quali Eros Pagni, Umberto<br />

Orsini, Alessandro Haber, Luca De Filippo,<br />

Marco Paolini, Maddalena Crippa. Senza poi<br />

abbandonare il percorso dedicato alla lingua<br />

friulana che – in attesa di un nuovo, atteso<br />

allestimento della Farie Teatrâl Furlane –<br />

quest’anno renderà omaggio a tre poeti friulani<br />

contemporanei (Ida Vallerugo, Pierluigi<br />

Cappello e Leonardo Zanier), letti da attori<br />

di consolidato mestiere.<br />

Dodici, invece, saranno gli appuntamenti<br />

della Stagione Musicale, con in particolare<br />

due momenti di grande richiamo, con due<br />

fra le principali orchestre italiane per la volta<br />

ad <strong>Udine</strong>: l’Orchestra dell’Accademia di Santa<br />

Cecilia, e l’Orchestra del Maggio Musicale<br />

Fiorentino. E grazie a una spettacolare carrellata<br />

di orchestre internazionali, ad intensi<br />

momenti dedicati alla coralità, ai<br />

grandi solisti.<br />

Completeranno infine il cartellone<br />

sei spettacoli per il cartellone<br />

“Crossover”, che ormai tradizionalmente<br />

spazia tra proposte<br />

musicali e teatrali, con un occhio<br />

di riguardo per un pubblico più<br />

giovane, quindi la grande Lirica<br />

(saranno la “Lucia di Lammermoor”<br />

e la “Bohème” le opere<br />

in cartellone), la Danza, in un<br />

percorso che attraversa, con il<br />

contributo di compagnie internazionali,<br />

il balletto romantico,<br />

il novecento neoclassico, la coreografia<br />

contemporanea, e un<br />

“fuori programma” di incursioni<br />

nel Teatro Comico (in sinergia<br />

con il CSS). Senza naturalmente<br />

trascurare i consueti spazi dedicati<br />

al teatro per ragazzi e per le<br />

scuole, nonché i percorsi collaterali<br />

(che saranno annunciati via<br />

via nel corso della stagione), volti<br />

a dare continuità alla stagione,<br />

tra un grande evento e l’altro.<br />

Un’offerta, quindi, quanto mai ricca ed articolata,<br />

che punta anche al non trascurabile<br />

obiettivo (tema quanto mai attuale) della<br />

sostenibilità in termini di costi. “Il Giovanni<br />

da <strong>Udine</strong> – ricorda il presidente Mizzau –<br />

gestisce una grande struttura, e può e deve<br />

stare al pari con le altri istituzioni di spettacolo<br />

regionali e italiane, avanzando le sue<br />

proposte mentre tratta l’acquisto di quelle<br />

degli altri. Perché – prosegue il presidente<br />

– se scegliesse di mettersi in seconda<br />

posizione, con un’interpretazione minimale<br />

della propria funzione, perderebbe di autorità<br />

e forza contrattuale, senza giustificazione<br />

alcuna”.<br />

M.T.


ottobre 11 61


orizzonti<br />

Libri<br />

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questo romanzo che tiene sulla corda il<br />

lettore affrontando il difficile tema della<br />

pedofilia. L’aspetto storico è legato alla<br />

presenza di Mussolini come maestro di<br />

scuola elementare a Tolmezzo nel 1907.<br />

Era un Mussolini assai diverso dal futuro<br />

“Duce”. Allora egli era un socialista convinto,<br />

rivoluzionario, ferocemente anticlericale,<br />

amante del vino e donnaiolo (quest’ultima è<br />

l’unica caratteristica che avrebbe conservata<br />

anche in seguito...). La parte romanzata<br />

riguarda la presenza di un pedofilo che<br />

nell’omertà della gente “per bene” del<br />

62 ottobre 11<br />

capoluogo carnico, prende di mira i bambini<br />

delle famiglie povere e che Mussolini cerca di<br />

stanare inducendo i suoi seguaci alla caccia<br />

al mostro. Una storia che riemerge trent’anni<br />

dopo, con Mussolini già “Duce” grazie a<br />

manoscritto ritrovato da un antiquario e dalla<br />

sua ragazza, ardente fascista. Una storia che<br />

mostra un Mussolini diverso e che, quindi,<br />

l’Ovra vorrebbe lasciare sepolta e che i due<br />

giovani, invece, riportano alla luce.<br />

Pavel Sanaev<br />

seppeLLiTemi<br />

dieTro iL<br />

BATTisCopA<br />

Nottetempo<br />

Pagg.: 279<br />

Euro 17,00<br />

Una nonna terribile che cresce un bambino<br />

malato (o che lei ritiene tale) sottraendolo<br />

alla madre. “Seppellitemi dietro il battiscopa”,<br />

che in Russia ha venduto oltre 500mila<br />

copie, è un romanzo divertente, ricco di<br />

humour. Nina, la nonna, vuole un bene<br />

infinito al suo nipotino di 9 anni Sala, ma per<br />

troppo amore lo costringe a una vita assurda<br />

(continui bagni caldi, maglia di lana in ogni<br />

stagione, niente attività che lo possano far<br />

sudare, continue visite dei medici) per evitare<br />

che sia attaccato da qualche batterio e ogni<br />

volta che il bimbo trasgredisce qualche<br />

ordine lo ricopre di insulti degni di uno<br />

scaricatore di porto che scarica anche sul<br />

marito e sulla figlia (madre di Saša) che ha<br />

sposato un pittore squattrinato. Raccontate<br />

in prima persona dal bambino, con un certo<br />

distacco e una non celata tenerezza per<br />

la nonna, le assurde situazioni alle quali<br />

è sottoposto divertono, ma fanno anche<br />

meditare sui guasti che possono derivare dal<br />

troppo amore e dalle frustrazioni degli adulti.<br />

Oscar Wilde<br />

fiABe<br />

Il figlio delle stelle<br />

L’onorevole razzo<br />

Edizioni Angolo<br />

Manzoni<br />

Pagg.: 119<br />

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Nuovo volume della collana a grandi caratteri<br />

“Junior D” con la quale la casa editrice<br />

torinese Angolo Manzoni continua la propria<br />

meritoria opera per facilitare la lettura<br />

agli ipovedenti grazie ai grandi caratteri e<br />

ai dislessici grazie al carattere di stampa<br />

EasyReading, appositamente brevettato.<br />

In questo caso si tratta di due bellissime<br />

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Stefano Tonchia –<br />

Egidio Napoli<br />

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La lean nei<br />

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nella direzione e<br />

amministrazione,<br />

nei servizi<br />

Sole 24 Ore<br />

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Nato all’interno della Toyota, il metodo Lean<br />

grazie alla sua efficacia (legata alla strenua<br />

battaglia contro gli sprechi in ogni settore)<br />

si è via via diffuso in tutto il mondo e oggi<br />

sono sempre più i corsi rivolti a imprenditori<br />

e manager desiderosi di applicarlo nelle loro<br />

imprese. Tonchia e Napoli, già autori della<br />

precedente Guida alla Lean Management<br />

(2009) dedicano questa volta la loro<br />

attenzione all’esportazione della Lean al<br />

mondo dei “colletti bianchi” e al settore dei<br />

servizi (sia pubblici sia privati) nel quale può<br />

rivelarsi molto efficace, forse anche più che<br />

nei reparti di produzione.<br />

La Lean sembra, infatti, poter fare miracoli,<br />

portando grande efficienza. Napoli e Tonchia<br />

spiegano in dieci capitoli come applicare la<br />

lean in ciascun settore summenzionato nel<br />

sottotitolo del volume arricchendo, come<br />

sempre, il loro lavoro con tabelle esplicative<br />

ed esempi.<br />

Una guida di indubbio interesse per tutti<br />

coloro che operano a livello dirigenziale e<br />

che sarebbe auspicabile diventasse una<br />

sorta di bibbia per tutti i dirigenti pubblici.<br />

fiabe del grandissimo Oscar Wilde. Racconti<br />

che non solo divertono i bambini e gli<br />

adulti, ma contengono anche un profondo<br />

insegnamento etico. Nel caso de “Il figlio<br />

delle stelle” la “morale” della fiaba è, infatti,<br />

una netta condanna degli egoisti e dei<br />

superbi con la dimostrazione che a essere<br />

generosi ci si guadagna. “L’onorevole razzo”<br />

invece mette in evidenza l’involontaria,<br />

ma spesso enorme comicità di coloro che<br />

si credono migliori degli altri e hanno un<br />

evidente eccesso di autostima.<br />

Un grande scrittore che si rivela tale anche<br />

quando si esercita nella letteratura per<br />

bambini.<br />

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ottobre 11 63


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64 ottobre 11<br />

di Paolo Tarabocchia


ottobre 11 65


L’opinione<br />

Due terzi di nuove entrate, un terzo di tagli<br />

alle spese; un punto di Iva in più, un “tocco”<br />

di contributo di solidarietà, shakerare<br />

bene gli ingredienti, et voilà, la manovra è<br />

servita. Bere a piacere, meglio se brindando<br />

al rinvio di scelte importanti per il<br />

futuro del Paese. Ma magari raccogliendo<br />

il sempre più diffuso invito a bere responsabilmente.<br />

Alla fine, dopo mesi di annunci e correzioni,<br />

di accelerazioni e ripensamenti, la<br />

manovra ha visto la luce. Un<br />

documento che da più parti<br />

è già stato giudicato – non<br />

ultimo dall’economista e politologo<br />

statunitense Edward<br />

Luttwak, che ha affrontato<br />

il tema qui in Friuli recentemente<br />

– “ai limiti dell’inadeguatezza”<br />

e che potrebbe<br />

portare a breve – qualora le<br />

maggiori entrate o risparmi attesi<br />

si rivelassero inferiori alle<br />

aspettative – alla necessità di<br />

adottare un’ulteriore manovra<br />

correttiva.<br />

Ma, cercando di guardare<br />

il bicchiere mezzo pieno,<br />

si deve prendere atto che<br />

almeno la nuova Finanziaria –<br />

adottata con il fiato sul collo<br />

dell’intera Europa – è realtà e<br />

si spera ora che possa contribuire<br />

a “raffreddare” un po’ il<br />

clima internazionale, sempre<br />

più infuocato dopo i casi di<br />

Grecia e Spagna e con una<br />

Germania sempre meno disposta a fare la<br />

“crocerossina”. Se non altro a rendere un<br />

po’ meno “nervosi” i mercati. Ma nessuno<br />

si illuda che sia sufficiente a garantire un<br />

vero rilancio dell’economia italiana, perché<br />

ai tassi di crescita previsti ed in assenza di<br />

serie misure atte a sostenere lo sviluppo, il<br />

declino appare inarrestabile.<br />

Al di là degli aspetti contabili, nella manovra<br />

è assente quello che le imprese (ma<br />

anche i consumatori) attendevano: un<br />

segnale di tranquillità, l’indicazione che si<br />

era intrapreso un cammino che – ancorché<br />

duro – potesse condurre ad un progressivo<br />

risanamento del Paese (l’enorme<br />

voragine del debito pubblico si è accre-<br />

66 ottobre 11<br />

A proposito di...<br />

manovra finanziaria<br />

sciuta in decenni e, poiché “natura non<br />

facit saltus”, pare eccessivo pretendere<br />

miracoli in tempi stretti, soprattutto considerando<br />

l’alto tasso di evasione fiscale…).<br />

E invece, l’impressione sembra essere<br />

ancora quella della necessità di procedere<br />

nell’emergenza, nell’incertezza più totale.<br />

Un po’, d’accordo, per il difficile momento<br />

a livello internazionale, che ha fatto ad<br />

esempio rinviare alla Danieli di Buttrio un<br />

investimento di 400 milioni di euro in una<br />

nuova acciaieria, complementare, quanto a<br />

La copertina dell’album Emergency dei Kool and the Gang (1984)<br />

prodotti, all’Abs di Cargnacco (da valutare<br />

dove realizzarla: in Italia o in Germania?)<br />

. Ma non è certo solo questo il “deterrente”<br />

ad investire, a non dare il senso di<br />

prospettiva.<br />

La situazione è seria. Nel primo semestre<br />

dell’anno in Friuli Venezia Giulia si sono<br />

registrati 14,1 fallimenti ogni 10mila imprese<br />

(secondo peggior dato percentuale in<br />

Italia, dopo la Lombardia) e le previsioni di<br />

un autunno difficile ci sono tutte, dato che<br />

– tra l’altro - il caro-spread porterà ad un<br />

aumento del costo dei nuovi finanziamenti<br />

(e quindi ad un conseguente appesantimento<br />

della situazione finanziaria) e che<br />

di Mauro Filippo Grillone<br />

le Pmi già hanno ridotto nel primo semestre<br />

2011 la domanda di erogazioni (-1%<br />

rispetto all’analogo periodo 2010, secondo<br />

i dati Crif). Si dirà: per fortuna, l’export qui<br />

tiene ancora e questo dimostra la capacità<br />

delle imprese di fare miracoli, ma anche di<br />

imparare la lezione di fare aggregazione,<br />

approfittando – com’è successo di recente<br />

per sei imprese del settore chimico – di<br />

strumenti quale il contratto di rete d’impresa,<br />

che permetterà loro di innovare e<br />

proporsi sul mercato abbattendo i costi.<br />

Ma c’è anche chi – come<br />

il Gruppo Meccaniche di<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> – non<br />

esita ad esprimere “solitudine<br />

ed impotenza” di fronte alla<br />

constatazione che, “in un<br />

grande momento di instabilità,<br />

l’impresa non trova fuori dai<br />

cancelli della fabbrica risposte<br />

adeguate alla sua domanda di<br />

competitività”.<br />

Dice il presidente del Gruppo,<br />

Carlo Tonutti: «Sembra che i<br />

problemi delle imprese siano<br />

marginali. Ma sono le imprese<br />

che assicurano sviluppo e<br />

lavoro. Ed è su questo che<br />

occorre concentrare sforzi e<br />

risorse per uscire dalla stagnazione<br />

latente. Non possiamo<br />

permettere che investimenti,<br />

piccoli o grandi che siano,<br />

emigrino all’estero o non si<br />

attuino perché mancano le<br />

condizioni per la loro attuazione<br />

nel Paese».<br />

Intanto il progetto di Superporto regionale<br />

langue, in attesa di certezze; i “pasticci”<br />

legislativi restano (vedi alla voce Sistri);<br />

l’edilizia in regione ha raggiunto livelli<br />

negativi che sembrano passare totalmente<br />

inosservati, sottovalutati; l’indecisione<br />

regna sovrana. All’orizzonte resta solo<br />

l’emergenza continua. E – accanto ad<br />

iniziative dai tempi bradipeschi – sui costi<br />

della politica e dell’efficienza dell’amministrazione<br />

continua un atteggiamento<br />

ondivago e non determinato. Auguri, Italia;<br />

auguri, Friuli.


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