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claudio citossi - Confindustria Udine

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economia<br />

focus-Contratto di rete d’impresa<br />

massa critica, è comune a tutte le associazioni,<br />

che vedono nella rete d’impresa una<br />

soluzione alternativa di sviluppo in tempo<br />

di crisi. Dietro la concretezza di questo<br />

invito c’è, infatti, RetImpresa, l’agenzia<br />

confederale di cui <strong>Confindustria</strong> fa parte,<br />

che promuove questo tipo di strumento il<br />

quale, tutelando l’autonomia della singola<br />

azienda, valica i limiti tra settori per approdare<br />

a una cooperazione attiva.<br />

Realtà Industriale ha ascoltato le opinioni<br />

dei protagonisti di “Together for Tomorrow”,<br />

che hanno deciso di credere e<br />

condividere un innovativo modo di fare<br />

sistema, insieme a quelle di altri imprenditori<br />

ed al parere di Fulvio D’Alvia, direttore<br />

di RetImpresa di <strong>Confindustria</strong>. È emerso<br />

che, parallelamente al progressivo approfondimento<br />

e alla maggiore conoscenza<br />

del contratto di rete d’impresa, si stanno<br />

dissipando i dubbi e l’iniziale diffidenza nei<br />

confronti di una realtà poco conosciuta, e<br />

stanno lasciando il posto ad una crescente<br />

fiducia nei nuovi strumenti di aggregazione<br />

quale opportunità di sviluppo e occasione<br />

da cogliere. Comune a tutti gli intervistati<br />

l’opinione che la rete d’impresa non<br />

rappresenti la soluzione, ma un sostegno e<br />

un’alternativa concreta in uno scenario in<br />

costante e rapida evoluzione verso la semplificazione,<br />

nella direzione di un miglioramento,<br />

soprattutto, del coordinamento<br />

organizzativo, spesso difficile nell’interazione<br />

tra imprese.<br />

vALerio dAnieLis,<br />

CArBon ComposiTi:<br />

“Rete d’impresa per aggredire<br />

il mercato in modo più<br />

completo ed efficiente”<br />

Le imprese che hanno sottoscritto l’accordo<br />

a palazzo Torriani sono tutte nate dalla<br />

Valerio Danielis<br />

14 ottobre 11<br />

ex Vetroresina di Povoletto. Molto tempo<br />

fa eravamo tutti lavoratori dipendenti, poi<br />

negli ultimi trent’anni abbiamo sviluppato<br />

attività indipendenti. Operando tutti nel<br />

settore chimico e occupandoci di anticorrosione<br />

e di Energy Power, attraverso questa<br />

rete abbiamo deciso di riunire le nostre<br />

risorse, perché abbiamo ritenuto che<br />

insieme siamo in grado di fornire servizi<br />

più completi ai clienti, che, se si rivolgono<br />

a noi per una determinata attività, possono<br />

avere bisogno di un supporto per altre. La<br />

chimica da sempre si nutre della sinergia<br />

di attività diverse, dunque, la rete d’impresa<br />

costituisce il risultato, quasi spontaneo,<br />

della decisione comune di aziende che<br />

non sono concorrenti, ma complementari.<br />

Questa aggregazione è nata con l’auspicio<br />

di aggredire il mercato in modo più<br />

efficiente e capillare rispetto a quanto può<br />

fare una singola impresa con le sue sole<br />

forze. Consente di soddisfare più richieste<br />

e sostenere commesse complesse. L’adozione<br />

di un marchio comune consente<br />

una più efficace attività di comunicazione<br />

e di promozione; infatti, a settembre e a<br />

ottobre saremo presenti sotto lo stesso<br />

cappello a fiere ed eventi come se fossimo<br />

un unico grande interlocutore.<br />

La diffidenza verso il contratto di rete d’impresa<br />

è dovuta in gran parte al fatto che si<br />

tratta di uno strumento nuovo e che non è<br />

ancora molto conosciuto. Ma l’affiatamento<br />

che deriva dall’aggregazione tra imprese<br />

che uniscono le loro capacità diviene un<br />

punto di forza per ciascuna.<br />

enriCo QUendoLo,<br />

veTroresinA:<br />

“Rete d’impresa è una formula<br />

semplice e vincente; serve<br />

però più cultura organizzativa”<br />

<strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong> con la gestione Luci<br />

ha sempre spinto molto sull’aggregazione<br />

tra imprese, dando un contributo determinante<br />

nella formazione di una mentalità di<br />

sistema. Siamo sei aziende complementari<br />

e sinergiche, l’iniziativa di mettersi insieme<br />

in una rete è partita da Lino Nassivera e ha<br />

trovato in <strong>Confindustria</strong> un ausilio fondamentale.<br />

Crediamo che il contratto di rete<br />

d’impresa sia una formula vincente, soprattutto<br />

perché non è un “soggetto giuridico”<br />

quale un consorzio o una società, ma si<br />

basa su un concetto semplice, che non<br />

impegna gli imprenditori.<br />

Tra noi aziende di “Together for Tomorrow”<br />

Enrico Quendolo<br />

c’è molta affinità, facciamo prodotti simili,<br />

ma complementari. Ed è proprio tra la<br />

complementarietà e la concorrenza che si<br />

colloca il punto di forza di questa rete, che<br />

può proseguire verso sviluppi inaspettati.<br />

Siamo, inoltre, imprese anche dimensionalmente<br />

molto simili, qualcuna è un po’<br />

più grande, ma non ce n’è una più grossa<br />

rispetto alle altre, c’è un certo equilibrio<br />

e questo facilita ancora di più la costituzione<br />

di una rete d’impresa. Sicuramente<br />

la mentalità tipica delle nostre realtà non<br />

aiuta a sciogliere la diffidenza e la paura<br />

che ancora permangono verso questo<br />

strumento, che probabilmente non sarebbe<br />

nato se non ci fosse stata di mezzo la<br />

difficile situazione economica. Certo non<br />

è la soluzione di tutti i problemi, ma forse<br />

è la direzione giusta da prendere. Sarebbe<br />

opportuno, però, analizzare e sciogliere<br />

anche altre difficoltà, come l’assenza di<br />

una cultura organizzativa adeguata, fondamentale<br />

per mettersi in rete. Bisognerebbe,<br />

inoltre, accelerare ancora di più sulla<br />

formazione di una cultura dell’integrazione<br />

e trasmetterne la facilità, la semplicità di<br />

attuazione, in modo che l’ostacolo psicologico<br />

venga superato.<br />

fABiAno BenedeTTi,<br />

BeAnTeCh:<br />

“Ero diffidente, ma mi sono<br />

ricreduto: si può fare di più<br />

condividendo”<br />

Non ero affatto convinto di questo<br />

strumento finché non mi sono informato<br />

meglio, anche grazie al forum attivato da<br />

<strong>Confindustria</strong>. Mi sono documentato e ho<br />

avuto modo di riflettere e di ricredermi.<br />

Secondo me il contratto di rete d’impresa<br />

è uno strumento valido. Se un’azienda<br />

vuole ingrandirsi può farlo acquisendone

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