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claudio citossi - Confindustria Udine

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in primo piano<br />

il mondo<br />

economico si<br />

confronta con<br />

l’arcivescovo<br />

mazzocato<br />

Partendo dalla Lettera Pastorale rivolta a<br />

tutti i soggetti incontrati nel corso della<br />

visita alle 600 chiese della diocesi, l’arcivescovo<br />

di <strong>Udine</strong>, Andrea Bruno Mazzocato,<br />

ed il presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Udine</strong>,<br />

Adriano Luci, hanno riflettuto insieme, a<br />

fine luglio, sullo stato della società friulana<br />

e sulle sue prospettive.<br />

Luci, riconfermato al vertice degli Industriali<br />

friulani, ha voluto quale suo primo atto<br />

istituzionale incontrarsi infatti con l’arcivescovo<br />

per condividere un messaggio di<br />

speranza per il futuro e di impegno per<br />

costruire una società più solida e coesa<br />

fondata su valori etici.<br />

Come ha ricordato l’arcivescovo Mazzocato<br />

a sintesi del suo “viaggio”, in Friuli non risultano<br />

situazioni di tracollo ma non man<br />

“Cerco un centro di gravità permanente<br />

che non mi faccia mai cambiare idea sulle<br />

cose e sulla gente…”. Era il 1981 quando<br />

Franco Battiato cantava e ballava questo<br />

simpatico refrain, scalando le vette della<br />

classifica con il suo album “La voce del<br />

padrone”.<br />

Chi lo avrebbe mai detto che, a distanza<br />

di 30 anni, il centro di gravità permanente<br />

rappresentasse invece un problema dal<br />

momento che, oggi, pur volendo, non<br />

riusciamo più a cambiare idea sulla classe<br />

politica che, per contro, fa poco o nulla per<br />

far cambiare idea a noi?<br />

Prendete l’estate che abbiamo da poco<br />

lasciato alle spalle. Abbiamo assistito alle<br />

piroette della manovra finanziaria aggiuntiva<br />

in cui chi ci governa avrebbe davvero<br />

avuto bisogno di un centro di gravità<br />

permanente per non cambiare continuamente<br />

le carte in tavola. Molti, non a torto,<br />

hanno paragonato il provvedimento alla<br />

Da sinistra Adriano Luci, l’arcivescovo Bruno<br />

Mazzocato e Cristina Papparotto in occasione di un<br />

precedente incontro datato 18 dicembre del 2009<br />

cano difficoltà e fenomeni di disagio<br />

sociale. L’industria come le altre attività<br />

economiche costituisce un forte presidio,<br />

come ha ricordato Luci, che va consolidato<br />

facendo sistema per superare le difficoltà e<br />

dare una speranza concreta ai giovani.<br />

Lo spopolamento della montagna è un<br />

problema di tutto il Friuli, come hanno<br />

riconosciuto Mazzocato e Luci, che va<br />

affrontato riportando vita ed attività in altitudine.<br />

La montagna abbandonata è una<br />

realtà che mina le prospettive di sviluppo:<br />

occorrono idee e prospettive attuabili per<br />

fare in modo che le persone restino sul<br />

posto e quelle che se ne sono andate vi<br />

ritornino.<br />

Su questo la Chiesa è fortemente impegnata<br />

richiamando l’iniziativa e la collaborazione<br />

anche degli imprenditori per<br />

il centro<br />

di gravità permanente<br />

tela di Penelope: un fare e disfare a seconda<br />

del calcolo politico e degli umori della<br />

piazza che ha evidenziato ancora una volta<br />

di più l’incapacità della politica di cogliere<br />

con coraggio l’opportunità della crisi per<br />

mettere mano alle riforme strutturali che<br />

servono al Paese.<br />

E’ stata un’estate anche in cui abbiamo<br />

preso, improvvisamente, consapevolezza<br />

editoriale<br />

dare prospettive sostenibili al rilancio della<br />

montagna.<br />

Un’altra area che presenta situazioni di<br />

difficoltà è rappresentata dal distretto della<br />

sedia al centro di un processo di trasformazione<br />

rimasto ancora incompiuto. Il presidente<br />

Luci ha messo in risalto l’impegno<br />

delle imprese della sedia per innovarsi e<br />

cercare nuovi modelli organizzativi. E’ un<br />

percorso che andrà rafforzato con la ricerca<br />

di forme di aggregazione all’interno della<br />

filiera nello sforzo di fare sistema.<br />

Attenzione particolare è stata rivolta ai giovani,<br />

alla necessità di motivarli sulla base di<br />

valori positivi accompagnandoli attraverso<br />

percorsi rieducativi che valorizzino stili di<br />

vita legati al non spreco. Se sprechiamo<br />

risorse, non costruiamo le condizioni per<br />

una crescita sostenibile ed eticamente<br />

fondata.<br />

Mazzocato ha illustrato le iniziative della<br />

Chiesa friulana su questi temi, l’impegno<br />

per ridare vita alla montagna ed i percorsi<br />

educativi rivolti in particolare ai giovani,<br />

rispetto alle quali il Presidente di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>Udine</strong> ha assicurato collaborazione<br />

e disponibilità nel comune interesse a sostenere<br />

una società più salda, ancorata al<br />

territorio, radicata nei valori fondativi.<br />

E.L.<br />

che non sempre è possibile andare avanti<br />

confidando nell’abilità tutta italiana di arrangiarsi,<br />

in un modo o nell’altro.<br />

Il mondo ci guarda, l’Unione Europea ci<br />

tiene sotto stesso controllo, la stessa credibilità<br />

dell’Italia è stata messa in discussione.<br />

Le conseguenze di questo declino del<br />

nostro Paese riguardano tutti noi.<br />

Abbiamo due possibilità: o fare come gli<br />

struzzi e mettere la testa sotto la sabbia<br />

sperando che la tempesta un giorno possa<br />

passare per tornare alle vecchie (cattive)<br />

abitudini oppure cogliere l’attimo ripensando<br />

a nuovi comportamenti virtuosi. In tal<br />

senso, sarebbe già una conquista se l’evasione<br />

fiscale, nella nostra percezione quotidiana,<br />

non fosse più rappresentata come<br />

un’esaltazione della furbizia, ma come un<br />

reato a danno di tutta la comunità.<br />

Alfredo Longo<br />

ottobre 11 5

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