claudio citossi - Confindustria Udine

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economia Aziende “Non esistono modelli precostituiti; esistono le imprese che funzionano e questa è un’azienda che funziona. E’ una realtà dinamica, che sa dove andare e che ha capito ciò che vuole il mercato”. L’apprezzamento sincero per la PMP Pro-Mec spa è del presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, che, accompagnato dal vicepresidente dell’Associazione Chiara Valduga solitudine e impotenza della meccanica friulana 26 ottobre 11 Luigino Pozzo Solitudine e impotenza, questi sono i termini più corretti per descrivere lo stato d’animo degli imprenditori del Gruppo Meccaniche di Confindustria Udine presieduto da Carlo Tonutti; solitudine e impotenza che derivano dalla constatazione che, in un momento di grande instabilità, l’impresa non trova fuori dai cancelli della fabbrica risposte adeguate alla sua domanda di competitività, né vengono capite le sue esigenze né forse è chiara la stagione di grandi sacrifici che si sta aprendo per tutti a prescindere dalle manovre finanziarie. “Le difficoltà – spiega Tonutti - sono globali ma mentre negli altri paesi comunque si continua a crescere anche se a ritmi più lenti, da noi si arretra. Questo deprime la possibilità di sviluppo e di sostegno al lavoro”. E’ per questo motivo che, nel corso dell’ultima riunione del Gruppo, gli industriali della pmp pro-meC: impresa d’eccellenza e dal direttore Ezio Lugnani, ha fatto tappa mercoledì 30 agosto, nel suo programma di visite alle imprese di eccellenza della provincia, proprio all’azienda di Coseano. La delegazione confindustriale è potuto così entrare a contatto con la filosofia vincente di PMP Pro-Mec, riassunta in questo modo dal suo presidente Luigino Pozzo: “Fiducia nell’innovazione, nell’internazionalizzazione e nei giovani motivati”. La PMP Pro-Mec è numero uno internazionale nella realizzazione di riduttori epicicloidali per autobetoniere e, complice anche una strategica diversificazione delle produzioni, sta scalando le posizioni di vertice anche nello sviluppo di trasmissioni industriali, comprese quelle per veicoli elettrici, le trasmissioni idrauliche per macchinari da costruzione e le trasmissioni per generatori eolici. Con sei stabilimenti dislocati in tutto il mondo – oltre a Coseano, Pune (India), Taicang (Cina), Gradiska (Bosnia) e Cincinnati (Usa) – e una forza lavoro di 800 unità, equamente divise tra la casa madre friulana e le sedi estere – la PMP rappresenta un esempio di internazionalizzazione intelligente. meccanica di Confindustria Udine - consapevoli del ruolo e del peso della meccanica che fattura oltre la metà dell’export friulano e rappresenta il 40% degli addetti e delle unità locali del manifatturiero nonché il 45% del relativo fatturato e consapevoli che questa manovra avrà un effetto potenzialmente depressivo - hanno manifestato il senso di delusione di fronte all’occasione mancata di dare una scossa all’economia avviando le necessarie riforme di liberalizzazione e sburocratizzazione nonché di tagli veri al costo della politica. “Sembra – aggiunge Tonutti - che i problemi delle imprese siano marginali. Ma sono le imprese che assicurano sviluppo e lavoro. Ed è su questo che occorre concentrare sforzi e risorse per uscire dalla stagnazione latente. Non possiamo permettere che investimenti, piccoli o grandi che siano, emigrino all’estero o non si attuino perché mancano le condizioni per la loro attuazione nel nostro paese”. Da qui l’esigenza forte di un impegno concorde per favorire la realizzazione dei “La nostra filosofia – ha spiegato Pozzo – è quella di seguire i mercati, mantenendo il know-how e le attività di ricerca e innovazione in Friuli. La nostra forza è quella di cercare sempre di creare prodotti nuovi. In un mercato così concorrenziale a livello globale, l’unica ricetta che conosco è l’innovazione continua. Dobbiamo lasciare i nostri competitors sempre un passo indietro”. Ambizioni e progetti non mancano. C’è la voglia di diventare leader assoluti in tutte le nicchie di competenza, e non solo nel campo dei riduttori per autobetoniere. C’è l’intenzione di triplicare il proprio fatturato (130 milioni di euro nel 2011) quintuplicando il già imponente stabilimento costruito nel 2009 in Cina vicino a Shanghai. C’è poi la disponibilità ad investire nei giovani, come dimostrano le 150 assunzioni a Coseano avvenute nel 2010. “In Friuli – conclude Pozzo – abbiamo trovato un serbatoio di risorse umane molto buono. Il nostro compito è ora di far crescere i giovani professionalmente e responsabilizzarli”. Alfredo Longo programmi di sviluppo delle imprese con il coinvolgimento attivo degli enti locali, Regione e pubblica amministrazione, consapevoli che ormai non c’è più tempo da perdere. “In una fase straordinaria quale quella attuale, il problema dello sviluppo – aggiunge il capogruppo - non può essere messo fuori dalla porta. E’ necessario per questo un cambio di passo: gli imprenditori sono “costretti” a farlo ogni giorno ma occorre che questo sforzo sia assecondato e sostenuto anche da tutti gli altri attori presenti sul territorio compresi gli istituti di credito”. Particolare attenzione è stata rivolta alla esigenza di sostenere la ricerca e l’innovazione, in un sistema in cui queste sono sostenute più a parole che nei fatti e in cui la fase di tutela dei brevetti è ancora troppo fragile, le industrie meccaniche di Confindustria Udine sollecitano, in questo quadro, la Regione a rafforzare gli interventi in questo campo valorizzando anche gli strumenti di politica industriale rivolti alla acquisizione dei brevetti ed alla tutela legale dei prodotti brevettati.
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