orizzonti Teatro E’ ormai ai blocchi di partenza il nuovo cartellone del Teatro Giovanni da <strong>Udine</strong>, affidato alla direzione artistica di Cesare Lievi per la Prosa e Marco Ferruglio per la Musica e la Danza, per conto della Fondazione omonima, con un presidente – Tarcisio Mizzau – “figlio” pure di lunga esperienza anche in ambito confindustriale. Ed è proprio il presidente Mizzau che ha voluto aprire, con un proprio contributo, il prezioso libricino che da anni funge da guida per il pubblico alla scelta degli spettacoli e delle formule di abbonamento. “Una stagione da sogno” l’ha definita Mizzau, che ha sottolineato quanto cruciale sia la sinergia tra gli artisti sul palco ed il pubblico in sala “che quando si mettono in contatto, si ascoltano e si comprendono, il successo è raggiunto”. Naturalmente – ha sottolineato il presidente – selezionare proposte congrue, anche rispetto alle esigenze di bilancio (in tempi certo non di “vacche grasse”), non è operazione semplice, vista l’esigenza di mettere in contatto artisti provenienti da tutto il mondo con un uditorio sì sempre più competente ed esigente, ma con caratteristiche proprie e peculiari emanate dal territorio. Compito ultimo di un teatro, al di là dell’intrattenimento, è in fondo quello di suscitare dialogo, “dialogo che si possa espandere in città e poi continuare sul territorio, fra plausi e critiche, adesioni e contestazioni, in un crogiolo di elaborazione d’idee“. Da ciò la scelta di inserire in cartellone sì testi e spartiti classici, irrinunciabili per un teatro cittadino di grande ambizione, ma selezionandoli tra le mise-en-sciene che introducano elementi di novità, poiché – sottolinea Mizzau - “la cultura non è mai ferma”, vieppiù in un territorio vivo come il Friuli, in cui “la concezione passiva del rapporto con la cultura, con una separazione netta fra i produttori di cultura e i fruitori, risulta un modello dimesso, debilitante, inadeguato”. Molte le produzioni originali, che coinvolgono in molti casi realtà locali, e che – oltre ad 60 ottobre 11 Tarcisio mizzau: “Una stagione da sogno” Tarcisio Mizzau (foto Paolo Iacob) arricchire il cartellone cittadino - puntano a farsi ambasciatori del nostro territorio anche al di là dei nostri confini. Ne è esempio lo spettacolo inaugurale della prosa, “Il principe di Homburg” di Heinrich von Kleist, capolavoro del romanticismo tedesco che verrà prodotto dallo stesso Giovanni da <strong>Udine</strong>, in collaborazione con il CSS <strong>Udine</strong> e per la regia di Cesare Lievi, destinato a toccare le più prestigiose platee teatrali nazionali. Dieci saranno gli spettacoli di Prosa, con una selezione spazierà dai testi di grandi autori (Shakespeare, Brecht, Strindberg, Checov, Goldoni...) riletti e reinterpretati da alcuni dei nomi più affermati o più promettenti del panorama teatrale contemporaneo (Sciaccaluga, Bruni, De Capitani, Malosti, Magelli e Solari), con compagnie giovani ed innovative che si alterneranno con nomi di consolidata fama quali Eros Pagni, Umberto Orsini, Alessandro Haber, Luca De Filippo, Marco Paolini, Maddalena Crippa. Senza poi abbandonare il percorso dedicato alla lingua friulana che – in attesa di un nuovo, atteso allestimento della Farie Teatrâl Furlane – quest’anno renderà omaggio a tre poeti friulani contemporanei (Ida Vallerugo, Pierluigi Cappello e Leonardo Zanier), letti da attori di consolidato mestiere. Dodici, invece, saranno gli appuntamenti della Stagione Musicale, con in particolare due momenti di grande richiamo, con due fra le principali orchestre italiane per la volta ad <strong>Udine</strong>: l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. E grazie a una spettacolare carrellata di orchestre internazionali, ad intensi momenti dedicati alla coralità, ai grandi solisti. Completeranno infine il cartellone sei spettacoli per il cartellone “Crossover”, che ormai tradizionalmente spazia tra proposte musicali e teatrali, con un occhio di riguardo per un pubblico più giovane, quindi la grande Lirica (saranno la “Lucia di Lammermoor” e la “Bohème” le opere in cartellone), la Danza, in un percorso che attraversa, con il contributo di compagnie internazionali, il balletto romantico, il novecento neoclassico, la coreografia contemporanea, e un “fuori programma” di incursioni nel Teatro Comico (in sinergia con il CSS). Senza naturalmente trascurare i consueti spazi dedicati al teatro per ragazzi e per le scuole, nonché i percorsi collaterali (che saranno annunciati via via nel corso della stagione), volti a dare continuità alla stagione, tra un grande evento e l’altro. Un’offerta, quindi, quanto mai ricca ed articolata, che punta anche al non trascurabile obiettivo (tema quanto mai attuale) della sostenibilità in termini di costi. “Il Giovanni da <strong>Udine</strong> – ricorda il presidente Mizzau – gestisce una grande struttura, e può e deve stare al pari con le altri istituzioni di spettacolo regionali e italiane, avanzando le sue proposte mentre tratta l’acquisto di quelle degli altri. Perché – prosegue il presidente – se scegliesse di mettersi in seconda posizione, con un’interpretazione minimale della propria funzione, perderebbe di autorità e forza contrattuale, senza giustificazione alcuna”. M.T.
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