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L’umanità prima della macchina

Principi guida per l’Intelligenza artificiale con responsabilità sociale

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8. Trasformazione digitale equa e sostenibile<br />

Risoluzione<br />

La trasformazione sociale ed economica guidata dalla digitalizzazione<br />

viene attuata in modo equo, e grazie alla ridistribuzione<br />

migliora le condizioni del maggior numero possibile<br />

di persone e contribuisce a realizzare una parità tra uomo e<br />

donna. Gli incrementi di produttività vengono reinvestiti in<br />

modo sostenibile a favore <strong>della</strong> popolazione. Le persone<br />

vengono messe in condizione di utilizzare i sistemi di IA. Allo<br />

stesso tempo viene ancorato all’apprendimento permanente<br />

un diritto che consente un tempestivo e ampio reskilling e<br />

upskilling.<br />

Motivazione<br />

Facendo un’analisi di lungo periodo, in nessuna delle tre fasi<br />

<strong>della</strong> rivoluzione industriale precedente si sono avverati i timori<br />

per le grandi perdite di posti di lavoro. Sono costantemente nati<br />

nuovi lavori che hanno compensato i posti di lavoro divenuti<br />

obsoleti a seguito dell’automatizzazione. La storia però mostra<br />

anche che le questioni esistenziali per una società durante una<br />

rivoluzione industriale non riguardano il numero di posti di<br />

lavoro bensì le conseguenze dei processi di adeguamento e –<br />

soprattutto – la ripartizione del benessere.<br />

– La <strong>prima</strong> rivoluzione industriale ha trasformato i contadini e<br />

gli agricoltori in operai di fabbrica.<br />

– Nella seconda rivoluzione industriale si trattava di ottenere il<br />

massimo dal lavoro grazie all’automatizzazione (nastri<br />

trasportatori) e allo stesso tempo di creare una produzione di<br />

massa per un consumo di massa. Questo presupponeva un<br />

potere d’acquisto di massa (salari crescenti).<br />

– La terza rivoluzione industriale ha combinato il lavoro con<br />

le macchine a comando microelettronico. In questo modo da<br />

un lato ha aumentato al massimo la produttività del lavoro.<br />

Dall’altro è iniziato il processo di escludere il lavoro dal<br />

processo di produzione. Talvolta i lavoratori dell’industria<br />

si meravigliano del termine « trasformazione digitale », perché<br />

si confrontano da ben 30 anni con robot per la produzione<br />

a controllo numerico, produzione « lean » e licenziamenti di<br />

massa. Questo era un po’ il vecchio sogno dei capitalisti:<br />

ottenere crescita e guadagni senza lavoro. Un’illusione perché<br />

solo il lavoro crea valore.<br />

– Nella quarta rivoluzione industriale il sistema economico<br />

cambia faccia. Esso mira a svolgere le mansioni con il minor<br />

numero possibile di lavoratori stipendiati e a sganciarsi da<br />

rapporti contrattuali protetti. Questa non è un’innovazione<br />

tecnologica, è una frattura storica e sociale. I motivi non<br />

risiedono nell’automatizzazione digitale bensì nel sistema<br />

economico.<br />

Ed è qui che oggi i sindacati vengono chiamati a intervenire.

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