DONNA IMPRESA MAGAZINE cover MARCELLA CARADONNA _ Presidente ODCEC
Una conversazione, quella con Marcella Caradonna, che potrei definire "ispirazionale": in lei si ravvedono visione, audacia, pensiero critico, intuizione, emotività, sesto senso, creatività, ma è certamente il suo approccio “umanista” focalizzato sulla capacità di ascolto e comprensione del cambiamento, che mi ha davvero conquistata. Marcella è una donna che si è da sempre posta l’obiettivo di lavorare per costruire nuovi paradigmi di economia portando valori nuovi nella riflessione del mondo produttivo: un’economia diversa, un’economia del benessere e non un’economia del capitale. Le sua parole sono profetiche se messe in relazione al momento che stiamo vivendo in cui la globalizzazione ha fatto sì che venissero privilegiati i grandi mercati, le grandi imprese, le grandi banche a scapito del "piccolo" che ne è risultato sacrificato. L'attenzione alla dimensione locale è da sempre un suo baluardo, così come l'attenzione al sociale ed alle donne. In lei emerge una forte spiritualità: una spiritualità non teorica, ma una spiritualità vissuta intensamente, ricca di emozioni e di sentimenti autentici. Ha sempre lavorato per una finanza ad impatto positivo, per ampliare l’accesso al credito delle piccole e medie aziende e per l’empowerment femminile. Una professionista combattiva con una lunga esperienza sul territorio e una profonda conoscenza delle PMI che da anni si batte affinché ai Commercialisti venga riconosciuto il ruolo che svolgono nell’offrire supporto strategico alle imprese: un ruolo che a parer suo "Verrebbe ulteriormente valorizzato attraverso la collaborazione con gli operatori delle IPO e dell’M&A" ....
Una conversazione, quella con Marcella Caradonna, che potrei definire "ispirazionale": in lei si ravvedono visione, audacia, pensiero critico, intuizione, emotività, sesto senso, creatività, ma è certamente il suo approccio “umanista” focalizzato sulla capacità di ascolto e comprensione del cambiamento, che mi ha davvero conquistata. Marcella è una donna che si è da sempre posta l’obiettivo di lavorare per costruire nuovi paradigmi di economia portando valori nuovi nella riflessione del mondo produttivo: un’economia diversa, un’economia del benessere e non un’economia del capitale. Le sua parole sono profetiche se messe in relazione al momento che stiamo vivendo in cui la globalizzazione ha fatto sì che venissero privilegiati i grandi mercati, le grandi imprese, le grandi banche a scapito del "piccolo" che ne è risultato sacrificato. L'attenzione alla dimensione locale è da sempre un suo baluardo, così come l'attenzione al sociale ed alle donne. In lei emerge una forte spiritualità: una spiritualità non teorica, ma una spiritualità vissuta intensamente, ricca di emozioni e di sentimenti autentici.
Ha sempre lavorato per una finanza ad impatto positivo, per ampliare l’accesso al credito delle piccole e medie aziende e per l’empowerment femminile. Una professionista combattiva con una lunga esperienza sul territorio e una profonda conoscenza delle PMI che da anni si batte affinché ai Commercialisti venga riconosciuto il ruolo che svolgono nell’offrire supporto strategico alle imprese: un ruolo che a parer suo "Verrebbe ulteriormente valorizzato attraverso la collaborazione con gli operatori delle IPO e dell’M&A" ....
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complementari giustamente integrati tra loro. Ecco quindi l'importanza
di una giusta integrazione dei mezzi fisici, quali porte blindate, serrande,
vetri antieffrazione e così via, con i sistemi elettronici di rilevazione, che
ne preservano l'efficacia ed attivano le reazioni difensive, quindi con
sistemi di ripresa televisiva, che identificano chiaramente "chi" e "cosa"
sta succedendo. La scelta di un sistema d'allarme è un passo molto
importante per chi ha intenzione di difendere la tranquillità della sua
casa o della sua attività dal potenziale pericolo di intrusioni e aggressioni.
Proprio per l'importanza di queste finalità si richiede prima di tutto
un'accurata considerazione sia delle proprie esigenze che dell'offerta
disponibile sul mercato. Per il privato è, infatti, difficile valutare
tecnologie differenti tra loro e conoscere la loro integrazione in un
sistema di allarme per assicurare un funzionamento affidabile. La
continua e rapida evoluzione del settore ha lasciato tra l'altro ampio
spazio a sistemi di mediocre qualità e ad operatori con scarsa esperienza,
a fronte di poche aziende specializzate in grado di fornire un servizio
efficiente tramite installatori professionisti. Dotare la casa di un sistema
d'allarme significa effettuare un investimento per il proprio futuro, da
valutare attentamente perché la sicurezza non è solo un nostro diritto,
ma uno dei nostri principali bisogni.
L’assioma SICUREZZA = GRANDI
INVESTIMENTI ECONOMICI, è sempre vera
Salvatore?
Grazie mille Dott.ssa Mariani, per le Sue parole nei
miei riguardi e per la possibilità che mi offre di poter
trattare l’argomento: ”Sicurezza”; spero di essere
utile alle lettrici e lettori del Suo settimanale.
Per rispondere a questa domanda è doveroso
avere ben chiaro il concetto di “sicurezza”
personale e collettiva. Secondo la nostra
Costituzione si garantisce “sicurezza” quando, si
assicura, ai cittadini il pacifico esercizio di quei diritti
di libertà che la legge si sforza di sostenere con
estremo impegno. “Sicurezza” si ha quando ogni
persona può svolgere la propria lecita attività senza
essere minacciato da offese alla propria personalità
fisica e morale; è quel concetto di “ordinato vivere
civile” che vuole essere il fine di una civiltà con
princìpi e valori degni di esser interiorizzati e vissuti.
Quali esseri umani necessitiamo di quel senso di
protezione e sicurezza sin da neonati, questo
perché è un bisogno primario. Abbiamo il dovere di
difendere la nostra “sicurezza”, in particolar modo
nella sua percezione, indispensabile per un
proseguo di vita sostanzialmente serena. Quindi,
sulla base del concetto appena espresso, non si
può, e di certo non è saggio, prescindere da grandi
o piccoli investimenti per garantire e garantirci
“sicurezza”. Ovviamente, si richiede una gestione
oculata del budget a disposizione ed inoltre le
risorse umane dovranno dimostrarsi estremamente
competenti per pianificare, gestire e attuare progetti
in alcuni casi estremamente complessi nella loro
realizzazione e in una seconda fase, nella loro
gestione. La spesa per opere affini alla sicurezza
relative ad interventi di ampliamento o di
riqualificazione di impianti esistenti, nonché quelle
relative a nuova installazione, sono ammissibili solo
nei casi in cui l’impresa dimostri, attraverso una
relazione dettagliata, corredata da documentazione
probatoria, che l’assenza di agevolazione su tali
spese, in ragione delle caratteristiche tecnologiche
e localizzative dell’iniziativa, ne inficerebbe la
redditività e le opportunità di innovazione e sviluppo
della Sicurezza personale e collettiva. Per le grandi
imprese, i costi degli attivi immateriali (programmi
informatici, brevetti, licenze, know how e
conoscenze tecniche non brevettate, nuove
tecnologie di prodotti e processi produttivi) sono
ammissibili non oltre il 50% dei costi totali
d'investimento stesso. Tenendo conto di tali
parametri l’assioma Sicurezza uguale grandi
investimenti economici raggiungerà il suo fine.
La consapevolezza del rischio è la chiave per la
sicurezza?
Ricordo, con piacere, più oggi che non allora,
quando i miei genitori oimieinonni mi ripetevano
sovente la frase: “stai attento altrimenti ti farai
male”! Se vogliamo, in questa espressione è
racchiuso il concetto di “consapevolezza del
rischio”. In questo caso, la consapevolezza è stata
dimostrata da chi era conscio dell’imprudente
atteggiamento di un bambino ignaro del pericolo
incombente se si fosse ostinato nel continuare la
propria attività. Il rischio è un concetto
probabilistico, è la probabilità che accada un certo
evento capace di causare un danno alle persone.
La nozione di rischio implica l’esistenza di una
sorgente di pericolo e delle possibilità che essa si
trasformi in un danno. Quindi, la consapevolezza
del rischio è fondamentale per incrementare i nostri
margini di sicurezza. La percezione del pericolo ci
Lavoro ogni singolo giorno
per poter essere una persona di cui ci si possa fidare.
protegge dall’incognita di un’eventualità che
potrebbe danneggiare il nostro prossimo, i nostri
cari e noi stessi. Ad esempio, l’osservanza del
codice della strada si basa su una serie di regole da
rispettare per evitare di adottare un atteggiamento
imprudente, il quale, potrebbe dimostrarsi rischioso,
addirittura fatale, non solo per noi ma anche per gli
altri. Tuttavia, la scelta nel rispettare queste regole
è strettamente armonizzata con la consapevolezza
della percezione del pericolo e del rischio che si
potrebbe correre adottando un comportamento
imprudente. Possiamo di certo affermare che, la
sicurezza non può prescindere dalla percezione del
rischio.
Cosa fa la tecnologia per migliorare la nostra
padronanza dell’ambiente?
La tecnologia ha migliorato notevolmente la
conoscenza e il controllo dell’ambiente in cui
svolgiamo le nostre attività sia professionali che
ricreative. Impianti sempre più evoluti di videosorveglianza
e di sistemi di antintrusione
garantiscono un’ispezione particolareggiata di
ambienti estremamente delicati, ad alto tasso di
pericolosità. Attraverso il know-how sviluppato nel