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Cratere di Eufronio<br />
splendore. Dall’alto di oltre tremila<br />
anni dalla sua fondazione, l’antica<br />
metropoli è Città della Cultura del<br />
<strong>La</strong>zio nel <strong>2020</strong> (titolo che conserverà<br />
anche per il prossimo anno a<br />
causa del fermo per il coronavirus)<br />
grazie a un patrimonio naturalistico,<br />
storico e artistico di rara ricchezza.<br />
Una posizione unica, che sormonta<br />
la natura incontaminata del Monumento<br />
Naturale Palude di Torre Flavia,<br />
le riserve di Macchiatonda, Palo<br />
<strong>La</strong>ziale e Furbara, è un territorio che<br />
allunga il suo sguardo fino ai gioielli<br />
medioevali dei borghi di Sasso e di<br />
Ceri – teatro di posa naturale per le<br />
pellicole di Roberto Rossellini e Vittorio<br />
De Sica – toccando un litorale<br />
punteggiato dagli imponenti castelli<br />
Odescalchi (di <strong>La</strong>dispoli e Santa<br />
Marinella), all’ombra delle pinete<br />
che hanno visto sfrecciare anche le<br />
celebri corna di Vittorio Gassman<br />
nel film Il sorpasso.<br />
«L’attenzione di cui la zona ha goduto<br />
nei secoli si riverbera anche nella<br />
Villa Romana a Marina di San Nicola,<br />
probabilmente appartenuta al<br />
triumviro Pompeo Magno, così come<br />
nelle terme romane di Pian della<br />
Carlotta, tuttora attive e, in tempi<br />
meno remoti, nella medioevale Torre<br />
Flavia, che svetta sulla spiaggia<br />
regalando tramonti indimenticabili.<br />
Fino ai più recenti Palazzo dei Principi<br />
Ruspoli, Palazzo Patrizi al Sasso<br />
e Palazzo Torlonia», ci racconta<br />
Daniele Medaino di Artemide Guide,<br />
uno degli accompagnatori turistici<br />
più apprezzati della zona.<br />
Eppure, la magnificenza di questo<br />
territorio – la cui attrazione principale,<br />
la Necropoli della Banditaccia<br />
con il suo anello di 12 chilometri di<br />
sentieri naturalistici, non ha nulla da<br />
invidiare ai siti archeologici più celebrati<br />
al mondo – è ancora ignota<br />
ai più malgrado uno scenario spettacolare.<br />
Camminando, svela alla<br />
vista la natura selvaggia e i resti di<br />
un mondo antico. Un paradiso per<br />
gli escursionisti appassionati dei<br />
paesaggi avventurosi di Messico o<br />
Guatemala, Cambogia o Perù, «solo<br />
che qui a farla da padrone è la macchia<br />
mediterranea, caratterizzata da<br />
querce, lecci, lauri e ginestre con<br />
una fauna autoctona antica duemila<br />
anni», precisa Medaino. «L’area<br />
archeologica della Banditaccia appare<br />
immersa in una rigogliosa vegetazione<br />
attraversata da ruscelli e<br />
bagnata da cascate, entro cui la città<br />
funeraria ha disseminato migliaia<br />
di monumentali tombe scavate<br />
nel tufo, a imitazione delle antiche<br />
case».<br />
Finalmente, dopo i tristi anni connotati<br />
dagli scavi clandestini e dal<br />
depredamento delle tombe, Cerveteri<br />
si sta risvegliando. Il presente<br />
che vuole riportarla al meritato<br />
splendore può contare su squadre<br />
di volontari e su una giunta giovane<br />
e appassionata, guidata dal sindaco<br />
Alessio Pascucci, 38 anni, recentemente<br />
eletto presidente dell’Associazione<br />
Beni Italiani Patrimonio<br />
Mondiale, l’ente che riunisce i comuni<br />
italiani che hanno sul proprio<br />
territorio un sito Unesco. «Un riconoscimento<br />
importante per una città<br />
come la nostra», spiega Pascucci,<br />
«che negli ultimi anni si è impegnata<br />
in uno sforzo enorme per la valorizzazione<br />
e la tutela di questo patrimonio».<br />
Uno sforzo che il passato di<br />
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