Jolly Roger magazine_IV_04

BUSSOLA E SESTANTE
BUSSOLA E SESTANTE
si diano da fare al meglio delle
possibilità di entrambi) raccoglie
i primi ordini ed effettua le
spedizioni.
Gli ordini, soprattutto all’inizio,
vengono generati tramite
le principali piattaforme online
delle Majors e Amazon.
Ma quale è il margine di contribuzione
per ogni libro venduto?
In parole povere: quanta
carne rimane attaccata all’osso
una volta che il volume ha terminato
il suo iter distributivo?
Presto detto: facciamo un esempio
concreto.
Poniamo che, per un libro di circa
duecentocinquanta pagine, la
prima tiratura di duecento copie
(parliamo di Autori esordienti,
ricordiamocelo) comporti un
costo unitario di 4 euro.
Il prezzo di copertina sarà di 15
euro.
A fronte di un esborso di 800
euro per la stampa, l’Editore
incassa 525 euro dall’Autore,
attestando lo sbilancio negativo
a 275 euro.
Rimangono comunque centocinquanta
copie da vendere, direte
voi.
Giusto, ma vediamo cosa succede
con queste copie, ammesso
e non concesso che il
pubblico dei Lettori le assorba
completamente.
Dai 15 euro incassati per ogni
vendita dobbiamo sottrarre la
percentuale con la quale il Distributore
paga se stesso, la libreria
e la struttura logistica;
tale percentuale amonta, nel
nostro caso, al 55%. Quindi
come il libro, che è stato pagato
4 euro, lascia il deposito del Distributore,
perde altri 8,25 euro,
che sommati ai 4 euro di stampa
assommano a 12,25 euro.
I Diritti d’Autore, prima di raggiungere
le mille copie vendute,
ammontano al 6%, ovvero
0,9 euro per volume.
Aggiungendo anche questi alle
decurtazioni dal prezzo di copertina,
raggiungiamo la cifra
di 13,15 euro.
A questo punto, se ci sentiamo
in vena di masochismo,
sottraiamo la cifra dal prezzo
di copertina ottenendo il dato
finale: ogni libro venduto porta
all’Editore un ricavo di 1,85
euro, con i quali dovrà ritenersi
compensato per tutti i servizi
elencati poc’anzi e accantonare
quanto basta per affrontare ogni
spesa di gestione.
Quindi, vendendo tutte le 150
copie rimaste, genereremmo un
incasso di 277,50 euro, che ci
porterebbe a compensare lo sbilancio
negativo dell’inizio con
un guadagno netto complessivo
di ben 2,50 euro.
Aspettate a ridere, perché c’è
dell’altro: chi vi dice che le
centocinquanta copie saranno
vendute tutte e in tempi brevi?
Per amore di chiarezza c’è da
dire che il Distributore consente
determinate deroghe al
contratto, permettendo all’Editore
di vendere direttamente
parte dei libri tramite il poprio
e-commerce, garantendosi un
margine dal quale detrarre semplicemente
le spese di spedizione,
ma non il 55% del canale
istituzionale.
Per quanto concerne il conto
vendita, invece, lasciate che anche
in questo caso vi tracci un
quadro della situazione.
Per soddisfare la distribuzione
nazionale sarebbe necessario
stampare almeno cinquemila
copie, che se da un lato consentirebbero
di accedere a costo
unitario decisamente minore,
dall’altro innalzerebbero comunque
in modo vertiginoso il
costo complessivo.
Queste copie verrebbero inviate
a quante più librerie possibile,
senza la minima speranza di
essere fatte oggetto di interesse
o promozione, secondo la logica
del “non è l’ultimo libro di
Stephen King, ma non mi costa
niente; se lo vendo bene,
altrimenti chemmefrega”. Eh
sì, perché in caso di invenduti,
anche a distanza di anni, la
libreria non deve fare altro che
chiamare il Distributore ed effettuare
un reso.
Il Distributore, a sua volta, comunicherà
la giacenza all’Editore
che ritirerà diligentemente
i libri e se li rimetterà in casa,
molti dei quali probabilmente
ridotti in condizioni pietose
dopo la permanenza di mesi e
mesi nel magazzino di chissà
quale libreria, e quindi invendibili.
Il bilancio di una simile operazione?
La perdita di tutto ciò
che si è investito nella produzione
del titolo.
Quindi sì: pubblicando libri che
non beneficino della firma del
signor King è possibile sopravvivere,
e magari anche riuscire
a farlo dignitosamente grazie
all’impegno profuso nella comunicazione,
ma di arricchirsi
non se ne parla nemmeno.
Ecco perché contiamo mentalmente
fino a dodicimilasettecentoquindici
prima di rispondere
che no: se a Pizzocalabro
non ordinano il libro, su quegli
scaffali col cazzo che ce lo mettiamo.
Con licenza parlando,
come dice sempre il buon Bruno
Ferro.
Siamo sempre disponibili ad affrontare gli argomenti che ritenete degni
di una riflessione dal punto di vista editoriale.
Se desiderate approfondirne alcuni su questa pagine, contattateci pure.
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20 ANNO IV • NUMERO 4 • APRILE 2021 www.edizionijollyroger.it
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