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Archeomatica 4 2022 - Landscape Visibility

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Tecnologie per i Beni Culturali 29<br />

Fig. 2 - Dettaglio della mostra “Classe e Ravenna al tempo di Dante”<br />

Il punto di partenza è stato la consultazione e lo studio<br />

della piattaforma georiferita GIS dell’Università<br />

di Bologna, nella quale erano state inserite negli anni<br />

una grande quantità di informazioni e la raccolta sistematica<br />

di tutti i dati archeologici della Ravenna medievale<br />

prelevati. La successiva elaborazione è stata il<br />

confronto tra dati, tra cartine ed altre fonti storiche,<br />

così da ottenere la definizione di un assetto unitario<br />

e integrato delle strutture urbane e del contesto paesaggistico<br />

circostante. Successivamente sono state realizzate<br />

ricostruzioni tridimensionali delle città e del<br />

territorio che intensificano l'esperienza di visita e nello<br />

stesso tempo costituiscono il collettore visivo completo<br />

di tutta la molteplicità delle informazioni utilizzate.<br />

La rappresentazione di Ravenna medievale ricopre<br />

un’area molto vasta e circoscritta in un perimetro quadrato<br />

di ben 8 km di lato, dall’entroterra al mare: vi<br />

sono stati modellati dapprima il territorio grezzo, il<br />

terreno, gli alberi ed i corsi d’acqua principali ed in<br />

secondo luogo i temi urbani, comprensivi delle mura,<br />

dei palazzi, delle case, delle altissime torri in mattoni<br />

e così via. Tutti i dettagli sono stati revisionati costantemente<br />

da curatori scientifici che ne hanno valutato<br />

scelte e forme. Lo scopo della ricostruzione è stata<br />

quella di soffermarsi su vedute a volo d’uccello, estremamente<br />

scenografiche, volte a ricostruire segmenti<br />

funzionali della città, il che ha consentito un'esplorazione<br />

di Ravenna e di Classe da diverse angolazioni.<br />

Per via dell’estrema vastità del territorio rappresentato<br />

sono state utilizzate tecnologie realtime (come per<br />

i videogiochi) per comporre l'insieme delle scene, cioé<br />

le uniche che potevano gestire un così ampio numero<br />

di geometrie ed elementi tecnici 3D come la vegetazione.<br />

La scelta di puntare sulla ricostruzione di spazi<br />

fisici, ma anche di ricomporre i principali luoghi delle<br />

attività funzionali della città concorre a dimostrare<br />

che è il concetto di relazione quello su cui i curatori<br />

hanno voluto porre l’accento. In questo studio le ricostruzioni<br />

3D allestite indicano una direzione e non un<br />

fine, dipanare intrecci con punti di rilievo importanti<br />

Fig. 3- Veduta di dettaglio su Ravenna, quartiere arcivescovile con il<br />

mercato principale della città nei pressi del Palazzo Mercurio. Agli inizi<br />

del Trecento quest’area di mercato si chiamava Guazzaduro, per la<br />

presenza di abbeveratoi per buoi, asini e cavalli venduti in quest’area.<br />

dall’epoca romana ai giorni d’oggi.<br />

L’accuratezza scientifica e l’innovazione tecnologica<br />

sono gli ingredienti su cui si fonda il progetto espositivo<br />

'Classe e Ravenna al tempo di Dante': un lavoro di<br />

squadra, con l’obiettivo di garantire il rigore delle ricostruzioni<br />

e degli apparati, realizzati con un linguaggio<br />

semplice e coinvolgente, di per sé spettacolare.<br />

Ideazione e cura scientifica Enrico Cirelli (Dip. Di Storia<br />

Culture Civiltà dell’Università di Bologna), Fabrizio<br />

Corbara, Giovanna Montevecchi, Giuseppe Sassatelli.<br />

Tre.Digital<br />

VEDI COMPUTER VISION PER I BENI CULTURALI<br />

La fruizione dei beni culturali nei musei viene tradizionalmente<br />

accompagnata da strumenti quali videoaudioguide,<br />

proiezioni, pannelli, cataloghi e materiale<br />

cartaceo. La direzione della struttura museale, se interessata<br />

a valutare l’efficacia della sua gestione, si<br />

affida inoltre ad una raccolta di informazioni sul gradimento<br />

da parte dei visitatori, spesso attraverso l’uso<br />

di sondaggi. Oltre ai visori in realtà aumentata, nuove<br />

tecnologie, basate sull’Intelligenza Artificiale applicata<br />

alla visione (computer vision), abilitano gli uffici museali<br />

ad un grosso passo avanti in tema di innovazione per<br />

i Beni Culturali.<br />

E’ quanto introdotto dalla soluzione VEDI, realizzata<br />

da Xenia Gestione Documentale srl, assieme all’Università<br />

degli studi di Catania e a IMC Services srl, che consiste<br />

di una piattaforma informatica di raccolta dei dati<br />

provenienti da dispositivi di visione indossabili, noleggiati<br />

dai visitatori all’ingresso del museo. Il dispositivo<br />

fornisce ai visitatori informazioni in realtà aumentata,<br />

proprie al servizio aggiuntivo, sulle opere osservate nel<br />

percorso all’interno della struttura, consentendo al visitatore<br />

di sapere sempre dove si trova, di orientarsi<br />

nella mappa dell’edificio e di ricevere suggerimenti<br />

e informazione culturale in base alle preferenze mostrate<br />

durante la visita: in altre parole di avvalerse-

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