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QUI è tempo di Quintana / giugno 2023

la rivista ufficiale della Giostra della Quintana di Foligno

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Le serate in taverna si trasformarono spesso

in simpatici siparietti tra i personaggi ed

i grandi della televisione non si tirarono indietro

regalando al pubblico degli avventori

anche momenti di spettacolo. Uno di questi,

indimenticabile, si sviluppò una sera nelle

taverne del Croce Bianca e del Giotti grazie

a due irresistibili monologhi del grande Gigi

Proietti, ispirato anche dal delizioso Sagrantino.

Era nata la Gara Gastronomica. In

questa disputa il Cibo divenne il protagonista.

Presero vita ricette di antico sapore ed

anche per il cibo il riferimento era il Seicento;

una vera e propria attività di ricerca si

mosse in questo settore, con eccellenti risultati.

Ma anche la Gara Gastronomica

avrà una sua evoluzione, insieme con quel

processo di affinamento di gusto e di scelte

che caratterizzava e caratterizza tutta la

vita dell’Ente intorno agli anni ottanta. Se il

clima della gara gastronomica trovava nella

struttura della taverna il giusto ambiente,

il desiderio di commisurarsi più strettamente

alla magnificenza del Seicento determinò

alla fine degli anni 90 una specie di rivoluzione

nelle scelte di questo settore. E così

le taverne, o il palazzo nobiliare scelto, per

il Gareggiare dei Convivi si trasformano a

seconda del tema che viene prescelto. Il

tema determina la scelta del cibo ed influisce

sul tipo di addobbo, sulla scenografia,

sull’apparecchiatura, sul portare a tavola,

sull’accuratezza sia culinaria che spettacolare.

La giuria di esperti, rigorosamente

in costume, visita ad intervalli prestabiliti,

ogni sera un rione. Gusta i cibi, esprime un

giudizio scritto su apposite schede che

vengono segretate. Al termine di tutta la

gara, emanerà il verdetto. La magnificenza

degli addobbi, la qualità dei cibi e degli allestimenti,

degni di una tavola principesca è

tale da rendere arduo il compito degli

esperti. Musiche con strumenti d'epoca e

danze eseguite da professionisti in costume

rendono raffinata l'atmosfera. Giocolieri

e mangiafuoco danno momenti di gioia e

allegria. Più di quarant’anni di storia, dunque,

per arrivare al Gareggiare dei Convivi,

trionfo del banchetto barocco. “Una vita di

corte di tanta magnificenza e grandezza et

piena di festeggiamenti superbi, entrate

trionfali, rappresentazioni allegoriche, balli

alla gagliarda” ecco il banchetto barocco:

una trionfante esibizione dell'eccesso.

Opulento, superbo, traboccante di una mitica

magnificenza. Le cronache raccontano

così i sontuosi banchetti barocchi. La celebrazione

conviviale, ricca di effetti visivi

era una delle più complesse rappresentazioni

di potere che affidava ai simboli della

tavola l'idea della grandezza della corte. Il

banchetto è come un sorprendente teatro

delle arti racchiuso in una festosa ed imponente

cornice scenografica. Un prodigioso

microcosmo teatrale dove si parla una lingua

fatta di sapori e assonanze cromatiche:

la magnificenza della tavola, la tavola della

magnificenza. L'alternanza delle 4 stagioni

si materializza nelle forme delle arti figurative

e decorative come negli apparati effimeri

e nei trionfi della tavola. Le stagioni si

susseguono scandendo golosamente il

tempo al ritmo dei serviti di cucina e di credenza.

Il banchetto vi introdurrà in una dimensione

atemporale e nella mitica atmosfera

rarefatta dove l'artificio appare più

reale del reale. Il grande "Mago" del banchetto,

lo scalco, vi condurrà nel cerchio

magico di straordinarie ed irripetibili emozioni.

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