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sommario 2/2011 - CAI Sezione di Padova

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<strong>di</strong>ario alpino<br />

molto stretta e a picco, aggirare il primo spigolo dopo la traversata sul ghiaione e continuare verso<br />

lo stretto camino. Poco prima del camino si trova un fittone. Oltrepassare il camino molto bagnato e<br />

sempre in leggera <strong>di</strong>scesa su sabbia chiara, avvicinare il masso incastrato. È presente una fune in<br />

metallo molto vecchia con fittoni prima e dopo il masso incastrato. Passare il masso incastrato con<br />

espostissimo traverso. Prestare attenzione alla roccia bagnata e marcia.<br />

Proseguire su sabbia all’interno dell’intaglio alto circa un metro della Cengia fino ad aggirare il<br />

secondo spigolo. Ora le cengia si fa più larga e comoda, ma per poco. Circa 30 m prima del secondo<br />

intaglio verticale da attraversare si trova un passaggio da effettuare carponi perché la Cengia <strong>di</strong>venta<br />

un pertugio alto 50 cm su all’interno della parete che scende sempre fra<strong>di</strong>cia. Poco prima del<br />

passaggio carponi si trova uno spit.<br />

Passare carponi i primi metri e poi continuare sulla Cengia fino al canale verticale strapiombante<br />

e bagnato che si oltrepassa continuando con un traverso sempre esposto per altri 40-50 m (1 ch),<br />

fino a riprendere la Cengia che torna ad essere larga e camminabile. Proseguire fino ad aggirare un<br />

nuovo spigolo che permette <strong>di</strong> fare il periplo dell’Alta Madre, potendo ammirare la profon<strong>di</strong>ssima<br />

gola NE, oltre la quale si vede la Cengia continuare attraverso un grande prato verde. Al <strong>di</strong> sopra<br />

del prato si notano delle ripide zolle erbose intramezzate da salti rocciosi che si dovranno risalire<br />

per puntare alla cima dello Jof Fuart.<br />

Continuare a camminare fino a scendere nella gola NE e rimontarla dal lato opposto incontrando<br />

tratti <strong>di</strong> fune e bolli del sent. attrezzato che sale lo Jof Fuart dal Pellarini. Attraversare il prato e<br />

rimontarlo su sentiero con svolte (si passa davanti ad un rifugio <strong>di</strong> fortuna in pietre) fino alla base <strong>di</strong><br />

un camino in<strong>di</strong>cato con frecce e bolli. La Cengia continua verso destra rimontando una banconata<br />

stretta sopra chiazze d’erba fino ad un pulpito da cui non si riesce più a seguire. Noi puntiamo ad<br />

uscire sulla cima dello Jof Fuart percui si risale lungo la via della gola NE (descritta nella guida del<br />

Buscaini, itin. 83m) fino ad incrociare la normale nell’ultimo tratto (dall’attacco fino alla gola NE,<br />

circa 6-7 h procedendo in sicurezza per buona parte della Cengia).<br />

Il camino sale ripido per 25 m (III), poi la via <strong>di</strong>venta più articolata ma sempre <strong>di</strong> facile in<strong>di</strong>viduazione<br />

per i numerosi bolli e spit che si incontrano nella salita (attenzione a non muovere massi, salita<br />

esposta e sempre sulla verticale dei compagni). Si alternano tratti <strong>di</strong> arrampicata facile (II) a tratti<br />

<strong>di</strong> sentiero. Una volta salite le zolle che si vedevano dalla Cengia, la via <strong>di</strong>venta un ripido sentiero<br />

con tratti <strong>di</strong> I.<br />

Si sale puntando ad una sella a dx del torrione sommatale dello Jof Fuart, lasciando la gola NE<br />

abbondantemente sulla sinistra.<br />

Si risale un risalto <strong>di</strong> una decina <strong>di</strong> metri aiutati da una fune metallica, fino alla sella da cui si traversa<br />

verso sinistra in orizzontale. Sempre seguendo i bolli si continua verso sinistra (si passa una<br />

targa), fino al bivio <strong>di</strong> incrocio con la normale (piccola tabella in ottone che in<strong>di</strong>ca la via della gola<br />

NE) (dalla gola NE all’incrocio con la normale circa 2 - 2.30h). Si sale verso destra per la normale e<br />

in circa 10 minuti si è sulla cima dello Jof Fuart.<br />

Discesa:<br />

Via normale Jof Fuart<br />

Note:<br />

Il percorso può essere notevolmente più breve se non si procede legati nei punti meno impegnativi,<br />

a <strong>di</strong>screzione e secondo esperienza <strong>di</strong> ciascuno. Attenzione ai numerosi ometti che spesso portano<br />

fuori via, il percorso va intuito (considerare <strong>di</strong> avere abbastanza tempo per eventuali errori <strong>di</strong><br />

percorso: tornare in<strong>di</strong>etro ripercorrendo in salita la seconda doppia richiede un´arrampicata non<br />

banale).<br />

Libro <strong>di</strong> vetta: si<br />

Cartografia: TABACCO N. 019 - Alpi Giulie Occidentali Tarvisiano 1:25.000<br />

Autore: Marco Tonello<br />

32<br />

Il Mount Kenya, seconda cima dell’Africa<br />

dopo i 5895 m del Kilimanjaro, è un imponente<br />

massiccio <strong>di</strong> origine vulcanica,<br />

avvolto fino a 3500 m <strong>di</strong> quota da lussureggianti<br />

foreste. Formatosi tre milioni <strong>di</strong><br />

anni fa, il piramidale complesso che domina<br />

l’altopiano a settentrione <strong>di</strong> Nairobi<br />

è senza dubbio la montagna più spettacolare<br />

del continente africano.<br />

Parte della foresta e il massiccio sono<br />

compresi nel Mount Kenya National Park:<br />

un’area protetta che si estende su una<br />

superficie <strong>di</strong> 770 km quadrati. Nella zona<br />

sommitale, dalle caratteristiche tipicamente<br />

alpine, l’originale cratere è stato<br />

cancellato dalla millenaria erosione,<br />

lasciando una serie <strong>di</strong> picchi d’interesse<br />

alpinistico ed escursionistico, come la facile<br />

e panoramica Punta Lenana (4985 m),<br />

che fanno corona alle due cime più eleva-<br />

<strong>di</strong>ario <strong>di</strong>ario alpino<br />

alpino<br />

MOUNT KENYA, 1981 - 2010<br />

<strong>di</strong> Giuliano Bressan<br />

33<br />

te il Batian (5199 m) e il Nelion (5188 m).<br />

La via <strong>di</strong> accesso più frequentata per avvicinarsi<br />

alle cime è la Naro Moru Route<br />

che parte dall’omonimo villaggio. Una pista<br />

sterrata <strong>di</strong> 18 km conduce all’ingresso<br />

del parco (2400 m) dove è necessario,<br />

registrasi e pagare la tassa d’ingresso;<br />

con il fuoristrada si può proseguire attraverso<br />

la foresta sino al Met Station (3050<br />

m) dove è consigliabile pernottare per favorire<br />

l’acclimatazione. Dal Met si supera<br />

il bosco e si prosegue, con cammino assai<br />

scomodo, lungo il paludoso Vertical Bog<br />

sino ad un ampio crinale che porta nella<br />

valle <strong>di</strong> Teleki, ricca <strong>di</strong> senecii e lobelie,<br />

piante caratteristiche del paesaggio d’alta<br />

quota africano. Si raggiunge così, in<br />

cinque ore circa <strong>di</strong> cammino, il Mackinder’s<br />

Camp (4150 m), posto <strong>di</strong> fronte al più<br />

classico panorama sul Mount Kenya. Da

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