sommario 2/2011 - CAI Sezione di Padova

Su invito di alcune associazioni
escursionistiche
israeliane, in febbraio siamo
partiti dall’Italia in 16
soci del CAI di Pisa, Milano,
Seattle e Padova.
Il programma è stato accuratamente
studiato dai
nostri ospiti, in particolare
da Susan Lamdan che ci ha
accompagnato per tutte le
due settimane di visite ed
escursioni, spesso in compagnia
di uno o più amici
che ci raggiungevano e ci
seguivano per uno o più
giorni.
Ogni giorno facevamo un’
escursione, poi in pullman
si raggiungeva un kibbutz
o un ostello nei pressi della
località di partenza per
l’escursione seguente. Ciò
ci ha permesso di visitare
diario alpino
TREKKING IN ISRAELE
Tra le rovine di Cesarea
e camminare in molte della
località più interessanti
di Israele, di capire meglio
la geopolitica di quel luogo
straordinario sotto tutti i
punti di vista: naturalistico,
storico, religioso, etnografico
e politico.
Da Tel Aviv abbiamo raggiunto
in pullman la mitica
città di Cesarea per camminare
a fianco
del lunghissimo
e curioso
acquedotto romanoinsabbiato
sulla spiaggia.
Dopo una breve
visita a Haifa e
ai curatissimi
giardini Baha’i
(luogo sacro del
Bahaismo una
56
delle più recenti religioni,
nata nel XIX secolo) e alla
città crociata fortificata di
Akko, abbiamo raggiunto il
kibbutz Amiad, uno dei primi
sorti in Galilea.
La Galilea è stata la prima
sorpresa: contrariamente
alle aspettative è una regione
verdissima, anche
se coltivata solamente nei
pressi dei kibbutz e, come
abbiamo potuto constatare
nei tre giorni successivi, è
molto piovosa.
La pioggia non ci ha però
impedito di fare una
escursione (un po’ fangosa)
lungo il Jesus Trail:
dal Monte delle Beatitudini
(dove Gesù ha pronunciato
il Discorso della
Montagna) al mare di Tiberiade
(dove camminò
sulle acque). Sulle rive del
mare sono situate Tabgha
(dove il Nostro ha moltiplicato
i pani e i pesci), e
Cafarnao dove Gesù curò
diversi ammalati, predicò
nel tempio e chiamò a
se i primi apostoli, tra cui
Il giardino Baha'i di Haifa
di Angelo Soravia
Pietro, che lo ospitava in
città.
Dalla Galilea siamo passati
sulle alture del Golan,
occupate dagli Israeliani
nel ’67 ma ancora contese
dalla Siria. Gli unici a
sembrare indifferenti alle
questioni politiche, sono i
montanari dei villaggi dru-
Tra le rovine di Cesarea
diario alpino
si, più interessati invece
a vendere i loro prodotti
(famose ed eccezionali le
mele) lungo la strada per il
monte Hermon al confine
con la Siria. Questo monte,
con i suoi 2224 m, è la cima
più alta di Israele.
Dalle alture del Golan al
Giordano: un piccolo fiume
L'inizio della salita nel parco En Gedi. Sullo sfondo il mar Morto
57
che scorre nella parte iniziale
della Rift Valley e dà
origine a uno dei più particolari
ecosistemi della
Terra. Il tutto sotto il livello
del mare: dai -100 m circa
delle sorgenti, ai -200 m
del mare di Tiberiade, per
finire ai – 413 m del mar
Morto.
Scendendo lungo il Giordano
dal mare di Tiberiade
verso sud, si passa in
poche decine di chilometri
dalle verdi colline della
Galilea a zone semidesertiche
fino al deserto della
Giudea sulle rive del mar
Morto.
Dalle rive del mare partono
molti sentieri per cime
che raggiungono i 300/400
m (si parte però da -400!).
La prima escursione la
facciamo al parco di Ein
Gedi, un bel giro ad anello
che ci porta dapprima su
una spettacolare balconata
sul mar Morto, e poi
in un canyon in mezzo al
deserto con ruscelli e cascatelle.
Il giorno seguente, seguendo
lo “snake trail”,
saliamo a Masada, la città
fortezza di Erode espugnata
dai romani dopo un
lungo assedio. Al pomeriggio
“galleggiamo” sulle
salatissime acque del mar
Morto e alla sera facciamo
il bagno in quelle cristalline
di Eilat, nel golfo di
Aquaba, sul mar Rosso.