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sommario 2/2011 - CAI Sezione di Padova

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A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> qualche anno, coor<strong>di</strong>nati<br />

dall’amico Giancarlo, partiamo con destinazione<br />

Nyhaururu, una citta<strong>di</strong>na che<br />

<strong>di</strong>sta 250 chilometri circa da Nairobi.<br />

Il gruppo è formato da Fiorenza, Almo,<br />

Sergio, Marika, Ivan, Giuliano ed io. Da<br />

<strong>di</strong>verso tempo Giancarlo ci aveva invitati<br />

nella sua Flora farm, una struttura tipo<br />

rifugio, che oltre ad ospitare gruppi per<br />

meeting, convegni e incontri stu<strong>di</strong>o, fa da<br />

supporto e d’aiuto alla comunità del centro<br />

missionario Saint Martin. Flora farm è<br />

situata a do<strong>di</strong>ci chilometri dal centro abitato<br />

<strong>di</strong> Nyhaururu tra il verde della campagna<br />

e il colore intenso dei cespugli <strong>di</strong><br />

Bougainville.<br />

“Karibuni sana!” è il saluto accogliente<br />

<strong>di</strong> una signora locale: Lea, la colf della<br />

struttura, con la quale simpatizziamo<br />

subito. Che meraviglia! Che silenzio! Abituati<br />

ai rumori delle nostre città, non ci<br />

crea <strong>di</strong>fficoltà l’integrazione in questa<br />

quiete, <strong>di</strong>sturbata solo dal canto dei galli<br />

e dal raglio degli asini. Le buone con<strong>di</strong>zioni<br />

meteo, accompagnate da temperature<br />

gradevoli somiglianti alla nostra primavera<br />

inoltrata, ci accompagneranno durante<br />

il soggiorno in terra africana, tanto<br />

da permettere agli amici <strong>di</strong> organizzare<br />

la salita al Mount Kenya. Scelgo <strong>di</strong> rimanere<br />

a Nyhaururu e visitare con Fiorenza<br />

e Giancarlo, che sarà il nostro driver,<br />

i progetti dei missionari e dei volontari.<br />

Conosciamo così <strong>di</strong>versi veneti soprattutto<br />

padovani e alcune suore <strong>di</strong> colore, evidentemente<br />

ben integrate, che ci salutano<br />

in perfetto <strong>di</strong>aletto padovano. La persona<br />

che più mi colpisce è Alessia, una volontaria<br />

ventiseienne <strong>di</strong> Mestre, laureata in<br />

arti visive e spettacolo che ha deciso <strong>di</strong><br />

lavorare in Kenia per tre anni occupandosi<br />

dei ragazzi <strong>di</strong> strada. Missionari e volontari<br />

vivono in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sagevoli, le loro<br />

ore <strong>di</strong> lavoro non hanno numero, ma sono<br />

entusiasti e sod<strong>di</strong>sfatti della vita che conducono,<br />

integrati alla pari con le persone<br />

che assistono.<br />

<strong>di</strong>ario alpino<br />

KENYA - 30 anni dopo <strong>di</strong> Anna Maria Terruzzin<br />

36<br />

Dopo qualche giorno, con il rientro degli<br />

amici dal Mount Kenia, il gruppo si riunisce<br />

e si festeggia la salita con calore ed entusiasmo;<br />

per metà <strong>di</strong> loro la giovinezza è superata<br />

da un po’, in tre fanno ben 195 anni!<br />

Il viaggio continua visitando i vari progetti<br />

della comunità Saint Martin fondata da<br />

Father Gabriel Pipinato<br />

padre Gabriele un missionario padovano.<br />

Durante i suoi <strong>di</strong>ciassette anni <strong>di</strong> permanenza<br />

a Nyhaururu, ha creato e continua<br />

a far crescere varie strutture tra le<br />

quali Talitha Kum, un convitto che ospita<br />

minorenni sieropositivi e un collegio per<br />

adolescenti che hanno subito violenze<br />

nell’ambito famigliare. Oltre 200 persone<br />

sono amorevolmente assistite da operatori<br />

competenti che cercano, oltre al<br />

miglioramento della loro qualità <strong>di</strong> vita,<br />

<strong>di</strong> favorirne la reintegrazione sociale.<br />

L’ultima opera <strong>di</strong> padre Gabriele è l’assistenza,<br />

in una casa famiglia chiamata Effathà,<br />

a ragazzi cerebrolesi abbandonati<br />

dai genitori perché portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap;<br />

oltre a ricevere cura e sostegno sono aiutati<br />

e seguiti nel creare e comporre vari<br />

oggetti artigianali in un laboratorio con<br />

annesso piccolo negozio. Lo scopo prioritario<br />

<strong>di</strong> Saint Martin è <strong>di</strong> educare e <strong>di</strong> far<br />

crescere la gente locale; tutti i progetti<br />

partono dalla comunità e sono gestiti da<br />

<strong>di</strong>ario alpino<br />

Talitha Kum<br />

37<br />

comitati affinché sia la comunità stessa a<br />

farsi carico dei bisogni dei suoi membri,<br />

in maniera autonoma, attraverso i mezzi<br />

<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone. A San Martin i problemi<br />

<strong>di</strong> uno sono quelli <strong>di</strong> tutti, le sod<strong>di</strong>sfazioni<br />

raggiunte sono con<strong>di</strong>vise da tutti, si respirano<br />

serenità, altruismo e <strong>di</strong>sponibilità.<br />

E’ ora <strong>di</strong> tornare in Italia entusiasti e arricchiti<br />

per questa esperienza. A <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> qualche mese rivedo col pensiero<br />

gli sguar<strong>di</strong> veri e genuini <strong>di</strong> quella gente,<br />

soprattutto dei bambini. Quante emozioni<br />

vissute tra quelle persone semplici ma<br />

ricche <strong>di</strong> valori che sanno trasmettere<br />

anche attraverso la loro povertà. Dal mal<br />

d’Africa non si guarisce.<br />

Anna Maria Terruzzin

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