Corte dei Conti Corte dei Conti Rechnungshof Rechnungshof

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condanna generica dell’imputato, con l’esclusione di qualsivoglia
accertamento sia sulla misura che sulla concreta sussistenza del
danno che sono riservati alla cognizione del giudice contabile. Ne
consegue, allora, non solo che ogni affermazione della sentenza
penale che non sia funzionale alla condanna generica, è
insuscettibile di acquistare autorità di giudicato, ma anche e
soprattutto, ai fini che qui contano, che l’esistenza e la misura del
danno, devono essere accertati e liquidati dalla Corte dei Conti.
Ne consegue, in definitiva, che la condanna generica del giudice
penale integra un accertamento di potenziale idoneità lesiva del
fatto e non anche l’accertamento del fatto effettivo e lascia
emergere il carattere esclusivo del processo contabile.
L’emanazione poco meditata di una norma attributiva di
competenze nuove alla Corte dei Conti, ne ha appesantito
immotivatamente i già onerosi carichi di lavoro. Mi riferisco all’art.
2, comma 1°, lett. c) D.Lgs. 113 del 2007, con il quale era stato
fatto obbligo ai comuni di trasmettere alla Corte (Procure
regionali competenti per territorio) tutte le convenzioni di
urbanizzazione:
Iniziativa meritoria – perché attinente a motivi di rilevante
criticità essendo gravi e diffusi gli illeciti in tema di oneri di
urbanizzazione, connessi come sono a ingenti interessi economici
– ma assai impegnativa per gli uffici che furono gravati
dall’inoltro, da parte di tutti i comuni interessati non soltanto delle
convenzioni ma altresì della imponente documentazione
sottostante richiesta dall’adempimento. La norma emessa nel
2007 è stata abrogata nel 2008. Peraltro, l’inserimento della
norma nel sistema organico delle responsabilità era apparso non
facile, posto che l’obbligazione generalizzata di trasmissione alle